In questi giorni a Cannes l'ultima oepra del regista Lars Von Trier (peraltro il VON se lo è auto-piazzato nel cognome), film contestato dai primi commenti che ho potuto leggere in quanto esercizio di crudezza fine a se stessa ed un pizzico maniacale, nonchè ritenuto misogino nel suo messaggio apocalittico secondo cui la donna contiene in se il germe del peccato e del male
TRAMA IN PILLOLE
trattasi della storia surreale (il fatto stesso che il regista non si curi di inserire i nomi dei protagonisti è indicativo) di una coppia che, mentre sta facendo l'amore, perde il suo unico figlio che precipita da una finestra.
L'uomo (Willem Dafoe) è uno psichiatra che decide, contro ogni logica e deontologia professionale, di curare personalmente la moglie (Charlotte Gainsbourg) vittima di forti attacchi d'ansia. Per farle elaborare il lutto, decide di portarla nel posto che lei teme di più: Eden, un rifugio dove la donna scrisse la sua tesi di laurea sulla persecuzione delle streghe nel Medioevo.
Mentre cercano di capire perché una tale tragedia abbia colpito proprio loro, mentre il marito (forte anche della sua preparazione professionale) sembra reagire più fortemente, la moglie (complice anche il luogo da sempre per lei carico di suggestione e timore) sprofonda sempre di più in una condizione di delirio, fino ad autoconvincersi e ad aprire ad una possibilità inquietante: che la natura del mondo, e dell'uomo (rectius: della donna), sia in realtà malefica tale da contaminare tutto ciò che la circonda Progressivamente, la terapia sfocia in una battaglia dei sessi e le paure della donna conquisteranno entrambi, lasciando sfogo alla brutalità del male.
LA SOLITA FARLOCCATA DEL TRAILER'
TRAILER
se leggete quanto sopra e solo DOPO vedete il trailer scoprite come si tratti dell'ennesimo trailer che, sfruttando i momenti di tensione del film ed il nome dell'autore, cercano in qualche modo di presentarlo come qualcosa di diverso (brutto e bello che sia poi, è chiaro), più accattivantemente horror che psicologicamente inquietante