Ieri sono andato al cinema a vedere il film "Diari della Motocicletta", la biografia di un giovane laureando in medicina e del suo amico biochimico.

E' un film lungo un viaggio, dall'Argentina al Venezuela, attraverso il cuore dell'America Latina. Parla di due giovani, con i loro sogni, le loro vite, la loro moto, la "Poderosa"...

Un viaggio che porta i due amici a conoscere la misera condizione degli strati proletari della popolazione; dai lavoratori nelle miniere, ai ninos dai polmoni avvelenati, dagli indios fino ai lebbrosi...

Semplicemente toccante, e lo è ancora di più, considerando che quei due ragazzi sono esistiti davvero, quel viaggio è stato compiuto 52 anni fa, nel 1952, da un certo Ernesto Guevara de la Serna e dal suo amico Alberto Granado.

E che importa se quel ragazzo, laureando in medicina, era destinato a diventare una bandiera, un'icona che ispira milioni di giovani... al di là di quelle che possono essere le ideologie politiche, resta la passione di una persona per il viaggio, la sua insofferenza verso le ingiustizie, la sua umanità e il rispetto del prossimo.

Certo, questi sono i lati migliori di un ragazzo, e la sua storia è stata romanzata e mitizzata... ma il messaggio che ci viene dato dal libro è senza dubbio positivo.

A mio parere un film da non perdere!

E a questo punto, un tributo dei Modena City Ramblers... questa canzone mi mette sempre i brividi...

Sei partito alla grande con Alberto e con la moto
Siam venuti tutti quanti a salutarvi
Con un augurio, un abbraccio, una risata e una bottiglia
E le ragazze una lacrima ed un bacio

Nel bagaglio avevate due coperte e un po' di mate
Una chiave del 10 e fil di ferro
Una mappa, qualche libro, un paio di indirizzi
Hermanos, vayanse con Dios!

Nonstante le cadute e le rotture del motore
Avete attraversato il continente
E scroccato da mangiare e sofferto freddo e fame
E abbandonato la moto in rottami.

Hai parlato con gli indios rassegnati ed impassibili
Ai mineros dai polmoni avvelenati
Ai lebbrosi sepolti in ospedale giù all'inferno
E li hai portati nel ricordo con te

Addio, non perderti
Resta allegro come sei
Dalle piste di Temuco
Alle vette di Abancay
Tieni gli occhi sempre aperti
Custodisci l'ultima idea
Noi ci prepariamo a seguirti
TRANSAMERIKA

Ho sentito che da allora sei diventato grande
Comandante vittorioso e poi ministri
Che hai sfidato dittatori e per anni li hai beffati
E che adesso tutto il mondo ti conosce.

Ma a noi piace ripensare alla tua voglia di partire
Alla moto caricata all'impossibile
Agli scherzi di Alberto, alla sete di avventura
E' un bel modo per dire libertà

Addio, è il capolinea
So che non ritornerai
A Quebrada de lo Yuro
Ti aspettavano i macellai
Ti hanno mostrato ai giornalisti
Hanno detto "Eccolo, è lui"
Regna l'ombra su Valle Grande
TRANSAMERIKA

Addio, dormi tranquillo
Perché non finisce qui
L'avventura è ripartita
Resta intatta l'ultima idea
E da qualche parte del mondo
C'è qualcuno come te
Che prepara un nuovo viaggio
TRANSAMERIKA

Transamerika, leggendo il tuo post mi era venuta in mente...

vedendo il film me la sono cantata in testa di continuo 8)

Non ho visto il film, ma a me il libro e piaciuto un sacco...viaggiare e senza ombra di dubbio una delle cose che mi appassionano di piu e l'avventura che e scritta da quel ragazzo e semplicemente stupenda...