Venerdì 13 Maggio 2005, 12:40
Gli illustratori di videogame vogliono riconoscimento artistico
Di Ben Berkowitz
LOS ANGELES (Reuters) - Il ritratto rappresenta un'icona della cultura pop avanti negli anni, sdentato, con una flebo gialla. Così è Pac-Man al tramonto della sua vita, almeno per l'artista Greg Simkins.
Mentre i videogiochi scivolano nella corrente principale della cultura, sempre più artisti trovano ispirazione nelle loro immagini e musiche. E, come i loro predecessori nei giorni pionieristici del cinema, i designer creativi che lavorano nell'industria da sette miliardi di dollari vogliono qualcosa di più del successo commerciale: vogliono il riconoscimento artistico.
"Tutti si lamentano che i giochi non sono arte, così mostriamo loro un lato insolito", spiega John Gibson, curatore di una irriverente mostra a Hollywood ispirata dalla nostalgia per la classica era del gaming di 15 anni fa.
Affollata di ospiti e pulsante di "micro musica" delle colonne sonore dei vecchi game, il valore della serata di inaugurazione alla nuova Gallery Nineteen Eighty Eight è stato dato dal dipinto di Pac-Man, venduto per 3.000 dollari.
A Los Angeles, anche al museo della contea Lacma c'è una mostra sull'arte del video-game, come parte di una gara intitolata "Into the Pixel".
"Stiamo provando a rendere statico qualcosa che per sua natura è attivo", ha detto Kevin Salatino, curatore della mostra al Lacma.
"C'è della nostalgia. Basta guardare la prima generazione di giocatori. Ora sono sulla quarantina. E' una specie di popolazione anziana affezionata al passato", spiega Marc Sherrod, direttore del programma di game e art design all'Art Institute of California-San Francisco.
Un certo numero di pezzi alla mostra di Hollywood hanno per protagonista Mario, l'idraulico italiano con i baffoni tra le icone principali dei giovani di metà anni 80.
Con alcuni sondaggi che suggeriscono che tutti gli studenti di college americani giocano ai video games, le T-shirts, adesivi e giochi sono un sempre più grande e crescente business.
"Per molti sotto i 35, i giochi sono una parte della loro vita come i film classici", ha detto Keith Robinson, presidente di Intellivision Productions, una società dedicata al gioco classico. Robinson era uno dei programmatori dell'originale Intellivision, uno dei pionieri dell'industria.
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