Vulcano sotterraneo.
Vi trovate in una nera caverna circolare a cupola, il soffitto si trova a 10 mt di altezza nel punto più alto.
Una stretta passerella (1,5 x 24 m) vi tiene sospesi nel vuoto, mentre a destra e sinistra c'è solo lava che gorgoglia e ribolle, attendendo qualche malcapitato.
Alle spalle di ciascuno di voi, uno stretto cunicolo (1,5 x 3 m) si dirige verso il buio e l'ignoto.
Tharmekhul, in piedi sulla lava, vi osserva ad una certa distanza.

Distanza iniziale: 6 m

Iniziativa vinta da: Axell.

In questo scontro Axell fu veloce e agì per primo, come suo solito si preoccupò di alzare le sue difese, le stesse che gli avevano consentito di arrivare fino a quel punto del torneo.

Negli attimi in cui il suo avversario sembrava fermo Axell lo osservava cercando di capire quale mossa potesse essere più efficace; l' aveva visto spesso nel salone o per i corridoi, ma mai combattere, si poteva capire subito che di certo preferiva la spada alla mente.

Quindi ripreso il normale decorso del tempo lo psionico volle fare solo una piccola domanda prima di sferrare uno dei suoi attacchi che aveva l' unico scopo di testare le difese dell' avversario.


"Credi di potermi battere?"

Così dicendo, mentre le sue difese magiche presero a vorticare intorno a lui illuminando la caverna rovente, Axell levò una mano, e dalle sue dita scaturì una raggio blu e crepitante, che colorò la roccia con la sua luce e impattò il corpo metallico di Tank, facendolo sfrigolare con l'elettricità che percorse le sue membra.

Questa volta lo psionico aveva deciso di dare il via alle danze immediatamente: questo non toglieva il fatto che quello scontro avrebbe riservato molte sosprese.

TURNO A TANK
(distanza 6m)

Tank sapeva che lo scontro era duro, ma questo non implicava necessariamente la resa, anzi... doveva almeno cercare di trovare un punto debole... Con la sua forza sovrumana, in preda alla rabbia che lo contraddistingueva, caricò il suo avversario e iniziò a colpire ciò che lo poteva rafforzare.
"IO MORIRO' MA NON MI ARRENDERO' FINCHE' NON MI AVRAI BUTTATO A TERRA"

Il guerriero si lanciò sulla stretta passerella, che tremò e scricchiolò per l'impeto della sua carica. Raggiunto lo psionico, si lasciò andare ad una raffica di fendenti mirati non al corpo di Axell, ma al suo equipaggiamento, cercando di spazzar via parte del suo potere.
Due volte Tank era praticamente certo di aver messo a segno il colpo, ma con un'inspiegabile moto d'energia il mantello indossato dallo psionico prese vita, frapponendosi fra la lama e Axell e sfuggendo poi via, con il risultato che anche questi colpi andarono a vuoto.

TURNO AD AXELL
(distanza 1,5m a contatto)

Lo psionico era sempre più sicuro delle proprie possibilità di vittoria, e quindi una volta che Tank ebbe finito di sferrare i suoi potenti fendenti, Axell decise di continuare con l' attacco provato in precedenza che aveva avuto esiti molto positivi, questa volta però non si limitò ad un solo raggio, ma ne manifestò quattro senza preoccuparsi di allontanarsi dal proprio avversario.

il pensiero di Axell in quel momento era:

"Non ho veramente niente di cui preoccuparmi o lo sto sottovalutando?"

tuttavia nonostante questi pensieri si volle rivolgere a Tank dicendo:

"Apprezzo la tua umiltà del riconoscere il mio potere, al contrario io non riesco a dimostrare il mio rispetto per coloro che non mi sanno mettere in difficoltà"

L'attacco che Axell risolse sul barbaro fu micidiale. Le quattro scariche elettriche, lanciate a bruciapelo, devastarono il corpo metallico del guerriero, tanto che molte parti metalliche si fusero parzialmente.
Tank provò a reagire con un fendente, ma la presa sull'arma fu imprecisa, e il colpo sibilò nell'aria inoffensivo.
L'intera caverna balerò per alcuni istanti di blu, azzurro e giallo, poi tornò il silenzio, rotto solo dal secco commento dello psionico.


TURNO A TANK
(distanza 1,5m a contatto)

Ormai preso dalla sua Furia, Tank destinò tutti i suoi attacchi verso il suo nemico...

Non si fermò neppure un istante.
Non a riflettere, non a pensare, non a valutare questo avversario che pareva così difficile da colpire, e ancor più da ferire.
Mulinando il suo grande falchion, scaricò su Axell tutta la violenza di cui era capace.
Ma anche questa volta le protezioni magiche dello psionico si rivelarono semplicemente troppo forti, e nemmeno una volta la lama si avvicinò alle sue carni.

TURNO AD AXELL
(distanza 1,5m, a contatto)

Axell vide il suo avversario perdere la testa, sembrava non gli importasse più di nulla, notava che Tank portava fendenti senza uno schema, era evidente che in lui aveva prevalso la sete di distruzione.

Notato questo lo psionico fece una smorfia di dipiacere, e disse:

"E' inutile continuare questo scontro, hai perso completamente la testa, quindi proverò a farla finita subito"

Poi altri due raggi furono scagliati da Axell per poi finire con un potere che pensava fosse in grado di rendere inoffensivo Tank.

Ma l'attacco che nelle intenzioni di Axell doveva chiudere lo scontro non ebbe il minimo effetto. Tank pareva del tutto intoccabile, e anche i danni che lo psionico continuava ad infliggergli, danni ingenti come quelli degli ultimi due raggi di energia, non parevano essere sufficienti a mandare al tappeto il bestione.


Si delineava così una situazione di stallo, per cui in qualche modo i due avversari riuscivano a rendere inutili gli assalti dell'altro.

TURNO A TANK
distanza invariata

La situazione era sempre la stessa, il nemico tremendamente forte.... Ma Tank non intendeva arrendersi, non era stato costruito per quello, e ormai accecato dalla furia continuò a colpire il suo avversario, sperando di riuscire a colpirlo....

Mulinando l'enorme lama, Tank sembrava destinato a combattere in eterno, senza più curarsi della fatica, del dolore, del trascorrere del tempo, della fame o della sete.
Una macchina da guerra.
L'efficacia dei suoi colpi era però pari a zero. Il barbaro era certo di aver colpito Axell almeno una volta ma, con uno svolazzo del suo mantello, lo psionico sembrava in grado di negare le nefande conseguenze di un falchion che pareva destinato a farlo a pezzi.

L'incontro stava procedendo con uno stallo clamoroso: se Tank ignorava le pur evidenti e letali ferite, Axell non veniva neppure scalfito.


TURNO AD AXELL

Axell era ormai stanco di quell' avversario che non voleva saperne di cadere al tappeto, la strateggia dello psionico non era cambiata, anche se in passato aveva sentito raccontare di persone in grado di combattere oltre la morte, ma non era sicuro che Tank fosse quel genere di guerriero.

Quindi si concentrò, e con uno scatto allungò le braccia verso il petto di Tank e lanciò altri cinque raggi di elettricità della stessa potenza dei precedenti.

Quattro dei cinque raggi sconvolsero il corpo di Tank con la loro energia. Ormai era certo che la soglia di sopportazione del guerriero andava ben al di là dei normali limiti mortali. Ed era altrettanto chiaro che questa strategia scelta da Axell, pur concreta, non era efficace se voleva mettere la parola fine ad uno scontro senza esclusione di colpi.

E Tank? Cosa poteva fare lui per ricambiare il favore?
La semifinale era ancora aperta.

TURNO A TANK