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 Oggetto del messaggio: Start: Racconto Fantasy
MessaggioInviato: mar set 28, 2004 16:50 
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[Engax]
Il giovane mannaro si trovava li' (NdG. Mettiamo che il posto d'inizio sia sopra Valm Neira, qualche miglia piu' in la' diciamo, cosi che anche i drow hanno un riferimento!), in quella grossa citta' perchè le voci giunte nella terra in cui si trovava, avevano parlato a lungo di quel posto come un paese alquanto ricco...soprattutto per un ladro.
Aveva percorso la strada interamente in forma di lupo, tranne qualche breve sosta per dormire.
Era stato tutto piuttosto stancante, ma ne era valsa veramente la pena..perfino nelle case dei piu' poveri aveva trovato qualcosa di interessante. Aveva 'perlustrato' tutto di giorno; difatti la maggiorparte della gente era al lavoro in quelle ore pomeridiane. Mercanti vendevano verdura, abiti vecchi, nuovi, stracciati. E in qualche angolo non molto frequentato, c'era anche chi vendeva oro..
Un grande castello era subito saltato all'occhio del mannaro.
*Se c'è un castello...dentro c'è gente ricca.* Penso' *E se la gente è ricca...la si puo' derubare!*. Cosi' stava appena per cacciarsi in quello che sarebbe stato un grosso errore!
Niente aveva stabilito: come entrare, come portarsi via qualcosa, e soprattutto, come uscire! Non pareva un problema per lui, che girava attorno al palazzo all'imbrunire, in cerca di un quale passaggio..
Era ancora giorno quando sul retro, dopo aver trovato il modo di oltrepassare le mura, evitare le poche guardie(evidentemente il posto è piuttosto tranquillo) ed essere passato tra rovi e altre piante che infliggono fitte acute, trovo una specie di botola, che avrebbe dovuto portare alla cantina.
Stava tentando di rompere la catena che la chiudeva, quando una voce lo raggiunse dalle spalle, e senti' il tocco freddo di una qualche arma sul collo. "Fermati" fu scandito lentamente dalla voce. Gli ordino' quindi di voltarsi con altrettanta calma, finchè non vide in faccia colui che lo aveva scovato...



Ok...continuate! Potrebbe essere uno di voi a trovare il mannaro, o potete inventarvi un personaggio provvisorio che lo faccia per il vostro. Oppure lo faccio io al prossimo post..Scelta infinita.
Comunque, prima di tutto, descrivete come il vostro pg si trova li', il motivo etc...
E narrate solo quello che fa il VOSTRO personaggio. Per evitare spiacevoli inconveniente...(tipo reazioni non volute dal proprietario e che spezzerebbero la personalita' propria dei pg..)


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MessaggioInviato: sab ott 02, 2004 13:55 
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“Che pensavi di fare, eh?!”, la lama spingeva insistentemente sul collo. Chi la reggeva era un grosso uomo, rugoso e sdentato, ma Engax riusciva a percepire altre presenze intorno a lui, che non si muovevano e che sembravano persino non respirare… come aveva fatto a non accorgersene prima?
“Stai fermo ho detto! - ripeté con l’odiosa voce stridula – Vedo che sei un tipo curioso, nevvero?… Bene… molto bene… ci penserò io ad accontentarti… Ora cammina!, che il Principe ti attende…”
Engax rimase interdetto… come avevano fatto a vederlo così presto? E come poteva il Principe stesso cercarlo? Tra l’altro… chi era costui?
Pensò che con uno scatto avrebbe potuto facilmente dilaniare il corpo di quell’uomo ripugnante, ma quanti altri ce ne sarebbero ancora stati?
“MUOVITI ho detto!!!”, il fiato ed i modi di quel tizio stavano facendo affluire il sangue alla testa del mannaro, ma si rese conto che non era nella posizione di fare colpi di testa improvvisi.
Iniziò lentamente a camminare lungo il corridoio scarsamente illuminato da torce sulle pareti ed entrò in una stanza che aveva altre tre porte oltre quella da lui appena varcata.
“Ora aspetta qui e non muoverti! Tra poco ti condurremo da Sua Altezza… Nel frattempo Eleine si prenderà cura di te”
Una giovane donna entrò da una delle altre porte: indossava una veste bianca leggera con nastri azzurri sulle maniche e sulla cintura, capelli biondi e lunghi lasciati alla rinfusa e sguardo spento. Si muoveva molto lentamente e con fare vacillante. Fece gesto all’uomo di sedersi su una sedia che stava in un angolo della stanza accanto ad un tavolino di legno grezzo. Accese una lampada ad olio di fronte a lui e poggiò sul tavolo una grossa cesta di frutta.
“Sua Maestà dice che potete mangiare, se volete… tra poco sarà pronto per ricevervi”.
Engax era ancora stupito… gli eventi erano precipitati ed in una maniera che non aveva nemmeno lontanamente previsto: non era neanche riuscito a dire una parola in quella situazione, né a fare un movimento, perché sembrava che gli abitanti del castello avessero già pensato a tutto.
Non toccò cibo e non parlò. La donna sedeva paziente di fronte a lui, con lo sguardo perso nel vuoto ed il respiro affannoso; poi ebbe un fremito ed un lugubre sorriso.
“Ecco… ora potrai vedere il Principe”
Engax la seguì: ormai siamo in ballo, balliamo!
Dopo scale e corridoi sempre meglio adornati entrò in una stanza enorme, illuminata solamente con alcuni bracieri vicino alle pareti di pietra. Ma la luce non era poi così scarsa, perché le fiamme risplendevano sugli ori e sugli arazzi che abbellivano lo stanzone e molte candeline erano disposte in terra come per segnare il sentiero da seguire per chiunque fosse entrato.
Ed alla fine del sentiero c’era un trono dove sedeva un uomo vestito di nero, con un sorriso malizioso che lasciava intravedere dei canini troppo lunghi per una persona normale ed una rosa tra le dita della mano sinistra.
“Benvenuto, essere bestiale… la cortesia imporrebbe di inginocchiarsi davanti ad un Principe, ma non mi aspetto che tu sappia cosa voglia dire questa parola” disse  l’uomo seduto con un tono di scherno, anche se, stranamente, non troppo fastidioso.
Engax accennò un sorriso tirato, ma non si mosse.
“Lo sapevo… - riprese il Principe – Sapevo che saresti arrivato… I miei amici mi informano delle novità molto rapidamente, sai? Io sono Valerius – disse alzandosi elegantemente ed incamminandosi con passo morbido verso l’ospite –  sovrano di questi territori e, come puoi ben vedere, appartenente alla razza che più odi. Ma stavolta, per quanto l’idea mi ripugni, dovremo lavorare assieme…”


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MessaggioInviato: dom ott 03, 2004 16:15 
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Intanto, nelle campagne circostanti, si aggirava una figura insolita...
Muzedon seguiva la sua pista da mesi, ormai. Quella dannata creatura si era rivelata più scaltra del previsto, ed era riuscita più volte a sfuggirgli. Ma lui  - doveva - distruggerla, il canto di Paladine risuonava forte e chiaro nella sua mente e nella sua anima, e la consapevolezza dell'esistenza stessa di quella creatura era una nota distorta nell'armonia di quella musica.

La strada percorsa tuttavia era stata lunga. Giunto in vista dei primi fili di fumo provenienti dai comignoli delle case della cittadina, Muzedon tirò un sospiro.
"Una notte di riposo su un letto più morbido della roccia, e con un tetto sopra la testa... non ricordo l'ultima volta che è successo..." - mormorò fra sè e sè.
Si avviò velocemente verso il centro abitato, sperando che il suo aspetto non spaventasse più del solito i contadini, e che il simbolo sacro che portava al collo potesse rassicurare i più.
Fortunatamente non incontrò molte persone sulla sua strada, e potè arrivare ad una locanda senza destare particolari clamori.

Spinse la doppia porta con una mano e si inchinò per riuscire ad entrare.
La sala era ancora vuota, ma si sarebbe riempita presto, per l'ora di cena.
L'oste era di spalle, intento a lucidare qualcosa dietro al bancone. Udendo la porta aprirsi, recitò il suo saluto tradizionale, e fece per girarsi.
- "Benvenuto alla Locanda dell'Orso Grigio, messe..."
La frase gli morì in bocca e un piatto quasi gli cadde dalle mani per lo stupore, quando vide Muzedon varcare la soglia. Ma si ricompose subito e riformulò completamente la frase.
- "Benvenuto alla Locanda dell'Orso Grigio, messere. Come posso servirla?"
- "Grazie, buon uomo. Tutto quel che desidero è un pasto caldo e abbondante, e un letto per la notte... ammesso che ne abbiate di abbastanza grandi..."
La battuta di Muzedon fece sciogliere la tensione e subito l'oste si ritrovò a tempestarlo di domande, in barba allo sbigottimento iniziale.

Tra un pettegolezzo e l'altro, l'oste, che affermò di chiamarsi Benn, fece degli strani accenni sul castello della cittadina... voci di strane sparizioni...
"Ogni paese che si rispetti ha le sue superstizioni" - pensò Muzedon prima di andare a dormire. Ma non riuscì ad addormentarsi, un campanello d'allarme risuonava nei recessi della sua anima... un campanello che tante volte gli aveva salvato la vita.

Nel cuore della notte si alzò, quindi, si vestì rapidamente, e si avviò verso il castello. Arrivò fino al portone principale, poi si fermò.
"E ora che si fa?" - si chiese - "Se entrassi semplicemente buttando giù il portone... ma perchè? E' solo una sensazione... è solo una sensazione. Ma non posso ignorarla!"
Decise per una linea più soft... fece il giro delle mura, tutto era troppo silenzioso e tranquillo... una volta sul retro spiccò un balzo, e come un gatto si arrampicò fino in cima, e lì rimase accovacciato nelle ombre, ad osservare la scena che gli si presentava davanti.

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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MessaggioInviato: lun ott 04, 2004 16:36 
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Località: Ovunque sia buio...dato che attendo, attendo, attendo...

Da quando quell'uomo disgustoso era andato a prenderlo, il giovane non aveva aperto bocca, nè reagito, nè fatto alcunchè.
Lussuria...quella era l'aggettivo migliore per descrivere quanto si trovava ora ad osservare tra le mura dello sfarzoso castello. E la lussuria era la cosa che piu' lo disgustava nei ricchi, anche se lui non poteva far a meno di rubare anche in casa dei poveri...


[Valerius]
Benvenuto, essere bestiale… la cortesia imporrebbe di inginocchiarsi davanti ad un Principe, ma non mi aspetto che tu sappia cosa voglia dire questa parola”

[Engax]
A quelle parole il giovane mannaro non reagi', come avrebbe voluto fare, era semplicemente curioso di sapere quel che l'essere odioso aveva intenzione di fare. Strinse i denti e gli rivolse un'occhiata furibonda.
Non valeva la pena procurarsi lividi se non peggio, dal momento in cui parecchi uomini e non sarebbero entrati in quella stanza al solo chiamare del vampiro... Cosi' si calmo' e rimase ad ascoltare.

[Valerius]
sovrano di questi territori e, come puoi ben vedere, appartenente alla razza che più odi. Ma stavolta, per quanto l’idea mi ripugni, dovremo lavorare assieme…”

[Engax]

Eccola, la proposta che tanto aveva temuto, neanche avesse letto nel pensiero della creatura. Ecco il motivo per cui si trovava ancora vivo di fronte a sua Maesta', c'era qualcosa che costringeva l'odioso principe a non ucciderlo o rinchiuderlo subito.
Senza troppo dilungare il discorso, Engax venne al sodo: "Che cosa vuoi da me?" La sua sola vicinanza lo faceva star male. Lo stomaco si stringeva, gli faceva male la testa e i muscoli erano cosi' tesi da fargli venire i crampi.
Tutte sensazioni che si mischiavano alla rabbia, ma non alla paura...






NdG: Lasciate descrivere le sensazioni dei personaggi ai loro proprietari :wink:
Ah, un'altra cosa...riportate tra parentesi quadra il nome del personaggio di cui volete ricordare le ultime parole o azioni...e poi rimettete il vostro, ad esempio:
[Engax]
Allora...che cosa vuoi da me etc...

[Valerius]
Bla,bla,bla etc...

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"Io sono un assassino professionista. Questo è il mio vero io. Far assaporare alle vittime la paura della morte che si approssima, guardandomi bene dal far perdere loro conoscenza per il dolore...a chi mi chiede la MORTE, io dono PAURA e DISPERAZIONE..."


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MessaggioInviato: mar ott 05, 2004 10:27 
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entrato nella locanda dell' orso grigio xanter scivolo silenziosamente al bancone, era nervoso, sentiva una strana presenza, qualcosa che... non sapeva descrivere.
Chiese all'oste facendolo sobbalzare, una stanza per la notte.
si fermo di scatto sentendo dei passi pesanti dal piano di  sopra, cerco il piu vicino punto d'ombra, e ci si nascose, aspettando.
Appena visto quell' essere enorme, cancellato lo stupore iniziale incomincio a seguirlo senza fare il minimo rumore

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ogni giorno Zel si connette e sa che dovrà spammare più di Kelden.
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non importa che tu sia Zel o Kelden ma comincia a spammare


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MessaggioInviato: gio ott 07, 2004 16:28 
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[Engax]
“Che cosa vuoi da me?”

Valerius non rispose subito… si limitò ad avvicinarsi ancora al mannaro, con un’espressione che ostentava sicurezza, il mantello leggero che ondeggiava e la sua spada decorata che sbatteva sulla coscia sinistra ad ogni passo.
Si fermò solo quando i suoi occhi fissavano quelli di Engax… rimase a guardarlo per un po’: gli piaceva far salire la tensione, soprattutto quando era sicuro della sua posizione. Pensò che se non fosse già stato quello che era, l’uomo che aveva di fronte sarebbe stato perfetto come sua progenie… sorrise di questo suo pensiero e lo scacciò.


[Valerius]
Te lo spiego subito… Molte cose che erano sopite sono ora in fermento, e questo non mi piace! Cose e persone che potrebbero danneggiare me e te! Non so per quale strana coincidenza ci troviamo entrambi sulla stessa barca, ma ora bisogna fare in modo che non affondi! Quando poi sarà tutto finito potremo regolare i conti tra di noi come siamo soliti fare”

Emise un fastidioso ghigno senza staccare i suoi occhi da quelli dell’intruso e, senza aspettare una replica (o forse ignorando completamente il suo interlocutore), continuò il suo discorso, come a dar voce ai propri pensieri


[Valerius]
“Probabilmente cercano te… ma non mi stupirei se avessero scoperto qualcosa di più anche su di me. Fatto sta che ora siamo entrambi nello stesso luogo e siamo ulteriormente visibili… Quei fanatici!!! Non ti sei mai accorto di avere l’‘inquisizione’ alle spalle?!?! E per di più la trascini a casa mia!?!?”

Attese per un attimo una qualche risposta del mannaro, poi continuò ostentando una freddezza che in fondo non aveva

“Per fortuna li tengo d’occhio da tempo, ma non mi avevano mai dato modo di pensare…
Ora valuta bene la mia proposta: sbarazziamoci di questo problema! Controlliamo se le voci giuntemi sono veritiere ed in tal caso rimuoviamo la minaccia. Fatto questo, mettiamo tutto a tacere in maniera convincente, di modo che quegli inetti se ne vadano a sventolare i loro bianchi vessilli lontano dalla mia terra!”

Fece una pausa e riprese:

“Pensaci bene… una volta risolta la questione potremo tornare a noi…”, disse con un ghigno e si voltò tornando con passi lenti verso il suo scranno, “oppure approfitta di questo breve istante per sfogare i tuoi istinti”


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MessaggioInviato: ven ott 08, 2004 23:13 
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[Valerius]
"Pensaci bene… una volta risolta la questione potremo tornare a noi…”, disse con un ghigno e si voltò tornando con passi lenti verso il suo scranno, “oppure approfitta di questo breve istante per sfogare i tuoi istinti”


[Engax]
Quelle ultime parole risuonarono nella testa del giovane mannaro, come
un invito aperto a fare quel che era sua natura e voglia. Ma la ragione gli
imponeva di fare tutto per restare calmo. L'orgoglio, questo lo trattenne dal non commettere un atto che avrebbe dato una prova in piu' a quei succhiasangue dell'ignoranza e secondo loro rozza, natura dei suoi simili.
Quell'odioso ghigno...quanto avrebbe voluto farlo sparire dalla sua faccia,
infliggere in lui le piu' penose cose. Ma ora tutto stava cambiando, e di quelle vicende solamente ora ne veniva a conoscenza.
Cancellare le minacce, aveva l' "inquisizione" alle spalle...quanto era vero il fatto che con le sole parole un uomo poteva mostrarsi colto e preparato.
Quanto il fatto che l'eleganza stessa meritava soggezione anche al piu' spregievole dei mostri...
Il fascino, i modi di quell'essere, non potevano che essere credevoli, in tutto e per tutto.
Aver ascoltato fin li' era un traguardo ragionevole per lui, e si senti' di intervenire, per dare una risposta, quella che evidentemente il principe si aspettava di certo si sentire.. Riusci' a parlare solo quando l'essere si volto', e finalmente gli stacco' gli occhi di dosso. Non avrebbe saputo dire meglio che minaccie, se lo avesse continuato a fissare in quel modo.
"Non sono obbligato ad aiutarti.." segui' il silenzio, finchè quello che doveva effettivamente dire non usci' fuori "Che dovrei fare...?" quelle parole usciroo con enorme sforzo dalla sua bocca. Non aveva mai sopportato il "dovere". Tutte le scelte che faceva, anche a suo scapito, non dipendevano assolutamente da consigli altrui, e se possibile, contro questi ultimi...
Non aveva nulla sotto le mani per potersi calmare; era li', in piedi in mezzo ad una stanza, con un essere che sarebbe stato l'ultimo a cui avrebbe rivolto il suo aiuto. Avrebbe volto sedersi, guardarsi intorno...in un'altra occasione avrebbe di sicuro fantasticato sulla fortuna che tutti quegli oggetti gli avrebbero fruttato...invece niente. Nemmeno li aveva degnati di uno sguardo.
La sensazione tesa fu rotto improvvisamente, quando i suoi sensi da lupo non percepirono qualcosa d'insolito, e la vaga sensazione che qualcuno li stesse osservando...




Eli*

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"Io sono un assassino professionista. Questo è il mio vero io. Far assaporare alle vittime la paura della morte che si approssima, guardandomi bene dal far perdere loro conoscenza per il dolore...a chi mi chiede la MORTE, io dono PAURA e DISPERAZIONE..."


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MessaggioInviato: sab ott 09, 2004 09:57 
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Iscritto il: mer giu 30, 2004 16:32
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nel fratempo il silenzio regnava nel bosco fuori della città mentre alcune figure ammantate si muovevano furtivamente..nessuno di essi fiatava,di tanto in tanto un acuto osservatore poteva notare dei gesti fatti con le mani,quasi le figure dialogassero tra di esse con i gesti......ad un certo punto la figura più avanzata alzò il braccio sinistro col pugno chiuso arrestandosi di colpo,e i rimanenti tre si arrestaron di botto.....seguirono alcuni istanti in cui solo un sibilo di vento infranse la quiete,quando una voce simile a un sibilo si levò nell'aria:"benissimo,ci siamo...Sryzam,Charcot....voi due sulla destra della strada...Dihor,tu seguirai me sulla destra.......dihor...dihor!"
La figura più arretrata si voltò di scatto,era più bassa rispetto agli altri tre,e con voce lievemente intimorita mormorò "perdonatemi Ul Jaluk...ma.."
non riuscì a terminare la frase che la figura dinnanzi agli altri sbottò con tono accigliato "Dihor,maledetto pezzente....adesso inizio a capire come mai la vostra esistenza all'interno di casa Baenre fosse più insignificante di quella di un qualsiasi maschio...."e mentre loquiva avanzava,sino a giungere dinnanzi alla figura del giovane Dihor "se pretendi di sopravvivere e di far carriera qua dentro dovrai fare quello che ti dico fin quando sarò il tuo tutore,altrimenti con quello che potrei riferire al sommo jarlaxle concluderesti la tua insulsa esistenza a pelar patate e spalare il letame nelle stalle dei rothè...quindi adesso occhi aperti,silenzio e concentrazione..."in quella un poderoso schiaffo raggiunse il volto dell'ex baenre,che a capo chino riuscì solo a mormorare "Come volete,Ul Jaluk Madelon....".
In quella soddisfatto Madelon annuì,e il gruppo prese ad avanzare sopra gli argini della strada,nessun rumore mentre la città gli si iniziava a parare dinnanzi....la luna era ancora piuttosto alta in cielo,e i quattro drow lentamente si diressero verso di essa.

_________________
Jabbuk

Madelon oysten szandor D'Aerthe

Velguk clan Olath cress di extremelot
Apprendista Esploratore Barrison Del'Armgo su menzoberranzan
Apprendista necromante /Primo chierico di Slevetarm su Shydamy
Cavaliere del cielo su LaQuartaera.
"l'elamshin d' natha ilythiiri zhah ulu har'luth ol jal"


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MessaggioInviato: sab ott 09, 2004 11:24 
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[OFF]
Invito tutti, per maggiore chiarezza, a seguire l'esempio di Bad_Drow e Rose, e scrivere volta per volta il nome del personaggio narrante tra [parentesi quadre in grasseto].
[/OFF]


[Muzedon]
Dalla sua posizione sopraelevata Muzedon poteva vedere attraverso alcuni dei finestroni del castello. Da una finestra riuscì a scorgere una scena alquanto insolita, per quell'ora tarda.
Il signore del castello stava ricevendo qualcuno... istintivamente recitò una delle preghiere più semplici che conosceva, una delle prime che imparò nella sua vita...
Iniziò a percepire il male ovunque intorno a lui... in particolare alle sue spalle... aveva avuto la sensazione di essere seguito, ma ora ne ebbe la certezza.
Fortunatamente la sua pozione sopraelevata gli conferiva ampi vantaggi sull'inseguitore, e l'incantesimo di Individuazione del Male l'avrebbe avvertito dell'approssimarsi di un eventuale creatura ostile.

Muzedon riportò l'attenzione e lo sguardo verso la finestra, solo per scoprire che la creatura in piedi davanti al trono stava guardando direttamente verso di lui.
Si appiattì ancora di più sulla parete, ma non sembrava che il suo nascondiglio fosse abbastanza riparato da quegli occhi indagatori.

Decise quindi di aspettare la reazione della creatura prima di agire di conseguenza...

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[Muzedon]
Si appiattì ancora di più sulla parete, ma non sembrava che il suo nascondiglio fosse abbastanza riparato da quegli occhi indagatori.

Decise quindi di aspettare la reazione della creatura prima di agire di conseguenza...


[Engax]
Il mannaro non aveva sbagliato, ed ebbe la conferma che un qualcuno stesse proprio osservandoli. Ma il fatto che l'ombra si fosse mossa cercando di sfuggirgli dimostrava che probabilmente non era un immediato attacco quello che aveva in mente.
Evidentemente il Vampiro non si era accorto, almeno per ora, di quella strana presenza, e rinfscciarglielo una volta uscito da quel guaio sarebbe stato un piacere!
Sorrise verso la finestra; era il primo sorriso che era riuscito a fare la' dentro. Per quanto tempo ancora sua maesta' avrebbe atteso, prima di ordinare ai suoi uomini di andare a controllare fuori?
*Un punto in piu' per me caro principe...* penso' tra sè voltando di nuovo le spalle alla spia appostata alla parete. Alzo' leggermente la testa e si mise a braccia conserte, con la soddisfazione in faccia e un sorriso storto.
Stava ancora aspettando i consigli...va bene, si dica pure gli ordini dell'essere, pienamente consapevole che incalzare non sarebbe servito a niente.



Eli*


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[Xanter]
quell essere enorme si era accorto di lui, dannazzione pensava, adesso che farò? cercando di nascondersi tra le ombre.
xanter tiro fuori lentamente una freccia dalla faretra, e l'arco dalla schiena e prese la mira verso il ginocchio dell' enorme "essere" e poi scoccò.

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[Engax]
"Non sono obbligato ad aiutarti.." seguì il silenzio, finché quello che doveva effettivamente dire non uscì fuori "Che dovrei fare...?"

[Valerius]
Quando sentì queste parole era già di fronte al suo trono e dava le spalle a colui che parlava. Allora si girò di scatto, si lasciò cadere sulla sedia, alzò leggermente le braccia facendo scivolare ai lati i lembi del mantello e batté leggermente le mani con un sorriso compiaciuto.
“Bravo… bravo… vedo che allora non sei irrecuperabile… eheheh… Mi chiedi che cosa dovresti fare? Mi fa piacere questo tuo atteggiamento… si vede che hai capito subito come stanno le cose”, aggiunse con un risolino.
Poi la sua espressione cambiò di colpo: “Cosa pensi che ti dica, eh?! Sei tu che mi porti i preti in casa!!! E nemmeno te ne accorgi!!! Quanti saranno? Uno? Cinque?… Oppure sono già così ben informati di come vanno le cose da queste parti che si presenterà un esercito domattina all’alba? Io so solo che dobbiamo capire le mosse di chi ci vuole morti prima che ci prendano di sorpresa… Perché lo sai bene anche tu che di giorno non possiamo fare granché!”


[Engax]
Alzò leggermente la testa e si mise a braccia conserte, con la soddisfazione in faccia e un sorriso storto.

[Valerius]
“Che fai adesso? Ridi?  - un lampo di rabbia attraversò gli occhi del Principe che si alzò rapidamente – Guarda che quello che sta nella posizione peggiore sei tu, CHIARO!!!”
Si arrestò poi… sistemò i capelli con un rapido gesto della mano e riassunse la sua espressione pacata e divertita
“Ma sì… sono contento che tu sorrida… Ascoltami ora. Tu dovrai scoprire quanti sono e come sono equipaggiati; quanto sono distanti e tra quanto verranno. Avrai a disposizione alcuni dei miei uomini… mortali. Poi durante il giorno temporeggeremo e la notte attaccheremo… noi due soli potremmo anche bastare” e un pensiero rosso sangue attraversò la sua mente, che gli fece assumere un’espressione terribile, con i denti snudati, gli occhi fissi nel nulla e le mani contratte.

E in quel momento Eleine ebbe un tremito: “Non siamo soli”, disse.
Valerius si ricompose, accarezzò i capelli della fanciulla e le posò un leggero bacio sulla fronte.
“Ci siamo – disse rivolto al mannaro con un’espressione risoluta – Questo sarà il nostro banco di prova”, aggiunse scostando il mantello e poggiando il palmo della mano sull’elsa della spada.


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MessaggioInviato: dom ott 10, 2004 21:37 
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Come mai non posso eliminare il post?

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"Io sono un assassino professionista. Questo è il mio vero io. Far assaporare alle vittime la paura della morte che si approssima, guardandomi bene dal far perdere loro conoscenza per il dolore...a chi mi chiede la MORTE, io dono PAURA e DISPERAZIONE..."


Ultima modifica di Bad_Drow il mer ott 13, 2004 18:06, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: dom ott 10, 2004 21:56 
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[Valerius]
“Che fai adesso? Ridi?  - un lampo di rabbia attraversò gli occhi del Principe che si alzò rapidamente – Guarda che quello che sta nella posizione peggiore sei tu, CHIARO!!!”


[Engax]
Alla sfuriata del Vampiro Engax rimase fermo a fissarlo con sguardo di sfida, per nulla intimorito;  poi il principe si calmo' e torno' come prima, come se niente fosse successo...davvero imprevedibile quell'essere!
Trovare i ficcanaso, osservare che stavano architettando, e infine, levarseli di torno, semplice l'impresa.
Drizzo' le orecchie nel sentire che durante il giorno alcuni comuni uomini l'avrebbero fiancheggiato. Non sopportava avere gente intorno, soprattutto sconosciuti, e se tutti fossero stati come quel balordo che lo aveva condotto da Sua Maesta', le cose non sarebbero potute andar peggio, non gli sarebbero andati a genio nemmeno per sfamarsi, quei rozzi schifosi...
Ma per fortuna la notte era appena iniziata, e prima che la farsa avrebbe avuto inizio, sperava che gli sarebbe stato concesso un po' di riposo. Bè, i pensieri di un piacevole sonno si bloccarono all'improvviso, quando la pallida mano del Vampiro non si poso' elegante sull'elsa della sua spada.
*Bene...* penso' *il principino dormira' beatamente per tutto il giorno domani, e io lavorero' per lui* ... *come puo' andare peggio?* quella notte l'avrebbe trascorsa insonne...



Eli*

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MessaggioInviato: dom ott 10, 2004 22:01 
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[Muzedon]
Muzedon vide la figura in piedi all'interno del castello guardare verso di lui... per poi mettersi a braccia conserte e sorridere.
Sorridere! Che diamine di reazione era mai quella? Tutto si sarebbe aspettato - un urlo, uno scatto, uno sguardo stupito - tranne un sorriso.
Non potè soffermarsi a lungo su questi pensieri, dal momento che un dolore pungente alla gamba lo distolse dalle sue riflessioni. I suoi riflessi da felino gli permisero di reagire all'istante... istintivamente saltò dall'altra parte del muro, all'interno della recinzione.

Atterrando silenziosamente sulla gamba buona, si acquattò e cercò un cantuccio ombroso. Chiuse quindi gli occhi e strappò la freccia dalla ferita, attivando contemporaneamente le sue capacità taumaturgiche.
Il foro praticato dal dardo si richiuse, il dolore scomparve.

"Dovrò stare più in guardia"- pensò - "mi concentrerò sull'incantesimo che ho lanciato, non mi prenderà di sorpresa una seconda volta... tuttavia ora sono curioso di scambiare quattro chiacchiere con quell'essere là dentro. Lo aspetterò nelle ombre, accanto al portone principale... sono sicuro che sarà capace di trovarmi anche questa volta"

A questo punto si reimmerse nel suo incantesimo di Individuazione del Male, continuando tuttavia ad attendere l'uscita di quel personaggio tanto interessante.

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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