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 Oggetto del messaggio: Poesie e Racconti Oscuri
MessaggioInviato: mar lug 13, 2004 15:21 
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Non poteva mancare una sezione dedicata alle poesie ed i racconti.....

soprattutto in un mondo come il dark.....dove prevalgono sentimenti come malinconia tristezza, ma anche passione ed amore.

scrivete miei cari........
intanto apro le danze con una poesia che ho scritto io....

Aspetto……
Aspetto il giorno
In cui non sentirò più nulla
Né dolore né sofferenza
Né confusione né tristezza
E rimarrò a fissare il vuoto
Insensibile ad ogni stimolo…..


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MessaggioInviato: mar lug 13, 2004 15:35 
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Località: fichettolandia
Brevissimo racconto grottesco

[img]http://www.erbadellastrega.it/darkworks/ursula/All.2_Specchio_specchio_..[1].jpg[/img]

Quasi mai gli dèi o chi ha forgiato questo mondo esaudiscono le nostre preghiere. O, se lo fanno, ciò accade nel momento sbagliato, quando il desiderio non è più così acuto o quando non puoi più gioirne.
Quella sera mi avvicinai alla chiesa con sospetto, come sempre. Pregai fino all’alba, e con fervore. Una cosa volevo, una cosa soltanto. E allorché essa venne, rimasi più stupito che contento. L’avevo invocata da tempo al mio dio, ma solo ora vedo il suo grugno.
Da una vita credevo di meritare il Paradiso: ma il mostro che ha accolto la mia supplica di farla finita non può venire che dall’Inferno.


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MessaggioInviato: mar lug 13, 2004 17:41 
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Una Donna siede nella sua casa, sola.
Sa di essere rimasta l'unica persona sulla faccia del pianeta.
Bussano alla porta...



(non ricordi di quale autore minore del panorama letterario gotico sia, ma mi mi emozionò talmente la prima volta che la lessi, da rimanermi per sempre marchiata a fuoco in mente)

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MessaggioInviato: mar lug 13, 2004 17:42 
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ehehhehehehehh fico.


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MessaggioInviato: mar lug 20, 2004 15:06 
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Iscritto il: mer giu 30, 2004 16:32
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sms di kiara del 6/7/2004
morirà il giorno nel mio eterno silenzio dove parole di cera ti portano a sognare ancora una notte..un altra infinita notte....
risposta all'sms
Un sole che non sorge mai brucia ancora...nuova vita che sbuca dalla terra contaminata....il sangue che scorre nelle mie vene non è più il mio....il sangue è la mia forza,non sono solo...

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Jabbuk

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Apprendista necromante /Primo chierico di Slevetarm su Shydamy
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MessaggioInviato: mer lug 21, 2004 17:20 
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Iscritto il: gio feb 12, 2004 19:13
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Località: Catania
scusate ma... non potevo non postare questo:

.:: Il Corvo ::.


Immagine
I

Una volta in una fosca mezzanotte, mentre io meditavo, debole e stanco,
sopra alcuni bizzarri e strani volumi d'una scienza dimenticata;
mentre io chinavo la testa, quasi sonnecchiando - d'un tratto, sentii un colpo leggero,
come di qualcuno che leggermente picchiasse - pichiasse alla porta della mia camera.
-- « È qualche visitatore - mormorai - che batte alla porta della mia camera » --
Questo soltanto, e nulla più.

II.

Ah! distintamente ricordo; era nel fosco Dicembre,
e ciascun tizzo moribondo proiettava il suo fantasma sul pavimento.
Febbrilmente desideravo il mattino: invano avevo tentato di trarre
dai miei libri un sollievo al dolore - al dolore per la mia perduta Eleonora,
e che nessuno chiamerà in terra - mai più.

III.

E il serico triste fruscio di ciascuna cortina purpurea,
facendomi trasalire - mi riempiva di tenori fantastici, mai provati prima,
sicchè, in quell'istante, per calmare i battiti del mio cuore, io andava ripetendo:
« È qualche visitatore, che chiede supplicando d'entrare, alla porta della mia stanza.
« Qualche tardivo visitatore, che supplica d'entrare alla porta della mia stanza;
è questo soltanto, e nulla più ».

IV.

Subitamente la mia anima divenne forte; e non esitando più a lungo:
« Signore - dissi - o Signora, veramente io imploro il vostro perdono;
« ma il fatto è che io sonnecchiavo: e voi picchiaste sì leggermente,
« e voi sì lievemente bussaste - bussaste alla porta della mia camera,
« che io ero poco sicuro d'avervi udito ». E a questo punto, aprii intieramente la porta.
Vi era solo la tenebra, e nulla più.

V.

Scrutando in quella profonda oscurità, rimasi a lungo, stupito impaurito
sospettoso, sognando sogni, che nessun mortale mai ha osato sognare;
ma il silenzio rimase intatto, e l'oscurità non diede nessun segno di vita;
e l'unica parola detta colà fu la sussurrata parola «Eleonora!»
Soltanto questo, e nulla più.

VI.

Ritornando nella camera, con tutta la mia anima in fiamme;
ben presto udii di nuovo battere, un poco più forte di prima.
« Certamente - dissi - certamente è qualche cosa al graticcio della mia finestra ».
Io debbo vedere, perciò, cosa sia, e esplorare questo mistero.
È certo il vento, e nulla più.

VII.

Quindi io spalancai l'imposta; e con molta civetteria, agitando le ali,
si avanzò un maestoso corvo dei santi giorni d'altri tempi;
egli non fece la menoma riverenza; non esitò, nè ristette un istante
ma con aria di Lord o di Lady, si appollaiò sulla porta della mia camera,
s'appollaiò, e s'installò - e nulla più.

VIII.

Allora, quest'uccello d'ebano, inducendo la mia triste fantasia a sorridere,
con la grave e severa dignità del suo aspetto:
« Sebbene il tuo ciuffo sia tagliato e raso - io dissi - tu non sei certo un vile,
« orrido, torvo e antico corvo errante lontanto dalle spiagge della Notte
« dimmi qual'è il tuo nome signorile sulle spiagge avernali della Notte! »
Disse il corvo: « Mai più ».

IX.

Mi meravigliai molto udendo parlare sì chiaramente questo sgraziato uccello,
sebbene la sua risposta fosse poco sensata - fosse poco a proposito;
poichè non possiamo fare a meno d'ammettere, che nessuna vivente creatura umana,
mai, finora, fu beata dalla visione d'un uccello sulla porta della sua camera,
con un nome siffatto: « Mai più ».

X.

Ma il corvo, appollaiato solitario sul placido busto, profferì solamente
quest'unica parola, come se la sua anima in quest'unica parola avesse effusa.
Niente di nuovo egli pronunziò - nessuna penna egli agitò -
finchè in tono appena più forte di un murmure, io dissi: « Altri amici mi hanno già abbandonato,
domani anch'esso mi lascerà, come le mie speranze, che mi hanno già abbandonato ».
Allora, l'uccello disse: « Mai più ».

XI.

Trasalendo, perchè il silenzio veniva rotto da una risposta sì giusta:
« Senza dubbio - io dissi - ciò ch'egli pronunzia è tutto il suo sapere e la sua ricchezza,
« presi da qualche infelice padrone, che la spietata sciagura
« perseguì sempre più rapida, finchè le sue canzoni ebbero un solo ritornello,
« finchè i canti funebri della sua Speranza ebbero il malinconico ritornello:
« Mai, - mai più ».

XII.

Ma il corvo inducendo ancora tutta la mia triste anima al sorriso,
subito volsi una sedia con ricchi cuscini di fronte all'uccello, al busto e alla porta;
quindi, affondandomi nel velluto, mi misi a concatenare
fantasia a fantasia, pensando che cosa questo sinistro uccello d'altri tempi,
che cosa questo torvo sgraziato orrido scarno e sinistro uccello d'altri tempi
intendea significare gracchiando: « Mai più ».

XIII.

Così sedevo, immerso a congetturare, senza rivolgere una sillaba
all'uccello, i cui occhi infuocati ardevano ora nell'intimo del mio petto;
io sedeva pronosticando su ciò e su altro ancora, con la testa reclinata adagio
sulla fodera di velluto del cuscino su cui la lampada guardava fissamente;
ma la cui fodera di velluto viola, che la lampada guarda fissamente
Ella non premerà, ah! - mai più!

XIV.

Allora mi parve che l'aria si facesse più densa, profumata da un incensiere invisibile,
agiato da Serafini, i cui morbidi passi tintinnavano sul soffice pavimento,
- « Disgraziato! - esclamai - il tuo Dio per mezzo di questi angeli ti à inviato
« il sollievo - il sollievo e il nepente per le tue memorie di Eleonora!
« Tracanna, oh! tracanna questo dolce nepente, e dimentica la perduta Eleonora!
Disse il corvo: « Mai più ».

XV.

- « Profeta - io dissi - creatura del male! - certamente profeta, sii tu uccello o demonio! -
- « Sia che il tentatore l'abbia mandato, sia che la tempesta t'abbia gettato qui a riva,
« desolato, ma ancora indomito, su questa deserta terra incantata
« in questa visitata dall'orrore - dimmi, in verità, ti scongiuro -
« Vi è - vi è un balsamo in Galaad? dimmi, dimmi - ti scongiuro. -
Disse il corvo: « Mai più ».

XVI.

- « Profeta! - io dissi - creatura del male! - Certamente profeta, sii tu uccello o demonio!
« Per questo Cielo che s'incurva su di noi - per questo Dio che tutti e due adoriamo -
« dì a quest'anima oppressa dal dolore, se, nel lontano Eden,
« essa abbraccerà una santa fanciulla, che gli angeli chiamano Eleonora,
« abbraccerà una rara e radiosa fanciulla che gli angeli chiamano Eleonora ».
Disse il corvo: « Mai più ».

XVII.

- « Sia questa parola il nostro segno d'addio, uccello o demonio! » - io urlai, balzando in piedi.
« Ritorna nella tempesta e sulla riva avernale della notte!
« Non lasciare nessuna piuma nera come una traccia della menzogna che la tua anima ha profferita!
« Lascia inviolata la mia solitudine! Sgombra il busto sopra la mia porta!
Disse il corvo: « Mai più ».

XVIII.

E il corvo, non svolazzando mai, ancora si posa, ancora è posato
sul pallido busto di Pallade, sovra la porta della mia stanza,
e i suoi occhi sembrano quelli d'un demonio che sogna;
e la luce della lampada, raggiando su di lui, proietta la sua ombra sul pavimento,
e la mia, fuori di quest'ombra, che giace ondeggiando sul pavimento
non si solleverà mai più!


Edgar Allan Poe

io lo adorooooooooooooooooooooo!!!! :love: :love: :love:

_________________
:witch: Sortilegio :muze:

" Ella ha il furore della Dea Sekhmet e la dolcezza della Dea Bastet "
(Il mito dell'occhio del sole, iscrizione del tempio di Philae)


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MessaggioInviato: gio lug 22, 2004 12:26 
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Località: Falconara - Ancona - Marche
Vi consiglio la lettura dell'uomo della sabbia dell'Hoffman!

Grandioso!!!

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MessaggioInviato: mer ott 13, 2004 21:14 
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VAMPIRO

Vampiro da lua
Que de mim bebe toda noite
Que comigo volta toda manhã
E que da escuridão surge
E comigo vem vem pelos caminhos de névoa
E na névoa me guia
Como ei de viver sem vc?
Como andar na noite fria
Sem tua mão a me carregar?
Vampiro meu vampiro
Onde andas que me abandonas?
Que caminhos trilhas ?
Me deixando aqui perdida

É na escuridão desta madrugada fria
Que novamente te vejo
E novamente te tenho comigo a me guiar
A felicidade me invade com teu olhar

Me olhas faminto
Me pega com dedos inertes
Me beija com sua boca quente
Me ama com seu corpo presente
Efaz de mim a vampira
Que bebe o sangue
E vive por teu caminhar

A, vampiro da noite
Me ama e me leva
Caminhando ao luar



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Bellissima!! Mi emoziona...
in attesa di traduzione


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MessaggioInviato: mer ott 13, 2004 21:25 
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Località: Necropolis
Vampiro della Luna
Che da me beve ogni notte
Che con me torna a casa ogni mattina
Che sorge dall'oscurità
che mi segue da vicino nella nebbia
e nella nebbia mi guida.
Come potrei vivere senza di te?
Come inoltrarmi nella notte fredda
Senza la tua mano a guidarmi?
Vampiro mio Vampiro
Dove vai ora che mi hai abbandonato?
Che cammino avrai intrapreso?
Mi hai lasciata qui perduta

E' nell'oscurità di questa fredda alba
Che nuovamente ti ho visto
E nuovamente ti tengo con me al mio fianco
La gioia mi invade nell'incontrare il tuo sguardo

Mi osserva affamato
Mi sfiora con dita inerti
Mi bacia con labbra frementi
Mi ama con il suo corpo prestante
Fa di me una vampira
Che beva il Sangue
E viva nella tua ombra

Ah, Vampiro della notte
Mi ama e mi prende
Camminando sotto la luna

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Ultima modifica di MasterMind il mer ott 13, 2004 21:30, modificato 3 volte in totale.

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MessaggioInviato: mer ott 13, 2004 21:26 
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Iscritto il: mer mar 24, 2004 14:59
Messaggi: 9776
Località: Necropolis
Gentilmente offertoVI da un MasterMind Sevillano che, nonoastante Spagnolo, non resiste al fascino Portogese

E scusate.. ;)  

Spero di aver saputo un minimo ricreare la magia, nonostante il tentativo di voler rimanere più fedele possibile al testo

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MessaggioInviato: mer apr 06, 2005 15:04 
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Iscritto il: gio mar 31, 2005 15:02
Messaggi: 1413
Località: BG (Baldur's gate)
Ho sritto questo dopo 2 ore di contemplazione degli occhi di Miss selfdestruct

Ho incontrato donne per cui valeva provare...
Ho incontrato donne per cui volevo rischiare...
Ho incontrato donne per cui volevo morire...
Ma non ho mai incontrato te.
Ne ho sofferto e ne ho fatte soffrire
ma non ho mai provato la lama
del tuo diniego trafiggermi il cuore

Ho sentito la calda pelle altrui contro la mia
ma le tur dita sono solo un freddo e vuoto
sogno di speranza...

_________________
"Ci sono centinaia di modi di morire... ma io rimango comunque il più probabile." Logan

"In nome di Dio sono state commesse le più ignobili atrocità dell'umanità. La Fede e la Religione corrompono la mente, offuscano la vista. Se fossimo veramente onesti con noi stessi e guardassimo dentro di noi non troveremmo l'anima. Bensì un abisso.
Ovvero il luogo dove risiede il nostro demone, il nostro figlio di Lilith, divenuto tale per opporsi alla dittatura celeste.
Venite fratelli e sorelle, insieme libereremo l'umanità da sè stessa." Logan


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MessaggioInviato: sab apr 30, 2005 03:48 
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Iscritto il: sab apr 03, 2004 11:34
Messaggi: 2944
Località: Oscuravalle
VEDO ATTORNO A ME GRIGI SEPOLCRI

Vedo attorno a me grigi sepolcri
lunghe ombre che giungono lontano.
Sotto le zolle che i miei piedi calpestano
giacciono in solitudine e silenzio i morti -
Sotto l’erba - sotto il tumulo -
nel freddo, sempre, e nell’oscurità -
e i miei occhi versano lacrime
che la memoria serba da anni svaniti,
poiché Tempo e Morte e Dolore mortale
feriscono di ferite insanabili -
che io ricordi una parte appena
del dolore visto e provato laggiù
né il cielo - puro e benedetto -
ha mai dato pace al mio spirito…

Emily Brontë


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 Oggetto del messaggio: Salvatore Quasimodo
MessaggioInviato: mar mar 14, 2006 02:20 
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Iscritto il: ven gen 13, 2006 13:42
Messaggi: 15
Località: Death Star
Ogniuno sta solo
sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole,
ed è subito sera.

-Salvatore Quasimodo

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http://albums.liberque.nl/albums/userpi ... al_308.jpg


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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: mar mar 14, 2006 02:26 
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 YIM  Profilo

Iscritto il: ven gen 13, 2006 13:42
Messaggi: 15
Località: Death Star
Alle fronde dei salici

E come potevamo noi cantare,
con il piede straniero sul cuore,
con i morti abbandonati nelle piazze,
sull'erba dura di ghiaccio
e l'urlo nero di una madre
che corre incontro al figlio crocifisso
sul palo del telegrafo.
Ora, per voto
anche le nostre cedre erano appese
e oscillavano lievi
al triste vento.


-Salvatore Quasimodo

(nel caso non fosse letteralmente citata, me ne frego è già tanto che me la ricordi dopo 11 anni a memoria)

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MessaggioInviato: ven mar 16, 2007 13:17 
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Signore di Necropolis
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Iscritto il: mer mar 24, 2004 14:59
Messaggi: 9776
Località: Necropolis
ok molti non conosceranno lo spagnolo, ma è comprensibile (credo) e, come d'uopo, la poesia merita esser letta solo e sempre nella sua primitiva forma concepita

VAMPIROS

Legendarios muertos vivientes,
Cuyo rastro se pierde en la oscuridad,
Aseguran que son inmortales,
Y que duermen de día es su ataúd infernal.

Se alimentan de la sangre humana,
Que arrebatan de noche a cualquier mortal
Y mediante la metamorfosis,
Pueden convertirse en un animal.

Vampiro, mítica imagen de la irrealidad,
Vampiro, tus largos colmillos nos harán temblar.

Su diabólica omnipresencia
A cualquier ser humano puede sorprender,
Aparece o desaparece
Por cualquier intersticio de la pared.

Y si piensas que todo es mentira.
Que es solo un destello de imaginación
Es posible tal vez algún día.
Que haga el Vampiro su reaparición.

Vampiro, mítica imagen de la irrealidad,
Vampiro, tus largos colmillos nos harán temblar.

No lo busques, no intentes seguirlo
No claves la espada en su corazón.
Es inútil poder conseguirlo.
Pues ese malvado Vampiro soy yo

AH AH AH AH

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