il sacerdote, guardo l'essere ibrido e disse....." bhe mia cara...si vede che nn hai mai sentito parlare degli Asi e in particolare modo...non me ne meraviglio lui ha 49 nomi....ahahahahahah....eh bene si...io credo che voi siate un ibrido
crudele che uccide senza ritegno portando caos e morte..come ogni demone...gli dei benevoli mi guidano e io gli rendo onore...e' grazie a thor e agli altri Asi e Asinne che questo mondo viene invaso da voi...cosidetti immondi....i due corvi appollaiati sulle mie spalle ne sono la prova...una benedizione."
rimase immobile a fissarla...mentre i corvi gracchiavano ogni tanto

[Foresta]

La sua attenzione venne di nuovo attirata dal Sacerdote. Rimase in silenzio, ascoltando il suo vario proferire.
Gli rivolse un enorme sorriso, ma freddo
<Non siete il primo a definirmi portatrice di caos, male e quindi non mi scomponete di certo. Il Vostro discorso comunque non ha senso è impossibile definire ognuno come disgrazia solo dandogli un'occhiata...>, fa un lieve cenno con la testa in direzione di Quarion
<E' pur sempre un bambino, che male può farvi? Non l'ho ancora visto far del male...>, sospira con aria stanca, quasi seccata di ripetere i suoi pensieri ogni volta. Difatti sono cose palesi e ognuno potrebbe capirle da solo.

Il bimbo ascolta la conversazione senza dire niente, osservando quando Morwen quando gli interlocutori, sempre con un sorriso.

il sacerdote, rise nuovamente come divertito sul serio dai modi dell'ibrido..."Ibrido di demone...ti comporti cm se volessi dimostrare che hai un cuore buono, che per meta' sei mortale...e benevola...non vedi che quel bambino come lo chiami, ha un puppazzo di pezza infilzato ??? non credo che un bimbo sappia usare queste cose...quindi: o l'ha trovato o nn e' un bambino...dimmi tu cosa è..io vedo solo un demone, anzi piu' di uno.....sei gelida e non sei come mi ti hanno descritta..e nemmeno questo posto lo è"

[Foresta]

Alzò di nuovo lo sguardo verso il Sacerdote, ma per poco, assumendo un'aria strana, quasi di maliconia appena sentì il riferimento al suo cambiamento. Si voltò, dando le spalle a tutti e prese a fare qualche passo
<Come mi hanno descritta...?> mormorò, eppure sembrava giungere chiaro alle orecchie di tutti
<A chi Vi riferite, di grazia?>. Sospirò appena ed alzò il cappuccio del mantello, coprendo metà viso.
Si fermò, abbastanza distante da tutti. La mente vagava a ricordi recenti, di quando pensava di aver abbandonato gli altri... ricordi di inganno per scopi che ancora non comprendeva, cose per cui aveva creato una barriera attorno a sè, diventando fredda con chiunque.
Alzò il braccio destro ed andò a sfiorare appena il busto di un albero, seguendo le venature con la punta dell'indice.

la Creatura dell'Ancestro sembrava molto suscettibile in quel momento,cosa che il drow non aveva avuto modo di osservare in precedenza e si chiese a cosa era dovuto:
se all'argomento trattato o ad altre circostanze.

"il sarcasmo è presente nella mia voce solo quando affiora lo scetticismo o voglio far del male alla persona con cui parlo,lady Morwen,e di certo non con Voi.
se vi riferite al fatto di avervi identificato con la madre,era una domanda,di certo non mi vado ad informare sui fatti Vostri e men che meno sui Vostri affari -strettamente- personali."pensò Dekalinder,e ciò si riflesse nella mente di Morwen.

suvvia,non penso sia il caso di fare una gara a chi ritiene di essere il più potente,è quantomeno "infantile".nello scandire l'ultima parola si protrasse un pò verso il sacerdote,lasciando una tonalità della voce che non voleva intendere un rimprovero o un insulto ma un consiglio
Siate meno permalosi.con un mezzo sorriso


"il senso della Vostra irritazione arriva fin quì,mylady,mi chiedo a cosa sia dovuto."riflesse nella mente dell'Oscura Luce,sfruttando il sottile legame che telepatico condivideva con la creatura"

il sacerdote, parlo con voce molto piu' calma e dolce, era bella da sentire, si ricolse con queste parole a lady morwen..."mi ti hanno descritta come una creature seppure dall'aspetto di demone..con un cuore che riscaldava l'anima di uno non-morto, eri l'unica gentile ma forte, che aveva aiutato fino in fondo un angelo caduto...a volte rischiando la propia vita...colui che mi disse cio' era Kalannar OmbraOscura...mi disse questo prima di morire,"

[Foresta]

Sbattè più volte le palpebre, come scossa da un sonno profondo. Ciò che l'aveva distratta era il lieve contatto telepatico con Dekalinder.
Rimase ad ascoltare, taque molto anche dopo, come in riflessione.
Si voltò verso di lui, ma mantenne quella distanza dagli altri, non mosse un passo verso di loro. Non ne aveva intenzione, non ora.
Accennò un lieve sorriso
<Non ho preso male la Vostra domanda... quello che mi infastidisce ora è tutt'altro...> parlò a voce, quasi a voler intendere che il Sacerdote sapesse ciò che stava scatenando in lei... rabbia.
<Non mi perdo in simili giudizi... vedo che ognuno ha molto da dire al riguardo degli altri, ma non si preoccupano a capire come stanno le cose in realtà... e se preferiscono che sia così...> alzò le spalle in segno di indifferenza.
Appoggiò la schiena al tronco dell'albero che fino a poco prima osservava con particolare curiosità, scivolò lentamente a terra, fino a sedersi.
Le iridi rosse rimasero fisse su quelle del Drow a cui ora rispose mentalmente:
"Irritazione, Voi dite? Veramente ero semplicemente sovrapensiero..." che avesse mentito o meno, non ci fece per niente caso, forse non pensando più alle sue ultime riflessioni.

Ora venne distratta dalla voce del Sacerdote
<Kalannar...>, abbassò lo sguardo, però questa volta mantenne un strano sorriso. Mille ricordi...
<... sì... capisco... temo, però... che sia successo qualcosa dall'ultima volta che lo vidi... non ho spiegato nemmeno il mio racconto a Zero... e non lo farò con Voi... avreste solo di più da dirmi contro... e non ci tengo>, rise un poco, andando ad afferrare con entrambe le mani il cappuccio

"come dire...ognuno vive vedendo con i propri occhi e misura con le proptie braccia senza riflettere sulle dimensioni degli altri,senza ascoltare,senza osservare,rimanedno troppo presi da se stessi per concentrarsi sugli altri e comprenderli"rimandò aMorwen aggiungendo un sentimento di tristezza e delusione al tempo stesso.


il drow aveva lo sguardo spento,senza emozioni,solo stanchezza,di molto e di poco al tempo stesso.
"irritata",pensò dimenticando che la Creatura poteva ascoltarlo"ricordi..."

[Foresta]

Tenne basso lo sguardo, quasi stesse pensando, eppure la sua mente era concentrata a capire i pensieri di Dekalinder. Scorse quel particolare sentimento nel tono con cui le arrivarono le parole, le ultime due sopratutto. Era come se non si curasse che stesse parlando con lei, ma che fosse solo a riflettere e quasi distruggersi nel suo dolore.
Solo un lampo di luce nera si potè scorgere prima della scomparsa di Morwen, che riapparve, però accucciata di fronte al Drow.
Un sorriso stranamente dolce dipinto sul candido viso.
Inlcinò un poco il capo, come a volerlo guardare meglio
<Credo che Vi farebbe bene un pò di riposo...> sussurrò piano

Il bambino all'improvviso si gira, e guarda qualcosa come stupito, poi fa qualche passo avanti "mamma?", e sparisce nell'ombra.

il sacerdote, vide scomparire il piccolo e per nulla meravigliato guardo' nuovamente morwen..per pio dirle" non voglio sapere la tua storia, o quello che ti e' accaduto, ero solo giunto qui perche' sapevo che eravate diversa....ma e' uguale....vi dico l'ultima cosa...se volete far visita alla tomba di Kalannar, si trova a nord di queste terre vie' un campo aperto enorme, dove poi finisce su di un fiordo, li c'e' un tumolo ben visibile, quella e' la tomba..."

il sacerdote rimase immobile sopra il cavallo, guardando da sotto l'elmo i presenti, e cercando di vedere qualcosa di sospetto.

[Foresta]

Si volse a guardare Quarion, che velocemente si allontanò. L'unica parola che continuava a ripetere le era giunta chiara e non si stupì per nulla della sua reazione.
Si alzò, slacciandosi il mantello e lasciandolo ai piedi di Dekalinder
<So bene che i Drow non accettano alcun tipo di oggetto da un Elfo di superficie, ma infondo non lo sono pienamente...>, sorrise un poco
<Fingete che non sia mio e riposate...>.
Fece qualche passo, indossava solo un semplice vestito nero, ai deboli raggi di luce sembrava diventare di un verde quasi smeraldino, come con le ali dei corvi.
Era pronta ad andare nella direzione presa dal bambino, quando venne distratta dal proferire del Sacerdote. Continuò a dargli le spalle, sembrava impassibile, eppure le mani erano in preda a scatti involontari.
Le iridi rosse rimasero fisse nel punto in cui era scomparso Quarion, storse un poco la bocca. La mente lavorava veloce, quasi non sapesse prendere una decisione.
Scosse un poco il capo e riprese l'incedere lento, ma deciso, rispondendo brevemente:
<Spero di avere l'onore della Vostra guida, al mio ritorno...>

Dekalinder si chinò,riscosso,raccolse il mantello che la creatura lasciò innanzi a lui.

"non tutti i drow sono così stupidi da non saper apprezzare le altre razze,Morwen,molti altri invece si limitano a commerciare con esse.
ma io non sono completamente un drow,come tu non sei completamente un'elfa dopotutto"un lieve sorriso per l'ironia della sorte.

si avvicinò a Morwen prima che fosse in procinto di partire

non è ora,il tempo del riposo,il "bimbo" ha bisogno di assistenza,o perlomeno non voglio lasciarlo solo.
verrà poi il tempo...e spero di essere con Voi,allora.
questo egli disse,mentre con due dita della mano destra spostava lievemente una ciocca di capelli della creatura,dietro l'orecchio appuntite.

temendo poi,di aver osato troppo,ma senza nessuna espressione di rammarico sul volto,continuò:

se avete modo di rintracciarlo andate pure,ma io ho un mezzo meno diretto.

detto ciò intessè un Arcano di poca difficoltà ma molto utile:

Hei piccolo,dove sei finito?Morwen vuole venire da te,non avevi detto di volerle stare vicino?
queste parole egli disse al vento che si muoveva all'Ombra degli alberi,ed esso lo portò alla psiche del fanciullo.

[Foresta]

Sbattè più volte le palpebre, perplessa dal comportamento di Dekalinder, eppure dopo rise, per nulla fredda, tutt'altro. Portò una mano di fronte alle labbra, tentando così di soffocare quel segno di gioia, non volendo che il Drow lo interpretasse male.
<Siete pieno di sorprese... non mi aspettavo di certo simili movenze da parte Vostra... o comunque non è comune per la Vostra razza, ma come avete detto Voi... non lo siete pienamente.>, gli rivolse un sorriso, osservandolo per qualche istante.
Con la mano sinistra sistemò un poco il vestito, le iridi rosse vagavano per la foresta, cercando di memorizzare ogni suo singolo particolare e trovarvi anche solo qualcosa di sospetto che potesse condurli a una pista semplice, con cui avrebbero ritrovato Quarion.
Si abbandonò ad un semplice sospiro, segno di ogni cosa negativa, tornando lei stessa quasi impassibile in volto.
<E' normale che si comporti così... non desidera altro che trovarla... è più che comprensibile...> aggiunse, riferendosi al bambino, nonostante non avrebbe mai capito cos'è quel genere di affetto che lega un figlio alla propria madre o persino al padre. Socchiuse un poco gli occhi, con aria stanca, ma non si distrasse minimamente, intenzionata a ritrovarlo o quantomeno sapere che fosse al sicuro.