Il forum dei Drow, dei Vampiri e delle creature dell'oscurità
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 Oggetto del messaggio: Giovanni
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GIOVANNI

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Prima del rinascimento esisteva un Clan di Vampiri conosciuto con il nome di Cappadoci, oscuro e misterioso, dedito allo studio delle scienze e della storia, nonchè, in particolare, della Morte e del suo rapporto con la Vita.
Nel medioevo, l'Antidiluviano di questa stirpe, per motivi imprecisati ed incomprensibili alla sua stessa genia, abbracciò un mortale dalle vaghe conoscenze negromantiche e gli permise di creare una Linea di Sangue particolare, lasciandogli abbracciare chi si distingueva nella sua famiglia. Questo mortale si faceva chiamare Giovanni, e così si chiamò la Linea di Sangue da lui originata, che crebbe notevolmente di potere, sino a quando, nel 1444, il primo Giovanni, detto l'Augusto, distrusse Cappadocius, l'Antidiluviano suo Sire, ed i Giovanni iniziarono una caccia destinata a portare i loro signori all'estinzione.

In pochi anni i Giovanni sostituirono i Cappadoci e superarono le ostilità degli altri Clan, manifestatesi con guerre tra i mortali e sgarbi tra Cainiti. A quel tempo, infatti, i Giovanni avevano una "casa" vera e propria in Italia nella zona di Venezia, ed erano molto legati alla vita mortale di quei luoghi, sia politica che economica.

Da allora il Clan Giovanni è cresciuto moltissimo, rimanendo però sempre indipendente dagli altri, sin da quando nel 1528 firmò un trattato con la Camarilla, impegnandosi a non interferire con la politica delle Sette maggiori.

Attualmente il Clan è diffuso in tutto il mondo, benché non sia numerosissimo, e rimane particolare per il fatto che quasi tutti i suoi membri sono imparentati per padre o madre con la stirpe originaria dell'Augusto. A rendere numericamente degna la forza dei Giovanni c'è il fatto importantissimo che essi rendono partecipi della vita della Famiglia i Ghoul ed i mortali della loro stirpe, trattandoli spesso come pari, pur mantenendo a molti di loro segreta la vera natura dei Cainiti.

I Giovanni hanno sviluppato notevolmente il potere della Negromanzia, che gli permette di contattare e controllare i fantasmi dei defunti, ottenendo favori e moltissime informazioni; sono però molto gelosi di questa abilità, e cercano di mantenerla assolutamente segreta. Una parte numerosa del Clan preferisce gli affari alla negromanzia, dedicandosi alla finanza o alla malavita, cercando di arricchirsi e di scambiare favori e informazioni. Una piccola parte infine si dedica alla poli
tica ed alla società dei Cainiti, tenendo rapporti con la Camarilla e con il Sabbat, alla faccia del patto di non belligeranza del 1528, chiamato Il Concordato.

I Giovanni sono un Clan molto liberale, non hanno una invadente nelle quetioni personali, limitandosi a chiedere celere il rispetto di tre tradizioni:
- Il Rispetto, nei confronti dei propri anziani e delle istituzioni preposte alla politica globale del Clan;
- La Rispettabilità, ossia una maschera di cortesia e onorabilità che i Giovanni indossano per curare i propri interessi e quelli della Famiglia;
- Il Mistero, ossia il silenzio assoluto riguardo le doti negromantiche del Clan ed i suoi rapporti con i Fantasmi.

Probabilmente l'unica pesante ingerenza che hanno gli anziani ed i potenti del Clan nei confronti dei giovani riguarda la decisione del momento dell'abbraccio di un nuovo Cainita o la scelta del suo Sire, decisioni che avvengono spesso dopo crude lotte sociali e politiche. Pur essendo fedelissimi alla causa della Famiglia, non è affatto scontato, infatti, che i Giovanni si aiutino tra loro, anzi, spesso la concorrenza tra consanguinei è all'ordine del giorno e moltissime piccole guerre vengono combattute senza che dall'esterno si noti nulla o che il Clan ne venga danneggiato. La selezione che si ha in questo modo è altissima e solo i Giovanni con doti particolari riescono a mettersi alla ribalta e rimanervi a lungo.

DISCIPLINE:
Dominalzione, Necromanzia, Potenza

BONUS DI CLAN:
- Finanza o Sanità x1 (x2 se si rinuncia a Schiavo spettrale)
- Schiavo spettrale x1

SVANTAGGI DI CLAN :
- Il Bacio della Morte: ogni qual volta i Giovanni si nutrono, diversamente dagli altri Clan e a causa di una maledizione (si vocifera nel Clan scagliata sull'Augusto da Cappadocius al momento della diablerie), il loro morso è per i mortali incredibilmente doloroso, oltre a non rimarginarsi con il passaggio della lingua sui fori dei canini. Per questo, spesso, i Giovanni soo costretti a trovare vie alternative per nutrirsi (e da qui lo sviluppo, come vantaggio di clan, dell'abilità Sanità)


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FAMIGLIE E LIGNAGGI INTERNI AL CLAN

Sin dalla nascita del Clan Giovanni si manifestarono in esso differenze di vedute e di ascendenza tali da giustificare l’adozione di secondi cognomi o la distinzione di veri lignaggi. La prima distinzione fu tra gli appartenenti al lignaggio di Claudius e quelli della linea di Costanza, discendente da Japhet e non dall’Augusto e, come tale, più Cappadocii che Giovanni.
Quando il Clan venne poi sottoposto alla diaspora della guerra e delle persecuzioni, il secondo cognome delle famiglie minori divenne spesso l’unico pronunciabile apertamente e fece da bandiera per gruppi e lignaggi, creando quasi delle vere e proprie linee di sangue.
In questo modo nacquero i Foscari, che poi si fusero con i superstiti dei CastelVarco e dei De Lagaris sterminati dalla guerra con la Camarilla. Così si originarono le Famiglie minori dei De Pretis, Della Passaglia e Ghiberti. I Rossellini, invece, entrarono nel Clan in modo compatto, quando la guerra già era finita, e così fecero i Cucuzza.

Nonostante ciò, spesso i Giovanni omettono il loro secondo cognome quando hanno a che fare con estranei alla Famiglia, preferendo evitare di dare punti di riferimento ai propri interlocutori. Fin troppo facile sarebbe risalire alle parentele o alle usanze tipiche dei lignaggi se ci si esponesse in questo modo e gli Anziani spesso prendono ad esempio questa accortezza quando insegnano ai giovani la tradizione del mistero.

Va cmq detto che, se esternamente il clan appare indistintamente appartenere ai Giovanni, all'interno della Famiglia appartenere alla linea pura di Augusto o essere l'esponente di quelle che vengono malignamente chiamate "linee bastarde" o "secondarie" ha un forte peso politico

- I CastelVarco (1000)
Seppur questi cognomi secondari appaiano ancora nelle genealogie dei Giovanni, queste famiglie non possiedono dei lignaggi veri e propri, essendo i loro rappresentanti troppo anziani e spesso a loro volta capostipiti di altre linee di sangue. L’unico CastelVarco ben conosciuto attualmente è il Guglielmo, Sire dei Foscari. Caratteristica è la tendenza che vuole il cognome De Lagaris particolarmente amato dalle donne della Famiglia, che spesso lo preferiscono a quello del proprio lignaggio. La parte del Clan dunque, che non possiede un cognome secondario ed una Famiglia minore in cui includersi, si sente parte integrante di questa originaria matrice di cui tutti i Giovanni conoscono, più o meno, qualcosa.

- I Foscari (1400)
Sin dal profondo Medio Evo i Giovanni usarono legarsi con le famiglie nobili di Verona e Venezia, solitamente per solidificare patti politici tra i CastelVarco ed i signori di queste città. Un episodio simile portò al concepimento ed alla nascita del primo Foscari Giovanni, Stefano, reso ghoul quasi per caso, ma che divenne il primo gradino di una vera e propria linea di sangue dedita soprattutto alla politica ed alla diplomazia, in grado di raccogliere le redini del Clan perse dai CastelVarco messi in crisi dalla guerra con la Camarilla. Tra loro si conta Francesco Foscari, ora senatore italiano, sul quale troverete maggiori informazioni nella sezione Personalità.
I Foscari sono noti per il desiderio di vedere il Clan alleato della Camarilla, forse per la loro bassa idea del Sabbath, che amano usare come arma per far guadagnare potere al Clan.

- I Della Passaglia (1400)
Stirpe mercantile abbracciata a Venezia insieme ai Foscari ma diffusasi prima in medio oriente e poi in Asia. Forse una delle linee minori più potente e rispettata; spesso i suoi Senatori godono di un influenza particolare nella politica del Clan. Si mormora che questo dipenda dal crescente potere del regno dei morti che corrisponde all’Asia nell’Aldilà.
Non esiste un vero e proprio lignaggio dei Della Passaglia in Italia, nonostante alcuni di essi dimorino nella penisola la loro patria è oramai l’Asia, dove la loro stirpe è molto ramificata.

- I Ghiberti (1500)
Discendenti come i Rossellini di una stirpe di artisti fiorentini, questi G. scesero sulle coste africane per sfuggire alle persecuzioni della Camarilla e si fusero con le popolazioni locali, dando vita ad una Necromanzia molto particolare. Alcuni di loro si sono dimostrati talmente potenti in questo senso da riuscire ad influenzare l’emotività dei Fantasmi del Regno d’Avorio, facendone non degli schiavi, ma dei seguaci partecipi della missione affidata loro. In effetti questo dono sembra però limitato ai Ghiberti di sangue misto, o di colore, ed i suoi effetti non sembrano toccare gli Fantasmi che non provengano dal Regno d’Avorio.
Per i Ghiberti vale lo stesso discorso fatto per i Della Passaglia, sostituendo l’Africa all’Asia.

- I Rossellini (1550)
Quando, nel rinascimento, alcuni occultisti Toscani furono asserviti dal Clan, molti tra gli anziani ritennero che sarebbero presto stati assorbiti. Invece quei pochi, inesperti sensitivi, dediti ad un arte visionaria che li rendeva precursori nella pittura e nella scultura, non solo rimasero separati dal grosso dei Giovanni, ma si distinsero formando un lignaggio a sé stante, anche se ben inserito nel contesto della Famiglia. Il potere dei Rossellini crebbe con il passare degli anni, ed essi si ritrovarono ad abbracciare i più promettenti necromanti tra i Giovanni, fino a raccogliere il nerbo degli esperti di Fantasmi della famiglia. L’originaria vena artistica venne però a scadere, pur perdurando in loro un gusto notevole ed una marcata simpatia per i Toreador, sostituita da abilità notevoli in ambito Necromantico.
I Rossellini sono conosciuti per il reciproco odio verso i Tremere, ai quali contendono l'uso esclusivo del potere di controllare i Fantasmi. Sono particolarmente presenti nel centro Italia ed in Particolare in Toscana, fin dai tempi della Firenze mortale, dominio Mediceo, anche se molti neonati cercano di fare strada mettendosi a disposizione nelle Ville più sperdute.

- I Puttanesca (1850)
Questo lignaggio particolarmente misterioso sembra esistesse sin dal 1400 come gruppo di Fratelli di lignaggi differenti. Questi Cainiti sembra preferissero un’esistenza nascosta, distinta dalla tendenza alla socievolezza ed alla sfrenatezza degli altri Giovanni. Solo successivamente alcuni di questi Fratelli, oramai Anziani, decisero di applicare le proprie capacità d’accortezza ed astuzia prima allo spionaggio e poi alla criminalità. Erano quelli i tempi della discesa dei Mille, e nella nuova Italia i “Puttanesca”, così scherzosamente soprannominati in quanto “bastardi”, privi di un chiaro lignaggio, ottennero presto il potere criminale nella terra pugliese, come i Cucuzza cercavano quello in Sicilia, ma, al contrario di questi, non dovettero piegarsi ad alcun rivale ed ancora oggi gestiscono i vertici della Sacra Corona attraverso dei mortali facilmente sostituibili. Attualmente i primi due interessi dei Puttanesca sono l’addestramento del “braccio forte del Clan” ed il commercio criminoso con le coste balcaniche, prima tra tutte l’Albania.
I Puttanesca hanno inoltre dimostrato una spiccata capacità d’iterazione con i mediorientali, dunque spesso li troviamo ad affiancare i Fratelli anziani che hanno interessi in quelle zone, come consiglieri e guardie del corpo.
I discendenti di Domenico Giovanni dei Puttanesca controllano il “giro” della criminalità pugliese, sono per la maggioranza esperti criminali, che praticano la violenza e disdegnano la Necromanzia. Come i loro anziani danno poca importanza alla visibilità, preferendo far parlare di sé che apparire.

- I Cucuzza (1750)
Il lignaggio di questa famiglia siciliana, abbracciato dal Clan nella ricerca del dominio della Mafia Siciliana , è ora diviso in due branche distinte. La prima controllata dal Patriarca Francesco Cucuzza (IX) che opera negli Stati Uniti da quando le famiglie mafiose alleate dei Brujah Minelli la distrussero quasi completamente, costringendola alla fuga. La seconda composta dai superstiti della stessa in Italia, inaciditi dalla sconfitta patita, e dunque ostili ai Brujah.
Mentre i primi si sono mescolati ai ranghi della mafia statunitense, soggiacendo alle direttive dei fedelissimi dei Minelli, i secondi agiscono a Venezia come consiglieri per i Fratelli che si occupano d’economia, o meditano una rivincita sostenendo le azioni dei Puttanesca a rischio della propria esistenza.
Ramo della Famiglia oramai radicato in America, non ha tratti caratteristici se non una predisposizione al comando piuttosto che alla Necromanzia. Qualche Cucuzza americano si vede ogni tanto nella Penisola, per fare da tramite per affari internazionali, o per prendersi la sua rivincita sui Brujah mafiosi.

- Altri
Esistono lignaggi stranieri come i Pisanob del Sud e Centro America, con i loro riti precolombiani, come i Dunsirn scozzesi, ed il sospetto della loro necrofagia, come i Milliners statunitensi ed il loro controllo sulla criminalità a stelle e strisce.


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LE TRADIZIONI DELLA FAMIGLIA

Il Clan Giovanni non si basa solo su strutture piramidali o patriarcali, familiari o politiche che siano.
Essendo liberali nei confronti delle scelte di vita dei Fratelli, i Giovanni necessitano di basi molto forti dal punto di vista delle tradizioni, che li obblighino a preservare quantomeno l’esistenza stessa del Clan.

Rispetto:
Lla struttura politica del Clan non obbliga i Giovanni al rispetto assoluto degli ordini, eccetto il caso in cui provengano dal Senato o dalla Signoria e, talvolta, dal locale Signore. Ciononostante la più sentita usanza della Famiglia è quella del rispetto nei confronti dei superiori, dei più anziani e del loro consiglio.
Infatti, ogni membro del Clan, tranne lo stesso Augusto, è seguito da un parente, che lo soccorre in caso di difficoltà, ne segue i passi, e funge da tramite con la Famiglia. Questa persona, che per i comuni Fratelli è il primo Zio, ha il dovere di dare precisi consigli, indicazioni sulla condotta dei protetti, fino quasi a giungere alla mera richiesta di servizi. Il sottoposto ha in ogni modo sempre la possibilità di esimersi e di fare di testa propria, ma la sua strada tenderà sempre più a salire, senza l’aiuto ed il sostegno della sua prima guida e dunque della Famiglia.
Chiaramente questo neonato dovrà ascoltare con rispetto anche gli altri anziani e coloro che detengono cariche politiche, e dovrà tenere da conto i loro consigli, ma dovrà aver ben presente che questi non sono ordini veri e propri. Spesso infatti, a detta degli stessi Anziani, i migliori tra i Giovanni sono coloro che meglio riescono a districarsi tra il consiglio dei superiori vicini e lontani, mettendo infine in contrasto i loro interessi e lasciando a loro il compito di sbrigare le proprie dispute.
L’offesa e la violenza tra inferiori e superiori sono in ogni modo bandite, da qualunque delle parti queste abbiano inizio, anche se è scontato che le punizioni sono spesso destinate a colpire solo gli inferiori. Al contrario, tra pari ruolo ed anzianità sono ben tollerati sgambetti e lazzi, anche se, ovviamente, la distruzione e la diablerie sono punite in qualsiasi caso.

Rispettabilità:
Una persona che porta rispetto alle tradizioni ed ai Fratelli è detta rispettabile, ma questa definizione poterebbe semplicemente dipendere da una mera apparenza. Non è infatti scontato che chi è detto rispettabile lo sia veramente, potrebbe semplicemente essere molto abile a nascondere i suoi peccati. Per rendere un’idea di quanto conti nel Clan Giovanni questa sottile distinzione basti pensare che uno dei detti più diffusi tra gli sposi italiani: “occhio non vede, cuore non duole”, sembra essere il motto stesso della Famiglia.
Infatti la rispettabilità dei Giovanni non si giudica, nella Famiglia, dalle voci che girano sul loro conto, ma dalle prove concrete e dalle punizioni da loro ricevute. Una persona che ignora le tradizioni e la legge del Concordato, rimanendo però impunito, perché le autorità non riescono ad incastrarlo, acquista molta più rispettabilità e carisma rispetto ad un Cainita dalla fedina immacolata, ma immobile e passivo.
Ovviamente, chi rischia troppo, arriva spesso ad una caduta repentina quanto dolorosa, dalla quale pochi sanno riprendersi, specie perché è molto più semplice perdere rispettabilità che acquistarla.
Nel Clan Giovanni non esistono figure come le Arpie della Camarilla; i giudici, infatti, si occupano di reati e non di dicerie. La stima della rispettabilità di una persona si deve dunque cercare tenendo le orecchie ben aperte o pagando informatori e confidenti.

Mistero:
Come già detto i segreti della Famiglia devono assolutamente rimanere tali per il resto del mondo, come pure per un buon numero dei membri della Famiglia. Per questo motivo, tutti i Giovanni evitano di giudicare male le persone che fanno mistero della propria sapienza e la dispensano solo a chi si dimostra fidato, sempre a proprio rischio e pericolo. Ecco dunque che le informazioni e la sapienza divengono per ogni Giovanni merce di scambio e fonte di potere, ecco perché il rispetto e la rispettabilità sono essenziali per il lavoro comune della Famiglia. Certo è che rivelare questioni segrete e informazioni riguardanti il Clan e la sua storia a mortali o Fratelli d’altri Clan, è considerato uno dei crimini peggiori e spesso chi lo commette deve scegliere tra un futuro da spettro e la distruzione definitiva.
Anche se parlare della Necromanzia o darne dimostrazione in pubblico non è un crimine vero e proprio, un Giovanni che commetta questi due errori troppo spesso, solitamente riceve la visita di un Signore della Notte, che indagherà sulla sua fedeltà alla Famiglia. Ben diversa è la sorte di chi sia colto a spiegare dettagliatamente la scienza occulta o addirittura ad insegnarla i processi in questo caso sono inutili, la punizione è l’eterna sofferenza dello stolto.


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IL CONCORDATO

Dopo vent'anni di guerra aperta tra i Clan della neonata Camarilla e la Famiglia Giovanni, condotta sia sul piano mortale che tra gli stessi Fratelli, risultò chiaro che difficilmente il potere della parricida Linea di Sangue sarebbe stato ulteriormente ridotto.

La maggior parte dei CastelVarco erano stati stati distrutti ed il centro del potere del Clan si era definitivamente spostato a Venezia, unico luogo dove i sicari della Camarilla non riuscivano ad arrivare, come pure gli eserciti del Papa e dell'Impero degli austriaci Asburgo.

Determinante in questa fase fu la diplomazia, in grado di mostrare sempre nuove strade politiche e militari e di porre piccoli stati, come la Repubblica e la Chiesa, al pari di Re ed Imperatori. La necessità di sopravvivere impone una scelta al Clan, in difficoltà sia in medio oriente con i turchi, sia in madrepatria.

Ecco dunque la strategia dei leader di quel periodo: rinunciare ad ogni influenza sul mondo mortale, al di là dei confini della Repubblica Veneta e ad ogni interferenza con le questioni delle Sette, fino al punto di dover rinunciare ai Domini in medio oriente, a causa delle ostilità con gli Assamiti e della concorrenza con i Figli di Set.

Non fu una scelta facile, ma garantì a Venezia più di 200 anni di inviolabilità e la sopravvivenza di molti anziani, che avevano trascorso gli ultimi anni nascondendosi come prede.

Quando, nell'inverno del 1528, Claudio ricevette l'incarico d'incontrare a Bologna i rappresentanti dei sette Clan della Camarilla, non si aspettava certo di trovarsi di fronte ad un lavoro così semplice. La multicolore banda capitanata dal Toreador Rafael de Corazon, logorata dalla lunga guerra con gli Assamiti, era ben disposta ad un compromesso che mettesse fine ai continui scontri tra Nazioni e tra stirpi di cainiti.
Inoltre i Toreador, primi tra tutti, avevano notato un cambiamento nel mondo da quando i Cappadoci erano venuti a mancare, avevano assaporato il gusto del rinascimento e ne rendevano merito a quel Clan di Diabolici, che era per tutti la Famiglia.

Forse per cavalcare questo fiorente momento, o per garantire un discreto potere a se stessi ed ai propri alleati, i Toreador proposero una riunione dei rappresentanti la Camarilla, ogni 13 anni a Venezia, per sorvegliare il rispetto del Concordato.
In realtà tutti sapevano, mentre accettavano la clausola, che questi incontri si sarebbero svolti in una città dove Giovanni e Toreador avevano un controllo esclusivo, ma non esitarono. Forse sottovalutavano le capacità di ripresa del Clan, o forse avevano sottostimato le possibilità di collaborazione con i Toreador, fatto sta che, da quel momento, ogni tredici anni la Camarilla rende omaggio ai Giovanni riunendosi nella loro città e discutendo, tra le loro mura, di questioni che, in realtà, non dovrebbero conoscere.

Al termine delle trattative, nella primavera del 1529, presero via gli accordi tra i mortali, che definirono il nuovo assetto territoriale e politico dell'Italia rinascimentale, ordinamento che però doveva presto sconvolgersi nuovamente ovunque, tranne che nel Domino Veneto.

In definitiva, con il concordato, il Clan Giovanni s'impegnava, oltre che ad accogliere i rappresentanti della Camarilla per l'ipotetica verifica ogni tredici anni, ad un comportamento preciso nei confronti delle Sette.

Rimane nell'ombra se il trattato abbia avuto una stesura scritta, o si sia fondato sulla parola dei firmatari.
Allo stesso modo oscuro è il contenuto preciso degli accordi, che non viene neppure tramandato, se non in maniera frammentaria e molto pratica, tra i Cainiti.

Oltre al fondamentale principio di "non - intervento" dei Giovanni nelle questioni riguardanti Camarilla e Sabbat, esistono una serie di comportamenti, tramandati ed imposti dalla tradizione, che spiegano quali fossero le intenzioni dei diplomatici. Ecco dunque l'elenco informale di queste "garanzie" pratiche sancite dal concordato:

1) Assoluto non intervento dei Giovanni nelle questioni ideologiche e politiche che riguardano direttamente le relazioni tra il Sabbat e la Camarilla.

2) In assenza del Sabbat, il principio del Dominio è rispettivamente sacro, per i membri della Camarilla e per i Giovanni.

3) Quando un Giovanni è ospite in un Dominio della Camarilla è implicito per lui l'obbligo al rispetto delle sei tradizioni di questa setta, come pure quello dovuto alla parola del detentore il Dominio; lo stesso vale per gli ospiti nei Domini del Clan Giovanni.

4) Pur nel rispetto dell'organo esecutivo o della carica atti a detenere il Dominio in un territorio della Camarilla, i Giovanni non possono essere considerati altro che ospiti, e come tali non possono pretendere di esercitare ruoli politici o di ottenere riconoscimenti politico - sociali particolari oltre all'ospitalità. Per lo stesso motivo, comunque, solo il detentore del Dominio potrà aspettarsi che il suo ruolo venga rispettato dai Giovanni, mentre tutti i rimanenti status verranno cortesemente trattati, ma non umilmente rispettati. I membri della Camarilla rinunciano pertanto ad ogni diritto di rivalsa se altre personalità, oltre ai rappresentanti di tutta la Setta ed ai detentori di un Dominio dove l’incontro si svolge, verranno trattati da pari e non con la sottomissione richiesta dai membri minori della Camarilla stessa.

5) Inoltre è chiaro che, come ospiti nel altrui Dominio, sia i Giovanni sia i membri della Camarilla verranno giudicati secondo le leggi locali dei detentori del Dominio, ma l’applicazione delle pene e l’ultima approvazione delle stesse rimarrà, in ogni caso, ai veri superiori dell’ospite, siano essi presenti o distanti. Pertanto, una volta giudicato colpevole, un Fratello verrà consegnato alle più vicine autorità della Famiglia Giovanni in un caso e della Camarilla nell’altro.

6) Se i rapporti con i Cainiti vengono regolati con il Concordato, lo stesso non vale per i mortali, con i quali ogni rapporto è possibile, nel rispetto dell’eventuale Dominio locale. Gli affari tra Cainiti sono pure liberi, purché sia chiaro che l’obbligo fatto ai membri della Camarilla di rispettare contratti sotto l’arbitraggio degli Anziani, non hanno alcun valore per i membri della Famiglia, i quali hanno a proprio giudice la loro stessa rispettabilità.

:twisted:

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IL SENTIERO DELLE OSSA

Il corpo è un guscio; la mente una cellula.
L'anima è uno scarto. La morte è lo scopo: la morte inevitabile.
Alessandre Giovanni, Thanatopsis IV


Soprannome: Becchini o Negromanti

Premessa: la maggior parte dei Giovanni segue la Via Humanitas e solo alcuni privilegiati che intraprendono l'oscuro e tortuoso studio della Morte fino a sondarne i misteri più segreti vengono iniziati a questa filosofia di vita

Convinzioni di Base: Si crede che il Sentiero delle Ossa tragga origine da un codice distorto seguito dai macabri vampiri che hanno creato i Giovanni. Mortali, Fratelli o altro, prima o poi ogni essere finisce nelle braccia della morte. 1 seguaci più ardenti di questo Sentiero sposano la filosofia "dedicarsi alla comprensione dell'inevitabile fine della vita"; essi sono alla ricerca di cosa sia realmente la morte: è semplicemente la fine della vita? Il passaggio dell'anima verso ciò che ci aspetta dopo la morte? E' la fine del desiderio dell'anima di esistere?
I seguaci di questo Sentiero si pongono ogni notte queste domande.

Molti vampiri ritengono che il Sentiero delle Ossa sia un Sentiero degenerato che incoraggia i seguaci all'omicidio e alla deviazione. Coloro che lo seguono e lo conoscono sanno che si tratta della ricerca del significato della vita e della non vita; cercano di comprendere la natura della morte e i suo ti scopi e i ruoli che ogni individuo interpreta nel grande teatro del mondo. La morte è inevitabile, tranne per i vampiri che sono riusciti in qualche modo a superarla.
La natura dei Fratelli non viene di solito esplorata da questo Sentiero. E un vero codice di studio, in quanto i vampiri che lo seguono abbandonano anche il loro stesso benessere per progredire nella comprensione dei misteri della morte. Non sono necessariamente crudeli, danno semplicemente maggior valore alla comprensione che alla vita umana.

Il Sentiero delle Ossa cerca di definire non solo cosa sia la morte, ma anche di comprendere cosa questa significhi per coloro che l'hanno vinta. E' un Sentiero fatto di conoscenza e potere e molti dei suoi seguaci apprendono come esercitare una grande influenza su morti e vivi. Molti di coloro che seguono questo codice imparano parecchie cose sui fantasmi, ma persino queste strane creature non sono in grado di rispondere alle domande dei Becchini per esempio, cosa accade a un fantasma che risolve la sua lotta psichica o che si discorpora nel vuoto?

L ' ETICA DEL SENTIERO
- Studia la morte in tutte le sue permutazioni,
- Determina quando avviene la morte; dalle una definizione.
- Cerca di dare uno scopo alla morte e alla vita che la precede.
- Quantifica e qualifica le diverse cause di morte.
- Cerca di essere a tuo agio con la morte e la non vita; distingui tra dannazione e salvezza.
- Affretta l'arrivo della morte, se sembra innaturalmente ritardata.

VIRTU'
I Vampiri che seguono il Sentiero delle Ossa aderiscono alle Virtù di Convinzione e Self Control.

STORIA
Questo Sentiero deriva da un codice morale seguito dai vampiri che i Giovanni distrussero per ottenere maggior potere. Solo un piccolo gruppo di Giovanni vide la pratica della Necromanzia più come un mezzo che come un fine, portando avanti gli studi e i rituali dei loro antenati, Sebbene il Sentiero non sia molto praticato tra i membri del Clan, i suoi seguaci sono tra i pionieri dei progressi nella Necromanzia del clan

PRATICHE CORRENTI
Questo Sentiero è seguito dagli Anziani del clan Giovanni e da tutti coloro che manifestano un sincero interesse nel migliorare le conoscenze necromantiche per scopi diversi dal mero potere temporale. 1 Giovanni che seguono il Sentiero delle Ossa generalmente hanno pochi contatti con i mortali ' in quanto i loro poteri si rivelano spesso fatali per gli esseri umani.

DESCRIZIONE DEI SEGUACI
I vampiri che percorrono questa via sono curiosi e desiderosi di apprendere esattamente a quale proposito servano gli individui. La Tanatologia è più una scienza che una filosofia per questi Fratelli, Questo Sentiero è piuttosto introspettivo e quindi i Giovanni ingordi raramente la seguono, preferendo i benefici materiali più comodi offerti dall'Umanità. 1 Becchini supportano la famiglia Giovanni con le conoscenze che apprendono, piuttosto che con l'appoggio politico

SIEGUIRE IL SENTIERO
I vampiri che scelgono questo Sentiero dovrebbero essere obiettivi e avidi di sapere. Sebbene non siano sprezzanti verso la morte, raramente aiutano qualcuno che sta lasciando le sue spoglie mortali, preferendo osservare e apprendere. 1 vampiri meno fatalisti potrebbero scegliere di aiutare un individuo morente, e i Fratelli sul Sentiero non agiranno contro costoro, Ovviamente il loro tempo non è ancora giunto, ma se il loro benefattore fosse assente...

Abilità Comuni: I Fratelli che seguono questo Sentiero sono specializzati nelle materie che aprono loro la strada per queste macabre ricerche, Sono preferite le Conoscenze, in particolare Medicina, Occulto e Scienza.
Discipline Preferite: I seguaci di questo Sentiero preferiscono ovviamente la Necromanzia e spesso affinano la loro attitudine con l'Auspex, Si dice inoltre, che alcuni Anziani abbiano sviluppato incomparabili arti mistiche legate allo studio della morte.

LINEE GUIDA MORALI

10 - Mostrare paura della morte
9 - Non studiare un caso di morte
8 - Omicidio accidentale
7 - Posporre il cibarsi quando si ha fame
6 - Soccombere alla frenesia
5 - Rifiutare di uccidere quando se ne presenta la possibilità
4 - Prendere una decisione basandosi sulle emozioni e non sulla logica
3 - Beneficiare un altro a scapito di se stessi
2 - Prevenire una morte senza motivo
1 - Prevenire attivamente una morte

Spiegazione Punti

10 - La paura inibisce l'apprendimento
9 - Il rifiuto a imparare indica il rifiuto alla comprensione
8 - Non c'è possibilità di guadagnare introspezione
7 - La negazione di sé non porta a scopi più elevati
6 - La Bestia è irrazionale e le emozioni non accrescono la comprensione.
5 - Gli esperimenti confermano la teoria e senza conferma non vi è alcuna conlusione
4 - I vampiri sono morti, e così anche le loro emozioni
3 - La morte è inevitabile, che significato ha facilitare lo sconforto di un altro destino segnato?
2 - Non bisogna evitare il ciclo, ma trarre insegnamento da esso
1 - Tali legami emotivi sono per i mortali, non per i Fratelli.


_________________
ImmagineWhat if I say I’m not like the others
What if I say I’m not just another one of your plays
You’re the pretender
What if I say I will never surrender


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