Arena: Grand Canyon.

Improvvisamente vi ritrovate in uno scenario desertico, con ai vostri lati due altissime pareti. Un veloce sguardo vi permette di verificare la presenza del cielo (ma non eravate sottoterra?) e la lunghezza di questo canyon (che pare essere infinita... magari non è vero). Ovviamente tutto questo passa in secondo piano davanti alla vista dell'altro Fighter, davanti a voi, che sta preparando le sue armi contro di voi... E' ora di muoversi!!



Caratteristiche particolari: Le pareti in NERO sono le pareti effettive del canyon. Quelle in BIANCO sono un corso d'acqua poco profondo (nessuna penalità).
Distanza: 3 metri
Iniziativa vinta da: Hazarael Phemt

Il cielo....sembrava il ricordo di una vita passata, tanto era il tempo trascorso dall'ultima volta che l'aveva potuto ammirare. Un centesimo di secondo, non più di un centesimo di secondo aveva impiegato Hazarael Phemt a perdersi nei ricordi del passato, avvertito da una lieve scossa nelle mani che lo richiamava a spostare subito l'attenzione sul suo avversario. Era lì, ad un passo da lui. Il guerriero non aveva bisogno d'altro: un avversario su cui scatenare la propria furia, furia che in quel momento era accentuata dal ricordo dei soprusi subiti. Lasciò cadere l'enorme spada ricurva, il falchion che gli aveva salvato la vita innumerevoli volte nella sua permanenza nel sottosuolo di Faerun, per estrarre Ghaun'Uel, l'arma che Lloth stessa aveva fatto forgiare per lui.

Un pensiero si insinuò nella mente di Hazarael:

Finalmente! E' giunto il momento di placare la mia sete di sangue!!

Il falchion brillò di luce nera, che si riversò nelle mani fino al cuore del guerriero che la stava brandendo, accelerandone vistosamente i battiti.

Avanti Campione!! Uccidi uccidi UCCIDI!! DILANIA LE CARNI DEL TUO NEMICO CON LA MIA LAMA!!

Non se lo fece dire due volte. Phemt fece strage di ogni pensiero che gli occupava la mente, per riempirla dell'oscura energia che gli scorreva nelle vene. Un passo ed un fendente carico di forza psichica si abbattè su Gwotz. La sorpresa fu enorme nel sentire che la stessa ferita procurata al nemico si apriva sul suo corpo. Un ghigno si aprì sotto la maschera dal volto indifferente:

"Interessante." Pensò Phemt. "Vediamo quanto sai fare male nelle mie mani, Sterminatore Sacro."

Una maschera di pazzia sotto a quella d'indifferenza, il guerriero sembrò fermare il tempo mentre riversava una serie incredibile di attacchi contro l'avversario.

Nell'immenso Canyon, silenziosi fù la furia di hazarael che scaricò sul suo avversario ogni briciolo della sua violenza in un'oceano di rabbia senza fine, istigato dalla sempiterna Lama.

Tutti i suoi colpi furono deviati in parte dal mantello di Gwotz e una strana forza imprimeva sulle carni del guerriero le stesse ferite che procurava al suo nemico, finanche la locazione.

Impensabile fu la volontà con il quale Hazarael accettò ogni colpo della sua stessa arma, la sua determinazione fu ben ripagata.



Grondante del suo stesso sangue e leggermente sudato, l'erede del Signore osservava con distacco il corpo martoriato del suo avversario, le cui difese non si erano dimostrate sufficienti a proteggerlo dalla furia dello Sterminatore.


HAZARAEL PHETM VINCITORE DELLO SCONTRO
Round Fatality

Ahaaa...

In un sibilo, Hazarael dimostrò tutta la sua approvazione verso la sua nuova arma, mentre esaltato guardava l'avversario ai suoi piedi.

Si, si, SIIIIII!!! Avanti colpiscilo ancorancorANCORAAAA!!! Muahahahaha!!

Hai fatto un buon lavoro, ora riposati.

Così dicendo, rinfoderò Ghaun'Uel e strinse un pugno dentro l'altro, facendo schioccare tendini e legamenti.

Ma....ma cosa faiii???!!!

Lo voglio sentire sulle mie mani...

Si gettò sull'avversario e cominciò a colpirlo ripetutamente con i suoi guanti chiodati prima, e poi direttamente con la testa, mentre suoni simili a stridule risate rieccheggiavano nella gola....

Fu un'esplosione di luce, proveniene dall'alto, a separare vincitore e vinto. Il Canyon scomparì come un miraggio in pieno deserto fra le onde di calore che ascendono dal terreno verso il cielo.

La luce del Pilastro si focalizzò su Gwotz ridonandogli forma, vitalità e forza. Hazarael non potè avvicinarsi oltre al suo ex avversario.

L'eco della folla era lontano, estraneo dal gelo che calò fra i due contendenti.
Rivalsa. Gioia. Vendetta. Erano le parole non dette che trasmettevano quegli sguardi. Promesse d' odio.

Poi scomparvero.