ed ecco un altra immagine simile
Ad occhio, fornendo un'interpretazione del tutto soggettiva, dalla posizione del demone, dal letto e dalla presenza del cavallo direi che queste immagini vogliono simboleggiare gli incubi notturni che agitano il sonno dell'uomo
Secondo alcune tradizioni infatti, gli incubi sarebbero portati da queste creature omonime (o dalle loro contropparti femminili le succubi) che dopo la mezza notte e fino alle 3 del mattino, nell'ora in cui il velo che separa il nostro mondo e quello onirico è più sottile, si appoggiano sul nostro petto e ci schiacciano, privandoci dell'aria ed opprimendo il nostro sonno. Nel sonno è infatti abbastanza comune avere il respiro affannoso, oppure avvertire un congestionamento al petto. Durante la notte, si supponeva che l'incubo si appollaiasse sul petto della vittima, comprimendolo fino a lasciarlo senza fiato (ah nota interessante sull'etimologia della parola
Nightmare - visto che mare in Inglese significa demone e si riteneva che questa particolare ipologia di demoni, giungendo nel sonno, prediligesse la notte, venne in uso la parola Night Mare per riferirsi a costoro, e quindi agli incubi tradizionalmente intesi)
Il Cavallo potrebbe simboleggiare l'elemento onirico, avendo la funzione di farci capire che la scena non è reale, bensi avviene a livello inconscio, nel sogno. Viceversa, la sua espressione preoccupata, potrebbe rimandare al fatto che, sempre secondo la tradizione, succubi ed incubi potessero estendere la loro infulenza negativa solo su umani e cavalli, rappresentando ciò un ulteriore indizio dell'identità dell'esserino appollaiato sulla donna sofferente
Ovviamente questa è solo una lettura, così come quella appena offerta sui succubi e gli incubi è solo una tra le varie tradizioni che esistono su di loro.
Il vostro critico d'arte Venanzio Ampiro si è concesso un'escursione interpretativa puramente soggettiva, al netto di significati che, cercando in rete, sicuramente saranno ben diversi e più eruditi o "a tema" di questo: d'altro canto si sa, l'arte è Comunicazione ed io sposo la teoria avanguardista (per alcuni frutto solo di ignoranza della materia e per giustificare il oncetto di "arte x tutti") secondo cui tra arte e fruitore non devono intervenire mediazioni esterne e terze, per lo meno non al primo impatto puramente emotivo e soggettivo, semmai in un momento successivo, a supporto ed approfondimento, per ampliare con la visione che altri hanno avuto dell'opera o che la stessa era in mente dell'autore MA MAI per preconformare la visione della stessa ad emozioni altrui come a volerle imporre: deve suscitare questo, l'artista ha voluto comunicarti quest'altro...
Saluti