Uno spazio dedicato all'approfondimento dell'oscuro mondo che si agita attorno alle creature della notte. Utile per scoprire come i Vampiri sono stati visti e concepiti attraverso i secoli e non solo...
ven lug 09, 2004 02:29
Volevo solo farvi vedere questo quadro del grande maestro Edward Munch davvero interessante, che ho finalmente trovato in versione accettabile per il forum e che mi ha sempre molto colpito
Titolo tutto un programma: "The Vampire"
Ultima modifica di
MasterMind il ven ott 05, 2007 17:44, modificato 2 volte in totale.
ven lug 09, 2004 12:34
ci sarebbero diverse cose interessanti da dire
ven lug 09, 2004 12:35
diciamole...
"...Munch vede la donna come epicentro di uno sconvolgente mistero sessuale, di cui avverte tutta la profondità e le molteplici stratificazioni, senza però poterlo sondare perché privo degli strumenti "analitici " o per meglio dire " psicoanalitici, di cui invece dispongono i grandi romanzieri del '900 come Proust e Joyce.
Una profondità, dunque, che evoca attraverso miti e figure simboliche che, per il fatto stesso di non poter analizzare e quindi possedere razionalmente la realtà sessuale, risulteranno invariabilmente improntati da un senso di minaccia e di crudeltà divorante.
Nasce così l'identificazione tra la donna e l'immagine mostruosa del vampiro. L'uomo è preso da un senso di consunzione ed esce infranto e disfatto dall'incontro con la donna. In altri dipinti, rimosse per il momento le torbide implicazioni sessuali la donna è vista sotto gli aspetti sereni della madre e della figlia.
..."
ven lug 09, 2004 12:43
Commento interessantissimo
Deduco dalle virgolette che il discorso è più ampio o sono fuori strada?
Ultima modifica di
MasterMind il ven lug 09, 2004 13:25, modificato 1 volta in totale.
ven lug 09, 2004 13:14
E' la tenebra che ti manda in mio aiuto Drak'n Do Yffil!
La donna in questo dipinto viene un po' demonizzata.
La posizione dei soggetti suggerisce (come nell'incubo) un peso un oppressione esercitata dal vampiro. L'umo è curvo sotto il peso della predatrice, che lo vincola a se abbracciandolo, del tipico abbraccio femminile (non forte fisicamente ma sicuramente caldo e ammaliante).
Come infatti si può notare la forma femminile è sinuosa, il gomito, le dita, il polso non sono spigolosi ma appaiono grazie a linee morbide ed arrotondate (ed è cosa sicuramente voluta dato che munch era sicuramente capace di disegnare l'anatomia umana nei dettagli), dettagli che esprimono ciò che ho precedentemente detto.
A supportare la teria di Drak' c'è anche il polsino della camicia dell'uomo che mostra palesemente come l'uomo abbacci a sua volta la donna-vampiro.
Lui ne è oppresso, schiavo, ma nonostante tutto sia abbraccia a lei per rimanerle vicino, ma non per scoprirla, notate come il volto dell'uomo sia volontariamente ben nascosto dal braccio e dal gioco di luci e ombre. Sembra quasi che l'uomo succube non voglia vedere la donna in altra maniera che come mistero.
Parlando dei colori possiamo notare come a parte il lato sinistro del volto dell'uomo non compaiano altri dettagli anatomici (questo per porre la figura maschile come soggetto di una similitudine con l'essere umano "maschi" in genere) il volto è più ombrato rispetto alla carnagione della donna, per rafforzare il senso di oppressione. La donna risalta in tutta la sua pallidezza quasi spettrale, l'unica cosa che ha un colore forte e deciso sono i capelli rossi che cadono come fiamme che vogliono bruciare, annullare l'uomo.
Il volto della vampiressa ha toni caldi, linee indefinite (a rappresentare un senso di sconosciuto) e sinuose come a rappresentare una dolcezza, che, contrastando con il gesto di succhiare il sangue, completa la costruzione di: La Donna Questa Sconosciuta.
Bel dipinto ma non hai livelli di altri lavori di Munch.
ven lug 09, 2004 13:25
Effettivamente non è uno dei suoi cavalli di battaglia.
Cmq complimenti per la critica, davvero bravo
lun lug 12, 2004 10:52
Quello che chiamo un interessante lavoro a quattro mani ^_^
bravo Nosfe
cmq... "hai suoi"... non ha "l'h"
sono cmq daccordo che non sia uno dei suoi lavori migliori, ma l'alienazione dal genere umano (ed in particolare da quello femminile) sia ben rappresentata anche in quest'opera.
^^
aluve, carne
gio lug 15, 2004 18:09
Grazie, ma un buon lavoro viene con "l'esperienza" e un ottimo spunto...
grazie a tutti e due....
sab nov 20, 2004 00:11
Vámpirok (Vampiri)
L'artista è ungherese CSÓK, István (1865, Pusztaegres - 1961, Budapest) il quadro è in una collezione privata ed è datato 1907. Quanta attrazione suscita il "bacio" di un Vampiro!
L'immagine in una risoluzione migliore si può trovare a questo link
http://hungart.euroweb.hu/english/c/csok/muvek/1900-09/vampirok.html
sab nov 20, 2004 19:17
Meravigliosi commenti davvero bello sto topic, stavo facendo un giro "fuori porta" giusto per vedere di che si occupano i miei fratelli Vampiri e devo dire che ciò che vedo mi piace molto. I miei complimenti signori, davvero interessante questa parte di città.

:clap: :clap:
dom nov 21, 2004 15:23
a me fanno paura....
lun nov 22, 2004 01:18
Tho il randagio mi ha seguito fin qua

!
Mi sembra il caso che tu impari a temere qualcosa e tuttavia parte del fascino l'acquistano proprio perchè sono inquietanti

!
lun nov 22, 2004 19:15
Shraen ha scritto:Meravigliosi commenti davvero bello sto topic, stavo facendo un giro "fuori porta" giusto per vedere di che si occupano i miei fratelli Vampiri e devo dire che ciò che vedo mi piace molto. I miei complimenti signori, davvero interessante questa parte di città.

:clap: :clap:
E noi Milady non possiamo che rallegrarci per tali affermazioni
La Necropoli è una strana cittadella MIa Signora, scoraggia l'ingresso al titubante viandante, ma lo lega irresistibilmente a sè una volta che questi abbia abbandonato le sue perplessità
Omaggi...
lun nov 22, 2004 21:02
sniff sniff :pchan:
... cmq mi fanno ancora paura
mer gen 12, 2005 00:17
Félicien Rops : Les Sataniques (1888) conservato al Louvre.
Questa immagine non lascia certo indifferenti. Trovo molto interessante l'autore, "occulto" e affascinante simbolista franco-belga, probabilmente poco noto ai più, la sua vita e l'arte è raccontata nel film Ce tant bizarre Monsieur Rops regia di Thierry Zéno.
“Quello strano tipo di Monsieur Rops” racconta l’animo impetuoso e romantico di un pittore, disegnatore, incisore e scrittore belga che ha rappresentato le inquietudini di fine Ottocento: Félicien Rops (1883-1898). Anticipatore dell’Espressionismo nordico Rops tratta toni bui e macabri, le sue rappresentazioni a fondo sessuale guardano già alla psicanalisi e ai temi di amore e morte. La storia ha inizio con l’immagine del fantasma di Rops sull’uscio di un castello in rovina. Il regista Zèno introduce così in una dimensione priva di tempo, nella quale testi originali tratti dai taccuini dell’artista sono letti e interpretati da attori. (dal sito
http://www.docfest.it)
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