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 Oggetto del messaggio: We Are All Mad Here...
MessaggioInviato: mer set 16, 2009 15:58 
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Località: Il Confine
Era seduta su un masso, la pioggia aveva liberato dal suolo l’odore di erba tagliata del prato. In cielo le nuvole avevano formato una spessa coperta grigio piombo che avvolgeva con fare materno la terra sottostante.
In lontananza, nel ventre delle nubi, brontolò un tuono solitario, probabilmente anche il giorno dopo avrebbe piovuto.
A tratti, all’orizzonte, le nubi arrossivano attraverso delle sottili aperture nelle varie sfumature di grigio, lasciandole immaginare lo splendido tramonto che di sicuro si stava svolgendo lontano dagli sguardi indiscreti degli uomini.
L’ombra di lei si allungava in modo impercettibile mano a mano che il sole si abbassava dietro la sua coltre protettiva.
Si allungava per poi, inspiegabilmente, rimpicciolirsi, diventando la sagoma scura di qualcos’altro.
Sul masso il gatto osservava le ferite delle nubi, il pelo grigio fumo dalle tigrature blu e nere era acceso di riflessi rossastri.
I passanti l’avrebbero scambiato per un gatto alquanto strano, con i grandi occhi sottolineati di nero aperti e fissi in quello spettacolo, come se cercassero di assorbire la bellezza di quell’attimo. Poi, quasi annoiato, il gatto si stiracchiò pigramente per poi iniziare a vagare per i prati.
Il gatto oggi non aveva voglia dell’ordinaria follia, aveva voglia di essere un gatto qualsiasi, passando il tempo a dare la caccia ai topolini campagnoli o spaventando gli animaletti del bosco poco più a valle.
Mentre il gatto si trovava acquattato vicino ad un nido, un rumore improvviso in lontananza lo fece paralizzare sul posto, un rumore che non era il cupo brontolare di un tuono lontano.
C’era qualcuno dall’altra parte del bosco.
Qualcuno che piangeva.
Spinto da un’insaziabile curiosità il gatto balzò giù dal ramo più alto dell’immensa quercia su cui si trovava, atterrando con la delicatezza di un sospiro. Si rimette in ascolto.
Aveva sentito bene.
C’era qualcuno che singhiozzava, a qualche chilometro da dove si trovava.
Con un fremito del lungo pelo grigio-fumo venato di blu e nero, il gatto si dirige verso il suono, veloce come la brezza, silenzioso come un presagio.
Intanto le nuvole decidono di aprirsi un pochino di più, facendo scorgere sottili lembi di velluto nero-blu trapunto di stelle.
Il bosco è tranquillo, quasi non si accorge della strana creatura che l’attraversa, così come non se ne accorge la figura dall’altra parte del bosco.
Rannicchiata tra le radici di un grande albero si trova una bambina, è terrorizzata e non riesce a trattenere, con le lacrime, i singhiozzi.
Il gatto la guarda, è una creaturina così indifesa, così pura e normale, una creaturina tutta sola persa in un bosco di notte. Il gatto ha quasi compassione.
Quasi.
Ma stasera ha deciso di essere normale.
Lentamente si avvicina alla bambina e con delicatezza emette un lieve miagolio per annunciare la sua presenza. La bimba alza lentamente gli occhi gonfi di lacrime, insicura se considerare quello strano e grosso gatto dallo sguardo inquietante una minaccia o no.
Il gatto però non ha voglia di aspettare una mossa da parte della bimba e, strofinandosi contro le gambe della bambina, la invita ad alzarsi.
La bimba rimane interdetta quando vede lo strano gatto avviarsi lungo un sentiero che vede solo lui, specialmente quando ritorna più volte a strofinarsi alle sue caviglie per farsi seguire.
Con passo ancora un po’ malfermo, la bambina decide di incamminarsi dietro allo strano gatto.
Camminano a passo lento,e non sa se per la stanchezza o per uno strano gioco di luci, alla bambina pare che lo strano gatto sia immerso in un tenue alone di luce blu argentea. Intanto ha iniziato a piovere delicatamente, come se dalle nuvole scendessero una miriade di piccole piumette liquide.
La bimba è incantata.
Prima di trovare lo strano gatto la foresta le era sembrato cupa e minacciosa.
Adesso era come se fosse in un bosco incantato, dove dietro ogni cespuglio si nascondevano delle meraviglie e dietro ogni albero si annidava la magia. La luce tenue delle stelle non aveva nemmeno quella connotazione verdastra tipica della luce filtrata dalle foglie, ma tutto era immerso in un morbido alone blu-argento.
Come incantata la bimba seguiva il gatto, e sempre come in un sogno si ritrovò di fronte alla porta di casa sua, nel mezzo ad un prato di quel piccolo paesino montano.
Ancora in preda ad un mite stupore la bimba superò lo strano gatto, e solo quando realizzò di trovarsi davvero davanti a casa sua si girò di scatto con un gran sorriso.
Si girò, ma ad attenderla c’era solo la pallida aria della notte.
Non si era resa conto, infatti, del ghigno a mezza luna dello strano gatto, e nemmeno di come questo fosse semplicemente svanito nell’aria.
Piena di domande, la bimba decide di entrare, per essere accolta dalle braccia preoccupate dei suoi genitori.

La luna era troppo timida per uscire dal suo velo di nubi, ma a lei non importava.
Vedeva benissimo anche senza di lei.
Era contenta di aver agito normalmente per una volta e il largo sorriso a mezza luna ne era la prova.
I grandi occhi grigio- azzurri dalle pupille verticali erano ancora fissi sulla casa dove era appena entrata la bambina, sarebbe stato bello portarla con sé tra le Meraviglie ma già sapeva che Lui non glielo avrebbe permesso, Lui la voleva tutta per sé.
Mentre si alzava dalla posizione accucciata sul tetto, lei scosse nella brezza la lunga criniera nero-blu dei suoi capelli, la Luna che sbirciava tra le nuvole traeva dei riflessi argentei da essa.
Stava stendendo le braccia per stiracchiarsi quando lo avvertì, quella sensazione unica, come un sussurro segreto nella notte era inconfondibile.
Lui l’aveva trovata.
“Finalmente ti ho trovata Kaylan” disse una voce maschile alle sue spalle “Era l’ora che tu finissi di giocare ad essere normale”.
Lei non poté trattenersi dal voltarsi.
Il Cappellaio Matto era lì, davanti a lei, in tutta la sua perversa ed inquietante eleganza con un ghigno accondiscende sulle labbra “Adesso è il momento di ritornare indietro Kaylan”.
Kaylan si aprì in uno dei suoi inquietanti sorrisi a mezza luna, un brillio malizioso negli occhi dalle pupille verticali “Ma certo, adesso possiamo ritornare a casa, mio amato Cappellaio” disse, e presa la mano che Lui le offriva, svanirono in un alone di luce blu-argento sotto l’occhio vigile della Luna, diretti verso il Paese delle Meraviglie.
A volte è bello essere uno Stregatto.

fine

In Omaggio a Lewis Carroll

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Non sono cattiva!!!! Sono solo molto suscettibile :sisi:

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:darklady: :darklady: :darklady:


Ultima modifica di Sydil il gio set 17, 2009 14:42, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: We Are All Mad Here...
MessaggioInviato: mer set 16, 2009 16:33 
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Signore di Necropolis
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Iscritto il: mer mar 24, 2004 14:59
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l'ho detto in privato e lo ripeto: evocativo, frizzante, onirico si gode d'un fiato ed è davvero intenso

Bravissima :clap:

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ImmagineWhat if I say I’m not like the others
What if I say I’m not just another one of your plays
You’re the pretender
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 Oggetto del messaggio: Re: We Are All Mad Here...
MessaggioInviato: gio set 17, 2009 18:12 
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Iscritto il: mer lug 13, 2005 14:43
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Mi dispiace perchè ho fatto una critica alla scrittrice che non si meritava, soprattutto perchè, mi sono accorto, in alcuni punti era errata. Comunque.

Penso che i difetti siano essenzialmente nella scorrevolezza. Periodi pieni di dettagli e altri molto scarni, più varie ripetizioni e delle espressioni che andrebbero corrette tipo "che vede solo lui".
Lo stile è bello, pieno, da non sottovalutare assolutamente. Si piega alle interpretazioni, ad una lettura superficiale.

Mi piacerebbe e penso piacerebbe a tutti conoscerne il contesto (anche perchè valorizzarebbe notevolmente questo pezzo) :D

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Every day meditate for ten minutes. If you have no time, meditate for an hour.


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 Oggetto del messaggio: Re: We Are All Mad Here...
MessaggioInviato: gio set 17, 2009 19:07 
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Iscritto il: gio mag 03, 2007 02:05
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Località: Manduria - Roma (molto poca)
Appena riprendo a connetter con la testa lo metto in coda lettura senza meno! =)

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Amore è la legge, amore sotto la volontà

Ogni uomo ed ogni donna è una stella.


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 Oggetto del messaggio: Re: We Are All Mad Here...
MessaggioInviato: sab set 19, 2009 12:35 
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Iscritto il: ven set 07, 2007 12:19
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Località: Nelle oscure terre boschive elvetiche...
Veramente un bel pezzo :sisi:
Anche io ho trovato qualche problema di scorrevolezza, ma è possibile che sia perché sono stanca XD
Comunque l'atmosfera e i personaggi mi sono piaciuti veramente tanto :sisi: Come omaggio, devo ammettere che secondo me è davvero ben riuscito :d

Effettivamente sarebbe interessante sapere il contesto, come diceva Goldracchio :sisi:

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"...muoio ogni attimo e rinasco nuovo e senza ricordi:vivo e intero,non più in me, ma in ogni cosa fuori."

"L'uccello si sforza di uscire dall'uovo.L'uovo é il mondo.Chi vuol nascere deve distruggere un mondo.L'uccello vola a Dio.Il Dio si chiama Abraxas."


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 Oggetto del messaggio: Re: We Are All Mad Here...
MessaggioInviato: sab set 19, 2009 19:48 
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Admin di Valm Neira
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50
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Località: Valm Neira
A volte è bello essere uno Stregatto. :sisi:

Racconto molto carino, quasi il frammento di un sogno. I miei omaggi a miss Sydil per averci donato questo pezzo. :)

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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