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 Oggetto del messaggio: Zelda, principessa guerriera(estratto dal mio racconto)
MessaggioInviato: mer feb 20, 2008 21:13 
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5° Capitolo:Il lai di Zelda
Eccovi uno dei capitoli che preferisco del libro che ho pubblicato...visto che vi piacciono le battaglie, narra di uno scontro fra un'elfa guerriera e il demonio. Datemi i vostri pareri!
Wen e Meloth fecero una passeggiata nel boschetto e incominciarono a conversare.:"E così, anche Cèlen è innamorata" disse Wen mentre con Meloth si sedeva sotto una grande quercia "Ed è davvero affezionata a Helliot, eppure è così giovane" "Quando l’amore colpisce, non c’è via di scampo"sospirò rassegnata Meloth "Ti travolge, poi ti illude, ti fa soffrire, ti lascia e ti riprende a suo piacimento e ogni volta ti accorgi di essere stato solo gabbato…ma è così bello amare, a volte sembra che quella sofferenza non è nulla se messo a confronto con la felicità che provi quando guardi negli occhi la persona che ami e ti accorgi che il mondo è li solo per te, per te e per il tuo amore" "Sono le due facce dell’amore"rispose Wen "amando si soffre e si è felici, è una regola, ma non per questo devi temere di amare" "Lo so, eppure ho paura, mi sento sperduta e sola in questo grande mistero che è l’amore, mentre mia sorella no, lei è serena, il suo è un amore puro e totale, non ci sono limiti, darebbe la vita per Helliot ed egli la darebbe per lei" "Lo faresti anche tu, credimi, non temere.Devi solo fare una scelta che Cèlen ha già fatto. Eppure, un fato avverso vola sull’amore di tua sorella, lo sento" "Morirà?!" "Non sono in grado di dirlo con certezza, comunque l’amore vince tutto, prima fra tutto la morte, non la morte che ci conduce alla luce, ma quella spietata, che divora e consuma la speranza, che porta nel nero abisso delle tenebre.Non sarà questo il destino di tua sorella" "Lo spero di cuore, non sopporterei di perdere una persona che amo così tanto" "Gravi perdite subirai a causa di Morgon ma lo affronterai e sconfiggerai, proprio come la tua antenata fece tanti anni fa" "Zelda?" "Si, lei sconfisse Morgon per la prima volta, anche se pochi lo sanno e questa verità non è mai stata rivelata del tutto ma se desideri io ti narrerò la storia di Zelda Lasgalas figlia d’Auros e tu sarai la prima creatura mezz’elfica ad ascoltarla dopo di me, perché i saggi del Dorath me l’ hanno raccontata nei tempi antichi e questa storia risale a 1000 anni fa e fu composta dagli uomini orientali, dunque ascolta attentamente".Si schiarì la voce limpida e argentina ed iniziò a narrare:"Nei boschi lucenti di Lasgalas stava la creatura più bella del mondo, ovvero Zherelda, figlia di Dea e di elfo, superstite con il padre della strage del Dorath.Lacrime argentee lei piangeva ogni sera, quando disperata ricordava la madre e la bellezza della sua terra natale e il fiume ascoltava i suoi lamenti e il vento trasportava i suoi dolci sussurri mentre attorno le volavano uccelli di ogni specie e con essi ella parlava.Giunse un giorno a Lasgalas un ramingo del sud, proveniente dalle lande boscose selvagge, e con se portava il messaggio di aiuto degli uomini ribelli a Morgon, essendo il principe di quelle terre che ora sono in parte elfiche. Haral era il suo nome e bello e nobile il suo volto scuro con capelli biondo ambra e nei suoi occhi verdi brillava una luce che superava lo sfavillare degli astri dorati dell'est.Mentre camminava intravide una fanciulla dalla chioma nera, che seduta sulle rocce cantava del Dorath la terra bella e subito egli se ne innamorò e la chiamò con un nuovo nome che aveva concepito dal primo istante in cui l’aveva vista, ovvero Zelda.Anche la fanciulla rimase incantata all’apparir di quel volto umano e subito gli aprì il suo cuore e glielo donò.Grande fu l’amore tra i due, un amore immenso come l’oceano, che li rendeva felici e spensierati e all’arrivare della primavera essi si sposarono ed ebbero una splendida figlia a cui misero nome Hèlen, stella di ghiaccio.Ma presto giunse la guerra e Haral fu costretto a partire, per quanto Zelda lo implorasse di non farlo, perché era una saggia creatura elfica e sapeva la sorte che attendeva lo sposo.:"Non andare Haral,morte sarà il tuo destino" disse all’amato mentre partiva: "Morte è il destino degli uomini" ribatté lui con voce amara "di qualche morte dovrò pur morire e preferisco che la mia sia una morte valorosa" "Dunque vuoi proprio andare?" "Tale sarà il mio destino" "Allora non ti fermerò.Addio" e la fanciulla fece per andarsene ma Haral scese da cavallo e la fermò:"Zelda,mia dolce Zelda,non piangere a causa mia,le lacrime sul tuo volto sono solo fonte di dolore per me.Ricordi quando ci siamo incontrati lungo il fiume?" "Si Haral,era inverno e io cantavo di Dorath e di Numenaure,parlavo con gli uccelli e con il vento e tu nascosto mi ascoltavi" "E ricordi la mia promessa?" "Hai detto che saremo rimasti insieme per sempre" "E per sempre sarà amore mio,non ti lascerò mai,e anche se dovessi morire tu ora sei mortale e chiedendo grazia agli Dei mi potrai raggiungere" "Non voglio,non mi lasciare,non adesso!" "Devo andare,per il bene di questa terra" "Se proprio devi,io ti dono questa"e gli porse la gemma Fea bianca e lucente e Haral le disse:"Prendo questo dono sapendo che così sarai sempre vicina a me,anche quando la morte mi raggiungerà.Non temere,saremo insieme per sempre".Zelda lo guardò mentre in sella al suo cavallo scuro si allontanava e si sentì sola e triste e nella sua solitudine gridò al vento:"Namarie Haral galadion,namarie estel,ù namarie mel,i mel ea ui" cioè “Addio Haral figlio della luce,addio speranza,non addio amore,l’amore è eterno”.
Passarono giorni, mesi e anni, e Zelda sempre tornava sulle rive del fiume che portava il suo nome e sempre cantava di Haral e del suo amore per lui.Quando gli uccelli migratori volavano essa li fermava e sempre chiedeva: "Avete visto il mio amore?" e loro sempre rispondevano:"O fanciulla innamorata, invano tu aspetti,morti sono tutti,ed egli non ritornerà".Ma lei credeva nella promessa di Haral e così decise di chiedere a suo padre il consenso di partire per l’est.
"Figlia mia" le disse Auros avvilito"non sprecare la tua vita così,egli sarà già morto e tu puoi ancora vivere" "Non senza di lui" rispose la figlia risoluta e il padre presole il viso tra le mani così parlò:"Zherelda,tu sei la più bella tra tutte le creature immortali di Sùlin e Ronda e di stirpe elfica e divina. Haral è un umano e morte è il destino degli uomini ed essi sono un popolo per lo più malvagio e anche nell’uomo più buono c’è traccia del male.Dimentica il tuo amore, prendi tua figlia e vattene,non c’è speranza per gli elfi.Tu puoi salvarti una seconda volta, scappando finchè sei in tempo,prima che questo luogo sia distrutto.Lascia tutto e vai con gli Dei,loro ti accoglieranno con Hèlen a Keloth e lì sarai felice. Loth è ormai segnata,nessuno può opporsi al potere di Morgon,nemmeno Haral.Elfi e uomini non possono stare insieme,che un abisso li divide.Ti prego,ascolta le mie parole,se non vai andrai incontro a morte certa e il tuo splendore morirebbe e gli elfi con te scomparirebbero.Non c’è più speranza".Due lacrime rigarono le guance rosee di Zelda e la tristezza le apparve in volto ma ella amava Haral e non voleva arrendersi.:"Parto padre"rispose con voce fredda"con o senza la tua benedizione io vado,devo andare e spero che un giorno tu possa capirmi.Sappi una cosa però:c’è sempre l’amore accanto a noi,sempre".Auros nulla più disse ma guardò con rammarico la figlia che partiva in groppa ad un candido unicorno dono degli Dei ed Hèlen rimasta al fianco del nonno disse:"Ora è inverno ma io spero di vedere presto mamma e papà tornare in un mattino di splendida primavera" ma il nonno cingendola per la vita le rispose:"No Hèlen,non li rivedremo più e morte sarà la loro fine".In quel momento l’ombra scese su Lasgalas e gli orchi attaccarono e mentre le guardie cercavano di difendersi una freccia penetrò nel petto di Auros che faceva da scudo a Hèlen ed egli cadde a terra e nell’inspirare chiese perdono alla figlia. Così finì il re più valoroso di tutti gli elfi.
Zelda da lontano udì le grida del suo popolo e fece per voltarsi ma le sembrò che una voce la spronasse ad andare avanti e invocando la protezione degli Dei sulla sua patria volse a est più in fretta che poté. Attraversò tutte le terre degli uomini e tutte erano rovinate dalla guerra.Le case cadevano a pezzi,dei boschi erano rimaste solo le ceneri e dei corpi mutilati solo pochi brandelli.Nel viaggio giunse anche nei luoghi del sud est,ove il reame di Ròmen era allora una steppa incolta.Quella era la terra di Haral e ivi stava suo padre Hyarmen che vedendola la fermò.:"Dove vai mia signora?!All’est la guerra è ancora in corso e qui gli orchi hanno già distrutto tutto" "Signore vi prego,ditemi dov’è Haral" "Haral?"chiese il vecchio quasi come se avesse dimenticato di avere un figlio"Non lo vedo da quando è partito per la guerra,da anni e anni".Allora Zelda davvero si preoccupò che l’uomo fosse morto e le sembrò di impazzire al che il re l’abbracciò e disse:"Cara fanciulla,l’amore che tu nutri per mio figlio è grande e sono sicuro che lo ritroverai ma egli potrebbe essere morto,che già mi è giunta notizia che tua sorella Nelor e mio figlio Ròm sono periti uccisi dagli orchi.Tuttavia io ti dico di cercare Haral anche se potresti scegliere la tua vita immortale con il Divino Reame Dorato" "Nessuna vita vale più del mio amore" rispose Zelda liberandosi dall’abbraccio e montando in sella.:"Addio Hyarmen" gridò mentre galoppava lontano ed egli rispose:"Addio Zherelda figlia di Dea!Che non sia la morte scura e atroce il tuo destino!".Era passato più di un mese dalla partenza di Zelda da Lasgalas e l’inverno stava scomparendo;ma gli alberi non fiorivano e i lòmelindi erano silenziosi.Superato il Romèn la terra di Lauregond si estendeva dinnanzi a lei.Non era fresca e bella come un tempo e gli uomini e gli elfi erano pochi e disperati,mentre una miriade di cadaveri giacevano al suolo.Prima quel regno era di Ròm fratello di Haral e di Nelor sorella di Zelda ma i due come Hyarmen aveva detto erano morti e i loro corpi irriconoscibili perché sfregiati dagli orchi.Unica ancora in piedi era la Barad Tarien,la torre della figlia degli Dei,detta anche Isilmar,la casa della luna.Tale infatti era la torre dove Fuin e Uril,tempo addietro,avevano imprigionato Silma.Questa si trovava al confine con le terre nord orientali incorporate in Huin,la terra dell’oscurità,ove ancora c’era battaglia.Senza esitazioni Zelda si fece largo tra i caduti e s’avvide di come gli uomini erano ormai sopraffatti.Tra i morti corse gridando il nome Haral,rifiutandosi di credere alla sua morte.Alla fine una febbrile voce venne in risposta ed ella trovò il suo amato che giaceva innanzi alle porte della fortezza oscura.Aveva il viso insanguinato e un braccio spezzato,la gamba gli era stata lacerata e il torace aveva un enorme squarcio pure,era vivo.Egli sorrise a Zelda quando la vide e disse:"Sapevo che saresti venuta,ti ho tanto aspettato" "Anch’io,amore!"rispose lei con le lacrime in volto"Mi dispiace di non essere tornato" disse lui asciugandogliele "non ho mantenuto la promessa,nè ho portato a termine il mio compito.Ora c’è solo la scura morte che mi attende" "No!" gridò l’amata stringendoselo al petto bianco e macchiandolo di sangue"Non ti lascerò andare,né andrai via senza di me.Insieme per sempre,in vita come nella morte. L’ hai promesso e come vedi mi hai ritrovata" "Tu hai ritrovato me" "Cosa importa adesso?L’importante è che ora siamo insieme e non ci lasceremo mai" "Vattene amore,fuggi da qui" "Cosa dici?" "Non c’è speranza qui,solo odio e distruzione,la morte spietata.Vai a Numenaure con Hèlen e vivi per me" "Ma che ne sarà di te?Di coloro che amo e della bella Loth,cosa accadrà se Morgon trionfa?" "I Tàriel ci aiuteranno,non sarà la fine" "Non voglio lasciarti" "Nemmeno io ma ormai è la fine per me" "No,ti curerò,lenirò le tue ferite come quando ci siamo incontrati la prima volta,ricordi?" "Non mi puoi guarire,Morgon in persona mi ha ferito" "Hai lottato con lui?" "Si ma non ce l’ ho fatta,è troppo potente persino per me,solo gli Dei possono distruggerlo" "E una Dea lo distruggerà" "Cosa vuoi fare?" "Sono figlia di una Dea e come tale posso battermi con lui e sconfiggerlo" disse Zelda brandendo la spada Ril"Non farlo!"rispose Haral disperato"Ti ucciderà!Vai via finchè puoi" "Io verrò via solo con te"rispose lei"la tenebra non ci soppianterà,la luce sarà il nostro futuro"e così dicendo si avviò verso il grande cancello oscuro e provocò Morgon con parole che parlavano d’amore e di pace e della sua sconfitta."Vieni dunque a batterti con me,se non sei un vigliacco!"gridò infine e Morgon venne,alto,scuro,una visione orrenda a vedersi ma che non impaurì il cuore di Zelda.:"E così,tu osi sfidarmi,Zherelda figlia di Orodhen"disse l’Oscuro ridendo con la sua voce tonante "Puoi arrenderti se lo desideri e divenire la mia signora e regnare con me su questa terra,che la più bella delle creature tu sei,perfino più di tua madre,ed io ho bisogno di una regina.Accetta o morirai!" "Ebbene ti dico una cosa,che sarai tu a morire!" "Dunque tu scegli la morte per amore di quell' uomo!Bene,ti ho dato la possibilità di decidere ed è un peccato che tu non l’abbia sfruttata bene.Se è la morte che vuoi,ti accontenterò subito e così raggiungerai quell’insulso principe degli uomini"e scagliò la sua spada contro Zelda,che cadde a terra urlando.Si rialzò e con foga mosse contro il nemico ratta come il vento si che lo ferì per due volte. Morgon si imbestialì ancora di più e con la frusta la ferì gravemente alla schiena e poi l’attirò a sè:"Rivaluta la mia proposta"le sussurrò all’orecchio"saresti ancor più bella e potente al mio fianco,più grande degli Dei.Rifiuta il tuo amore e vieni incontro al tuo destino,un destino glorioso!" "Bugiardo!"gridò lei e affondò la spada nel suo ventre. Morgon la lasciò cadere a terra con un tonfo e urlò di dolore poi, afferrata Ril, la spezzò in mille frammenti e questi schizzando gli ferirono le gote.Trafisse Zelda con la spada nera che teneva stretta in mano e la sollevò da terra tenendola per il capo e così disse: "Te lo ripeto un'ultima volta Zherelda, rinuncia ad Haral e scegli me" "Mai!" "Ah si?Mi duole non poterti avere come regina ma infondo il tuo rifiuto significa che non ne sei degna.Dunque adesso ti ucciderò in silenzio torcendoti il collo e tale sarà la tua fine, vergognosa per una del tuo rango ma equa per una così sciocca.Presto raggiungerai il tuo amato"e con la mano libera stava per spezzarle il collo morbido e bianco ma ecco che egli aveva lasciato a terra la sua spada e Haral, mosso dall’amore per Zelda, la prese e gli trafisse il petto e Zelda fu salva ma egli no, perché il Dio gli conficcò la spada nel cuore già ferito atterrandolo.La principessa allora si chinò su di Haral e pianse, sapendolo morto, e Morgon ne gioì ma mentre Zelda piangeva due delle sue lacrime illuminarono la gemma Fea ed essa capì cosa doveva fare.Si alzò e prese il gioiello sfolgorante e lo piantò in faccia a Morgon dicendo: "Che questa sia la tua fine, sprofonda negli inferi in nome della luce e non tornare mai più, perché la tenebra sarà la tua dimora e il tuo tormento"e il mostro arretrò di fronte a quella luce accecante e urlò di paura e di dolore che i raggi della pietra gli procuravano e calò in una nube di fumo avvolta dalle fiamme nel profondo della terra e così venne sconfitto.Ma Zelda era ferita a morte e sentendo che le forze la stavano abbandonando si accasciò accanto ad Haral e presa Fea tra le mani la poggiò sul corpo dell’amato e disse: "Mi dono a te e rinuncio alla vita, ora staremo insieme in eterno"e spirò dolcemente.Gli alberi fiorirono e i lòmelindi cantarono: era primavera.

_________________
Mariateresa Cermola


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