Bulletstorm
Inviato: mer feb 23, 2011 13:31
Ciclone Bulletstorm
ecco il gioco che sta facendo infuriare gli Usa
di Carlo Mogiani
Il termine "topless"? Vuol dire che abbiamo appena tagliato a metà un nemico. "Gangbang"? E' la definizione corretta per l'eliminazione di più avversari contemporaneamente. E se centriamo i genitali con un colpo ben piazzato c'è anche un bonus. Benvenuti nel mondo scorretto, truce e coloratissimo di Bulletstorm, il videogioco che sta facendo infuriare l'America.
Perchè quando si parla di videogames ben venga la violenza, ma guai a nominare il sesso.
Il gioco in questione è di quelli nemmeno di primissima fascia, uno sparatutto in prima persona a sfondo fantascientifico dai toni splatter ed ironici, atteso dai fan del genere soprattutto per quanto riguarda comandi e giocabilità.
Il copione invece è quello (navigatissimo) delle grandi occasioni, con i media tradizionali pronti alla crociata e il mondo del Web che fa fronte unito in nome della libertà d'espressione. Nulla di nuovo verrebbe da dire, se non fosse per l'asprezza dei toni e l'ampia eco che la disputa sta suscitando: Fox News, che ha dato fuoco alle polveri sul blog "Personal Tech" di John Brandon, oltre a mettere in guardia le famiglie non esita infatti a tirare in ballo psichiatri e scrittori, partendo dal presupposto che i più piccoli vanno tutelati per arrivare all'incredibile tesi della dottoressa Carole Lieberman.
Ovvero che "l'incremento del numero di stupri è largamente attribuibile alle scene (di sesso) nei videogames".
Un'affermazione sorprendente, che in pochi giorni ha reso il blog di Brandon il nemico pubblico numero uno della community globale dei giocatori e ha fruttato alla Lieberman un immediato progetto di bombing su Amazon, ovvero un fiume di recensioni negative con relativo crollo del gradimento per i suoi libri.
Date un occhio1
Date un occhio 2
Ora, il mondo dei videogames ne ha viste di tutti i colori, dalle accuse di aver corrotto intere generazioni a quella di creare dei serial killer in erba, ma l'equazione "giocatore uguale stupratore" è una novità assoluta. Anche perchè il sesso è ancora il tabù inviolabile di questo settore, vincolato da norme severissime che consentono di spaziare nell'ultraviolenza più cruda ma non di avventurarsi nel campo minato del sesso digitale.
Oltretutto l'accusa sui blog del settore è che Fox News sia recidiva, poichè già a suo tempo aveva condannato le scene (inesistenti) di "full digital nudity" di Mass Effect, peraltro una delle saghe più innovative, adulte e avvincenti degli ultimi anni.
Così, a qualche anno di distanza dallo scandalo "hot coffee" ci risiamo: se allora il caso era montato fino a far scendere in campo contro Gran Theft Auto un peso massimo come Hillary Clinton, questa volta si ricorre allo spauracchio dei "bimbi di 9 anni" esposti senza filtri al binomio sesso-violenza di Bulletstorm. Il tutto mentre il web insorge ed Electronic Arts rivendica il proprio diritto a realizzare prodotti per un target maturo, affermando che "proprio come Kill Bill di Tarantino o Sin City di Rodriguez, questo gioco è un'espressione di intrattenimento creativo per adulti".
L'unica certezza, tirando le somme di una vicenda , è che Bulletstorm - in uscita in questi giorni accompagnato da un divieto di vendita ai più giovani - venderà milioni di copie. Anche grazie alla dottoressa Lieberman.
ecco il gioco che sta facendo infuriare gli Usa
di Carlo Mogiani
Il termine "topless"? Vuol dire che abbiamo appena tagliato a metà un nemico. "Gangbang"? E' la definizione corretta per l'eliminazione di più avversari contemporaneamente. E se centriamo i genitali con un colpo ben piazzato c'è anche un bonus. Benvenuti nel mondo scorretto, truce e coloratissimo di Bulletstorm, il videogioco che sta facendo infuriare l'America.
Perchè quando si parla di videogames ben venga la violenza, ma guai a nominare il sesso.
Il gioco in questione è di quelli nemmeno di primissima fascia, uno sparatutto in prima persona a sfondo fantascientifico dai toni splatter ed ironici, atteso dai fan del genere soprattutto per quanto riguarda comandi e giocabilità.
Il copione invece è quello (navigatissimo) delle grandi occasioni, con i media tradizionali pronti alla crociata e il mondo del Web che fa fronte unito in nome della libertà d'espressione. Nulla di nuovo verrebbe da dire, se non fosse per l'asprezza dei toni e l'ampia eco che la disputa sta suscitando: Fox News, che ha dato fuoco alle polveri sul blog "Personal Tech" di John Brandon, oltre a mettere in guardia le famiglie non esita infatti a tirare in ballo psichiatri e scrittori, partendo dal presupposto che i più piccoli vanno tutelati per arrivare all'incredibile tesi della dottoressa Carole Lieberman.
Ovvero che "l'incremento del numero di stupri è largamente attribuibile alle scene (di sesso) nei videogames".
Un'affermazione sorprendente, che in pochi giorni ha reso il blog di Brandon il nemico pubblico numero uno della community globale dei giocatori e ha fruttato alla Lieberman un immediato progetto di bombing su Amazon, ovvero un fiume di recensioni negative con relativo crollo del gradimento per i suoi libri.
Date un occhio1
Date un occhio 2
Ora, il mondo dei videogames ne ha viste di tutti i colori, dalle accuse di aver corrotto intere generazioni a quella di creare dei serial killer in erba, ma l'equazione "giocatore uguale stupratore" è una novità assoluta. Anche perchè il sesso è ancora il tabù inviolabile di questo settore, vincolato da norme severissime che consentono di spaziare nell'ultraviolenza più cruda ma non di avventurarsi nel campo minato del sesso digitale.
Oltretutto l'accusa sui blog del settore è che Fox News sia recidiva, poichè già a suo tempo aveva condannato le scene (inesistenti) di "full digital nudity" di Mass Effect, peraltro una delle saghe più innovative, adulte e avvincenti degli ultimi anni.
Così, a qualche anno di distanza dallo scandalo "hot coffee" ci risiamo: se allora il caso era montato fino a far scendere in campo contro Gran Theft Auto un peso massimo come Hillary Clinton, questa volta si ricorre allo spauracchio dei "bimbi di 9 anni" esposti senza filtri al binomio sesso-violenza di Bulletstorm. Il tutto mentre il web insorge ed Electronic Arts rivendica il proprio diritto a realizzare prodotti per un target maturo, affermando che "proprio come Kill Bill di Tarantino o Sin City di Rodriguez, questo gioco è un'espressione di intrattenimento creativo per adulti".
L'unica certezza, tirando le somme di una vicenda , è che Bulletstorm - in uscita in questi giorni accompagnato da un divieto di vendita ai più giovani - venderà milioni di copie. Anche grazie alla dottoressa Lieberman.