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mar set 01, 2009 18:23
Le popolazioni che oltre 5mila anni fa abitavano la scandinavia avevano la pelle scura
Quando gli svedesi erano «neri»
Altro che quel colorito pallido, bianco e rosa, pronto a diventare violaceo dopo qualche ora di frequentazione delle spiagge italiane. C’è stato un tempo in cui inglesi e scandinavi avevano la pelle scura e non si dovevano preoccupare di spalmarsi il corpo con creme a elevata protezione. In effetti si tratta di oltre 5.500 anni fa: in quel periodo i nord-europei, da cacciatori-raccoglitori divennero agricoltori, cambiando regime alimentare e diventando più chiari. La nuova dieta contadina conteneva infatti meno vitamina D rispetto alla precedente, ricca di proteine animali.
IL CAMBIO DI DIETA - Lo sostiene una ricerca dell’università di Oslo, che sottolinea il ruolo giocato dall’alimentazione nello schiarire la pelle delle popolazioni nordiche. «In Inghilterra, tra i 5.500 e 5.200 anni fa, il pesce smise di essere l’alimento principale. Ciò portò al rapido sviluppo di un colore chiaro», spiega lo studio, citato dal Times. «I climi freddi e le elevate latitudini accelerarono questo passaggio. Il cibo prodotto dall’agricoltura era infatti una fonte insufficiente di vitamina D, mentre la radiazione solare risultava troppo bassa per produrne abbastanza attraverso un colorito scuro».
IL RUOLO DELLA VITAMINA D – Gli umani possono sintetizzare questa sostanza attraverso la luce ultravioletta, ma quelli con la pelle scura fanno più fatica. Non a caso, ai bambini bianchi come il latte bastano dai 10 ai 20 minuti di esposizione al sole per produrre la dose giornaliera di vitamina D, mentre quelli più scuri, proprio perché più protetti, ci impiegano quattro volte tanto. Dunque secondo i ricercatori, la pelle chiarissima degli scandinavi sarebbe da attribuire alla necessità, da parte dell’organismo, di ottimizzare la produzione di vitamina D, la cui carenza provoca problemi alle ossa, tumori, diabete e altre patologie. Tra gli alimenti più ricchi di questa sostanza, oltre all’olio di fegato di merluzzo, ci sono i pesci grassi, il latte e le uova.
mar set 01, 2009 18:34
una cosa sorprendente.
Chissa come Hitler prenderebbe la cosa se lo sapesse
mar set 01, 2009 18:38
Interessante come cosa... Andrebbe detto a quei pochi di loro (per fortuna la stragrande maggioranza dei Norvegesi ha la testa) che con aria di superiorità danno del "neger" a chi ha carnagione scura (quasi sempre immigrati).
mar set 01, 2009 18:47
Basta ricordare loro che i
neger sono famosi rispetto alle
mozzarelle per ben altre doti fisiche, e staranno zitti... soprattutto dopo che le loro sorelle/cugine bionde confermeranno la mia tesi davanti ad un pubblico sbalordito.
mar set 01, 2009 18:47
Hum che gli antenati di tutti i popoli sulla terra siano stati abbastanza negher non c'è dubbio, ma 5000 anni?
Ma più che altro non mi convince per nulla la spiegazione alimentare, mi sembra lamarckiana.
mar set 01, 2009 18:53
La cosa che mi lasciava perpesso è che ho sentito fare discorsi idioti pure da ragazze

, ma sai, alcune che ho conosciuto avevano i coriandoli tra un orecchio e l'altro
mar set 01, 2009 19:05
L'idiozia è democratica.
Non fa distinzioni di sesso, nazionalità, estrazione sociale. Colpisce indiscriminatamente e senza preavviso. Facciamocene una ragione e sopportiamoli.
mar set 01, 2009 19:26
Hai pienamente ragione.
Ritornando sull'articolo, il dubbio di KT è più che legittimo: ma 5000 anni non son un pò pochi?
mar set 01, 2009 19:33
Non saprei. Sono comunque circa 250 generazioni, forse più data la vita media più bassa nei millenni passati. Immagino che potrebbe esserci un margine per una modifica della pigmentazione in base all'alimentazione... poi non saprei, non sono di certo un esperto di evoluzione.
mar set 01, 2009 20:06
Si ma l'evoluzione si fa con il DNA, non con l'alimentazione (non direttamente).
Insomma, questi dicono che i neri si accoppiavano (molto) di meno/non arrivavano all'età riproduttiva perché mangiavano poco pesce.
A me sembra strano, lo ammetto
mar set 01, 2009 20:17
Sembra lamarckiana in effetti come cosa... Forse si può dire che c'è stata la casualità darwiniana e che l'alimentazione abbia soltanto aiutato l'evoluzione magari, ma se qualche professore dice così io d'istinto penso ne sappia più di me
mar set 01, 2009 21:23
Io la interpreto in questo modo: se un individuo ha la pelle scura e non assume alimenti ricchi di vitamina D a sufficienza, si ammalerà di rachitismo, tumori e altre malattie più facilmente. Il rachitismo tra l'altro colpisce principalmente i bambini e questo potrebbe impedire la riproduzione, se la mortalità o la menomazione infantile è alta. In questo modo sopravviverebbero soltanto quelli più chiari.
Questo tipo di meccanismo non sarebbe lamarckiano. Resta comunque da valutare se 250 generazioni possono essere sufficienti a determinare il mutamento.
E' anche vero che non si tratta di popolazioni molto numerose... forse può funzionare.
mar set 01, 2009 21:48
Oddino... l'articolo originale dei ricercatori norvegesi è questo:
http://www.scribd.com/doc/19251721/Development-of-Different-Human-Skin-ColorsNon si dice affatto che gli svedesi e gli inglesi erano neri. Erano semplicemente "più scuri", come lo sono molti popoli artici di adesso, per esempio gli indigeni siberiani e gli eschimesi. Gli autori dicono che grazie alla mitezza del clima dovuta alla corrente del Golfo in Svezia, in Norvegia, nelle isole britanniche si potè sviluppare l'agricoltura, e uno dei modi per sopperire le carenze di vitamina D dovute alla nuova dieta fu appunto il cambiamento di colore della pelle.
I ricercatori poi ammettono che una delle obiezioni plausibili alla loro tesi sia di tipo genetico. Poche migliaia di anni potrebbero essere insufficienti per un cambio di colore della pelle così radicale.
mar set 01, 2009 22:26
Darkwing ha scritto:Io la interpreto in questo modo: se un individuo ha la pelle scura e non assume alimenti ricchi di vitamina D a sufficienza, si ammalerà di rachitismo, tumori e altre malattie più facilmente. Il rachitismo tra l'altro colpisce principalmente i bambini e questo potrebbe impedire la riproduzione, se la mortalità o la menomazione infantile è alta. In questo modo sopravviverebbero soltanto quelli più chiari.
Questo tipo di meccanismo non sarebbe lamarckiano. Resta comunque da valutare se 250 generazioni possono essere sufficienti a determinare il mutamento.
E' anche vero che non si tratta di popolazioni molto numerose... forse può funzionare.
Mi sento di condividere appieno il tuo pensiero che a mio modestissimo parere si avvicina alla verità
mer set 02, 2009 14:31
E se aggiungessimo la variante culturale non provata che le popolazioni del nord "preferissero" socialmente parlando le persone dalla pelle più chiara?
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