lun feb 11, 2008 07:06
Adoro tutto questo sapere!
Grazie Matrona Madre!
lun feb 11, 2008 18:44
Volendo, posso sempre castare Metamorfosi su Halbryn
ven feb 15, 2008 20:54
Immersa nella lettura, resto in attesa di ulteriori approfondimenti
Grazie.
sab feb 16, 2008 11:10
Nai’Shedareth
Altro non è che un “combattimento” rituale tra due sacerdotesse che ha lo scopo di stabilire quale tra le due goda del favore di Lolth. Il duello non ha regole e può protrarsi alla morte di una delle due o di entrambe a meno che la dea non manifesti palesemente la sua scelta mediante una Yochlol, oppure manifestandosi con un segno divino.
Zedriniset
Non si tratta di un rito quanto del massimo grado di potere a cui può aspirare una religiosa di Lolth. Pochissime sacerdotesse vengono scelte da Lolth come Zedriniset e nessuna è capace di gestire gli effetti. Le sacerdotesse Zedriniset incanalano direttamente il potere della dea che sovrappone la sua essenza alle loro, consumandone la forza vitale… quando questo avviene Lolth può scatenare una distruzione terrificante nel piano in cui si trova la religiosa.
Di ciò io ho memoria solo di un episodio... ricordo quando Baenre (non il casato LA MATRONA MADRE ) distrusse spiritualmente, moralmente e fisicamente, con una devastazione inaudita, il casato di Oblodra, di cui voi jalil non dite di non avere memoria. Ma molti a Menzoberranzan, quando voi non sentite, ancora oggi, parlano con terrore di quel lontano giorno...Non tremo nè ho mai tremato, tanto meno lo farò oggi!!!!! Yuuuhahahah!!
Scherzo Somma Sacerdotessa. Ecco il re-post della mia piccola sub-lezione... Fatene buon uso piccole allieve di Sheyraen....
lun feb 25, 2008 03:55
Ahahahahah!
Deis... sono stata maluccio in questi giorni e anche travolta da un week end decisamente folle!
E va bene...
Saziati.
La chiesa
Clero: Chierici, Crociati, Sacerdotesse
Allineamento del Clero: Caotico Neutrale, Legale Malvagio, Neutrale Malvagio, Caotico Malvagio
Scacciare Non Morti: Nessuno
Comandare Non Morti: Sacerdotesse
Lloth tipicamente agisce tramite l'apparizione di una Yochlol, la ancella di Lloth, o di un Myrlochar, lo Spirito del Ragno.
Altre volte tramite l'apparizione di innumerevoli mostri dell'Abisso o del Buio Profondo, come la presenza di Formiche dell'Abisso, Aranea, Bebiliths, Brambles, Cildabrin, Tessitori Oscuri, Draghi del Profondo, Driders, Eladrin caduti e corrotti, Ettercaps, Greelox, Kalin, Ragnatele Viventi, Pedipalpi (grandi, giganti o giganteschi), Quasits, Retrievers, Shadowdrakes, Solifugids (grandi, giganti o giganteschi), Ragni (Brain, Hairy, grandi, Hook, giganti, Gargantuan, giganteschi, Phase, Sword, Vortex, Watch e Wraith), Golem Spiderstone, Tanar'n, Vedove Rosse, Comminatori dei Muri, Webbirds e Ragni Mannari.
La Regina Ragno mostra il suo favore tramite il ritrovamento di ragni incastonati in ambra, zaffiri neri, Datchas e Webstones, ed il suo sfavore invece causando alle pietre (solitamente gemme di valore) di frantumarsi in otto pezzi di dimensioni più o meno uguali.
Tutti i chierici di Lloth (inclusi i guerrieri/chierici), i crociati e le Arachne ricevono religione (drow), religione (elfica), leggere e scrivere (drow), lingua antica (drow arcano) come capacità non relative alle armi bonus.
Tutti i membri del clero di Lloth ricevono sempre accesso agli incantesimi "Fuoco Fatuo" e "Fuoco Fatuo Perpetuo" (dettagliati nel manuale "Preghiere dei Fedeli"). I membri del clero di Lloth devono essere drow o chitines, anche se di questi ultimi molto poco è conosciuto anche tra gli stessi elfi scuri.
La Regina Ragno è la protagonista di innumerevoli terrificanti leggende tra i popoli di superficie, e non solo, ed essi la vedono come il virtuale sinonimo della spietata razza Drow. Nel Buio Profondo, lei è un male molto ben conosciuto, odiata per gli oscuri poteri delle sue sacerdotesse dai nani, svirfneblin, e tutte le altre razze.
Pochi elfi hanno voglia di discutere dei loro cugini oscuri, e meno ancora della loro oscura dea Lloth che è accusata di essere la causa di buona parte della loro malvagità e di essere la loro guida per il male. Solo le sacerdotesse drow di Eilistraee sono solitamente disponibili a parlare della Regina Ragno, e il loro odio per la schiavitù che ella opera nei confronti dei drow è forse ancora superiore a quello delle altre razze sotterranee.
Lloth è temuta ed odiata persino dalle sue più devote sacerdotesse: ella infatti è venerata solo per i poteri che fornisce alle sue sacerdotesse, non certo per un senso di amore o affetto, o alcun principio di lealtà. I drow che venerano altri dei o i maschi che porgono omaggio alla Regina Ragno, invidiano e odiano le sacerdotesse di Lloth per il potere che posseggono, ma loro stessi farebbero altrettanto, se solo sapessero che potrebbero ottenerlo.
Ogni Casato Nobile ha il suo tempio privato, e ogni città drow ha almeno un luogo più grande, pubblico, ove ci si ritrova per i riti più grandi, le chiamate alla guerra, e cose simili. La maggior parte delle città ha anche un tempio maggiore dedicato alla Regina Ragno, ove vengono addestrate le sacerdotesse.
In ogni tempio, nonostante le differenze in grandezza, opulenza e importanza, alcune costanti vengono sempre applicate. Le camere più interne vengono riservate alla venerazione e agli affari di Lloth, come anche la pratica degli incantesimi. Queste camere sono sempre immerse nell'oscurità più completa, eccezion fatta per le radiazioni luminose necessarie ai riti e agli incantesimi. Le anticamere invece sono lasciate per i consigli di guerra e gli altri affari, ove le sacerdotesse incontrano i maschi e gli esterni.
La maggior parte dei templi hanno creature guardiane, spesso nascoste, e occasionalmente di natura magica (come Ragni di Giada). Questi usualmente includono ragni di ogni sorta. In caso di battaglia, anche il più innocuo ragno può essere equipaggiato con armature adeguate, legate al loro dorso, che portano rune di difesa della Casata o anche, in caso di ragni intelligenti, incantati, con Insigna di Casata che portano poteri che possono essere efficacemente usati.
Statuette della Regina Ragno, solitamente ricavate da roccia nera, sono presenti in tutte le camere dei templi. Il marmo e l'ossidiana sono i materiali favoriti per gli altari e gli arredi dei templi. Ci sono sempre grandi bracieri lavorati e incisi (con forme di ragni), e almeno un altare di pietra nera.
sab mar 01, 2008 17:45
Meraviglioso....
La collera della Regina Ragno è ben nota ai più e per questo persino i suoi la temono...
Le sacerdotesse di Eilistrae amano i drow del sottosuolo. Mi spiace per l'immagine che se ne dà ne "La guerra della Regina Ragno" dove appaiono come un branco di vestali invasate rispetto alla rigida compostezza delle sacerdotesse di Lolth. Le sacerdotesse di Eilistrae sono altrettanto potenti anche se meno spietate e questo le rende meno temibili agli occhi degli altri popoli. Elfi scuri, elfi della luna e nevae uniti sotto l'egida della Luna e della Spada costituiscono una minoranza che è ben lungi dall'essere un branco di suore buoniste.
lun mar 03, 2008 07:53
Ammetto di essere un po' di parte in questo caso, perché a me la Guerra della Regina Ragno è piaciuta troppo per aver colto questo lato negativo.
Forse la sensazione che ne viene fuori è dovuta al fatto che, per la prima volta a tutti gli effetti, questi libri sono scritti dal punto di vista dei drow... dove i drow, quelli cattivi dei libri di Drizzt, sono gli "eroi".
Forse gli autori si sono fatti coinvolgere a tal punto dalla mentalità drow, da trovarsi a descrivere il resto del mondo con l'occhio di un drow di Lloth
Prima però di scivolare in un argomento di critica letteraria che non riguarderebbe questo topic (è una critica a me stessa, non a te Halbryn ), spero possa tornare utile alle mie care allieve, una descrizione di un rituale (quello di Unione) che ho fatto a LIBERA INTERPRETAZIONE.
Questo più che altro per sottolineare come i manuali ci forniscono i "mattoni", ma poi sta alla nostra fantasia e buon senso costruirci i nostri bei templi
Questa è una mia personale interpretazione del rituale di Unione, sia chiaro... ognuno potrà interpretarla e personalizzarla come lo aggrada.
Spero vi piaccia Pallidi tentacoli di fumo si attorcigliavano sul braciere e Dhaunae decise di aggrapparsi alla loro danza per dimenticare tutto il resto.
Avrebbe potuto lasciarsi ipnotizzare dall'incostante pulsare rosso delle braci che richiamava a tratti i neri ragni dalle loro nicchie di ossidiana, o farsi stordire dal profumo di incenso che stipava l’aria, o perdersi nel melodico crepitio dei fuochi sacri che ardevano in otto bracieri intorno al cerchio delle sacerdotesse.
Doveva solo trovare il modo di dimenticare la realtà e il tocco delle mani delle due sacerdotesse al suo fianco, anche se Zesstra contorceva continuamente le dita intrecciate alle sue, talvolta solleticandole voluttuosamente il palmo fino a farla rabbrividire.
Maledetta!
Anche il giorno prima l’aveva fatto e adesso lo zigomo le pulsava orribilmente!
Per Zesstra era stato sempre fin troppo facile annientare ciò che la circondava, immergendosi nell’abbraccio dell’incantesimo con la stessa naturalezza con cui respirava.
Dhaunae non era così.
I suoi sensi erano sempre assetati, la voglia di guardare, assaporare, rabbrividire la consumava come una malattia e la ammaliava al punto di tenerla saldamente ancorata alla realtà.
Eppure le cose dovevano andare diversamente questa volta, perché non avrebbe affrontato un’altra punizione.
Il dolore fisico era stato intollerante quando lo spillone le aveva perforato lo zigomo, raggiungendo con maestria uno dei nervi più recettivi del suo corpo e facendole esplodere una vampata di agonia bollente nella testa.
Sì, lo zigomo bruciava ancora, ma di più l’orgoglio.
La Maestra aveva decretato che la tortura fosse messa in opera da un’allieva del primo anno, particolarmente ricca di talento e ispirazione in questa pratica.
Lei, giunta sulla soglia della cerimonia che avrebbe decretato la fine dei suoi lunghi e massacranti quarantanni di accademia, torturata da un’allieva del primo anno!
Nulla le era stato facile in Arach Tinilith, come per tutte le altre del resto, ma il dolore, la fatica, i dubbi e le frustrazioni per i fallimenti non recavano lo stesso peso dell’umiliazione.
Negli ultimi mesi, dal cambio di Maestra nell’Accademia, le umiliazioni collezionate superavano tutti gli altri disagi.
Maledetta Zesstra…
…e maledetta Shey’raen!
Non ne aveva mai chiamate così tante per sostenere la prova dell’incantesimo Unione e non era certa di poter sopportare da sola l’ondata di potere che, da lì a pochi minuti, avrebbe dovuto investirla.
Era nauseante, un continuo beccheggio sul confine tra materia e incoscienza, tra percezione e vuoto, man mano che le allieve cadevano nella dimensione mistica richiesta dal rituale, tutte in tempi diversi, con diversa costanza e profondità e con dispari maestria.
Ma soprattutto, era pericoloso e lei avrebbe potuto non reggere il torrente di forza sacra che presto avrebbe allagato le sue vene.
Per questo l’aveva fatto.
L’addestramento delle sacerdotesse di Arach Tinilith non riguardava mai solo le allieve e Shey’raen, Maestra dell’Accademia in cui veniva forgiata la linfa vitale e il potere massimo di Valm Neira, non si sarebbe concessa l’eccezione.
In realtà, non si sarebbe mai sottratta all’opportunità di rischiare, esplorare i propri confini e provare il brivido di camminare sul filo di lama, per vedere se da qualche parte dentro di sé risiedeva qualche risorsa a cui non aveva ancora attinto.
Inspirando a fondo l’aroma degli incensi, si forzò a placare i battiti scomposti del cuore e a governare il proprio corpo che, al centro del cerchio di evocazione, doveva essere in grado di accogliere il potere delle otto allieve completamente.
Ci volle un po’ di tempo, ma pian piano sentì di comprendere meglio l’andamento delle correnti, smise di contrastarle e si adeguò, concedendosi, assecondandole.
L’equilibrio raggiunto era precario, delicato e sarebbe bastato pochissimo per infrangerlo.
Per questo Shey’raen aprì gli occhi e si spinse oltre ancora.
Nelle iridi solitamente ambrate, ardevano rosse braci incandescenti, testimoni dell’intensa emozione che le attraversava ogni fibra del corpo e sotto l’ombra delle ciglia, tenute lievemente abbassate, la vide.
Nessuna delle guardie del Sacro Tempio di Lloth avrebbe mai osato disturbarla nel mezzo di una lezione, ancor meno durante un rituale di quella portata.
Se Werna stava rischiando il suo malcontento, la ragione doveva essere vitale.
Shey’raen lasciò che la propria concentrazione vacillasse, consapevole che l’incantesimo avrebbe retto anche quando la sua mente si fosse riversata completamente nella realtà, sempre che le allieve avessero mantenuto il loro stato di dedizione.
Per un istante si chiese se lei, piuttosto, sarebbe stata in grado di reggere l’onda, ma quando sollevò la testa per lasciare intuire a Werna che la sua presenza era stata presa in considerazione, il sottile filo che la teneva legata al cerchio si spezzò con una violenza tale da strapparle il respiro.
In preda a un folle capogiro, Shey’raen lottò disperatamente per non vacillare, né mostrare il più piccolo cenno di cedimento e quando la nausea si placò, volse uno sguardo bollente nella direzione in cui la concentrazione delle allieve era venuta meno, causando la rottura del rituale.
Dhaunae rabbrividì.
[...]Il seguito, per chi è curioso, non c'entra con il rituale, ma potrete leggerlo qui: viewtopic.php?f=107&t=12260
lun giu 02, 2008 10:47
Mi manca tutto questo parlare di riti sacerdotali. E sono sicuro che anche le tue adepta la pensano così, mia signora Sheyraen!
lun giu 02, 2008 11:06
Halbryn ha scritto:Mi manca tutto questo parlare di riti sacerdotali. E sono sicuro che anche le tue adepta la pensano così, mia signora Sheyraen!
Ma se sei sparito per due mesi!