Divertente... pensò il fu nano ...ora mancano loro.
Xandros! Gwotz! Don Josè Jesus Louis De Miranda! Che diamine di nome lungo...

Nella mente del Folle, del Gemello e del Santo, appena ritornati dagli scontri del Terzo Girone, fu chiaro che insieme erano stati convocati da un'entità benevola, uno spirito inviato da un'entità divina, giunta in quei luoghi per opporsi alle turbinanti macchinazioni in atto.

Shahrazad è il mio nome e nelle Terme vorrei conversare! Non negatemi questo piccolo favore e saprò farvi ricompensare!

Eh si. Parlava proprio in rima.

Xandros si destò da un sonno meditativo, unico e solo momento di pace nella mente del folle
Sei tu che mi chiami mamma?
No Xandry, torna a dormire
Sventrerò chiunque abbia osato svegliarmi e ne cospargerò gli organi per tutto questo sottoregno!
Credo ci stiano chiamando...qualcuno di voi a combinato qualcosa di troppo grosso?
HIHIHIHI...HAHAHAHA! TROPPO GROSSO TROPPO GROSSO
Credo che ci convenga rispondere prima che qualcuno si arrabbi
QUALCUNO E' GIA' ARRABBIATO!IO! Che vengano a prenderci se ci vogliono. Salteranno delle teste!
Caro, ma non hai già mangiato?
Sono d'accordo con Javandar. Dovremmo andare. Sono curioso di sapere...
L'alterco con se stesso finì così come era iniziato ed il folle , senza dire altra parola si alzò dalla sua posizione seduta e diresse all'uscita. Non aveva idea di dove fossero le terme ma per sua fortuna li nei dintorni c'era una guardia ,forse la stessa di sempre, forse no, non gli importava.
Scusi buon uomo...si rivolse alla guardia mentre era Lyneth, la più gentile , a parlare per tutti ...mi saprebbe dire dove si trovano le terme? Sa com'è...avrei proprio bisogno di un bel bagno e mostro i vestitì completamente sporchi di sangue incrostato(probabilmente i resti dell'ultimo pasto di Ares). L'ancheggiare ed il fare femmineo e sensuale contrastavano nettamente con il suo aspetto trasandato, le innumerevoli cicatrici ed il sangue che ne adornava la pelle e le vesti.
Presa l'informazione si avviò verso il punto indicato.
Uffa!sussurrò a se mi fate fare sempre brutta figura. Dovreste tenere un po di più a vosi stessi e non farmi andare in girò così sporca...

Giunto dal terzo girone, Gwotz si rilassò sul letto, tranquillo e sereno finchè nn apparve quello spirito che lo chiamava; indi si izzò dal letto e lo ascolto. Terminato il messaggio, il gemello prese a riflettere sul movente dell'invito chiedendosi se per quel servigio potesse essere ricompensato in modo adeguato... e il profitto doveva essere comunque importante per far sì che la sua presenza vi fosse. Quindi deciso s'incammino silente verso le terme senza parlare con nessuno o fermarsi per qualche motivo

Il gemello notò Xandros, avversario abile incontrato qualche scontro prima. Indi notò il Nano... particolare e strano in un certo senso. Con fare tranquillo, avanzò di un passo verso Shahrazad proferendo: <<Mastro nano, io sono Gwotz. Per qual motivo ci avete convocato? o almeno e quello che suppongo>> occhi fissi a squadrare rapidamente l'interlocutore

Xandros notò il gemello e non ebbe idea di chi egli fosse.Notò il nano, feroce nell'aspetto, tanto da destare Ares e con esso la sua brama di sangue.
Con volto serio il folle squadrava colui che lo aveva infastidito e si avvicinava con cadenza di passo degna di un principe <<mastro nano...>> intonò con voce gelida<<Non sei troppo grosso per avere un nome da femmina?>>

Attirato dalla ragionevole sete di potere e ricchezze il non-morto parlo "Bè, io non credo ad alcuna divinità e ad alcuna religione... ma se questo compito può portar prestigio alla mia casata e ricchezze, onori e potere da voi o da terzi... non me ne starò con le mani in mano. Io accetto, se buon compenso ottengo ovviamente" L'ultime parole con un leggero sorriso e un'attesa del responso del Nano e magari speranzoso di una cooperazione con Xandros di cui riteneva la Personalità folle ma nello stesso tempo da studiare

Xandros scoppiò in una grassa risata. Nella sua contorta mente già si era immaginato la scena della matrona che porta una tavola , magari maledetta da runa esplosive, inutile per i suoi scopi e per quelli della sua dea. Non gli importava poi tanto del premio quanto di potersi godere simile scena. Sopratutto se poteva osservare la ricompensa di quella "ragna culona" come l'aveva chiamata giorni addietro verso la sua serva "distratta".
Rise fino a soffocare, inarcò la schiena in un'angolazione innaturale e non reggendosi in equilibrio cadde per terra con un tonfo. Poi si rialzò lentamente trattenendosi la pancia. D'improvviso cambiò espressione e voce <<ci sto>> gelido e secco.