Nella mia immaginazione anche io ho sempre supposto che non fosse una scelta volontaria (fa più gdr futuristico che fantasy avere uno switch attivo tra vista normale e vista notturna)
Ovviamente potrei sbagliarmi, visto che non c'è controprova, ma la immaginavo come una vista che in assenza di luce sfrutta il calore per definire contorni e profondità degli oggetti, e che con l'aumentare della luce perde i dettagli del calore e acquista lentamente i dettagli dello spettro visivo normale.
Ma per passare dall'uno all'altro non c'è un pulsantino magico: semplicemente, come quando si passa (nella vita reale) da una stanza luminosa ad una completamente buia ci si mette del tempo ad abituarsi, così anche un drow mette qualche secondo ad abituarsi al nuovo ambiente.
Poi è naturale, in un mondo in cui i drow levitano tutto è possibile, ma questa era la mia interpretazione iniziale.