Grazie, o sommo, affinchè con questi interventi aiuti davvero!

E se, PER CORTERSIA, (per ora, è solo una cortesia) te la smettessi di insultare la gente (come vedi io e Lucavik per quanto in contrasto discutiamo civilmente e non ho bisogno di infamarlo per far capire il mio punto di vista) e te ne tornassi al tuo calcetto balilla e alla tua inter?

Magari se, proprio perchè noi così indegni di fronte alla tua supremazia, ti levassi davvero di torno da questi luoghi (che come leggo e come il fin sempre troppo buono e comprensivo Muzedon non comprende appieno neppure gradisci molto) e stornassi il tuo sacro verbo verso menti meno chiuse a comprendere la tua via?

Grazie

Scusate ma non ho resistito...

Non ti curar di loro, ma guarda e passa...
- Muzedon -

JSB, guarda i PM!

un attimo solo raga!!!

per una volta prendo parzialmente le difese di JSB (e non solo perché è interista sia chiaro )

vabbè... sono d'accordo sul fatto che il suo modo di esprimersi è offensivo, ma su una cosa concordo con lui.



Per come la vedo io, perché mai dovrei preoccuparmi se qualcuno non usa il proprio cervello? Non penso di essere responsabile dell'idiozia altrui.
Io dico/scrivo quello che penso in base alle mie conoscenze ed alla mia sensibilità, non pretendendo di avere in mano la verità, ma non posso sempre preoccuparmi che il mio messaggio sia sempre ed universalmente compreso.

Solo le stanze dei manicomi si imbottiscono di gommapiuma per evitare che i malati picchino la loro testa sulle pareti.

E' il mio punto di vista e rispetto i vostri... vi lascio continuare il dibattito su questi due topic.

Spero di non aver offeso nessuno, perché non era mia intenzione.

Beh ma qui non si può dare o meno ragione a qualcuno.
E' una questione di carattere : io mi preoccupo dell'idiozia altrui,mi piacerebbe riuscire a evitare ogni cosa che possa portar male a una terza persona.
E' ovvio che nessuno di noi ha in mano la verità ma personalmente cerco di farmi capire essendo il più chiaro possibile...

Ritengo che sia necessario pensare prima di parlare, anche se a volte determinate situazioni ci sfuggono di mano e parliamo a sproposito o insultiamo per rabbia o altro il nostro interlocutore, è pur vero che bisogna tener conto di chi si ha davanti quando si parla e che, certo potrò avere problemi, forse a spiegare la teoria della relatività a un bambino di quattro anni e che usare un linguaggio forbito potrebbe stupire chi mi ascolta che non è detto riesca a comprendere quello che voglio dire, ma tutto è nel fine al quale si tende.
Se voglio comunicare cerco in qualche modo il linguaggio che mi avvicina di più alla persona alla quale voglio trasmettere qualcosa. E’ pur vero che non posso ritenermi responsabile del fatto che le mie parole vengano poi interpretate male o travisate se qualcuno ha voluto vederci altro.
Se partiamo dal presupposto che qualsiasi cosa detta può non essere compresa o causare indicibili conseguenze sul comportamento di alcuni, allora facciamo meglio a tacere (e qui involontariamente cito l’abusato Wittngstein) ma questo vorrebbe dire che nulla potrà comunque essere detto poiché ogni frase verrà compresa in maniera differente da chi mi ascolta, il linguaggio non avrà più senso o significato e ogni parola sarà come il battito d’ala di una farfalla capace di scatenare un disastro. In questa immagine apocalittica nessuno chiederà a nessun altro nulla poiché le menti sofiste degli ascoltatori potrebbero chissà cosa intravedere in un semplice “buongiorno o ciao” in giro ci saranno i “Controllori della parola” pronti a multarci o a portarci dinanzi al “Grande Inquisitore del verbo” che ci accuserà e torturerà per quello che abbiamo detto e sonderà il nostro cervello per sapere veramente che cosa intendevamo. Un grande silenzio avvolgerà tutto e poiché non vi è nulla di più vivo e creativo della parola (in principio fu il verbo) non potremo far altro che addormentarci e sognare un mondo migliore.

E domani un meteorite mi colpirà in pieno dopo che una cascata avrà iniziato a scorrere al contrario mentre il sole implodeva e la francia e veniva sommersa dalle acque perchè la luna è precipitata sul polo nord...

E ricorderai di aver parlato della fine del mondo scherzando con i tuoi amici ed aver visto un documentario sui meteoriti!

Ecco cosa succede a discutere di certi argomenti e a guardare certe cose...

Alle volte mi fai venir voglia di...
Parliamo su MSN va

c'è dell'entropia nell'aria...

l'Inno a Satana fu pubblicato da Carducci, con lo pseudonimo di Enotrio Romano nel 1865. Inno perché deriva dall'antica forma metrica dell'invettiva greca, poi ripresa dalla satira latina.
Carducci stesso spiega di aver compreso sotto il nome di Satana tutto ciò che di nobile e bello e grande hanno scomunicato gli asceti e i preti con la formula: "Vade retro Satana”. Carducci era un massone e uno spirito libero e ribelle, per lui la Chiesa era sinonimo di oppressione, di dispotismo, di oscurantismo rappresentato dal potere temporale dei papi e l'emblema di tutto ciò era il Sillabo di Pio IX (con il "Syllabus errorum" papa Pio IX l'ultimo papa-re bollò tutte le "deviazioni" della cultura moderna, dall'illuminismo al socialismo, elencandole in 80 punti).
Carducci più volte disse che combatteva non il cristianesimo ma la Chiesa come entità storica nemica del progresso, timorosa della libertà di pensiero.
Il suo Satana è il trionfo del principio stesso dell'essere, unità di materia e spirito di ragione e senso. Questa entità è stata guida dei riformatori protestanti, da Wicleff a Huss a Lutero ma anche di Girolamo Savonarola contro papa Alessandro VI.
Mentre dai reazionari ogni aspetto della modernità era condannato come prodotto di Satana, Carducci rovescia questa concezione polemicamente in positivo, celebrando la figura di Satana.
Le cose che i reazionari condannano come opera del demonio, per Carducci sono gli aspetti più positivi della vita, dai piaceri della tavola, alla bellezza naturale e artistica, all’amore.
Satana viene identificato con il progresso della scienza, forza “vindice” della ragione che anche nel presente ha vinto ogni forma di oscurantismo e di dogmatismo del cristianesimo. L’immagine più evidente del progresso è la macchina a vapore, la locomotiva, “un bello e orribile mostro”.
Le idee che il Carducci esprime nell’inno, così rivoluzionarie, e forti, erano comuni a buona parte dell’opinione pubblica del tempo, decisamente anticlericale, laica e vicina all’ottimismo della filosofia positivista.

Ecco il nostro Piero Angela!

Si ma con coda e forcone annesso

ma allora che ANGELA e'?