I non morti non hanno anima... per quanto alcuni di loro si convincano che sia così per il solo fatto che sanno ancora berciare e non stanno marcendo sotto terra.
Comunque, se questi sono i tuoi desideri... così sia Jerome, Tessitore del Fato.
Io acconsento alle tue richieste.
Fermo restando due cose: io rispetterò integralmente i termini delle tue condizioni, ma non sarò ritenuto responsabile né sarò vittima di Tue scelte errate, o di Tuoi atti sconsiderati, e a causa di questi io non sono tenuto a correre per il multiverso a salvare la tua pellaccia rinsecchita.
Riceverai le tue ricompense al termine del torneo a cui stai così... vittoriosamente partecipando, e del quale non mi è in alcun modo concesso alterare l'andamento.




Le scritte comparvero magicamente su una pergamena, i caratteri rosso fuoco, e l'arcidiavolo la offrì a Jerome...

Prego, mio nuovo alleato, a te l'onore della firma.

Non ardisco di negare a voi l'onore di firmare per primo.

Dopo di Lei, sire.

Jerome era stanco, ma non poteva abbassare la guardia proprio al termine di quel difficile dialogo.

Tessitore, non tirare troppo i fili del destino... potrebbero spezzarsi.

Lo avvertì Asmodeus con uno sguardo tutt'altro che soddisfatto.

Ho già tollerato fin troppo certi tuoi atteggiamenti. Non hai nulla da temere, senza la firma di entrambe questo contratto è carta straccia.
Per cui, firma.

Senza una parola, Jerome stese il palmo del braccio martoriato al di sopra del contratto. Un pallido bagliore violaceo sotto la sua mano ed una runa sfavillante dello stesso colore apparve a sugello del suo impegno nei confronti del sire. Una runa... semplice, inconfondibile.



Vi ho ceduto la mia obbedienza, ma per la mia fiducia non bastano infiniti patti; ed è proprio la fiducia che, se c'è, denota l'asservimento a qualcuno, se manca, denota l'asservimento ai propri interessi.

Puoi riscrivere il contratto, ora che hai la mia firma, senza la tua, puoi ridettare i termini che meglio credi e desideri.

Pazienza.


Jerome sorrise, come una sorta di folle marionetta che muove da sola i suoi fili.

Asmodeus prese dalle mani di Jerome il contratto, e lo vergò a sua volta a caratteri infernali.
Dopo averlo arrotolato e infilato in un tubo d'onice impreziosito di rubini, che si premurò di riporre tra le pieghe delle vesti, congedò con un gesto il Diavolo della Fossa.
La creatura svanì senza proferir parola in una nuvola di fumo e fiamme.

Ora che abbiamo sbrigato le questioni burocratiche disse il Signore degli Inferi tornando a sedersi sul suo trono possiamo passare ai fatti. E velocemente anche, perchè il tempo stringe, e ci sono domande a cui dobbiamo trovare delle risposte.
Vieni, Jerome, avvicinati.

Quando il Tessitore fu a pochi passi da lui, Asmodeus stese il braccio sinistro, impugnando saldamente la Verga di Rubino, il prezioso artefatto simbolo della sua supremazia.
Io qui ti investo di novello potere e autorità! Che essi siano manifesti a tutti, cosicchè essi possano vedere che la tua voce da oggi è la mia voce, che la tua mano è la mia mano.
Sulla fronte di Jerome, dove la pelle grigia e decrepita era tesa dalle ossa del cranio, si formarono due simboli: il marchio dei Nove Inferi, e il Marchio di Nessus.

Adesso, parliamo.