La lunga notte dell'anima parte 2
mer lug 28, 2010 00:04
Faccio un secondo topic perchè le poesie che seguono rispetto alle precedenti sono più dark, e meno incentrate sulla morte e la disperazione.
Zingara
Mi ricordo bene di te ma non del tuo aspetto,
come se il viso tuo fosse fatto apposta per non poterne serbare il ricordo.
L’immagine che ho di te sono dei lineamenti confusi,
eppure sei indimenticabile come una dimensione mentale nascosta nei più remoti recessi della mente, ove si tenta d’accedere invano.
Zingara misteriosa senza nome,
leggendomi la mano abbiamo condiviso insieme la mia sorte avversa,
eppure sei così distante ed estranea agli enigmi che sveli a chi ti ha conosciuto.
Tra i lineamenti dell’esistenza già trascorsa sei in grado di scorgere squarci del futuro,
ma nulla di quel che sveli in fondo ti riguarda.
Ieri hai fatto parte della mia vita ed oggi sei già così lontana,
viaggi di terre in terre saggiando la linfa vitale della gente
e poi rapidamente svanisci, lasciando nelle menti altrui il riflesso sbiadito della tua presenza, come quello di un fantasma di cui non si riesce a liberarsi.
Il necessario smarrimento dello spirito sensibile
Quando un brivido d’estasi torna a farmi raggelare il sangue nelle vene,
e solamente quando dai miei occhi stanchi riaffiorano le lacrime
cade questa fragile maschera che porto per nascondermi da me stessa.
Mia regina presso la pallida aurora
Vestita del colore dell’inverno precedi il mattino lungo la via innevata, e i tuoi occhi sono sfere celesti in cui si riflettono i miei pensieri.
Soffermati ancora a specchiarti nel lago, poiché oltre la pallida aurora la magia svanisce, e tu andrai via con questo vento di dicembre che dona una quiete infinita a chi ne ammira troppo a lungo lo splendore.
Zingara
Mi ricordo bene di te ma non del tuo aspetto,
come se il viso tuo fosse fatto apposta per non poterne serbare il ricordo.
L’immagine che ho di te sono dei lineamenti confusi,
eppure sei indimenticabile come una dimensione mentale nascosta nei più remoti recessi della mente, ove si tenta d’accedere invano.
Zingara misteriosa senza nome,
leggendomi la mano abbiamo condiviso insieme la mia sorte avversa,
eppure sei così distante ed estranea agli enigmi che sveli a chi ti ha conosciuto.
Tra i lineamenti dell’esistenza già trascorsa sei in grado di scorgere squarci del futuro,
ma nulla di quel che sveli in fondo ti riguarda.
Ieri hai fatto parte della mia vita ed oggi sei già così lontana,
viaggi di terre in terre saggiando la linfa vitale della gente
e poi rapidamente svanisci, lasciando nelle menti altrui il riflesso sbiadito della tua presenza, come quello di un fantasma di cui non si riesce a liberarsi.
Il necessario smarrimento dello spirito sensibile
Quando un brivido d’estasi torna a farmi raggelare il sangue nelle vene,
e solamente quando dai miei occhi stanchi riaffiorano le lacrime
cade questa fragile maschera che porto per nascondermi da me stessa.
Mia regina presso la pallida aurora
Vestita del colore dell’inverno precedi il mattino lungo la via innevata, e i tuoi occhi sono sfere celesti in cui si riflettono i miei pensieri.
Soffermati ancora a specchiarti nel lago, poiché oltre la pallida aurora la magia svanisce, e tu andrai via con questo vento di dicembre che dona una quiete infinita a chi ne ammira troppo a lungo lo splendore.
Re: La lunga notte dell'anima parte 2
gio lug 29, 2010 13:17
queste invece mi sono piaciute molto di più, soprattutto Zingara. 
C'è del fascino nascosto fra le righe come ai vecchi tempi
C'è del fascino nascosto fra le righe come ai vecchi tempi
Re: La lunga notte dell'anima parte 2
gio lug 29, 2010 17:14
Qui infatti mi stavo riprendendo dalla mia "crisi inesistenziale."
Zingara l'ho scritta in un periodo molto creativo, lo stesso in cui ho realizzato alcuni dei miei migliori racconti (che posterò, nel qual caso i rapporti col mio editore finiranno per degenerare).
Zingara l'ho scritta in un periodo molto creativo, lo stesso in cui ho realizzato alcuni dei miei migliori racconti (che posterò, nel qual caso i rapporti col mio editore finiranno per degenerare).