Qui potrete scrivere le vostre poesie o i vostri poemi epici che magari abbiano come protagonista (o antagonista) un elfo scuro o un vampiro. "L'arme, gli eroi, e i drow io canto..." ^_^
Rispondi al messaggio

Re: Racconti Onirici

mar lug 07, 2009 20:45

Ci sono stato "accompagnato" io stesso :wink:
Il lavoro deriva da un resoconto di una vacanza studio di un'amica

Re: Racconti Onirici

sab lug 11, 2009 21:43

Bella, mi piace ^^
un piacevole viaggio ;)

Re: Racconti Onirici

gio lug 23, 2009 21:02

Dedicata ad Antonio


L’Autolesionista.

Solo chi, sfilati i vestiti,
Sa spogliare la pelle,
Può mostrare ai pochi che sanno
Leggere sotto l’epidermide
La vita, che scorre nel sangue.

Tanti si tolgono i vestiti
Per mostrare le loro nudità;
Tu ti strappi la nudità
Per lasciar scorgere
Barlumi d’anima.


Re: Racconti Onirici

ven lug 24, 2009 11:13

Io non sono brava a commentare poesie e spesso non le capisco, ma in questo caso trovo una profondità di pensiero unita ad una schiettezza di linguaggio che mi colpiscono moltissimo.
E' un pezzo che induce ad interrogarsi su vari significati del dolore.
Grazie, Dmi. :inchino:

Re: Racconti Onirici

ven lug 24, 2009 13:48

Questi racconti hanno il sapore di quelle parole non dette, di quelle che si osa sussurrare solo in piena notte e che vengono fuori direttamente dal nostro animo, hai l'innata capacità di essere chiaro nei tuoi scritti, ma non grettamente lineare, sei elegante, delicato, come una piuma che sfiora appena il viso regalando il brivido di una carezza appena accennata.

Non costringi il lettore a seguire il tuo ritmo, anzi, lasci che sia lui a decidere come gustare ogni scritto, scegliendo se correre o indugiare con un passo più lento e magari soffermarsi su una frase piuttosto che un'altra stravolgendo così immagini e metafore e facendogliene scorgere di nuove.

E' un viaggio onirico, non condotto con teatralità, ma con la semplicità vera di un viaggio interiore in cui è facile ritrovarsi proprio nel momento in cui ci si perde, tra incertezze, rammarichi paure o coraggio.
Non è da tutti sfidare sè stessi... nemmeno in un racconto, tu lo hai fatto e ne sei uscito vincitore :) .

Re: Racconti Onirici

dom lug 26, 2009 20:26

Quest'ultima splendida composizione mi ha colpito a tal punto, che mi hai lasciata senza parole. Mentre leggevo, sentivo solo vecchie emozioni riemergere e fondersi insieme a nuove, quasi a completarsi in un vortice potente e travolgente. Complimenti ;)

Re: Racconti Onirici

sab mar 20, 2010 21:40

Nuovo capitolo dei "Racconti Onirici".
Aggettivo più adeguato non c'è, dal momento che si tratta della rielaborazione di un sogno fatto qualche tempo fa.
Finale un po' macabro, ma perfetto come contraltare alla leggerezza della parte iniziale.
Fatemi sapere :wink:


La luce negli occhi.


Ad eccezione della fatica, percepisco tutto.
L’aria fresca della luminosa giornata primaverile rende lieta la salita.
La strada sterrata mi porta, lanciata come un trampolino nel verde dei prati, verso la sommità della collina piena e tondeggiante come il ventre di una madre.
E poi oltre, verso quel cielo blu così perfetto.
Il silenzio, completo.

Piccoli gruppi di persone sono sparsi qua e là sull’erba corta e soffice. Uomini, donne, e anche bambini. Ma non ci sono tovaglie quadrettate né cestini, a raccontare il picnic della domenica.
In ogni gruppo, un uomo si erge al centro, eretto e immobile, le braccia distese lungo i fianchi.
Negli occhi una luce bianca e densa nasconde iridi e pupille, cancella lo sguardo e l’umanità, li rende più simili a dèi.
Gli altri attorno li scrutano, muovono passi tanto lenti da mozzare il fiato, si fermano, posano sugli uomini-dèi sguardi di incomprensione, e di angoscia. Una donna giace inginocchiata, le braccia inutilmente adagiate sulle ampie volute della gonna turchese, e fissa quegli occhi senza capire.

Mi è parso di sentire un lamento, un singhiozzo disperato trattenuto a fatica, ma quando mi volto tutto è fermo; penso di essermi sbagliato. Il mio sguardo cade su una bambina, capelli biondi come il grano, tagliati corti, trattenuti da un cerchietto blu notte. Tiene la piccola mano in quella del dio, un gesto inconsapevole, e privo di significato: da lui non c’è reazione.

Giunto sulla cima, mi fermo accanto ad un uomo sdraiato sull’erba, lo sguardo rivolto all’insù. Anche lui è immobile, pare che non respiri nemmeno, non batte ciglio. Ma è vivo.
Riesco a gettare uno sguardo nella vallata oltre la collina.
Un’infinta giungla lussureggiante si stende a perdita d’occhio, selvaggia, primordiale. Da essa s’innalzano a stento sopra la vegetazione costruzioni aliene: piramidi e torri grigie piombo, le cui lisce superfici sono percorse da strisce color arancione. Prive di ogni logica o funzione apparente, disegnano percorsi e motivi geometrici oltre la mia portata.
Mi distendo sull’erba, e il paesaggio sfugge alla mia vista.

Accanto al mio nuovo amico è adagiato un dio, poggiato su un fianco lo guarda: la sua pelle è rossa, e rovente. Sento che trema, anche se non riesco a dirlo con certezza, e percepisco il furore dentro di lui che si agita, e il respiro soffocato della follia che lo istiga.
Fissa l’uomo accanto a me, pare lo stia scavando con lo sguardo… gli occhi…
Non sono più nascosti dalla luce, le pupille nere e contratte sono bene in vista in quegli iridi desertici.

“Adesso basta”.
Chi ha parlato?
Serve una frazione di secondo per riconoscere la mia voce, qualcosa di più per capire di essere stato io. Ma sembravo così lontano, fuori da me.
Però l’uomo-dio mi ha sentito. Si solleva sugli arti come fossero zampe di ragno, con falcate lente e misurate scavalca l’amico, si piega si di me, mi annusa.
Con un movimento compassato porta la bocca al mio collo… e mangia.

Sento i suoi denti affondare nelle mie carni, la pelle spaccarsi. Non fa male, ma la sensazione è orribile, perché ad ogni suo soffocato ansito il mio sangue gorgoglia.
L’uomo-dio si stacca, mastica, ingoia e di nuovo addenta. Non ho il coraggio di guardare lo squarcio nel mio ventre, dove ora si sta abbeverando.
Aspirando l'odore metallico, posso solo attendere che tutto finisca.

Re: Racconti Onirici

dom mar 21, 2010 01:23

Decisamente agghicciante, ma molto molto bello :sisi:
Il contrasto tra un'atmosfera propriamente onirica e dei personaggi così cruenti...semplicemente magnifico.
Complimenti ;)

Re: Racconti Onirici

lun mar 22, 2010 14:07

Felice che ti sia piaciuto ^_^

Re: Racconti Onirici

lun mar 22, 2010 18:08

veri nais. ha quel nonsochè di sogno raccontato (si da il caso che i miei sogni siano estremamente veritieri, quasi mai surreali) e per questo lo sento estraneo, anche se indubbiamente apprezzabile e ben descritto. avrei calcato più la mano sull'atto del mangiare in se per se, arricchendolo di particolari, ma quello è il mio personale gusto del macabro :twisted:

rili rili compliments

Re: Racconti Onirici

lun mar 22, 2010 19:15

Beh... è un sogno raccontato :P
O meglio, sono due sogni fusi in una narrazione.

In effetti sto pensando anch'io se non sia il caso di calcare più sul finale, del resto il sogno sperimentate era molto più dettagliato di quanto non ho tradotto in scrittura... però quello che volevo rendere è il cambiamento progressivo della vicenda, partendo da una situazione di assoluta tranquillità per sfociare, con un crescendo d'angoscia, nella scena truculenta conclusiva. E così ho optato per una conclusione più repentina e "bruciante".

Del resto, anche a me piace il macabro, ma è troppo grande il rischio di scadere nel truculento fine a se stesso e compiaciuto. E questo lo vorrei evitare come la peste.

Re: Racconti Onirici

dom mar 28, 2010 18:56

Non sono un granchè nel giudicare gli scritti, per me sono tutti una porta verso i pensieri di chi scrive XD

Quello che ho apprezzato di più è l'Autolesionista perchè ha una dimensione adatta al pensiero. Sono molto evocativi, questo si, teatrali e... compiuti. Uno sguardo, un'azione da inizio alle riflessioni eppoi un gesto o un'idea conclude tutto.

Questi racconti vanno e vogliono essere... messi alla prova :goccia:

Certe cose non le so proprio dire :goccia:

Re: Racconti Onirici

mar mag 04, 2010 10:16

Questo dell'essere "messo alla prova" non è un giudizio nuovo, anche se non ho ancora ben afferrato cosa esattamente spinge chi legge a fare questa considerazione...
Rispondi al messaggio