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Sezione dedicata alla bibliografia (italiana ed internazionale), ai manga e ai fumetti ogni genere!
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Sul Graal

ven apr 08, 2005 18:51

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Ho appena terminato per sfizio il mega super astro successone degli ultimi anni: IL CODICE DA VINCI (nonostante ne avessi tranquillamente fatto a meno: ma me lo avevano regalato al compleanno e dunque in un paio di serate oziose gli ho concesso uina possibilità).

Ora, premettendo che l'argomento è intrigante del suo, e che quando si parla di misteri, reinterpretazioni storiche o società segrete la curiosità viene facilmente catturata, vorrei sottolineare che il libro è di un'ordinarietà che sfocia quasi nell'ovvio e nella sufficienza.

Intanto, a mio parere chiaro, lo scrittore è uno pseudo scrittore, avendo concepito un Romanzo (romanzo = libro = cartaceo) con l'occhio attento solo ad un'ipotetica sceneggiatura cinematografica, particolareggiando le descrizioni, le azioni e addirittura alcuni pensieri ridondanti dei personaggi, solo con la manifesta intenzione di produrre un risultato adattabile alla fiction cinematografica (cosa che peraltro è in fieri)

Lo stile della scrittura è da classica "lettura da sotto l'ombrellone" (come la definisco io). Si legge in 3 sere, va via come il brodo ed è specificamente studiato per calamitare l'attenzione e farti voltare pagina lasciandoti in sospeso una linea narrativa iniziandone un'altra di punto in bianco.

Lo spessore dei personaggi è Zero (questa è la critica peggiore cui è a mio giudizio soggetto il libro): sono figure che, e torna il concetto cinematografico, vivono proiettate nel futuro, in corsa contro il tempo e le pagine per fare quel che devono fare, senza una riflessione psicologica, un approfondimento caratteriale: le cose succedono ed essi le subiscono: punto!

Dal punto di vista della costruzione della trama, l'autore fa un sagace "prendi prendi" da altre opere in materia sicuramente più di spessore e dettaglio (ma ignorate dal pubblico), liquidando il tutto in pochi capitoletti, con il solo merito di costruire (questo si) un accettabile intrigo fatto di indovinelli e scatole cinesi (il cryptex è carino come stratagemma), ma estremizzando il ruolo della Chiesa e di questa fantomatica Opus Dei (definita la "mafia di cristo") e facendo perdere di credibilità al panorama fantastorico che si vorrebbe invece, secondo le intenzioni di simili libri, segretissimo e ridicolizzato sì: ma VERO.

Insomma, un opera di intrattenimento a mio parere mediocre, spettacolare solo se, a digiuno in materia, ci si accosta per la prima volta a sentir parlare di Rennes le Chateau, Priorato di Sion, etc..etc... Insoddisfacente (anche a livello di triller), se già minimamente informati.

Molto meglio l'opera pseudostorica di Baigent Michael; Leigh Richard; Lincoln Henry: il SANTO GRAAL

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che, come vedete però dalla ristampa (il libro che ha ispirato il Codice da Vinci!! sic!! sigh! ), è passato sotto silenzio nonostante molto più intrigante da un punto di vista dell'affresco fantastorico ricostruito nel dettaglio attraverso strumenti di pseudo storiografia che conducono per mano il lettore a dire (sorridendo ovvio): porca miseria! ;)

Peccato che: mancante dell'animus triller, utilizzando un'opera meno conosciuta al pubblico (il quadro di Poussin e non la ben più nota Monnalisa), ma, soprattutto, più concepito come romanzo (pesantone per molto quindi) e non come sceggiatura cinematografica,k ha trovato meno consenso

Misteri della Fede
(è prpprio il caso di dirlo :roll: )

Che ne pensate?

sab apr 09, 2005 10:29

Premetto che "IL CODICE DA VINCI" l'ho letto e mi ritrovo in ciò che dici difatti io l'ho letto in un giorno e mezzo non per come scriva ma solo perchè ti tiene incollato per sapere come va a finire e poi conclude, a mio avviso, male!

lun apr 11, 2005 09:42

VADETH ha scritto:Premetto che "IL CODICE DA VINCI" l'ho letto e mi ritrovo in ciò che dici difatti io l'ho letto in un giorno e mezzo non per come scriva ma solo perchè ti tiene incollato per sapere come va a finire e poi conclude, a mio avviso, male!


:ahmove:

lun apr 11, 2005 14:07

Io conoscevo già Rennes le Chateau e varie Il codice Da Vinci l'ho letto ma sinceramente apprezzo molto più altri libri, è diventato un grande fenomeno ma non ne capisco la motivazione (ovviamente non tutti possono e devono condividere la mia opinione)... tra l'altro il finale non mi è piaciuto proprio per nulla -.-

lun apr 11, 2005 14:24

Mmmm mi pare che ci sia un accordo globale...

Sono interessatissimo a conoscere opinioni discorsi (sennò tra matti a darci ragione si fa troppo presto :D:D:D)

dom mag 01, 2005 23:32

Ho iniziato a leggere il Codice da Vinci da una settimana, prima che uscisse naturalmente, a causa del mio lavoro, conoscevo trama e critiche, lo leggo per comprendere come mai piaccia molto e per comprendere il motivo di tanto successo, sono ancora all'inizio e non riesco ad appassionarmi, devo dire che mi annoia, non mi piace molto la tecnica narrativa utilizzata, frammenta il racconto, certo è studiata per accrescere la curiosità, inoltre trovo le descrizioni troppo sbrigative e tutto è poco approfondito, l'autore pesca indiscriminatamente nella storia e come penso molti sappiano inventa molto, mescolando così realtà e finzione un lettore poco curioso e che non andrà a verificare penserà di certo che vi siano delle verità, cmq continuerò a leggere così da poter parlarne meglio anche con i miei "utenti"...
Del fenomeno Codice da Vinci e di libri analoghi, ad esempio , Il Circolo Dante, Il Codice del quattro o L'Archeologo ed altri che stanno uscendo sulla scia, si parla molto nell'ambito professionale di chi si occupa di libri e lettura, ci si chiede come mai sia iniziato questo fenomeno letterario e perché abbia tanto consenso.
A proposito del discorso sull'Opus Dei, guardatevi cosa dicono sul Codice da Vinci. http://www.opusdei.org/art.php?w=22&p=8109

:secchio:
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