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In questa sezione si discute e si approfondisce la conoscenza dei drow "vecchia scuola", ossia quelli che abbiamo imparato ad amare nella "Trilogia degli Elfi Scuri" di R.A.Salvatore e nel manuale "The Drow of the Underdark" di E.Greenwood.
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Curiosità Luce

gio dic 27, 2007 01:11

Drow:
Quallcuno dice che sono repellenti ad ogni tipo di luce (fuoco,sole,lampadine...),altri che la luce da fastidio agli occhi piu che alle altre razze,ma che il sole danneggi anche i tessuti mentre le fonti luminose tipo fiaccole o fiammelle non naturali non fanno male ai loro occhi.

Chi ha ragione? :?

gio dic 27, 2007 10:26

la luce solare o fonti di luce assimilate ad esso "feriscono" gli occhi dei drow portandoli a scappare da queste fonti di luce.
Torce, candele, focolari od altro a parte un lieve fastidio non causano nulla

gio dic 27, 2007 10:56

La luce del sole tende a "scottarli" facilmente (come si scotta una persona chiarissima di carnagione al mare), dato che la loro pelle non è abituata al sole.
Ma è un effetto che si ottiene dopo un'esposizione prolungata, e non istantaneamente come per i vampiri. ;)

gio dic 27, 2007 20:59

La scurovisione di un drow permette di muoversi agilmente nell'underdark. Ma poichè la maggior parte dell'attività di noi elfi scuri trascorre nelle letture di pergamene, libri, grimori, testi sacri, profani, immondie chi più ne ha più ne metta, la luce diventa necessaria per leggere. Maghe e somme saerdotesse sono le categorie più abituate ad una fioca luce. Alcune luci sono simbolo di distinzione sociale (vedi il disco blu "fluorescente" usato da alcune matrone per muoversi, la cui luce ha un chiaro significato socio-estetico) altre sono un motivo decorativo degli splendidi palazzi scolpiti nella roccia.
Agli elfi scuri non piace nessuna luce: tollerano quelle utili e quelle che colpiscono il loro gusto estetico, peraltro estremamente sviluppato.
So poi che esistono particolari tipi di inchiostri magici per scrivere pergamene ed altri tomi che emanano una debolissima quantità di radiazione, invisibile ad un occhio comune ma più che sufficiente per quelli di un drow; questo sistema permette ad un elfo scuro di leggere in assenza totale di luce.
La luce non è amica della nostra razza. Alcuni imparano ad amarla. Altri invece no....
Se ho detto qualche tavanata prego farsi avanti le "errata corrige"!
Possibilissimo che abbia detto qualche sutpidaggine qui e là....
:lol: :lol: :lol:
Ultima modifica di Halbryn il sab gen 05, 2008 14:51, modificato 1 volta in totale.

ven dic 28, 2007 04:52

Wow... dubbi natalizi :blll:
La scurovisione è apparsa nella terza edizione. Un tempo si parlava di infravisione, ossia la capacità di vedere tracce di calore. Io trovavo particolarmente affascinante questa caratteristica perché giocava su molti aspetti, a partire dalla banale capacità di seguire tracce e comprendere quanto fossero recenti o "fredde" alla più interessante abilità di leggere persino le emozioni in un corpo a seconda dell'intensificarsi del flusso sanguigno. Per questo i drow devono imparare a essere freddi calcolatori e maestri di controllo.
A ogni modo, che sia scurovisione o infravisione, i drow non amano la luce perché come è stato detto, non vi sono abituati. Ma alcuni di loro hanno la capacità di resisterle e di tollerarla meglio di altri: per esempio i maghi, spesso a contatto con fonti luminose quali candele, torce, fuochi fatui eccetera, che permettono loro di portare avanti gli studi.
L'inchiostro menzionato esiste nell'underdark, ma è un bene raro e prezioso, che solo le famiglie benestanti possono permettersi.

Fonti di luce particolarmente forti, quali il sole per esempio, possono rendere estremamente vulnerabili i drow, proprio perché, vivendo nel cuore dell'oscurità, i loro occhi particolarmente sensibili alle variazioni di calore non le tollerano.

Il rapporto con il sole e con tali fonti di luci è stato ben raccontato da Salvatore, quando narrava le prime ore in superficie di Drizzt. Persino la luce lieve dell'alba lo faceva lacrimare e gli provocava dolori lancinanti agli occhi. Lui si lasciava ferire volontariamente da quella luce e per purgarsi del male (rappresentato dall'oscurità) della sua società e per abituarsi al nuovo ambiente, avendo deciso di abbandonare la terra natia.
In seguito, quando tornerà per una missione nell'Underdark, troverà la città particolarmente e stranamente illuminata e si chiederà se il suo popolo non stesse tentando di abituarsi alla luce per affrontare i nemici nani.

Vero è comunque che le città drow non sono prive di fonti di luce, specie di origine magica che, come detto sopra, sono anche il segno del potere di alcune famiglie e casate. Lo stesso Narbondel (lo strumento per misurare il tempo) viene acceso con i fuochi fatui dall'arcimago ed è visibile da ogni angolo della città.
Anche al di fuori della città si registrano presenze di muschi o funghi fluorescenti e comunque fonti di luce tenue che non arriva a ferire i sensibili occhi degli elfi scuri.

C'è un'immagine di Lockwood che trovo molto bella e che allego qui.
Io l'underdark lo immagino proprio così.


Immagine

sab dic 29, 2007 04:45

Non riesco a vedere l'immagine? sono solo io o è proprio l'immagine che non viene visualizzata? :? :?

sab dic 29, 2007 05:37

D'oh!
Ieri si vedeva :(
Provo ad allegarla in altro modo e speriamo bene :)
Immagine

dom dic 30, 2007 20:53

la vedo Shey, thank you so much hun :wink:

dom dic 30, 2007 22:12

io l'Underdark lo immagino uguale tranne per il fatto che drizzt è cadavere..

lun dic 31, 2007 05:26

Ahahahah!
Estremista :D

Di nulla Elesium... se non fosse stato per il sonno, sarei andata avanti a parlarne... coff... scriverne in eterno :P
Il rapporto tra i drow e la luce è una delle cose che mi affascinano di più, visto che in qualche modo, sono un po' fotophobica anche io 8-)

sab gen 05, 2008 14:48

E' molto probabile che Menzoberranzan sia come la disegna Lockwood...
La luce e il buio fanno parte del dissidio interno dei drow, del dubbio che li attanaglia tutta la vita, del non potere negare la loro luminosa e antica origine nemmeno con la più depravata delle loro azioni.
Nemmeno il buio completo è per loro fonte di agio. Sembrerebbero creature crepuscolari di nome e di fatto...

sab gen 05, 2008 16:04

E' un'interpretazione... e anche interessante direi, anche se, parlando in termini squisitamente fisici, non credo che il buio più totale imponga disagio a un drow.
Da questo punto di vista, anche la luce con quello che rappresenta, i decori che espongono spudoratamente il potere di una o dell'altra casata, l'autorità delle sacerdotesse palesata attraverso i fuochi magici, è una costante che ricorda le ferree e crudeli leggi della loro società.
Loro amano il buio, ma sanno che quello più fitto e profondo è l'habitat delle pericolose creature delle "terre selvagge" della loro patria, sanno che è la condizione ideale per i tradimenti, per le imboscate, il momento in cui la loro vita è assolutamente a rischio.
E allo stesso modo, amano le luci magiche delle loro città, ma sono consapevoli che un glifo, una guglia decorata, un braciere acceso sono il segno della presenza di un potere che può schiacciarli, umiliarli, metterli alla prova secondo un semplice capriccio... un altro momento in cui la loro vita è appesa a un filo.

La consapevolezza della loro difficile esistenza si palesa attraverso il buio quanto la luce e in questo, ti do ragione, sono creature che hanno un ché di crepuscolare dentro di loro.

lun gen 07, 2008 16:52

Immagine

lun gen 07, 2008 17:11

E io che mi sono ammazzata a spiegarla con montagne e montagne di parole...
Maledetto gattaccio! :blll:

lun gen 07, 2008 17:36

Deduco il muze abbia gradito la vignetta :asd:
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