Valm Neira, la Città Sotterranea dei Drow e dei Vampiri
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Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark
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Autore:  Sheyraen [ ven ago 28, 2009 03:21 ]
Oggetto del messaggio:  Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

Esiste un mondo al di sotto di quello che gli umani conoscono, un landa vasta e senza legge al di sotto dei Reami che Vedono il Sole.
E' una terra pericolosa e selvaggia, un dedalo di oscure caverne, fenditure e labirintici passaggi: il Reame di Sotto, il vasto e misterioso Buio Profondo.
Nessun avventuriero proveniente dalla superficie ha potuto esplorarne le profondità e gli oscuri angoli.
Creature, la cui esistenza nessun abitante della superficie ancora sospetta, strisciano in agguato nelle sue profondità prive di luce e gli esploratori sopravvissuti narrano che i pericoli di cui si ha conoscenza sono più che sufficienti a considerare questa terra letale!
Allo sprovveduto (o semplicemente disperato) viaggiatore del Buio Profondo, una città può apparire come un rifugio dal funesto destino che striscia nell'oscurità. D'altra parte, vi è vita, cibo, equipaggiamento e magari aiuto. Magari no.
Persino gli esseri di indole buona, quali nani, gnomi, thaalud e svirfneblin, tendono a essere piuttosto sospettosi nei confronti di intrusi (e a buon diritto).

Altri abitanti di città contemplano (oltre a quelli più disgustosi, come i Jermlaine) le razze più malvagie e pericolose dei Reami:
kuo-toa, duergar, illithid, cloakers, e tra i più irraggiungibili di tutti, i drow, gli elfi scuri.



Per comprendere l'inusuale potere e influenza dei drow non basta conoscerli per sentito dire: occorre vedere una città drow.
Qualche accenno di come la vita potrebbe essere tra i crudeli, perennemente in guerra drow può essere colto attraverso i romanzi ispirati ai FORGOTTEN REALMS, ma per vedere una città drow prendere vita veramente, ci spingeremo nelle prossime righe.

Cominciamo da Menzoberranzan, una città drow di media grandezza e importanza che (fortunatamente per gli abitanti della superficie) si trova a una settimana di viaggio dal più vicino collegamento alla superficie.

Esploreremo Menzoberranzan perché, delle circa quaranta città drow conosciute, è il luogo di nascita di Drizzt Do'Urden
(ndr: in fondo la conoscenza dei drow, l'interesse stesso della tsr per quelli che erano poco più che "mostri", nel manuale dei mostri appunto, parte proprio dall'approfondimento operato da Salvatore nei suoi romanzi)

Questo sarà un viaggio, un'occhiata alla strana, severa e al tempo splendida fonte del male, un viaggio che ci mostrerà come i drow sono divenuti un potere rilevante nei Reami e quali vivide avventure si possono aprire davanti a noi all'interno del Buio Profondo, dominato dagli elfi scuri.



Una base da cui partire per poter variare e personalizzare le proprie avventure.

Cambiando il penetrante e prepotente credo di Lolth ("Lloth" per gli abitanti di Menzoberranzan) a una intensa rivalità tra seguaci di Lolth, Ghaunadaur, e Vhaeraun, si avrà Eryndlyn, una città che commercia con la Costa della Spada attraverso le caverne nascoste in qualche luogo delle High Moor.
Cambiandolo nel credo di Ghaunadaur solamente (con venerazione e rispetto di slime, jiellie e ooze) si otterrà Llurth Dreier, una città di 400.000 di drow che governano vaste caverne-coltivazioni di funghi sotto la Shaar, a nordovest del Deep Realm dei nani.
Ponendo al comando i maghi e riducendo le sacerdotesse a minor potere, avremo la città magico-commerciale di Sshamath, da qualche parte al di sotto delle Far Hills.

Che l'avventura abbia inizio!


Liberamente tradotto da "Menzoberranzan" boxet set

Autore:  Jarlaxle [ sab ago 29, 2009 00:29 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

...adoro i lavori di questo tipo svolti dalla nostra illustre Alta Sacerdotessa Sheyraen, e questa introduzione lascia presagire qualcosa di veramente speciale per chi come me è "goloso" di approfondimenti legati all'ambientazione, soprattutto se tratti dall'Advanced!! :wink:

Grazie e buon lavoro :drow:

Autore:  Sheyraen [ sab ago 29, 2009 04:25 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

Non c'è maggior stimolo per andare avanti che questo :Sorrisone:
Contenta di approfondire e mostrare ciò che "era prima"... ma che per chi ha conosciuto d&d adesso, non può che essere totalmente nuovo e del tutto affascinante.
Mi piace farvi toccare con mano quello che mi ha conquistata così tanto a suo tempo :secchio:

Autore:  Darkwing [ sab ago 29, 2009 11:59 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

Sono sintonizzata, maestra. :secchio:

Autore:  Halbryn [ lun ago 31, 2009 08:05 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

Sono tutt'orecchi...

Autore:  Sheyraen [ ven set 04, 2009 04:32 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

MENZOBERRANZAN, LA POTENTE

Poco più di 20.000 drow chiamano Menzoberranzan casa.
Tale numero è inferiore a quello di gran parte delle città drow che solitamente ospitano 35.000 abitanti o più.
Le amare, violente rivalità delle Casate Nobili della città (perpetrate e incoraggiate dalla Regina Ragno e da coloro che ne sono seguaci) previane una crescita maggiore della popolazione, ma fa sì anche che i drow di Menzoberranzan siano tra i più duri e scaltri tra tutti, dotati di una capacità di sopravvivenza superiore e assolutamente tra i più letali guerrieri dell'Underdark.
La gran parte dei reami di superficie, pur godendo di una popolazione quaranta volte superiore rispetto a quella di Menzoberranzan, avrebbero tempi duri a trovare venti guerrieri che possano reggere a lungo contro venti guerrieri Menzoberranyr.



La bassa popolazione di Menzoberranzan fa sì che il suo Consiglio Dominante sia più piccolo rispetto a quello della maggior parte delle città: un governo fatto di Otto Casate dominanti, piuttosto che le usuali nove, dodici, quattordici o sedici. Esiste addirittura una città, Guallidurth (nelle profondità che si aprono sotto Calimshan), che gode di ben ventuno Casate in Consiglio.

Di contro, i Menzoberranyr sono tra coloro che hanno una popolazione più fitta, dal momento che tutti risiedono in un'unica, vasta caverna naturale. La maggior parte delle città drow soffrono di pregiudizi e rivalità intrinseche tali che i cittadini sono soliti dimorare e crescere in varie caverne e passaggi collegati, per essere poi giudicati e classificati all'interno della gerarchia a seconda del luogo di provenienza.

Il Credo di Lolth (chiamata Lloth in Menzoberranzan, come in qualche altra città drow, e secondo come ci si riferirà a lei in seguito) domina la vita dei Menzoberranyr.
Sembra non esistere un proposito più elevato nella vita dei cittadini che quello di ascendere al servizio della Regina Ragno, finché lei non reclama ogni vita, a turno.



La maggior parte dei drow sviluppa un hobby o interesse da reclamare come proprio (dalla maestria in una particolare arma, alla collezione di gemme finanche all'interesse per stivali pregiati), ma questi possono rappresentare debolezze di fronte a possibili rivali che trovino il modo di sfruttarle a proprio vantaggio.


To be continued...

Liberamente tradotto da "Menzoberranzan" boxet set

Autore:  Sheyraen [ ven set 11, 2009 04:10 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

Con il credo di Lloth giunge il dominio delle femmine.
I maschi della città tendono a eccellere nelle poche cose cui hanno accesso: combattimento, magia, e lavori sporchi che riguardano commercio, costruzioni e cibo.
I maschi che prediligono la vita all'interno della casata, o che sviluppano il loro credo religioso in Lloth, volgono i loro sforzi a padroneggiare le arti della scultura e dell'architettura (e in caso siano in possesso di talenti magici, l'arte dei glifi e del sistema di trappole a difesa della Casata), e tendono qualche volta a eccellere nei canti di glorificazione della Regina Ragno.

Quelli invece più inquieti e indipendenti, tendono a spingersi verso gli studi presso l'Accademia di Sorcere (che significa anche essere risparmiati e tagliati fuori dalla gran parte delle politiche della Casata per il resto della vita), oppure volgono il loro interesse alla vita avventurosa dei mercanti, viaggiando attraverso i letali territori dell'Underdark verso o da altre città del nodo commerciale, qualche volta persino in superficie.
(Skullport, sotto la città di Waterdeep, è uno di tali nodi commerciali. In rare occasioni, il lungo viaggio e i grandi pericoli che si annidano a destinazione sono degni di essere affrontati, vista l'abbondanza di rare e meravigliose merci, quali componenti per incantesimi, che vi si possono acquistare)



A eccezione di individui di notevole bellezza, o di coloro che mostrano una particolare attitudine alla guerra, alla magia o all'artigianato in qualche campo di valore, quanto detto sopra riguardo la scelta di vita si applica quasi esclusivamente per i drow nobili: i popolani invece fanno ciò che viene loro ordinato, formando così il grosso del lavoro di fatica, della servitù delle Casate, e rivestendo l'incarico di soldati comuni al servizio delle Casate nobili.



Nessun cittadino drow di Menzoberranzan è mai lo "schiavo" ufficiale di un altro Menzoberranyr, ma la maggior parte dei drow sono schiavi in tutto, tranne che nel titolo. (I drow prigionieri di guerra, catturati al di fuori della città possono essere esposti apertamente come schiavi)
L'unica via di fuga per un popolano risiede nell'abbandono della città, o nello sviluppare talento e reputazione (e dunque impiego) come cacciatori, guerrieri mercenari o mercanti. Dal momento che tutte queste strade verso una vita migliore passano attraverso il selvaggio, pericoloso Buio Profondo, sono pochi coloro che sopravvivono per goderne il successo.




To be continued...

Liberamente tradotto da "Menzoberranzan" boxet set

Autore:  Halbryn [ ven set 11, 2009 10:47 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

Devo dirlo: c'era bisogno di una trattazione esaustiva sul ruolo dei maschi a Menzoberranzan ed in generale nella tradizione Lolthita. Trovo molto indovinato e perfettamente contestuale il ruolo "dei ribelli" che finiscono per eccellere nelle loro arti secolari (bellezza, combattimento, magia).
Devo dire che sapevo poco sui maschi "adoratori di di Lolth" e sul loro destino e anche in questo caso la parafrasi del'adorazione riflessa nell'architettura e nell'arte è particolarmente ben assortita.

I miei complimenti Mia Signora...

Autore:  Muzedon [ ven set 11, 2009 12:27 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

*Muzedon legge avidamente* :secchio:

Autore:  Darkwing [ ven set 11, 2009 13:51 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

Nobile Maestra, poche ma preziose parole, che aprono nuove porte alla mia immaginazione e arricchiscono i miei studi. Ho sempre covato una latente curiosità verso la vita silenziosa dell'altra metà del ciel... hm... della grotta di Menzoberranzan.

Non si può negare che i maschi costituiscano una forza consistente, con utilità e ruoli chiave. Eppure la maggior parte di loro non prova il desiderio di elevarsi al di sopra delle loro signore, o meglio qualcuno forse lo prova, ma in fondo i più non si ribellano.
Ho osato pensare che un'aperta opposizione sia di fatto inibita all'origine dal senso di inferiorità in loro condizionato fin da bambini o dall'individualismo estremo del popolo drow che divide con il sospetto i potenziali alleati (senza menzionare il timore schietto di dolorose ritorsioni).
Però un simile insieme di studiosi, maghi, architetti, artisti, strateghi, soldati, assassini, mercenari, mercanti... sarebbero una potenza devastante insieme!

Vi imploro di perdonare queste oziose riflessioni, o Somma (maiuscolo perchè non è il simbolo aritmetico), che non sono un invito alla dissidenza, solo un'esclamazione di meraviglia rispetto ai misteriosi e per me inimmaginabili poteri delle jalilen, che riescono a dominare una simile forza.

Autore:  Muzedon [ ven set 11, 2009 14:37 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

Darkwing ha scritto:

Non si può negare che i maschi costituiscano una forza consistente, con utilità e ruoli chiave. Eppure la maggior parte di loro non prova il desiderio di elevarsi al di sopra delle loro signore, o meglio qualcuno forse lo prova, ma in fondo i più non si ribellano.
Ho osato pensare che un'aperta opposizione sia di fatto inibita all'origine dal senso di inferiorità in loro condizionato fin da bambini o dall'individualismo estremo del popolo drow che divide con il sospetto i potenziali alleati (senza menzionare il timore schietto di dolorose ritorsioni).
Però un simile insieme di studiosi, maghi, architetti, artisti, strateghi, soldati, assassini, mercenari, mercanti... sarebbero una potenza devastante insieme!


Semplicemente non si ribellano perchè sanno, senza ombra di dubbio, che per trionfare a Menzoberranzan è necessario godere del favore di Lloth. E si sa bene che la Dea non concede a lungo il suo favore a nessuna delle sue sacerdotesse, figuriamoci ad un inutile maschio inferiore.
Solo pochi maschi (Gromph, Dyrr) osano sfidare il dominio delle femmine, e nessuno apertamente, si tenta comunque di mantenere lo status quo. La facciata è comunque qualcosa da mantenere, per non sovvertire l'ordine delle cose (e infatti sappiamo tutti come è andato a finire con gli Agrach Dyrr).

Autore:  Sheyraen [ ven set 11, 2009 15:33 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

Riflessioni magnifiche signori, e più che azzeccate.
Sono di fatto la spina dorsale dell'interpretazione di un maschio drow all'interno della città di Menzoberranzan.
Tendenzialmente, al primo approccio interpretativo di un drow, ci si imbatte in "ribelli" dall'atteggiamento estremizzato, talvolta eccessivamente blasfemo e arrogante per essere "credibile".
Le cose sono sensibilmente diverse e molto più profonde di così.
Ci sono risvolti psicologici e politici talmente poliedrici e interessanti, degni di esplorazione, da permettere di spaziare in sfumature caratteriali di tutto rispetto.
Pensare che la sottomissione a un potere femminile debba portare necessariamente alla "ribellione" è un modo un po' acerbo e poco profondo per interpretare il maschio drow.
Menzoberranzan è la città simbolo dei drow, la più forte, quella che ha dimostrato di essere imprendibile, laddove Ched Nasad invece è caduta. E' la "città simbolo". Chi vi nasce necessariamente ne è orgoglioso e poiché un drow non può vivere la propria vita (o meglio, non può sopravvivere) senza essere indottrinato sulle meccaniche politiche dell'ambiente in cui si trova, vien da sé che capirà quanto tale forza derivi dal dominio della fazione al potere. Il dominio delle femmine è crudele, spesso insopportabile e spietato, ma funziona e ne ha dato ampia dimostrazione.
Qui, più che in ogni altra città, è chiaro che Lloth è forte, le sue sacerdotesse lo sono di conseguenza.
E poiché i drow sono sì orgogliosi, ma soprattutto sono pragmatici, questa comprensione è per loro più naturale che non votarsi all'orgoglio del riconoscimento come individuo.
La costante lotta per la sopravvivenza in cui sono immersi è un altro fattore di grande influenza nella loro psiche.
Laddove nessuno si fida di nessuno, è impossibile anche solo pensare di stringere alleanze durature per rovesciare un potere consolidato, senza rischiare il tradimento al momento più delicato per un maggior tornaconto personale.
Se poi vogliamo complicare maggiormente il quadro, aggiungiamo che i Menzoberranyr sono più che consapevoli (e ne vanno anche orgogliosi naturalmente) del fatto che suscitano invidia e odio al di fuori dei confini della città.
Una battaglia civile renderebbe Menzoberranzan appetibile preda per i numerosi, troppo numerosi nemici esterni e nessun drow degno del proprio sangue metterebbe davanti l'idealismo di valori quali l'eguaglianza, o le "pari opportunità", rispetto al cinico, crudele e tutto sommato intrigante benessere che può raggiungere e di cui può godere.

Lo spazio per ascendere al potere può essere limitato per un maschio, ma paradossalmente è anche più intrigante e motivo di orgoglio conquistarlo. In una società in cui l'intrigo domina, dove nulla è mai ciò che sembra, non c'è nulla di più appagante che conquistare e orchestrare o disporre di "potere" alle spalle di chi lo ha "nominalmente". Gromph è un fulgido esempio di tutto questo. Triel è la Prima Matrona della città, il potere in vista che nessuno osa discutere apertamente, ma alle spalle di lei c'è lui. E lui ha un'intelligenza formidabile, tale da comprendere che è bene che anche lei creda di essergli superiore, sempre.
Solo così lui avrà più libertà, meno controllo, più spazio per sviluppare i propri piani e i propri interessi lontano dagli occhi indiscreti e severi del clero.
Triel a sua volta non è stupida. Sa benissimo chi sia Gromph e quello che rappresenta e capisce anche il suo gioco, ma ovviamente le viene comodo e lo sfrutta in una sorta di rapporto simbiontico.

Ecco, interpretare un drow è tutt'altro che facile. Interpretare un drow significa "diventare" drow. L'immedesimazione è complessa per chi è abituato a ritenere certi valori importanti e necessari, perché tenderà a riversarli nel proprio personaggio e non c'è cosa più sbagliata. Per un drow è più naturale non essere idealistà, un drow non soffre per la mancanza di "libertà", non soffre per la propria "sottomissione" a un potere più alto. E un drow vive anche una profonda contraddizione: più è scaltro, freddo e crudele il suo nemico, più lo ammira. Più sarà appagato di averlo "ingannato" quando ci riuscirà.

Il ruolo di un maschio drow è tutt'altro che banale, potete crederci.

Autore:  Darkwing [ ven set 11, 2009 15:50 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

Il collante è dunque un forte "nazionalismo" derivante dall'orgoglio di essere Menzoberranyr? :grat:

Autore:  Sheyraen [ ven set 11, 2009 15:59 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

Ahahahahahah!
Dark... parliamo di drow... potrebbe mai essere così "semplice"?
Puoi metterci il nazionalismo se vuoi...
Puoi metterci la sfiducia (penso sia una delle componenti più di rilievo) che nutrono gli uni per gli altri...
Puoi metterci il fatto che essere in vista significa DOVER essere pronti ad affrontare più nemici...
Puoi aggiungere che Menzoberranzan è la città simbolo di Lloth e i maschi non sono i prediletti della dèa. Ella mai concederà loro il potere all'interno del suo "tempio"...
Puoi metterci che una ribellione è il modo migliore per farsi schiacciare dai nemici esterni nel momento di maggior distrazione...
Puoi metterci che i valori idealistici non sono in cima alla loro scala di priorità. Il potere lo si può impugnare senza necessariamente farne sfoggio aperto e titolato....

E più si va avanti, più i motivi si sommano.
Il bello sta proprio in questa spettacolare varietà e complessità psicologica, in cui se vuoi puoi aggiungere anche quel pizzico di giustificata "paura" nei confronti di un potere che non mostra segni di cedimento alcuno. Persino quando li ha mostrati, quando la Dèa taceva, tutti temevano l'inganno: "Fanno finta... noi veniamo allo scoperto e loro ci annientano"
O ancora "E se nel bel mezzo della ribellione la Dèa dovesse tornare? Ci sta mettendo alla prova per misurare la nostra fede..."
Sono contorti... da morire!

Autore:  Halbryn [ ven set 11, 2009 16:54 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark

Discussione davvero affascinante....

Il fatto di immedesimarsi richiede una dedizione totale all'interpretazione. L'avulsione lenta dalle comuni concezioni sociali ne è un presupposto.
La "ribellione" è un concetto semplicistico proprio solo della nostra civiltà improntata su un'idealismo maschile di visione lineare della storia. Le ribellione come la intendevo era riferita alla passione per la controversia che in un maschio drow è latente e sempre presente insime ad una falsa condiscendenza, impostata sullla visione della realizzazione dei propri fini personali.

Ma la visione femminile della società è completamente diversa. La ciclicità della mente femminile che sovrasta ogni concetto, la fedeltà in una divinità votata alla caoticità della contigenza ma che nel contempo li spinge ad eccellere e non da ultimo la mentalità di un popolo fiero e superiore ne fanno un popolo unico.
L'interpreazione la trovo tutt'oggi estremamente complessa.
Ogni momento si deve pensare contemporaneamente alle mille sfaccettature di una carattere immerso in questo contesto.
E' difficile e bellissimo.

Attando con ansia la continuazione di questo bellissimo filone..

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