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goldrake
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Oggetto del messaggio: Parigi - Damasco - Baghdad Inviato: sab nov 14, 2015 11:21 |
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Iscritto il: mer lug 13, 2005 14:43 Messaggi: 8646
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Salve a tutti. Trovo fondamentale che i fatti di cronaca si commentino in modo più utile, attivo e organizzato su di un forum piuttosto che su FaceBook, un media basato sulle inferenze più che sulla scrittura.
Abbiamo sentito un po' tutti le confuse cronache di quanto accaduto questa notte a Parigi e sappiamo cosa aspettarci: strumentalizzazione spudorata, parole ignoranti, notizie spazzatura e catene ingenue. Ma tutto questo è proprio il motivo per cui scrivere qui.
Cosa ci aspettiamo noi?
Il mondo arabo-islamico non è un tutt'uno, dovremmo saperlo, così come il mondo "occidentale". I jihadisti criminosi, dal 2001 chiamati "terroristi" dando vita al panico generalizzato di cui facciamo esperienza quotidianamente, sono davvero pochi in confronto ai soldati di un qualunque esercito regolare europeo. Tali jihadisti, combattuti fieramente dall'aquila democratica fino al 2012 ora sono ben pasciuti e tessono reti in alcuni paesi come la Francia. Non si tratta solo di ISIS, ma a quello possiamo rifarci senza ombra di dubbio.
Ciò che è meno nota è la composizione dell'ISIS: 10% c.a di ba'atisti (frangia politica presente in Siria sotto gli Assad) estremisti che rappresentano la catena di comando, un'ampia percentuale di mercenari e fanatici provenienti da varie parti del mondo, gente reclutata nei villaggi, poveracci a cui è stata data la scelta "spara o muori". Insomma, pochi draghi e una manica di disperati. Ciò che si sa ancora meno è il fatto che l'ISIS ormai possieda pozzi di petrolio... e che lo venda! Qualcuno dovrà pur comprarlo...
Sulle schifezze operate in Siria ci sarebbe un capitolo a parte da aprire, quello su cui vorrei soffermarmi io è un altro Paese: Israele.
Israele ormai non si degna neanche più di cercare scuse per le atrocità che commette, che si tratti di simpatizzare l'opinione pubblica sulla condizione sionista o che parli di legittima difesa, ormai si lascia andare senza freno e le notizie non mancano grazie ai media volontari in Palestina. Ciononostante, come faceva notare una tipa su Facebook (eh già), se accoltellano un ragazzo a Milano, la prima cosa che fa notizie è il suo essere ebreo ortodosso (informazione inutile? Decisamente si). L'azione simpatizzante e faziosa dei giornali europei (complici numerose "penne" freelance, non ultimo il mercenario Erri, che ha barattato la sua sentenza per una leccatina di chiappa) continua imperterrita.
Davvero dei criminali dell'ultima ora possono mettere nel sacco l'Intelligence francese? A me sa tanto di false flag. Pernché anche quando non si compie un atto ma si lascia che accada è false flag.
_________________ Every day meditate for ten minutes. If you have no time, meditate for an hour.
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Muzedon
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Oggetto del messaggio: Re: Parigi - Damasco - Baghdad Inviato: sab nov 14, 2015 12:16 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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Concordo su tutto, a parte sul false flag. Mi sembra sempre difficile da accettare (e un pericoloso sconfinamento nel complottismo non supportato da fatti, a differenza delle considerazioni precedenti). Che Israele sia l'origine del 90% dei casini in medio oriente lo sostengo dal 1998 circa. Poi la situazione è cambiata (in peggio) con le campagne sempre più frequenti e pretestuose in Iraq, Afghanistan, Libano, Libia e Siria. Parliamo con orrore di 130 morti (e fanno orrore) ma sorvoliamo sulle migliaia di vittime civili e innocenti delle bombe occidentali. Che prima o poi la guerra bussasse anche a casa nostra, era preventivabile. Soluzioni non ne ho, ma con queste politiche è abbastanza normale aspettarsi evoluzioni poco piacevoli per le nostre comode vite. EditAggiungo un comunicato di Emergency che riassume per bene il mio pensiero. Cita: Siamo scioccati dal massacro di Parigi. Ancora una volta colpire la popolazione civile è un gesto disumano e vigliacco. Vediamo accadere in Europa quello che da anni accade in Afghanistan, in Iraq, in Siria: le nostre scelte di guerra ci stanno presentando il conto di anni di violenza e di distruzione. Diritti, democrazia e libertà sono l'unico modo di spezzare il cerchio della violenza e del terrore. L’alternativa è la barbarie che abbiamo davanti e alla quale non possiamo arrenderci. EMERGENCY
_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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Ezeverina
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Oggetto del messaggio: Re: Parigi - Damasco - Baghdad Inviato: sab set 24, 2016 06:47 |
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Iscritto il: lun set 21, 2015 22:51 Messaggi: 22
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Faccio un necroposting giusto per esprimere il mio parere su un argomento che continua ad essere sempre attuale. Terrorismo è un termine che trovo odioso e con il quale i media ci bombardano da decenni. Viene sempre rappresentato come la violenza degli altri, come qualcosa che arriva dal di fuori e non ci appartiene neanche fosse un modalizzatore discorsivo che denota solo la posizione del parlante e dell’interlocutore senza nessun oggetto reale. In pratica uno pseudoconcetto che non merita alcuno sforzo analitico, anzi, un vero e proprio ostacolo epistemologico: la designazione di terrorismo rappresenta una pigrizia intellettuale che si accontenta di confondere in una stessa riprovazione ciò di cui facciamo fatica a discernere le logiche. Si tratta di ciò che Durkheim qualificava come prenozione, vale a dire un tipo di concetto rozzamente formato a partire dal senso comune, che pretende di rivelare un fenomeno sociale ma ne occulta in realtà la comprensione. Categoria ombrello destinata ad includere arbitrariamente materiali eterogenei, arma retorica sprovvista di qualunque potenziale di veridicità, strumento di manipolazione dell’opinione pubblica soggetto al mutare incessante dei rapporti di forza e dei rovesciamenti di fronte, il terrorismo esiste solo nello sguardo di chi osserva.
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Muzedon
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Oggetto del messaggio: Re: Parigi - Damasco - Baghdad Inviato: sab set 24, 2016 10:03 |
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Iscritto il: mar feb 03, 2004 12:50 Messaggi: 34449 Località: Valm Neira
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Già, quelli occidentali si chiamano "attacchi mirati da parte di squadre speciali" mentre quelli degli "altri" sono bollati come terrorismo. In parte è naturale che i media facciano propaganda, è sempre stato così. Però trovo disarmante come le persone si facciano abbindolare da questa visione "bianco/nero" dove noi siamo i buoni, vittime dei terroristi, e loro siano i cattivi, carnefici di un occidente senza macchia e senza colpa.
A nessuno viene mai il dubbio - ogni tanto - di essere dalla parte sbagliata della storia?
_________________ Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle. Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!
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goldrake
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Oggetto del messaggio: Re: Parigi - Damasco - Baghdad Inviato: sab dic 31, 2016 20:16 |
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Iscritto il: mer lug 13, 2005 14:43 Messaggi: 8646
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Sul false flag non voglio spandere illazioni, ma resta una possibilità.
La mala informazione è spesso semplicemente informazione standardizzata, dove gli standard sono bassi, inaccurati, o semplicemente "sporcati" da un secondo fine mediatico: vendite, ascolti, visualizzazioni. Abbiamo così "esperti di Medio Oriente", perlopiù opinionisti, che non conoscono la dizione di islàm e tirano castronate geopolitiche una dopo l'altra. Insomma, parlano per sentito dire, o i loro studi non sono stati molto rigorosi, senza neanche essere necessariamente faziosi.
Qual è la risposta a ciò? L'adattamento. Moltissimi giovani ora viaggiano nell'area MENA, piuttosto che negli States, e gli studi interculturali acquistano sempre più valore, anche a livello di mercato. I neolaureati di arabistica, berberistica, islamistica, aprono blog, tengono conferenze, scrivono articoli. Si cerca di far breccia in mentalità europocentriche e reazionarie, con messaggi di apertura.
Politicamente non so dire dove andiamo, ma socialmente c'è molta interconnessione e confronto.
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