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 Oggetto del messaggio: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: mar nov 17, 2009 21:41 
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Compromesso al Senato: gestione privata, proprietà pubblica
La rete idrica è allo sfascio, e ora si rischia di penalizzare i comuni virtuosi
Guerra dell'acqua in Parlamento


Con le reti idriche allo sfascio, l'Italia accelera la privatizzazione dell'acqua. Il Parlamento sta discutendo la legge che obbliga a mettere in gara i servizi e ridurre a quote minoritarie la mano pubblica nella gestione, ma nessuno sa dove trovare le risorse per ricuperare questo pazzesco "gap" infrastrutturale.

I lavori necessari ammontano a 62 miliardi di euro: una cifra enorme, come dieci ponti sullo Stretto. Questo mentre 8 milioni di cittadini non hanno accesso all'acqua potabile, 18 milioni bevono acqua non depurata e le perdite del sistema sono salite al 37%, con punte apocalittiche al Sud. Sono più di vent'anni che si investe al lumicino, non si costruiscono acquedotti e la manutenzione di quelli esistenti è quasi scomparsa dai bilanci. Un quadro da Terzo Mondo. Il rischio è di lasciare in eredità ai nostri figli un patrimonio di acqua inquinata da industrie, residui fognari, chimica, arsenico o metalli pesanti.

Di fronte a questo allarme concreto sembra sollevarsi nient'altro che il solito polverone. Uno scontro di "teologie": con una maggioranza che crede nell'efficacia salvifica della gara d'appalto e della quotazione in Borsa, e una minoranza che invoca il principio assoluto dell'acqua "bene comune". In mezzo a tutto questo, schiacciata fra le scorrerie dei partiti e gli appetiti finanziari dei privati, una miriade di Comuni virtuosi che finora hanno gestito i servizi a basso costo e in modo eccellente, e non intendono alienare "l'acqua del sindaco", intesa come ultima trincea del governo pubblico del territorio.

Nell'agosto 2007 Tremonti aveva già sparato un decreto per la privatizzazione, ma si era rivelato cos carente che non era stato possibile emanare i regolamenti. Oggi si tenta il bis, con una spinta in più verso i privati. Stavolta è d'accordo anche la Lega: la quota della mano pubblica dovrà scendere al 30%. Insomma, che i Comuni in bolletta vendano tutto quello che possono. Facciano cassa, subito. E non fa niente se qualcuno grida al furto e il Contratto mondiale per l'acqua - ultima trincea del pubblico servizio - minaccia fuoco e fiamme.

"In nessun'altra parte d'Europa - attacca il presidente Emilio Molinari - si vieta alla mano pubblica di conservare la maggioranza azionaria. Il rischio è che tutto finisca in mano delle grandi Spa e alle multinazionali. E se il servizio non funziona, invece che al tuo sindaco dovrai rivolgerti a un call center".
Contro il provvedimento s'è scatenata una guerra di resistenza. In Puglia il presidente della regione Niki Vendola s'è messo in collisione con gli alleati del Pd, ed ha non ha solo annunciato di voler far ricorso contro la privatizzazione, ma ha deciso di ripubblicizzare l'acquedotto pugliese, il più grande e malfamato d'Europa (si dice che abbia dato più da... mangiare che da bere ai pugliesi). Al grido di "l'acqua è una cosa pubblica" ora si tenta la storica marcia indietro, anche se non si ha la più pallida idea di chi (la Regione?) pagherà i debiti del carrozzone.

Intanto si moltiplicano le assemblee: Verona, Bari, Udine, Savona, Potenza, Rieti. Da Milano arrivano segnali di preoccupazione, a difesa di un'azienda comunale totalmente pubblica che finora ha mantenuto tariffe tra le più basse d'Italia. Il malumore cresce nei Comuni di montagna. In Carnia anche quelli della Lega sono ai ferri corti con la giunta regionale di centrodestra. Già hanno dovuto affidare i loro servizi a una Spa-carrozzone che fa acqua da tutte le parti e alza le tariffe senza fare investimenti; ora non vogliono che questo preluda al passaggio a un'azienda con sede a Milano, Roma o magari all'estero.

A Mezzana Montaldo (Biella) dove si gestiscono la loro rete in modo ineccepibile da oltre un secolo, non ci pensano nemmeno a mollare l'acqua ad altri. "La fine del federalismo e dei valori del territorio persino nelle regioni a statuto speciale" osserva Marco Job del C. m. a di Udine. "Facevamo tutto da soli - ghigna il carnico Franceschino Barazzutti - dalle mie parti il sindaco guidava il trattore, e se necessario aggiustava lui stesso la conduttura tra il paese e la sorgente. Oggi devi chiamare i tecnici a Udine, con tempi maggiori e costi più alti. E se devi segnalare un disservizio, devi andare a Tolmezzo o Udine, mentre prima era tutto sotto casa. E' tutto chiaro: hanno fatto una Spa pubblica solo per poi passare la mano ai privati".

Privatizzare è l'ultima speranza di adeguarci all'Europa, puntualizza il governo. Ma qui viene il bello. proprio l'enormità dei costi di questo adeguamento a falsare la gara. "Senza certezza sul futuro del servizio e con simili costi fissi nessuna banca al mondo finanzierà le piccole imprese, e cos finiranno per vincere le grandi aziende quotate, capaci di autofinanziarsi e di imporsi semplicemente con la forza del nome", spiega Antonio Massarutto dell'università di Udine. Altra cosa che pu falsare i giochi è la mancanza di garanzie sul rispetto delle regole. "Siamo in Italia" brontola Roberto Passino, presidente del Coviri, Comitato vigilanza risorse idriche: "Prima si lamentavano perché non funzionavamo, e ora che abbiamo rimesso le cose a posto, tutti si lamentano perché funzioniamo". Un problema di comportamento, insomma. Di cultura e responsabilità.

Pubblico o privato? "Non importa che i gatti siano bianchi o neri - scherza Passino citando Marx - l'importante è che mangino i topi". Quello che conta è il controllo. In Inghilterra l'azienda pubblica è stata privatizzata al cento per cento, ma la Spa che ha vinto la gara ora ha sul collo il fiato di un'authority ventiquattrore su ventiquattro. Le modifiche del contratto sono impossibili. Ogni cinque anni le tariffe vanno discusse daccapo. Massarutto: "L'anomalia italiana è che ci si illude che la gara basti a lavare più bianco. Non è vero niente. Serve uno strumento di controllo e garanzia che impedisca furbate o fughe speculative". Figurarsi se poi l'azienda firma un contratto che include non solo la gestione, ma anche gli investimenti immensi che il settore richiede.

Altra anomalia: abbiamo le tariffe più basse d'Europa. Questo perché - a differenza di Francia o Germania - finora nessuno ha osato scaricare sulle tariffe il costo di questo immenso arretrato di lavori. Viviamo in uno strano Paese, dove si protesta per le bollette dell'acqua, ma non si osa dir nulla su quelle del gas e dell'elettricità, che invece sono - udite - le più alte del Continente. Dire che gli acquedotti si debbano pagare con le tasse è quantomeno spericolato, osserva Giuseppe Altamore autore di grandi libri sulla questione idrica in Italia: "Non vedo cosa ci sia di giusto nel fatto che io debba pagare il servizio idrico anche per gli evasori fiscali". Nell'incertezza sul futuro, il ritardo aumenta, e sulle nostre spalle cresce la previsione di una batosta stimata per ora sui 115 euro pro-capite l'anno.

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: mer nov 18, 2009 11:28 
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Favorevole alla privatizzazione, contrario a questo provvedimento legislativo :sisi:

L'autorità pubblica dovrebbe limitarsi ad un serio ruolo di supervisione e garanzia. Cosa che ovviamente non può serenamente svolgere se continua a conservare una quota partecipativa, visto che la coinvolgerebbe in un diretto interesse economico contrapposto al compito di garante.
Il misto pubblico/privato è la soluzione peggiore di tutte.

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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: mer nov 18, 2009 14:20 
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Personalmente sono contrario alla privatizzazione (non in senso assoluto): a parer mio certi servizi essenziali dovrebbero prevedere almeno una fetta di servizio pubblico, per garantire un minimo a prezzi accettabili.

Quale che sia la soluzione adottata, avrò paura.

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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: mer nov 18, 2009 23:59 
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Kagura ha scritto:
per garantire un minimo a prezzi accettabili.

Il punto è che la gestione pubblica non garantisce né il minimo
Cita:
Questo mentre 8 milioni di cittadini non hanno accesso all'acqua potabile, 18 milioni bevono acqua non depurata

né il prezzo accettabile, visto che il costo relativamente basso in bolletta deriva da
Cita:
I lavori necessari ammontano a 62 miliardi di euro: una cifra enorme, come dieci ponti sullo Stretto.

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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: gio nov 19, 2009 14:31 
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Se le cose vengono gestite male non sono certo un metro di come dovrebbero invece essere: sarebbero uno schifo anche in mano a privati, se gestite in quel modo. Semplicemente, un privato probabilmente avrebbe un maggior interesse al guadagno, mentre il pubblico avrebbe forse un interesse maggiore a pareggiare le spese.

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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: sab nov 21, 2009 21:45 
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preferisco che l'acqua resti pubblica essendo un bene primario per la sopravvivenza umana.

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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: lun nov 23, 2009 11:19 
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Kagura ha scritto:
Se le cose vengono gestite male non sono certo un metro di come dovrebbero invece essere: sarebbero uno schifo anche in mano a privati, se gestite in quel modo. Semplicemente, un privato probabilmente avrebbe un maggior interesse al guadagno, mentre il pubblico avrebbe forse un interesse maggiore a pareggiare le spese.

Che l'errata gestione sia alla base del disastro riportato nell'articolo è, imho, una considerazione scontata, e che questo vale potenzialmente per il pubblico come per il privato lo è ancor di più.

Il punto della questione è: ritenete che sia più portato verso la malagestione il pubblico o il privato?
Ad oggi i dati, i fatti, dicono che il pubblico è colpevole di gravissime carenze nella gestione del servizio, carenze sia di tipo amministrativo che di fornitura del servizio; un servizio che tutti noi definiamo come "primario per la sussistenza umana".
Il privato invece non ha ancora avuto la possibilità di cimentarsi, ovvero non abbiamo elementi su cui giudicare se non sensazioni, ideologie o opinioni preventive, come quella espressa qui sopra da Skaan.
O meglio, avremmo anche dei termini di paragone, come il caso inglese, ma piace pensare che in Italia non si può fare; anche con un pizzico di cognizione di causa è vero, ma di sicuro non è una mentalità e un atteggiamento che aiuta a cambiare la situazione.

Ma c'è di più, considerazioni tanto semplici quanto importanti.
Il pubblico può, potenzialmente, lavorare in pareggio. BAH! A parte che s'insiste ad ignorare le cifre, ovvero che il nostro pubblico NON lavora in pareggio, ma preferisce creare buchi neri aspira-soldi (i nostri e quelli di molte generazioni a venire) e al contempo lasciare andare allo sfascio il patrimonio strutturale pagato sempre con i nostri soldi. E questa non è una situazione che può andare avanti a lungo signori, perché prima o poi (molto prima che poi) lo stato dovrà intervenire in urgenza, rimediando attraverso una botta clamorosa sul debito pubblico, ovvero inguaiando ancor di più la situazione di bilancio dello stato e, in definitiva, quella di tutti noi contribuenti.
Il tutto perché pigramente si è sognato che si possa lavorare in pareggio, quando è certo che nessuna economia, nemmeno quella pubblica, può concedersi certi lussi.

Il privato lavora sul guadagno? Certo, e ben venga!
Io cittadino sono ben disposto a pagare il guadagno di un privato, se questi mi corrisponde un servizio efficiente e funzionale. Guadagno tra l'altro tassato, e quindi utile anche allo stato.
Inoltre qualsiasi azienda utilizza parte del proprio utile nell'investimento nella modernizzazione e nell'ampliamento delle strutture, quindi di nuovo ben venga il guadagno.
Certo, ipotizziamo che il tale privato se ne sbatta i cosiddetti, fornisca un servizio deficiente, ignori le necessità della rete idrica e dei consumatori, e miri unicamente alla speculazione.
Rimangono alcune perplessità:
-perché un privato dovrebbe alienarsi in questo modo i cosumatori e un mercato sicuro come quello idrico?
-perché lo stato (ora organismo economicamente disinteressato) dovrebbe rinnovare le concessioni contrattuali ad un simile privato?
-cosa impedisce allo stato (ora organismo ecc. ecc.) di inserire, in sede contrattuale, vincoli e parametri utili affinchè la situazione sopra ipotizzata non si verifichi?
-cosa impedisce allo stato (ora organismo ecc. ecc.) in qualità di autorithy e Garante, di sanzionare i sopracitati comportamenti?
Imho, questa è una serie di deterrenti che si possono facilmente applicare ad un privato gestore.

Ma al pubblico? Giriamo le domande:
-perché lo stato dovrebbe alienarsi in questo modo i cosumatori e un mercato sicuro come quello idrico?
Vostro Onore, la domanda non sussiste. La gestione idrica è di fatto in situazione di monopolio, dove non vige alcuna legge di mercato nè di tutela del consumatore.

-perché lo stato (ora organismo economicamente INTERESSATO) dovrebbe rinnovare le concessioni contrattuali?
Vostro onore, la domanda non sussiste. Non vi è alcuna gara d'appalto di concessione, essendo una situazione di monopolio, e non vi è alcuna valida alternativa alla gestione. Le cose sono così, e così devono obbligatoriamente restare.

-cosa impedisce allo stato (ora organismo INTERESSATO) di inserire, in sede contrattuale, vincoli e parametri utili affinchè la situazione sopra ipotizzata non si verifichi?
Vostro Onore, trovo francamente difficile che un soggetto imponga a se stesso paramentri e vincoli di questo genere, e anche se lo facesse, chi vigilerebbe poi sul rispetto degli stessi?

-cosa impedisce allo stato (ora organismo INTERESSATO) in qualità di autorithy e Garante, di sanzionare i sopracitati comportamenti?
Vostro Onore...ahahahahahha!

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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: lun nov 23, 2009 12:35 
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Rispondo a Dmitrij, che tocca un argomento a me caro e che penso di conoscere abbastanza.

Tanto per cominciare cito una frase letta nello studio del mio maestro: In teoria non c'è differenza tra teoria e pratica, in pratica sì.

Questo significa che il miraggio Smithiano dell'imprenditore privato, che tramite la concorrenza massimizza il suo profitto e al contempo genera qualità per l'utente è fortemente sorpassato.
L'esempio più clamoroso è dato dalla privatizzazione delle ferrovie inglesi... progetto fallito in breve tempo e che neecssitò di aiuti e sovvenzioni.

Perchè?

1) La rete idrica è una sola (non so se esistono altre realtà periferiche o territoriali, ma questo cambia poco). La concorrenza si attua quando ci sono tante aziende che possono fornire lo stesso servizio a simili condizioni, concorrendo sul prezzo, sulla qualità del prodotto, su diversificazioni marginali ecc. Come privatizzare l'acqua in modo da mettere in atto il meccanismo concorrenziale? Installiamo almeno 5 o sei tubi di 5 o 6 aziende diverse e noi apriamo quello che ci conviene di più di volta in volta?

2) Le authority statali sinceramente non è che siano così efficienti nel controllo, ma qui potrei essere io quello malizioso.

3) Il privato, gestore di un servizio di rete che di per sè propende al monopolio, pensate che sarà così benefattore coi consumatori? Come successe con le ferrovie, per aumentare il proprio profitto, ha risparmiato sulle pulizie dei mezzi, sulla manutenzione della rete ecc.

Ci sono servizi come le reti nate pubbliche, i mezzi di trasporto collettivo, il teatro.. che sono in perdita, non generano profitto. Lo Stato può permettersi di sobbarcarsele, ma un privato no. O meglio, se lo fa e vuole renderle redditizie, si troverà costretto a ricorrere anche a vie traverse.


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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: lun nov 23, 2009 12:39 
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Il problema della privatizzazione sta nel fatto che il privato, che mira esclusivamente al guadagno, non mira invece alla conservazione di un bene primario. Mira piuttosto allo sfruttamento di quel bene. Dove il pubblico può, utilizzando modelli economici alquanto dubitabili, cercare di salvare capra e cavoli... Il primato ha tutti gli interessi nel salvare solo i cavoli lasciando pure morire la capra. :roll:
Un esempio lampante è quello degli sprechi. L'acqua è un bene che non andrebbe assolutamente sprecato, e dovrebbe essere nell'interesse degli amministratori far sì che ci sia un uso razionale e moderato.
Con la gestione privata vale la logica "più acqua vendo e più guadagno". Pensate che questo porti i "privati gestori" ( :jollone: ) ad incoraggiare un uso più parsimonioso o più sprecone?

:confused:

Sì, avremo un modello economico indubbiamente più efficiente di quello pubblico... Avremo una gestione migliore, ma finalizzata alla vendita di più acqua possibile a più persone possibili.
Sicuramente proprio quello che ci vuole con dei pronostici che ci parlano di guerre per l'acqua in un periodo non troppo lontano. Però dai, sono i soliti ambientalisti catastrofisti. :ahsisi:

Per Dmitrij che parla del modello inglese, ponendo che una nazione europea valga l'altra, potremmo allora anche parlare di com'è andato bene il modello francese :asd: (anzi, parigino a dirla tutta, ma Parigi vale mezza Francia). Se vogliamo prendere come argomento il sempreverde "Eh, ma fanno tutti così" almeno assicuriamoci che effettivamente facciano tutti così. :asd: Anche perché, altrimenti, è un tipo di esempio che mi ricorda molto "il lodo Alfano c'è anche in Francia" o "lo scudo fiscale l'hanno fatto tutti". :roll:

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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: lun nov 23, 2009 14:14 
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Questa sezione è strana, sono passato in pochi giorni dal "comunista" by Ravenard allo "Smithiano sognatore" di Rose :jollone:
Perciò prima di proseguire la discussione, sgomberiamo il campo da alcune questioni:

Non penso, né mi pare di aver mai suggerito, che il privato sia nemmeno in minima parte animato da spirito di benefattore. Tendo sempre a considerare che il privato (e l'uomo medio in generale) si faccia bellamente i azzi sua. Dopodiché, dovessero manifestarsi segni di benignità sociale, tanto di guadagnato.

Non ho posto il modello inglese come clarissimo et insegne esempio da imitare, né mi pare di aver supposto che una nazione valga l'altra... tantomeno "così fan tutti" :-|
Ho posto un possibile esempio che ci permetta di contemplare la fattibilità di alcune soluzioni, fermo restando che non è scontato che ciò che funziona da una parte funzioni anche dall'altra (e viceversa).

Non sono qui per tessere l'apologia di alcun sistema economico o politico, ma semplicemente per contribuire con voi ad una discussione credo interessante che il Muze ci ha sottoposto.



Torniamo in argomento ^_^
Ci sono vari modi di privatizzare un servizio, entrare nei dettagli richiederebbe un trattato...
Si può privatizzare l'intero comparto, come ad esempio è accaduto con Telecom (sigh!), dove si è passati da un monopolio pubblico ad un monopolio privato, e solo oggi dopo tanta fatica, infiniti interventi dell'autorithy per le telecomunicazioni (che non sarà l'apice dell'efficienza, ma qualcosa ha fatto) e l'ingresso di soggetti privati (Omnitel/vodafone prima, Wind, H3G, Tiscali), dove la rete è stata resa coattamente disponibile ai concorrenti (Telecom è obbligata ad affittarne l'uso a prezzi convenzionati su cui vigila appunto l'autorithy), si ha qualche beneficio della privatizzazione. Se non altro potete scegliere a chi dare i soldi delle vostre telefonate.
Oppure si può scindere il comparto, privatizzarne una parte e lasciare in mano pubblica il resto, con ad esempio la rete in mano allo stato che la rende disponibile (dietro compenso) ai privati. Come il caso della fibra ottica norvegese, se non erro.
Nel nostro caso si potrebbe ipotizzare in questo caso una gestione statale della rete idrica, con il canone d'affitto utilizzato appunto per la manutenzione, alla quale viene concesso lo sfruttamento ad alcuni privati che possono cimentarsi nella fornitura ai consumatori.
Un pò com'è già avvenuto per la rete elettrica, dove ad oggi io posso scegliere il mio fornitore (Enel piuttosto che Sorgenia piuttosto che Sarcazzo).
Sono esempi, ce ne sono altri, e ciascuno andrebbe studiato e ne andrebbero valutati pro e contro per centrare quello più adatto al caso specifico.

Ma il punto sostanziale è che la privatizzazione consente allo stato di avere meno oneri a carico, e la possibilità, l'incentivo a svolgere un ruolo di garanzia più efficiente.
Le autorithy non sono così efficienti? Mah, forse, ma sono comunque più efficienti nei confronti di privati piuttosto che un ente che si suppone debba controllare se stesso.
Costerà di più ai consumatori? Credo di sì, ma questo, a meno che non si voglia proseguire sull'onda dei disastrosi dati sopra riportati, avverrà in qualunque caso, anche se tutto rimane così com'è.
E non è vero che ci sono attività che possono permettersi di continuare a creare deficit di bilancio statale: posso concedere l'ambito culturale, per non aprire parentesi troppo ampie, ma nella gestione dei servizi e dei beni primari si ha il dovere di ottimizzarne l'uso.

E qua si passa a quanto affermato da Azrael, con cui devo dissentire.
Il privato ha interesse nella conservazione del bene nella misura in cui questo continua a garantirgli profitto.
Il pubblico ha interesse nella conservazione del bene nella misura in cui ci si affida all'etica, e al buonsenso dei responsabili messi dalla politica a gestire il bene.
E per quanto la prima ipotesi possa puzzare di amoralità, io mi fido molto di più del becero senso degli affari di un uomo che del buon cuore di un politico.
Ma questa, come dice Rose, è teoria.
La pratica sonola gestione pubblica e i numeri di cui sopra, dove la capra sta morendo di dissenteria e i cavoli iniziano a puzzare di marcio.
O facciamo finta di no?

Comunque su una cosa ti dò ragione Azrael... la questione sprechi è l'esempio più lampante.
Dati: allo stato attuale delle cose il sistema pubblico ha garantito perdite della rete pari al 37% della capacità. Dato medio.

E' vero, il privato spingerebbe al consumo. D'altra parte ogni cosa commercializzata è sottoposta alla propaganda della pubblicità. Dall'altro lato esiste il contrappeso di ogni singolo cittadino che utilizza il bene nella misura in cui ritiene etico e compatibile con le sue tasche. Contrappeso effimero? Forse, ma esiste, e non credo che né io né tu andremmo in giro a spargere acqua (pulita eh :D ) a caso solo perché il gestore ci invita a farlo.
Au contraire, al deficit creato nel sistema idrico c'è ben poco che ciascun consumatore/utente possa fare, per quanto buon cuore e intelligenza possa avere.

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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: lun nov 23, 2009 14:37 
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E qua si passa a quanto affermato da Azrael, con cui devo dissentire.
Il privato ha interesse nella conservazione del bene nella misura in cui questo continua a garantirgli profitto.

Come con il petrolio? :asd:

Quel 37% medio di perdite i cittadini lo pagano come acqua fornita, sia ben chiaro. Chiedere ad un privato di ridurlo significa chiedergli di ridursi quel 37% medio di guadagno. E' per questo che il discorso non funziona. Perché dovrebbe farlo? Dalla sua posizione, è solo una fonte di guadagno che il consumatore può difficilmente quantificare.
Ovviamente un motivo ci sarebbe: riduciamo questo spreco di acqua, la gente paga di meno, noi guadagniamo meno pro-capite però grazie ai prezzi concorrenziali abbiamo più utenza e quindi più soldi. Ha senso... Ma bisogna vedere se per loro il gioco vale la candela. Gli interventi alle reti idriche hanno enormi costi da sostenere. Bisogna poi sottostare ad una diminuzione del guadagno in previsione di un aumento dei profitti solo successiva (e teorica)...
Non è affatto un discorso sicuro per l'imprenditore.

Prevedo piuttosto un aumentare generalizzato dei prezzi, questo sì. E gli sprechi che rimangono esattamente dove sono sempre stati. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: lun nov 23, 2009 20:41 
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infatti, a mio avviso, trasporti, acqua, telefonia luce e gas dovevano rimanere statali.

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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: mar nov 24, 2009 11:15 
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Azrael The Dark ha scritto:
Come con il petrolio? :asd:


Niet, non come il petrolio. Intendevo non la preservazione del bene acqua in sè, ma nella preservazione delle sue fonti (dalle falde alle sorgenti) piuttosto che l'investimento di tecniche di depurazione.

Per il resto, dipende molto da come verrebbe sviluppata la trattativa di privatizzazione del servizio, e di quali vincoli e tutele lo stato andrebbe a dotarsi proprio nel campo della ristrutturazione della rete.
E proprio perché divenuto soggetto interessato alla tutela dell'unica proprietà su cui ha ancora piena voce, e non più interessato nella speculazione sulle perdite come oggi, che è probabile che lo stato insista affinché il privato, in cambio della gestione del servizio, s'impegni in un quantomeno parziale recupero/mantenimento dell'infrastruttura.
Anzi, il discorso ha maggior senso alla luce del fatto che, proprio come dici tu, quegli sprechi sono stati sempre e comunque a carico dei cittadini, dimostrando che se non v'è incentivo nemmeno lo stato ha interesse nel tutelare il consumatore, anzi ha giocato sporco lasciando che la rete degenerasse e noi continuassimo a pagare anche questo degenero.
Male che vada, semplicemente la situazione non cambia e gli sprechi rimangono identici.
Ma credo che lo stato sia più bravo ed efficiente nell'imporre doveri e oneri ai privati che non a se stesso.

Quanto all'aumento dei prezzi, beh non è solo prevedibile, è OVVIO e GIUSTO.
Perché diciamolo: insistere sul fornire un servizio e un bene prezioso sottocosto è il primo e più devastante invito allo spreco.


@Skaan:
Non capisco il perché di queste tue affermazioni stringate e lapidarie. Quali vantaggi ci sarebbero?
Guarda l'Alitalia, compagnia semipubblica dei trasporti: quanti miliardi ogni tot anni siamo costretti a gettare via per salvaguardare un'impresa che è del tutto fallimentare, carente sotto ogni punto di vista, del servizio come della resa economica.

Non sarebbe meglio se lo stato si slegasse da certi ambiti, sostituendosi con circuiti più redditizzi, e concentrasse la sua attenzione in quei settori dove allo stato ad oggi non esiste una valida alternativa? (giustizia, sicurezza, istruzione e sanità).

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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: mar nov 24, 2009 12:32 
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Si possono privatizzare pure sicurezza, istruzione e sanità volendo :sisi:

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 Oggetto del messaggio: Re: Privatizzazione dell'acqua: che ne pensate?
MessaggioInviato: mar nov 24, 2009 12:47 
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Khelden Tahl ha scritto:
Si possono privatizzare pure sicurezza, istruzione e sanità volendo :sisi:

Oddio, il modello americano! :?

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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