Lo gnefro, scartando le caramelle appena dategli dal signore oscuro, borbottò fra se frasi sconnesse, poi le ciancicò rumorosamente, sputacchiando a destra e a sinistra pezzetti del dolciume gommoso e zuccherino, fatto con VERI frutti.

non lo invidio proprio, brutta storia...

poi se ne tornò al suo piano natio, mettendosi il suo cappello di paglia, sorridendo con le mani in tasca.

La battaglia cominciò nel nome della violenza.
Demogorgon e Asmodeus erano in grado di far tremare la terra per chilometri a causa delle energie sprigionate nel loro combattimento, e furono molte le creature che corsero a ripararsi nelle profondità della terra, percependo chiaramente il potere e l'ira dei due Principi.

Zakk e Jerome avevano però il loro da fare. In un duello speculare, essi erano indissolubilmente intrecciati negli eventi in corso, e come i loro padrini erano davanti ad un inevitabile scontro.
Zakk fu il primo a sapere cosa fare.

TURNO A ZAKK, FIGLIO DI DEMOGORGON.
(distanza iniziale 18m)

L'ambiente è costituito da una distesa desolata di pietrisco e polvere, ampia circa 90 metri.
Ai lati, si innalzano due pareti di roccia verticali, alte diverse centinaia di metri.
Dietro, a circa 70 m, improvvisamente si apre un crepaccio.
Davanti a voi, a 40m, c'è l'ingresso a Tabjari, sigillato.

“In quanto io sacerdote e tu non morto dovresti prostrarti e piangere solo alla visione dei simboli che porto addosso” dicendo ciò Zakk sfiorò con indice e medio della mano ancora ricoperta del sangue del Cultista il simbolo che portava al petto. Due triangoli equilateri, uniti laddove i corrispettivi vertici si incontravano, forgiati in un ferro rosso vivo che pareva fatto di metallo ancora incandescente. Come una clessidra rovesciata Il simbolo sacro di Demogorgon raffigurava in ognuna delle sue parti le teste del demone, e al contatto col sangue dei morti si illuminò di un leggero bagliore purpureo.

“Ma io non sono quel genere di codardo prette del Pelo, io desidero avvicinarti Jerome, Vesac la mia spada vuole fare un pò di Caos fra le tue budella”. Dicendo ciò Zakk cominciò a camminare verso il Tessitore. Non aveva fretta, semplicemente si pregustava il sadico momento dell’inizio di un combattimento. Gli spessi occhiali da sole sempre messi; si leccò appena percettibilmente il labbro inferiore e proferì una miriade di grugniti incomprensibili fra i quali si compressero “PROCOL ….. HARUM ….. ZOVIRAX…. PLATINUM COLLECTION…. SANDEI BLADI SANDEI”.

Finite quelle parole senza un senso apparente ma che celavano la più grande fra le maledizioni una seconda testa comparve sulle spalle del chierico.
“ I morti vanno sotto terra Tessitore, eccoti il tuo sarcofago”.
A questo si susseguirono incomprensibili grugniti e un fulmine dei grigi contorni si scontrò con il petto di Jerome facendolo indietreggiare il necessario per inciampare e cadere dentro un rettangolo di pietra, che lestamente si chiuse sigillandolo dentro.

Molte cose successero ancora in quei frangenti di secondo poiché il folle Zakk poteva agire con il controllo di due teste; così come suo padre il signore dei Demoni egli non si curava del tempo poiché il tempo era suo amico. Senza agitarsi riusciva ad essere lesto e molti furono gli incantesimi che scagliò dalle sue braccia indolenzite dal peso della magia. Ma così rinchiuso Jerome non se ne accorse di nulla. Ora toccava probabilmente a lui rispondere e QUARANTA erano le sorprese che lo attendevano fuori dal suo sepolcro.

Nel frattempo nella direzione dove si trovavano Demogorgon ed Asmodeus provenivano rumori di ogni sorta, gli ululati del demone, le urla del diavolo. La scena era impossibile da guardare, come se si svolgesse in un piano adiacente, i signori erano come avvolti da una nube di polvere, luce e magia. Si riuscivano ad intravedere i tentacoli di Demogorgon insanguinati che saettavano verso il nemico, il risplendere del Rubino di Asmodeus e milioni di fasci luminosi schiantarsi nel petto della bestia.

“Una lotta epocale.. facciamone una anche noi maghetto”

Poco prima che Jerome cadesse all'indietro, fu colpito da un dardo gelido che gli irrigidì le membra più di quanto la non morte non avesse fatto finora.
Poi fu al buio.
Per tutta la sua esistenza il Tessitore aveva cercato di evitare la morte. Aveva sempre avuto successo, ma l'essere scaraventato in un sarcofago di pietra era una situazione del tutto particolare.
Chiuso all'interno di quella prigione, doveva pensare a come reagire, e a cosa doveva aspettarsi una volta fuori.




TURNO A JEROME
(distanza sconosciuta)

Jerome reagì quasi meccanicamente. Preparò mentalmente una sequenza ad intreccio di incantesimi e intessè la Trama.

Il chierico non sembrava avesse agito in maniera sufficientemente efficace, nonostante avesse avuto tutto il tempo a disposizione per farlo.

Il servo di Asmodeus si affrettò a punire Zakk per la sua sconsideratezza.

Zakk potè solo intuire come il Tessitore si liberò dalla sua prigione di pietra, neppure riusciva a vederlo, ma poté sentirlo iniziare a tessere la Trama. Davanti a jerome si presentò uno spettacolo immondo: 40 cadaveri dei cultisti erano stati animati, e ora si agitavano zoppicanti in direzione del sarcofago di pietra creato dal chierico, spinti ad assalire un Jerome che in realtà non avrebbero mai trovato.
Lo stregone aveva ora modo di replicare, anche se non trovò affatto la cosa facile: la prima disgiunzione che tentò di scagliare su Zakk fu prontamente controincantata, e il Tessitore si vide costretto a ripetere il lancio.
La ferrea forza di volontà permise a Zakk di preservare quasi tutti i suoi oggetti magici, ma le protezioni magiche che si era creato furono spazzate via, e questo lo lasciò notevolmente esposto.

Il Tessitore rubò il tempo per un ultimo assalto, un attacco che doveva risultare decisivo nei suoi piani, ma che incredibilmente si rivelò inefficace.
Aveva sperato di veder danzare il chierico, ma la delusione fu grande nel vederlo, invece, pronto a reagire.


EDIT:
Ecco qualcosa che solo Jerome il Tessitore sapeva fare, un dono prezioso e un enorme potere in scontri che tendevano a decidersi sul filo di lana.
La resistenza agli incantesimi di Zakk cedette, e il figlio del principe dei demoni cominciò a saltellare digrignando i denti per la rabbia di non poter smettere.



TURNO A JEROME IL TESSITORE
(distanza ignota)

Jerome non si curò di nascondere un lieve compiacimento.

Si concentrò e scatenò parte delle sue risorse magiche sul chierico, deciso a fargli provare molto dolore e sconfiggerlo.

Se lo scontro si fosse protratto, il Tessitore aveva ancora tante sorprese per il seguace di Demogorgon.

Stò per fare una battuta, Zakk, e so che non ti piacerà. Le mie battute dopotutto, non piacciono mai a nessuno.

Buon viaggio all'inferno.

Non ci volle molto al Tessitore per finire uno Zakk ormai inerme e impotente.
Il primo colpo tolse al chierico ogni briciolo di forza, e il suo corpo si accasciò a terra incapace di muove un singolo muscolo.
Il secondo attacco gli fece letteralmente esplodere il sangue fuori dalla pelle, e solo la perdita completa del controllo del proprio corpo impedì a Zakk di lanciare un urlo di dolore inumano.
Infine, una tempesta di dardi portò a termine il terribile compito, maciullando carni e ossa senza alcun ritegno.


Lo scontro tra i due era concluso, e Jerome aveva tessuto il Fato nella direzione che aveva voluto.
Ma neppure lui poteva avere il controllo di eventi troppo lontani dalla sua portata, e di un duello tra titani come Asmodeus e Demogorgon, che ancora infuriava diverse centinaia di metri più in là.
Al Tessitore non restava che assistere, la sua parte era compiuta.