No, non sto parlando degli Iron Maiden, bensì degli Iron Maiden.

Devo dire che è davvero un buon disco, vi riporto una recensione che trovato su un sito chiamato Universo musica:

Alcuni si chiederanno, leggendo il titolo dell'album e soprattutto il gruppo recensito, se il sottoscritto non si sia bevuto il cervello...; che diavolo ci fanno gli Iron Maiden nel 1969? Bene, la risposta è molto semplice, questa formazione non ha nulla a che vedere con i ben più famosi paladini dell'heavy metal britannico!

Anch'essi inglesi, gli Iron Maiden in questione (originari dell'Essex) sono stati fondati nel 1966 dal vocalist Steve Drewett, dal chitarrista Trevor Thoms, dal bassista Barry Skeels e dal batterista Paul Reynolds.

MAIDEN VOYAGE è l'unico album pubblicato dai nostri, un mix di hard rock e rock-blues con venature psichedeliche, un genere che iniziava a prendere forma ed una sua corposa fetta di estimatori verso la fine dei sixties. Se si volessero fare dei termini di paragone si potrebbero tirare in ballo band ben più note quali Cream e Free per il rock-blues psichedelico ed i primi Humble Pie e Grand Funk Railroad per quanto riguarda il rock più duro e le lunghe variazioni e contorsioni tra chitarra e basso che contraddistinguono buona parte dell'opera.

Delle otto canzoni in scaletta ne citerei almeno quattro degne di nota. Liar e Ritual rispecchiano a pieno quanto detto prima sulla miscellanea di suoni di questo disco, ma soprattutto mettono in mostra le grandi doti dei musicisti veramente notevoli le spirali sonore e le variazioni chitarra-basso!). CC Ryder e Plague sono un misto esplosivo di rock-blues tinto di psichedelia sorniona di piacevolissimo ascolto.

L'unica "pecca" di questo lavoro è la qualità sonora a volte incostante tra una canzone e l'altra, dovuta probabilmente alle diverse "ed avventurose" sessioni di registrazione (anche questo garantisco che ha il suo fascino e non da in ogni caso alcun disturbo).

Non aspettatevi il capolavoro riscoperto in questo disco, credo però che non rimarrete delusi dalle idee e le ispirazioni contenute, purtroppo non pienamente sfociate; oltre alla pubblicazione di un solo album, la causa è fors'anche da ricercare nella scarsa pubblicità ottenuta all'epoca. C'è poi da considerare il fatto che il continuo fiorire di nuove band non faceva altro che rendere sempre più saturo un mercato al quale le grandi case discografiche non davano più molti sbocchi (e le piccole label avevano pochi soldi da investirvi).

A tutt'oggi sono numerose e continue le scoperte o riscoperte di formazioni poste nel dimenticatoio risalenti a quel fantastico periodo, vere e proprie chicche per estimatori ed anche, mi auguro, per chiunque abbia voglia di approfondire le proprie conoscenze in materia.

Sembra molto interessante per il genere trattatto, come li hai scoperti? =)

Li ho scoperti casualmente su wikipedia mentre visualizzavo la biografia degli altri Iron Maiden.

Tra l'altro è un disco che è uscito soltanto nel 1998 perchè all'epoca l'etichetta che aveva messo sotto contratto il gruppo era fallita, e poco dopo la band si sciolse.

Ah! Ora vedo cosa vedo! =)

Grandissima Illusoria, sei un genio!

Queste incursioni stuzzicano e non poco la mia curiosità, sia dal punto di vista della musica stessa, nonchè della storia della musica e dei musicisti.

Sei sempre la benvenuta