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MasterMind
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Oggetto del messaggio: The Libertine Inviato: lun feb 13, 2006 13:56 |
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Iscritto il: mer mar 24, 2004 14:59 Messaggi: 9776 Località: Necropolis
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THE LIBERTINE
Parliamo un po' di questo film Ero andato per vedere i CowBoy, ma non essendo in cartellone, essendo io pigro al punto di non voler cambiar cinema, essendoci cmq Jhonny Deep che personalmente apprezzo molto e come "tipo" di bellezza e soprattutto come attore, mi sono detto why not?
Che dire, un film che dovendo definire con una parola riterrei PRETENZIOSO, o, per meglio dire, "molto fumo e poco arrosto".
La storia classica del Libertino che fa e sfa, si ammala di sifilide causa sue bravate e sul letto di morte parrebbe redimersi, sa molto di stuccosamente visto e rivisto, per quanto potrebbe essere trattata con verve e passione tali da farlo meritevole. Così invece non è; molto piatto, lento, privo di alcun interesse sotto il profilo della trama.
Ma c'è di più, il film parla di un libertino, è anche vietato ai minori di 14 anni, ma di fatto, a parte quelle 4 o 5 scenette classiche (o il linguaggio colorito del film) non è intriso di quella viziosa lussuria, di quell'eccesso decadentista, di quelle passioni sfrenate (che siano ambizione, egocentrismo o quel che voi vogliate)
A parte rappresentare degnamente una Londra di quel periodo non mitizzata, ma molto realistica, con fango, sporcizia grettitudine, nonchè decidere ottimamente di non prendere bellezze tracotanti, ma anzi donnette "ordiniarie", è un punto a favore del film, per il resto poco o nulla...
Malcovich, eccellentissimo attore (la cui presenza, ammetto, m'ha fatto dire, vabbè andiamo se c'è anche lui cmq sarà un film di livello), scompare qui del tutto e dimostra di aver girato una delle tante pellicole "per soldi" di cui ogni buon attore ha pur bisogno per mangiare
Deep, salvo alcuni guizzi, è scarico, privo di quel magnetismo suo tipico, NONOSTANTE (e questo è grave) il tipo di personaggio interpretato. Anche se, a ben considerare, è proprio la figura del Conte ad essere meschina, annacquatella, non un potente vizioso ma un annoiato anticonformista, privo di quell'ego carismatico, di quella tempesta travolgente di cui sono dotati i dannati, gli eccessivi, i libertini...
La pecca maggiore del film è infatti quella di non saper rendere tutto ciò, ma di volerlo dare per scontato, come a dire: "ok ragazzi, sapete che questo è libertino, no? ci si chiama pure il film no? E allora dai, non perdiamo tempo, sappiate che lui è così! Immaginatevelo come letteratura o altri film insegnano! Quanto a farvelo percepire e sentire, vabbè... ci pensate voi no?"
A parte il buon prologo in monologo di Deep, che lascia ben sperare, l'ho trovato un po' superficiale e mi ha davvero lasciato molto molto poco soddisfatto
Ma chi dovesse vederlo, saprà darmi un altro punto di vista indubbiamente
_________________ What if I say I’m not like the others What if I say I’m not just another one of your plays You’re the pretender What if I say I will never surrender
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