Era da molto tempo che quel suo corpo, la grazia che Ilmater gli aveva concesso, non provava dolore, ma quella freccia gli aveva ricordato qualcosa di vago a quella sensazione. Si sentiva più decole del solito, ma come aveva appreso in tutta la sua vita "la forza non è tutto". Lui, come il suo avversario d'altronde, ne erano la rappresentazione palese.
Quel colpo, però, aveva svelato la presenza dell'avversario.
Aeron non propose più nessuna mediazione a Nemo. Insistere poteva essere inteso come sottovalutare e non vi era onta peggiore che sentirsi sottovalutato. Non voleva rischiare di offendere l'avversario.
La distanza tra i due venne superata in pochi istanti ed un pugno scattò verso il volto avversario.

Ecco che finalmente il monaco poteva ora dire la sua.
Una delle peculiarità di Aeron, era che non appariva una minaccia neppure quando si avvicinava con "intenzioni ostili", se di ostilità si poteva parlare: la sua bontà e la sua santità erano così evidenti, così manifeste, che non pareva possibile che quell'uomo potesse tentare di nuocere alla più piccola creatura dell'universo, figuriamoci ad un altro essere cosciente.
Nemo si ritrovò quindi per un momento in uno stato di gioia e quiete tale che lì per lì fu sul punto di lasciarsi andare, di sedersi e rinunciare al combattimento. Solo la sua ferra volontà gli permise di restare concentrato sullo scontro, così come solo la sua fluida agilità gli consentì di schivare, seppur per poco, il colpo a palmo aperto che Aeron tentò di impartirgli senza successo in pieno petto.


Ora, il duello assumeva tutt'altro profilo. Cosa avrebbe fatto Nemo? Avrebbe accettato la sfida o, forse più probabilmente, l'avrebbe ricondotta su un terreno a lui più congeniale?

TURNO A NEMO NIGHTCRAWLER
(distanza 1,5m a contatto)

Alcune gocce di sudore freddo si formarono sulla fronte del cacciatore.
<Quel colpo avrebbe spento la vita di un Troll, e invece a lui ha fatto uno scarso effetto...Questo mi porta alla sconcertante conclusione che il mio avversario non ha un corpo umano> pensò.
<Pazienza, finora tutto era andato secondo i miei piani...Adesso vorrà dire che ci metterò un pò più a farla finita>

Una capriola, e Nemo si sottrasse alla minaccia dei pugni di Aeron. Pochi altri passi verso l'uscita del tunnel, e di nuovo il cacciatore svanì sotto gli occhi del monaco.
Il gioco era ricominciato.

TURNO AD AERON
(distanza sconosciuta)

Era di nuovo scomparso, Nemo era svanito dai suoi occhi una seconda volta.
Il monaco aveva ormai capito che della vista non poteva fidarsi, forse solo il suo istinto lo poteva tirare fuori dal problema.
Non poteva perdere troppo tempo a cercarlo, si sarebbe reso solo un bersaglio più facile. Doveva fare un azione pericolosa, ma immediata, quindi scattò verso l'ultimo punto in cui aveva percepito l'avversario .

Il monaco si lanciò nella direzione voluta, ma giunse fino al margine della zona infestata dalle ragnatele senza incontrare il suo avversario: Nemo gli era sfuggito un'altra volta.

TURNO A NEMO NIGHTCRAWLER

<La goccia scava la roccia. Continuerò a colpire a oltranza. Intanto facciamo un giro di ispezione in questi cunicoli.
Evitare le sue avanzate stà diventando seccante in questo poco spazio.>

L'unico indizio fu, di nuovo, il leggero ondeggiare dei filamenti di ragnatela.
Ma quando Nemo uscì nuovamente allo scoperto, lì, a pochi passi di distanza, immerso nei fili magici, era davvero troppo tardi.
Di nuovo Aeron sentì l'acre sapore della sofferenza del suo spirito

E mentre la sua schiena si curvava un poco, con il dolore che lo attanagliava, fece appena in tempo a vedere Nightcrawler che, con espressione impassibile, si allontanava e svaniva ancora una volta nel nulla.

TURNO AD AERON

Aeron si sentiva sempre più debole, ma non voleva rinunciare. Il cacciatore aveva dalla sua il terreno, ma questa cosa doveva essere ribaltata.
Il monaco ignorò l'avversario e si diresse verso un altro cunico. Doveva cercare il luogo adatto per combattere

La luce di Aeron cessò di illuminare quell'oscurità.
Il santo aveva forse rinunciato? Nessuno avrebbe mai creduto una cosa simile.

Lo scatto del monaco fu fulmineo, si tuffò nei filamenti e vi passò attraverso senza difficoltà, poi svoltò bruscamente a sinistra, imboccando il tunnel dal quale era arrivato in principio.
Il rumore dei suoi rapidi passi echeggiò a lungo nelle gallerie, e quel che più contava Nemo lo aveva perso di vista completamente.

Che i ruoli si fosse invertiti?

TURNO A NEMO NIGHTCRAWLER

Nemo stava ancora ripensando all'effetto anomalo che le sue frecce avevano avuto sul santo.
E si apprestò a pronunciare la più lunga serie di parole che avesse mai messo in fila.
<Aeron, ascoltami bene. Finora abiamo quasi scherzato. E mi sono anche divertito preché mi hai spinto a dare il meglio di me. All'inizio della battaglia pensavo di poterti neutralizzare senza ucciderti, invece visto che sei così resistente, questo non mi sarà possibile. Non voglio spingere il nostro duello elle estreme conseguenze.
Ti assicuro che alla lunga sono in grado di finirti senza che tu mi veda. Ed è anche inutile che scappi. Sò essere veloce quanto te e comunque posso seguire le tue tracce a oltranza.
Rendo onore alle tue grandi virtù ma al contempo ti chiedo di riconoscere la mia superiorità in questa sfida.>

Le parole di Nemo, pronunciate ad alta voce, risuonarono a lungo nei corridoi bui del sottosuolo.
Certamente erano arrivate ad Aeron, ovunque di trovasse.
E con altrettanta certezza erano giunte agli altri abitanti di quelle gallerie.

Ma non erano questioni che potevano preoccupare il Cacciatore.

TURNO AD AERON

Aeron si era diretto verso un luogo distante dal suo avversario. Non voleva scappare di certo, ma quelle gallerie erano una trappola mortale se messe in mano al cacciatore.
Il monaco per quanto cercasse non riusciva a trovare nulla che lo soddisfacesse e cominciava a dubitare che esistesse in quel luogo le caratteristiche da lui cercate, quindi si fermò momentaneamente nell'angolo che aveva trovato. Forse le creature che lo abitavano potevano risultare utili.
Durante la corsa aveva sentito la voce di Nemo ed era daccordo con lui su alcuni punti: il cacciatore lo avrebbe stanato ovunque e, probabilmente, lo scontro sarebbe finito a suo favore.
Aeron, però, non voleva demordere. Non per orgoglio, non per gloria e paura. Lui doveva fare il suo dovere, lui era sacrificabile, gli altri no.

Aeron si avvicinò ad un altro drider che aveva scovato al termine dell'ennesimo cunicolo. Sopraffatto dall'aura di santità del monaco, la creatura non aveva minimamente reagito alla presenza del sant'uomo, rinunciando a qualsiasi azione ostile e preferendo stringersi contro la parete di fondo, soffiando per la frustrazione.
Aeron tentò di parlargli, e convincerlo ad aiutarlo nella sua lotta con Nemo, ma se il mostro si dimostrò comunque palesemente ostile, e ciò suggerì al monaco che contro il male, a volte, servono ben più delle parole.

TURNO A NEMO


RAINING BLOOD

Il cupo brontolio che scosse improvvisamente quegli spazi sotterranei fu talmente pieno, cupo e minaccioso che sia Aeron che Nightcrawler non poterono fare a meno di rabbrividire per un istante.
Le vibrazioni erano intense e chiaramente percepibili, mentre pietrisco e polvere si staccavano dai soffitti.
Dalle pareti, dal suolo, tutt'intorno dalla roccia prese a sgorgare un liquido denso, rosso e lucente; le infiltrazioni che crescevano a vista d'occhio e velocemente si accumulavano sul fondo dei tunnel.
I condotti si torcevano lentamente come le pigre viscere di una bestia in agonia, e l'aria si faceva densa, satura, metallica, irrespirabile.
Ovunque echeggiavano le grida e gli stridii impazziti dei drider.

<AARGH, cosa...?!? >

Benché fosse psicologicamente allenato, si era lasciato sfuggire un grido di dolore e terrore.
Nemo non aveva mai provato nulla di simile. Pensò che l'unica spiegazione possibile all'impossibile, fosse la magia. Ma magia cattiva.
<Non può essere Aeron a fare questo, tra l'altro sento che anche i ragni urlano... > pensò.

Riavutosi dallo shock, ritornò ai suoi propositi più immediati e gridò: <Fino alla fine, allora! >