ROMA - Quando nel '97 annunciò che dopo quasi 300 episodi avrebbe riposto in un baule l'impermeabile color crema e avrebbe detto addio al personaggio dell'Ispettore Derrick, il poliziotto che lo aveva reso famoso in tutta Europa, in tanti sperarono in un suo ripensamento. Horst Tappert, nato nel 1923 a Elberfeld nella Ruhr, di cui si è avuta oggi la notizia della sua morte sabato scorso in una clinica di Monaco di Baviera, è stato un volto popolare della tv, tedesca ma anche italiana. E per oltre 20 anni, anni in cui il cinema tedesco era fortemente in crisi, è stato l'attore teutonico più celebre in Europa. Il suo telefilm è stato un classico imperdibile della programmazione televisiva di Raidue.
Ed è stato tra i pochi, per non dire l'unico, a rappresentare la produzione europea in un settore televisivo dominato anche in passato dai poliziotti anglosassoni. Lui, signore compassato, un po' grigio come le atmosfere del suo telefilm ambientato a Monaco di Baviera, era stato dal 1974 al '98 un impiegato della tv, fedele a quel ruolo che aveva contribuito a creare e che gli aveva dato la fama. Per circa 25 anni aveva lavorato ''con disciplina e concentrazione", senza lasciare prima quel personaggio-gabbia, "perché non si lascia un grande successo".
La Zdf, la tv tedesca produttrice e distributrice della serie e il produttore Helmut Ringelmann avevano tentato di fargli cambiare idea: ma il 18 settembre '98 in Germania, l'anno dopo in Italia l'addio di Tappert a Derrick fu definitivo. Si era formato come attore d'avanguardia nella Germania degli anni tragici seguiti alla seconda guerra mondiale, era stato soldato e anche prigioniero di guerra. Voleva fare l'attore: già nel 1945 aveva frequentato per due anni, la scuola d'arte drammatica di Paul Rose, uno dei maggiori drammaturgi tedeschi dell'epoca che lascerà un'impronta importante nella formazione artistica del futuro 'Derrick'. Definitivamente avviato alla carriera artistica, Tappert calcò in quegli anni le scene dei teatri d'avanguardia nella Germania della ricostruzione e del "miracolo economico". Qualche successo ma è l'incontro con Derrick negli anni '70 che lo consacra alla fama.
Dell'addio di Horst Tappert al ruolo che lo ha reso celebre sono state date molte motivazioni. Una persino tragica, visto che si è messa in relazione la sua decisione con la notizia che una donna in Germania si sarebbe suicidata per lui. In realtà, "molto più semplicemente - aveva detto - di ritorno dalle vacanze ho deciso di dire basta, di cambiare vita: tornare a leggere i libri, pranzare a mezzogiorno con mia moglie, fare un sonnellino dopo pranzo, sentire la radio, vedere gli amici". Si definiva un "buon prussiano, pragmatico e con i piedi per terra" e almeno in pubblico non aveva mai rimpianto il personaggio che gli aveva dato il successo: "é un capitolo chiuso, dimenticato. Credo obiettivamente che questo mio atteggiamento sia l'unica strada da prendere.
Dopo tanti anni mi sono ricordato che il mio mestiere è anche cambiare personaggio", aveva detto a Roma nel '99 sul set di una fiction tv in cui interpretava il Cardinale. L'età matura e la scelta di dire addio a Derrick lo avevano portato anche ad una maggiore verità: si era presentato alla stampa senza il parrucchino, mostrando la sua testa semi-calva.
Fonte:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/ ... 50858.html