<<Gentili signore e signori! Buona sera!
Ho l'onore di presentarvi la compagnia del circo Ablò!

Ed ecco a voi i nostri beniamini, che questa sera si esibiranno per voi in uno spettacolo speciale ed unico!

Applaudiamo insieme il nostro abile trapezzista, Avistella! >>

Le mani del pubblico si unirono per dare luogo ad un applauso fragoroso: il trapezzista uscì saltellando pimpante verso il centro della pista, e dopo aver salutato cominciò il suo numero.
E così via uno dopo l'altro tutti i circensi, esibendosi in magnifici numeri basati su un'abilità fuori dal comune e da un allenamento pieno di dedizione.
Alla fine uscì nuovamente il direttore:
<<Signore e signori! Avete assistito al risultato di un anno di duro e faticoso lavoro, che siamo stati ben contenti di avervi mostrato.
Ma c'é ancora un circense che ancora non è uscito in pista, ed è il nostro pezzo forte: il clown!
Per lui però, ci vuole silenzio, gli applausi vuole meritarseli, non vuole incoraggiamenti...
Quindi abbassiamo le luci ed attendiamo che ci stupisca con la sua giocosa arte>>.

Il circo calò nel buio. Solo quando il clown fu al centro della pista, che le luci si accessero di botto e la musica iniziò.
Lo spettacolo coinvolse tutti, come una danza inebriante; il riso si fece contagio, il sorriso perenne sui volti del pubblico.
Tutti erano tornati bambini.

Finito il numero, il direttore tornò nuovamente in pista, affiancandosi alla maschera.

<< Signore e signori! Spero che questo numero vi abbia divertito in giusta misura.
Le vostre risate sono un toccasana per tutta la compagnia.
Ma...vedo una binba che vuole dire qualcosa...vediamo cosa ci vuole dire questa bella signorina...
Come dici?
Perché il clown sta piangendo?
Giusta domanda signorina...
Chi pensa di saper rispondere?
Nessuno?
Bene...
Il nostro clown non è doverso da altri clonws, sia chiaro...Hanno avuto tutti la stessa formazione teatrale e comica...
Ma pensateci un po' gente: ogni giorno la finzione deve diventare il vostro vestito, il vostro volto, la vostra migliore amica.

All'inizio vi divertite ad accogliere questa abbagliante amica, giocate e danzate con gioia assieme a lei.
Ma giorno dopo giorno, questo rapporto diventa parassitario e, continuando, vi ritroverete che la finzione è diventata ormai sanguisuga, la vostra prigione, il vostro peggior nemico.

Come dite? Perché non liberarsene?
Signori miei, è questione di logica: se una chiocciola lasciasse per strada il suo guscio, dopo esserci cesciuta, sarebbe la sua fine.
Eh sì, genete, perché voi avrete imparato a farne la vostra armatura e il vostro essere: non potete ormai che continuare a fingere.
E questo signori, non vi renderà felicità e gioia, ma dolore ed intimo conflitto, da cui non vi libererete più.

E piangerete, vi dispererete esattamente come lui: lacrime amare e vane...

Le sue lacrime, sono anche le vostra, quelle che non avete mai versato e chissà quando verserete per la vostra quotidiana finzione, di cui non vi siete ancora resi conto, se finora avete riso sun una celata disperazione altrui.

Ed è su queste lacrime che io chiudo il nostro spettacolo, sperando che vi abbia coinvolto.
Arrivederci signore e signori, ed al prossimo spettacolo>>.

Le luci si abbassarono di nuovo ed un unico cono di luce seguì il direttore, finchè non sparì dietro le cortine di velluto rosso.

ahahhahahaha carina!

Sono contenta che ti sia piaciuta

eh qualunque cosa riguardi i clown e degna di lode