Qui potrete scrivere le vostre poesie o i vostri poemi epici che magari abbiano come protagonista (o antagonista) un elfo scuro o un vampiro. "L'arme, gli eroi, e i drow io canto..." ^_^
mer dic 26, 2007 19:01
NB:Una notte di mezza estate feci un sogno che mi sconvolse del tutto. Quel sogno si basava su un mio trauma infantile. Quando avevo 8 anni uccisi il mio uccellino perchè mi beccava. Fu una cosa terribile e ancora oggi mi vengono i brividi a pensarci. Nel sogno ho ucciso un uomo. Ma infondo mi chiedo: qual è la differenza? Ho ucciso, ho strappato una vita. Gli uomini che uccidono dovrebbero pensarci su bene prima di farlo. Ecco il racconto sul mio sogno.
Una brutta sorpresa attendeva Rose mentre correva affannata per il freddo e buio canale rettilineo,che sembrava essere un vicolo cieco.Proprio quando la strada immise in un ampio corridoio illuminato debolmente da torce rosse,ove si articolavano le varie stanze dei servi di Isotta e dei suoi prigionieri,l'avanzata della ragazza fu interrotta bruscamente dall'arrivo improvviso quanto inaspettato di un uomo alto e bordato da una scura armatura,all'espressione feroce e ostile.Portava un'armatura di ferro e un elmo con visiera,la quale era serrata su metà viso,e lasciava intravedere solo parte del mento e delle labbra.La ragazza si fermò di colpo a quella vista,ma non diede segno di paura o timore alcuno,e sogguardò il nemico con sussiego ma con calma,senza battere ciglio.Pensò che dovesse essere molto giovane,data la mancanza di peluria sul mento,e anche bello a giudicare dalla forma delle labbra fini e morbide e dalla carnagione ambrata.Sembrava appartenere alla razza demoniaca per come era alto e robusto,e questo mise Rose in allerta,ben sapendo i poteri posseduti dai demoni.Nell'elmo era imprigionata una capigliatura lunga fino alle spalle e fluente,raccolta in una coda,di un castano scuro simile al colore della corteccia degli alberi boschivi.L'uomo aveva solo uno scudo rotondo,sempre di ferro,con borchie di onice nero,e inciso vi era lo stemma di un sinuoso serpente dalle fauci spalancate.Rose si disse fortunata di non avere davanti a sè un uomo armato di spada o di un'altra arma,e benedisse Anne per averle permesso di portare i pugnali.Ma,armi o non,non avrebbe potuto fare gran che contro quel colosso umano cinto di ferro.Nessun pugnale del mondo,elfico o fatato,avrebbe potuto trapassare l'armatura di quel soldato,e nessuna freccia vi si sarebbe potuta conficcare.Usare gli incantesimi difensivi che Rose aveva imparato era impensabile.Non sarebbero valsi a nulla,e le avrebbero consumato le energie,perchè ancora non li dominava bene.Eppure qualcosa doveva tentare.Fece per mettersi a correre,nel tentativo di fuggire al soldato,ma questi le bloccò nuovamente la via parandolesi davanti,e afferrandola saldamente per la vita.
Rose lottò furiosamente contro la guardia,dimenandosi e scalciando,graffiandogli le braccia con Kopto.Come aveva immaginato,a causa del ferro l'incantesimo fece ben poco danno,anzi il soldato si inferocì ancora di più e la sollevò da terra per issarsela sulle spalle.Disperatamente,poichè non raggiungeva con le mani i pugnali e non riusciva a pronunciare una parola a causa della stretta,protese le mani verso il collo dell'uomo e vi si avvinghiò,stringendolo e strattonandolo perchè la lasciasse andare.Strinse la presa sempre di più,mentre sentiva le braccia dell'uomo rilasciarsi,e finalmente si sentì posare a terra.Avvertì il contatto del soldato che si abbandonava su di lei inerte,privo di forze,per poi accasciarsi a terra.In preda a terribili e strazianti sensazioni,la ragazza si voltò lentamente a guardare il suo assalitore,il cui elmo era rotolato a terra scoprendogli il volto.Aveva avuto ragione prima,era davvero un bel giovane,e sul suo viso acerbo erano incastonati come occhi due opali scintillanti di grigio argento,ma freddi e vuoti,fissi al cielo,privi di luce.
Rose ebbe un forte tremito in tutto il corpo;aveva ucciso quel ragazzo.Stette a contemplarlo in silenzio per un tempo indefinito,mentre il senso di vuoto e di gelido silenzio tipico della morte l'avvolgeva come un serpente avvolge una vittima nelle sue spire.Non riusciva a capire come fosse potuto accadere.Poco prima quel giovane era vivo,pulsante di vita,e un attimo dopo giaceva immobile al suolo,svuotato di ogni energia vitale.la ripugnava ciò che aveva fatto ma,nel contempo,le giunse nell'animo un segno di pacata rassegnazione.Non avrebbe voluto ucciderlo,era accaduto per sbaglio,per difendersi,ma l'aveva fatto e non avrebbe potuto riportarlo in vita con nessuna magia del mondo.Doveva accettarlo.Era la realtà,dura e irreversibile.Quella era la crudeltà della vita.Si chinò leggermente sul suo volto,osservando i suoi occhi grigi,gli stessi occhi innocenti di Nemesis.Quel ragazzo avrebbe potuto avere la stessa età dell'elfo,e al suo posto avrebbe potuto esserci Nemesis o perfino Rose in persona,colei che lo aveva privato della vita.
E Rose versò lacrime argentee per il soldato,rilucenti più del ferro che lo rivestiva,e queste colarono sull'armatura come gocce di cristallo liquido.Il giovane era come quella foglia morta e dimenticata dal mondo,quella che giaceva nell'antica foresta di Beith.Scostato il velo dell'apparenza dallo Specchio,e messi a tacere odio e vendetta con i quali gli uomini giustificano ogni loro errore,a Rose apparve nitidamente cos'era quel giovane,da dove veniva,se aveva mai rimpianto la sua scelta di combattere dalla parte sbagliata,il luogo in cui la sua famiglia lo aspettava invano.Era un essere umano,esattamente come lei.:"Se mi sarà data l'occasione,io renderò tre volte tanto alla tua famiglia un riscatto per la tua morte.Non sarai dimenticato,anche se hai combattuto per la parte sbagliata.Io so chi sei e chi eri"disse Rose con tono solenne,levandosi da terra e passando oltre.Prima di allontanarsi troppo si voltò,e grande sgomento fu nel suo cuore quando vide uomini e altre figure dal sembiante umano accanto al corpo del giovane morto che vi appiccavano fuoco,e le fiamme bruciavano le ossa e la carne come le fiamme dell'inferno.Poi,dopo che ebbero fatto questo,gli uomini si lanciarono all'inseguimento della ragazza.
gio dic 27, 2007 00:48
Il racconto è carico di passione e sentimento, la lettura è piacevole e il testo è scorrevole...oltre a questo posso solo dire:
brava
gio dic 27, 2007 12:13
Bello, veramente, anche se non condivido la linea di pensiero ^^
gio dic 27, 2007 20:39
Perchè non la condividi? Puoi dirlo apertamente che non mi offendo!
gio dic 27, 2007 22:19
perchè sono stronzo.
non condivido il fatto di piangere le proprie gesta.
Una parte di me, un mio personaggio ti direbbe:
"E' stato scritto nelle stelle che uno dei due, al nostro incontro, dovesse morire. Forse in unaltro mondo e in un'altra era si vendicherà. piangere sul latte versato è vano, guardare avanti è l'unico gesto di rispetto dovuto"
ven dic 28, 2007 21:18
Non ti offendere, ma chi non ha mai ucciso non può capire quello che provo.
Mod:
scusa ho sbagliato ho premuto edit invece che report (complice il bere) e ho cancellato quello che hai scritto chiedo venia. Lokunos.
ven dic 28, 2007 21:49
sono pienamente daccordo con Lokonus, anche sul racconto che è molto bello, aggiungo che anzi ne dovresti avere tratto forza e consapevolezza, gli errori servono a questo....
personalmente ho quasi ucciso la persona più importante che avessi: me stesso, ma questo mi ha solo fatto crescere, e molto...
sab dic 29, 2007 01:19
meloth ha scritto:Non ti offendere, ma chi non ha mai ucciso non può capire quello che provo.
come fai a dire che non ho mai ucciso?
scusa ancora per l'inghippo, se vuoi riscrivi quello che avevi scritto e cancella il mio intervento, dinuovo scusa
sab dic 29, 2007 20:26
Voglio chiarire che il racconto scritto mi ha fatto crescere molto. Da allora anche quando vedo uno scarafaggio schifoso per terra prima di schiacciarlo con veemenza rifletto e cerco di buttarlo fuori senza fargli del male. Grazie al mio sogno ho molto più rispetto per gli indifesi, ma con le zanzare non transiggo!
A Lokunos:non mi sembra che tu abbia i modi di un assassino, anche perchè se davvero avresti ucciso mi avresti confortato con parole sdolcinate come solitamente fanno quelli che patiscono la stessa sofferenza di un amico. Poi se hai ammazzato e non te ne sei pentito, allora sei proprio cuore di pietra...
(scherzo!
)
A Gio83:posso capire un poco il senso della tua frase. Farsi del male quasi fino a morire è terribile. Io ho perso l'amicizia del mio migliore amico perchè lui si drogava e ubricava e non voleva darmi retta. Ora so che è in un centro di disintossicazione. Mi domando se riuscirà a superare il male che si è fatto, e se riuscirà a perdonarmi per non averlo aiutato in tempo.
sab dic 29, 2007 22:00
io ti auguro di si, se davvero riuscirà ad uscirne e glielo auguro capirà che in realtà te non potevi fare niente, perchè in determinate circostanze non sentiamo le parole, neanche di chi sappiamo che ci vuole bene, anzi, le allontaniamo, io dopo la malattia ho consolidato tante amicizie,e ne ho recuperate alcune che mi sono accorto importanti....Auguri a te ed al tuo amico, e complimenti ancora per i tuoi scritti