Valm Neira, la Città Sotterranea dei Drow e dei Vampiri https://www.valmneira.com:80/forum/ |
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Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark https://www.valmneira.com:80/forum/viewtopic.php?f=120&t=14551 |
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Autore: | Jarlaxle [ sab ago 29, 2009 00:29 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark |
...adoro i lavori di questo tipo svolti dalla nostra illustre Alta Sacerdotessa Sheyraen, e questa introduzione lascia presagire qualcosa di veramente speciale per chi come me è "goloso" di approfondimenti legati all'ambientazione, soprattutto se tratti dall'Advanced!! Grazie e buon lavoro |
Autore: | Sheyraen [ sab ago 29, 2009 04:25 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark |
Non c'è maggior stimolo per andare avanti che questo Contenta di approfondire e mostrare ciò che "era prima"... ma che per chi ha conosciuto d&d adesso, non può che essere totalmente nuovo e del tutto affascinante. Mi piace farvi toccare con mano quello che mi ha conquistata così tanto a suo tempo |
Autore: | Darkwing [ sab ago 29, 2009 11:59 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark |
Sono sintonizzata, maestra. |
Autore: | Halbryn [ lun ago 31, 2009 08:05 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark |
Sono tutt'orecchi... |
Autore: | Halbryn [ ven set 11, 2009 10:47 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark |
Devo dirlo: c'era bisogno di una trattazione esaustiva sul ruolo dei maschi a Menzoberranzan ed in generale nella tradizione Lolthita. Trovo molto indovinato e perfettamente contestuale il ruolo "dei ribelli" che finiscono per eccellere nelle loro arti secolari (bellezza, combattimento, magia). Devo dire che sapevo poco sui maschi "adoratori di di Lolth" e sul loro destino e anche in questo caso la parafrasi del'adorazione riflessa nell'architettura e nell'arte è particolarmente ben assortita. I miei complimenti Mia Signora... |
Autore: | Muzedon [ ven set 11, 2009 12:27 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark |
*Muzedon legge avidamente* |
Autore: | Darkwing [ ven set 11, 2009 13:51 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark |
Nobile Maestra, poche ma preziose parole, che aprono nuove porte alla mia immaginazione e arricchiscono i miei studi. Ho sempre covato una latente curiosità verso la vita silenziosa dell'altra metà del ciel... hm... della grotta di Menzoberranzan. Non si può negare che i maschi costituiscano una forza consistente, con utilità e ruoli chiave. Eppure la maggior parte di loro non prova il desiderio di elevarsi al di sopra delle loro signore, o meglio qualcuno forse lo prova, ma in fondo i più non si ribellano. Ho osato pensare che un'aperta opposizione sia di fatto inibita all'origine dal senso di inferiorità in loro condizionato fin da bambini o dall'individualismo estremo del popolo drow che divide con il sospetto i potenziali alleati (senza menzionare il timore schietto di dolorose ritorsioni). Però un simile insieme di studiosi, maghi, architetti, artisti, strateghi, soldati, assassini, mercenari, mercanti... sarebbero una potenza devastante insieme! Vi imploro di perdonare queste oziose riflessioni, o Somma (maiuscolo perchè non è il simbolo aritmetico), che non sono un invito alla dissidenza, solo un'esclamazione di meraviglia rispetto ai misteriosi e per me inimmaginabili poteri delle jalilen, che riescono a dominare una simile forza. |
Autore: | Muzedon [ ven set 11, 2009 14:37 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark |
Darkwing ha scritto: Non si può negare che i maschi costituiscano una forza consistente, con utilità e ruoli chiave. Eppure la maggior parte di loro non prova il desiderio di elevarsi al di sopra delle loro signore, o meglio qualcuno forse lo prova, ma in fondo i più non si ribellano. Ho osato pensare che un'aperta opposizione sia di fatto inibita all'origine dal senso di inferiorità in loro condizionato fin da bambini o dall'individualismo estremo del popolo drow che divide con il sospetto i potenziali alleati (senza menzionare il timore schietto di dolorose ritorsioni). Però un simile insieme di studiosi, maghi, architetti, artisti, strateghi, soldati, assassini, mercenari, mercanti... sarebbero una potenza devastante insieme! Semplicemente non si ribellano perchè sanno, senza ombra di dubbio, che per trionfare a Menzoberranzan è necessario godere del favore di Lloth. E si sa bene che la Dea non concede a lungo il suo favore a nessuna delle sue sacerdotesse, figuriamoci ad un inutile maschio inferiore. Solo pochi maschi (Gromph, Dyrr) osano sfidare il dominio delle femmine, e nessuno apertamente, si tenta comunque di mantenere lo status quo. La facciata è comunque qualcosa da mantenere, per non sovvertire l'ordine delle cose (e infatti sappiamo tutti come è andato a finire con gli Agrach Dyrr). |
Autore: | Sheyraen [ ven set 11, 2009 15:33 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark |
Riflessioni magnifiche signori, e più che azzeccate. Sono di fatto la spina dorsale dell'interpretazione di un maschio drow all'interno della città di Menzoberranzan. Tendenzialmente, al primo approccio interpretativo di un drow, ci si imbatte in "ribelli" dall'atteggiamento estremizzato, talvolta eccessivamente blasfemo e arrogante per essere "credibile". Le cose sono sensibilmente diverse e molto più profonde di così. Ci sono risvolti psicologici e politici talmente poliedrici e interessanti, degni di esplorazione, da permettere di spaziare in sfumature caratteriali di tutto rispetto. Pensare che la sottomissione a un potere femminile debba portare necessariamente alla "ribellione" è un modo un po' acerbo e poco profondo per interpretare il maschio drow. Menzoberranzan è la città simbolo dei drow, la più forte, quella che ha dimostrato di essere imprendibile, laddove Ched Nasad invece è caduta. E' la "città simbolo". Chi vi nasce necessariamente ne è orgoglioso e poiché un drow non può vivere la propria vita (o meglio, non può sopravvivere) senza essere indottrinato sulle meccaniche politiche dell'ambiente in cui si trova, vien da sé che capirà quanto tale forza derivi dal dominio della fazione al potere. Il dominio delle femmine è crudele, spesso insopportabile e spietato, ma funziona e ne ha dato ampia dimostrazione. Qui, più che in ogni altra città, è chiaro che Lloth è forte, le sue sacerdotesse lo sono di conseguenza. E poiché i drow sono sì orgogliosi, ma soprattutto sono pragmatici, questa comprensione è per loro più naturale che non votarsi all'orgoglio del riconoscimento come individuo. La costante lotta per la sopravvivenza in cui sono immersi è un altro fattore di grande influenza nella loro psiche. Laddove nessuno si fida di nessuno, è impossibile anche solo pensare di stringere alleanze durature per rovesciare un potere consolidato, senza rischiare il tradimento al momento più delicato per un maggior tornaconto personale. Se poi vogliamo complicare maggiormente il quadro, aggiungiamo che i Menzoberranyr sono più che consapevoli (e ne vanno anche orgogliosi naturalmente) del fatto che suscitano invidia e odio al di fuori dei confini della città. Una battaglia civile renderebbe Menzoberranzan appetibile preda per i numerosi, troppo numerosi nemici esterni e nessun drow degno del proprio sangue metterebbe davanti l'idealismo di valori quali l'eguaglianza, o le "pari opportunità", rispetto al cinico, crudele e tutto sommato intrigante benessere che può raggiungere e di cui può godere. Lo spazio per ascendere al potere può essere limitato per un maschio, ma paradossalmente è anche più intrigante e motivo di orgoglio conquistarlo. In una società in cui l'intrigo domina, dove nulla è mai ciò che sembra, non c'è nulla di più appagante che conquistare e orchestrare o disporre di "potere" alle spalle di chi lo ha "nominalmente". Gromph è un fulgido esempio di tutto questo. Triel è la Prima Matrona della città, il potere in vista che nessuno osa discutere apertamente, ma alle spalle di lei c'è lui. E lui ha un'intelligenza formidabile, tale da comprendere che è bene che anche lei creda di essergli superiore, sempre. Solo così lui avrà più libertà, meno controllo, più spazio per sviluppare i propri piani e i propri interessi lontano dagli occhi indiscreti e severi del clero. Triel a sua volta non è stupida. Sa benissimo chi sia Gromph e quello che rappresenta e capisce anche il suo gioco, ma ovviamente le viene comodo e lo sfrutta in una sorta di rapporto simbiontico. Ecco, interpretare un drow è tutt'altro che facile. Interpretare un drow significa "diventare" drow. L'immedesimazione è complessa per chi è abituato a ritenere certi valori importanti e necessari, perché tenderà a riversarli nel proprio personaggio e non c'è cosa più sbagliata. Per un drow è più naturale non essere idealistà, un drow non soffre per la mancanza di "libertà", non soffre per la propria "sottomissione" a un potere più alto. E un drow vive anche una profonda contraddizione: più è scaltro, freddo e crudele il suo nemico, più lo ammira. Più sarà appagato di averlo "ingannato" quando ci riuscirà. Il ruolo di un maschio drow è tutt'altro che banale, potete crederci. |
Autore: | Darkwing [ ven set 11, 2009 15:50 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark |
Il collante è dunque un forte "nazionalismo" derivante dall'orgoglio di essere Menzoberranyr? |
Autore: | Sheyraen [ ven set 11, 2009 15:59 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark |
Ahahahahahah! Dark... parliamo di drow... potrebbe mai essere così "semplice"? Puoi metterci il nazionalismo se vuoi... Puoi metterci la sfiducia (penso sia una delle componenti più di rilievo) che nutrono gli uni per gli altri... Puoi metterci il fatto che essere in vista significa DOVER essere pronti ad affrontare più nemici... Puoi aggiungere che Menzoberranzan è la città simbolo di Lloth e i maschi non sono i prediletti della dèa. Ella mai concederà loro il potere all'interno del suo "tempio"... Puoi metterci che una ribellione è il modo migliore per farsi schiacciare dai nemici esterni nel momento di maggior distrazione... Puoi metterci che i valori idealistici non sono in cima alla loro scala di priorità. Il potere lo si può impugnare senza necessariamente farne sfoggio aperto e titolato.... E più si va avanti, più i motivi si sommano. Il bello sta proprio in questa spettacolare varietà e complessità psicologica, in cui se vuoi puoi aggiungere anche quel pizzico di giustificata "paura" nei confronti di un potere che non mostra segni di cedimento alcuno. Persino quando li ha mostrati, quando la Dèa taceva, tutti temevano l'inganno: "Fanno finta... noi veniamo allo scoperto e loro ci annientano" O ancora "E se nel bel mezzo della ribellione la Dèa dovesse tornare? Ci sta mettendo alla prova per misurare la nostra fede..." Sono contorti... da morire! |
Autore: | Halbryn [ ven set 11, 2009 16:54 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Introduzione a Menzoberranzan e all'Underdark |
Discussione davvero affascinante.... Il fatto di immedesimarsi richiede una dedizione totale all'interpretazione. L'avulsione lenta dalle comuni concezioni sociali ne è un presupposto. La "ribellione" è un concetto semplicistico proprio solo della nostra civiltà improntata su un'idealismo maschile di visione lineare della storia. Le ribellione come la intendevo era riferita alla passione per la controversia che in un maschio drow è latente e sempre presente insime ad una falsa condiscendenza, impostata sullla visione della realizzazione dei propri fini personali. Ma la visione femminile della società è completamente diversa. La ciclicità della mente femminile che sovrasta ogni concetto, la fedeltà in una divinità votata alla caoticità della contigenza ma che nel contempo li spinge ad eccellere e non da ultimo la mentalità di un popolo fiero e superiore ne fanno un popolo unico. L'interpreazione la trovo tutt'oggi estremamente complessa. Ogni momento si deve pensare contemporaneamente alle mille sfaccettature di una carattere immerso in questo contesto. E' difficile e bellissimo. Attando con ansia la continuazione di questo bellissimo filone.. |
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