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 Oggetto del messaggio: i cacciatori di troll
MessaggioInviato: gio lug 15, 2004 11:43 
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23-4
Pioveva.
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Raramente, nelle Marche occidentali del regno, aveva piovuto con tale intensità. La città di Gher-tis, era nient’altro che un borgo,i cui abitanti non erano che poche migliaia, contando oltre agli uomini, per lo più minatori e contadini mentre pochi erano i fabbri, gli animali dei fattori. Scarsi erano, invece, i viaggiatori che attraversavano la zona, alcuni nani che vendevano i loro monili, sempre di buona fattura, e alcuni guerrieri, o mercenari, alla ricerca d’avventure, o d’incarichi ben pagati; generalmente sostavano alla Locanda del Cacciatore. Era, quella, la zona più tranquilla del Regno, e raramente si erano verificati fatti più gravi di un raccolto insufficiente o di un attacco di lupi selvatici.
Pioveva.
La locanda, il centro vitale della città, era un miscellaneo intreccio di voci, dai timbri più vari. Si riunivano proprio lì i personaggi più strani della città, e dei sobborghi vicini, e non mancavano gli ubriachi che il buon Tobyan, oste e proprietario, era costretto a cacciar via dal locale, per evitare inutili risse. Non sempre, tuttavia, vi riusciva.
Questa era una di quelle volte. Tutto era cominciato allorché, Ghayer il minatore, conosciuto e temuto per la sua forza, ubriaco, aveva attaccato briga con un forestiero.
L’uomo, incappucciato e avvolto in un mantello grigio, non aveva esitato ad atterrarlo.
Non tutti pensavano che avesse agito per il meglio, così l’oste lo aveva pregato di lasciare la locanda.
L’uomo era un forestiero piuttosto singolare…non aveva certo l’aria di un mercante, e le sue non erano mani da lavoratore, non avevano calli, né lacerazioni d’alcun genere. Aveva pochi bagagli, e stranamente, anche per una zona pacifica, non portava armi con sé.
Uscì dall’osteria, tra il vocio degli altri ospiti, inseguito dagli sguardi stupiti e interrogati.
<<Al diavolo….Ora mi toccherà dormire sotto la pioggia…>>ma non sarebbe stata certo la prima volta…
……………………………………………………………………………………………………………………………

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Erano passati solo pochi giorni dalla rissa, ma la voce si era già sparsa, e tutti sapevano come erano andate le cose…. Cosi che tutti i più forti uomini del territorio lo sfidavano, chi con la spada e chi con la lancia, ma lui rifiutava regolarmente, senza prestare orecchio agli insulti che quelli gli rivolgevano, allontanandosi insoddisfatti.
Perfino i ragazzini lo infastidivano, chiedendogli di divenire il loro istitutore. Anche loro rimanevano insoddisfatti.
Poi però avvenne qualcosa che nessuno si aspettava.
Infatti, chi poteva dire quale fu la causa di questo avvenimento, la sventura si abbatté sul villaggio. Alcuni cacciatori,che si rivelarono un Mercenario e un Elfo, avvertirono la popolazione che un Troll si dirigeva proprio verso quella regione. Il mercenario aveva un aspetto poco curato, il corpo pieno di cicatrici, e due spade lunghe allacciate alla vita.Nelle spalle, invece, luccicava uno scudo. L’elfo sembrava l’esatto contrario. Biondi i capelli, lunghi sulle spalle, vestiti di colori chiari, verdi e marroni, un’ aspetto che suscitava sentimenti di soggezione e ammirazione. Portava con se un lungo pugnale d’argento e rubino, e un arco lungo di eccezionale fattura.
Cosi parlo l’uomo, che aveva uno sguardo tagliente, mentre l’elfo si dimostrava intento a perlustrare il borgo, e nessuno aveva ancora potuto ascoltare la sua voce. I due erano riusciti a vedere il troll di notte, ma non avevano potuto ucciderlo per le ferite che ancora gli dolevano, così lo avevano superato e anticipato il suo arrivo al villaggio più vicino.
Cosi parlo l’uomo, che aveva uno sguardo tagliente, mentre l’elfo si dimostrava intento a perlustrare il borgo, e nessuno aveva ancora potuto ascoltare la sua voce.<<Uomini di Gher-tis, bisogna che agiate in fretta!! Tutti coloro che non possono difendersi da soli devono evacuare la città e recarsi sulle montagne, presso la città di Kreanem, dove saranno al sicuro. Ma io e il mio compagno siamo sfiniti da uno scontro con alcuni goblin, subito qualche giorno fa….abbiamo bisogno di alcuni valorosi uomini che ci aiutino a sconfiggere questa minaccia.>> Gli abitanti però non erano guerrieri, ma contadini. Tutti allora pensarono allo straniero, e gli sguardi cominciarono a cercarlo….ma nessuno lo trovava.

<< Mi sembrava di conoscerti, quando ti ho notato solitario, mentre ti allontanavi.>> L’elfo gli si era avvicinato fino a meno di un metro, eppure lui non se ne era quasi avveduto.
<< Non capisco di cosa parli, elfo…. Forse mi hai scambiato per un altro….>>io non ho intenzione di combattere contro un troll>>
<< Non sei forse, tu, il Maresciallo delle marche orientali, che nessuno avrebbe potuto definire il secondo degli spadaccini del Re?>> e mentre gli parlava, il biondo elfo sorrideva,noncurante del pericolo che lo avrebbe coinvolto.
<<No.>>Rispose.<<quel tizio e’ morto, molto tempo fa.>>
<<Orsù, non credo che una persona possa cambiare così tanto…..un eroe come tu eri, non può dimostrarsi insensibile al dolore di questa povera gente>> ribatté l’elfo, meno allegro di prima.
<< Mi fido della tua abilità, so che non avrai problemi con uno stupido troll….e inoltre hai uno spadaccino con te>>
A queste parole, l’elfo si allontanò, ritornando sui propri passi in direzione della piazza centrale.
<< Non verrà.>> disse, giungendo nei pressi del pulpito, dal quale il suo compagno continava a incitare la folla, piuttosto titubante nel decidere per le armi.
<< Al diavolo…. Faremo da soli. In fondo e’ cosi’ che viviamo ormai da un anno; spero che almeno cambi idea entro domani >>
Fra gli abitanti trovarono solo tre guerrieri, che accettarono, da mercenari quali erano, una ricompensa da parte del villaggio.
Entro l’alba le donne e gli indifesi erano ormai lontani dalla traiettoria probabile che il troll avrebbe seguito, e in paese non erano rimasti altri guerrieri oltre i tre mercenari, l’elfo arciere, il cui nome era Amroth, e il suo compagno Atreis.

26-4

Gli uomini, davvero esperti nel loro mestiere, prepararono delle trappole in tutta la città, così da catturare il troll, prima che avesse distrutto la città. L’elfo non era molto convinto della loro utilità, reputava il troll piu astuto di quanto non sembrasse, e qualcosa lo distingueva dagli altri mostri che aveva ucciso, ma cosa fosse non riusciva a spiegarsi.

Ad un tratto, senza che nessuno lo avesse avvertito prima, da dietro un edificio, apparì il troll. Era di grossa mole, anche per uno di quei mostri, la pelle,sporca e rugosa, era bluastra, gli occhi incavati sulla testa, taglienti e luminosi di una luce malvagia: impugnava un enorme martello.
Con il primo grido, esso tuonò a terra, colpendo mortalmente un mercenario, mentre l’elfo, che gli era accanto con un balzo, con l’agilità che distingue la razza elfica, lo aveva evitato, e, saltato sul martello, con un secondo salto aveva, con una velocità soprannaturale, tagliato l’occhio della terrificante creatura, con un preciso fendente,
Il troll, lacerato dal dolore, impazzì e cominciò, con una violenza inimmaginabile , a scagliare colpi a destra e a manca, ferendo il secondo soldato di ventura ad una gamba, e distruggendo palazzi, come fossero rami secchi colpiti da una folata di vento. I due uomini rimasti in piedi, muniti di Lance lunghe, riuscirono a farlo indietreggiare, dando l’occasione ad Amroth di portare al ‘’sicuro’’ il ferito, e cercando di far cadere la creatura nella trappola precedentemente preparata, ma quella, come se lo intuisse, ad ogni ferita subita, faceva un passo in avanti, incurante del dolore. Finalmente, l’elfo, che era un arciere di rara capacità, scoccò tre frecce, una dopo l’altra, infuocate, costringendo la bestia a retrocedere. Essa cadde nella buca-trappola e si conficcò nelle lame che erano state disposte dai soldati prezzolati. Urlò e giacque immobile, seppure continuasse a bruciare.
I guerrieri, stanchi e sofferenti, indietreggiarono e voltarono le spalle al cadavere, dirigendosi verso il caduto. All’ improvviso il troll si alzò alle loro spalle, e si preparò a colpirli alle spalle, e li avrebbe certo uccisi, se non fosse ricomparso il misterioso uomo d’armi, che raccogliendo una lancia infilzata al suolo, la scagliò dritta nel cuore del mostro, e l’impeto fu talmente energico che la lancia trapasso il suo corpo,uscendo dalla schiena. La regione era finalmente libera.


delund.
(per la serie nn solo drow.

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Carino... ma quanto era grande il Troll? :shock:
Non importa se non compaiono drow, anche se qualche racconto dell'Underdark non mi dispiacerebbe... :D

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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+ o - come quello che a moria attacca la compagnia dell' anello( che nel libro non c'e' nemmeno)

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Ok, ora si spiega tutto... :D

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il prossimo sarà incentrato su un drow. rinnegato

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