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 Oggetto del messaggio: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: mer dic 31, 2008 14:31 
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dopo anni di spese folli, anche in MotoGP si inizia a risentire della crisi economica tant'è che la verdona dal 2009 non sarà più al via del motomondiale.
A rimetterci sono stati anche due piloti Hopkins e Melandri che dopo il disastroso anno in Ducati sperava di riabilitarsi.
Vedremo come evolverà la situazione anche se per i 2 piloti non è delle più rosee (anche se forse chi sta "peggio" è il Macho.

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 Oggetto del messaggio: Re: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: ven gen 02, 2009 15:26 
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Incredibile!
Vedere un colosso del genere crollare sotto il peso della crisi è sconcertante.
Mi dispiace saperlo, visto che così lo spettacolo ne perderà un pò, e mi spiace anche per Hopkins e Melandri (a quest' ultimo poi, già con un anno da dimenticare, consiglierei un pellegrinaggio in qualche località religiosa).

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 Oggetto del messaggio: Re: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: ven gen 02, 2009 17:02 
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non c'entra nulla, ma gran bella firma ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: dom gen 04, 2009 00:15 
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Pare che le pessime notizie continuino.
Siccome La Kawasaki si è ritirata sono presenti sulla griglia 17 moto/piloti, mentre il minimo regolamentare è di 18.
Non credo sarà un problema rimediare la moto rimanente, ma è uno smacco per Dorna non riuscire a raggiungere la quota minima di partecipanti mentre la SBK (che ha tentato di affossare) ha il problema opposto e vanta una gamma di case costruttrici molto più variegata (da quest anno anche BMW ed il grande ritorno dell' Aprilia).
Segnalo, inoltre l'articolo sull' argomento del più scadente e fazioso dei commentatori di corse motociclistiche, Guido Meda (Giudo Me*da per gli amici di nonciclopedia) al quale ho inviato una risposta in 5 parti, ma siccome in ogniuna di queste c'era anche solo una parvenza di critica le prime 4 sono state censurate :D (Grande Mediaset!)
http://www.sportmediaset.it/grandprix/a ... 9338.shtml

Nell' articolo il farloccone parla di come non bisognerebbe gioire di questa rivincita della SBK nei confronti della Moto GP, il che è una cavolata detto da una persona che afferma che la SBK sia inferiore, nonostante sia un giornalista sportivo, dal quale ci si aspetterebbe un' imparzialità che, comunque, non ha mai dimostrato.
Eccolo impegnato in una delle telecronache del 2007
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Skaan Natsaclanee ha scritto:
non c'entra nulla, ma gran bella firma ;)


Grazie.
Ci ho messo un pò per trovare delle belle immagini e per ridurre, uppare e caricare Firma ed Avatar, ma ne è valsa la pena.

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 Oggetto del messaggio: Re: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: dom gen 04, 2009 16:30 
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MotoGP :"Il team Aspar pronto a schierare due Kawasaki "
Forse La kawasaki ci sarà, ma non con il team ufficiale
Riporto un articolo di sabato 3 gennaio 2009, ovviamente da prendere un pò con le pinze non essendoci ancora molto di ufficiale. :(

L'abbandono della Kawasaki è stato un duro colpo per la MotoGP. Tuttavia, la Dorna vuole mantenere in griglia due Kawasaki e per questo sta trattando con il team Aspar, già impegnato nelle classi 125 e 250.

TRATTATIVE - "Per gli ultimi due giorni sono stato al telefono con Dorna," ha dichiarato il team manager Jorge Martinez alla Gazzetta dello Sport, "mi hanno contattato e abbiamo inziato a parlare dell'acquisto di due Kawasaki. Sono molto interessato ad entrare in MotoGP, era un progetto che avevo già in mente, ed ora c'è questa possibilità, ma non so ancora con certezza cosa accadrà".

PILOTI - Martinez non avrebbe problemi ad affidare le moto a Marco Melandri e a John Hopkins, che già avevano un contratto per guidare nel 2009 con la casa di Tokyo. "Di sicuro non avrei alcun problema ad avere Melandri. In realtà è un pilota che mi è sempre piaciuto molto, ma in questo momento ci sono altre cose che hanno la priorità".


Per quanto riguarda, invece le voci di un addio Suzuki

MotoGP - Pernat: "La Suzuki ci sarà regolarmente"

Il manager di Loris Capirossi (nella foto), Carlo Pernat, ha smentito le voci che davano per possibile un ritiro della Suzuki dalla MotoGP.
A causa della rescissione economica mondiale la casa giapponese ha fermato il programma nel Mondiale Rally e non è infatti certa la partecipazione alla MotoGP, specie dopo l'abbandono della Kawasaki...

CONFERMA - "E' sicuro al 150% che Loris correrà la prossima stagione con Suzuki", ha dichiarato Pernat alla Gazzetta dello Sport, "i contratti con i piloti sono già stati firmati".

TAGLI - La sicurezza di Pernat non è intaccata nemmeno dai tagli che il team farà nella prossima stagione riguardo ai test: "Di sicuro, ci saranno alcuni tagli in Suzuki. Il test team ha già annullato le prove previste a fine gennaio".

Segnalo, inoltre, una discussione sul forum di DUERUOTE sulla crisi in Moto GP che vale la pena leggere.
http://news.motonline.com/article.pl?si ... 03/1036249

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 Oggetto del messaggio: Re: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: lun gen 05, 2009 16:33 
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Pharaun ha scritto:
Segnalo, inoltre l'articolo sull' argomento del più scadente e fazioso dei commentatori di corse motociclistiche, Guido Meda (Giudo Me*da per gli amici di nonciclopedia)

anche Me.daset è stata rinominata ;) cmq io quello meno lo sento meglio sto quindi in genere evito come la pestei suoi blog/scritti limitandomi soffrendo a sentirlo durante i motogp.
oggi cmq ho lasciato qualche messaggio pure io ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: mar gen 06, 2009 01:06 
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Skaan Natsaclanee ha scritto:
... cmq io quello meno lo sento meglio sto quindi in genere evito come la pestei suoi blog/scritti limitandomi soffrendo a sentirlo durante i motogp.
oggi cmq ho lasciato qualche messaggio pure io ;)


Per me vale lo stesso, la gara che ho seguito con più piacere è stata quella con lo sciopero dei giornalisti :D
Appena ho nuove posto qualcosa, mi sto tenendo super aggiornato.

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 Oggetto del messaggio: Re: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: mar gen 06, 2009 13:39 
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Arrivano e prime ricette per la soluzione della crisi Moto PG

MotoGP - I team manager incerti sulla riduzione delle gare

Secondo i team manager della MotoGP ridurre il numero di gare in calendario non darebbe un grosso contributo alla riduzione dei costi.

MENO TEST - Il manager del team Tech 3, Hervè Poncharal, gradirebbe invece un maggiore numero di appuntamenti: "Per me 18 gare non sono troppe. Prefrirei averne una di più invece che due giorni di test. Quando per provare si va a Sepang, in Qatar o in Australia, la totalità dei costi è a nostro carico. Quando invece abbiamo corso siamo stati pagati".

EQUILIBRIO - Per il manager della Ducati, Livio Suppo, è fondamentale mantenere questo calendario poichè garantisce i soldi necessari alla Dorna, la quale li ridistribuisce ai team: "Il contributo della Dorna ai team e ai costruttori è in crescita e per fare questo è necessario che abbiano delle entrate, e un modo per farlo è quello di avere più gare. Questo è il giusto compromesso tra quello che ci dà Dorna e quanto spendiamo per correre".

MENO GARE - Di opinione diversa è il manager della Suzuki, Paul Denning, che ritiene interessanti i tagli che si otterrebbero non disputando 3 gare: "Il modo più ovvio per ridurre i costi sarebbe quello di ridurre le gare. Credo che una riduzione a 15 gare sia ragionevole per tutti e non avrebbe effetti negativi sugli introiti derivanti dalle sponsorizzazioni. Offrire un'esposizione globale su 15 gare invece che su 18 non credo che darà una significativa differenza di ricavi".




Vi sono poi altre pessime notizie per Melandri :


MotoGP - Lucio Cecchinello: "Non schiererò Marco Melandri"

Lucio Cecchinello, manager del team Honda LCR, ha dichiarato che non è disposto a schierare una moto per Marco Melandri.
Il pilota ravennate, dopo l'abbandono della Kawasaki, ha cercato sistemazione nei team satelliti della Honda, chiedendo che gli venisse destinata una delle seconde moto a disposizione dei piloti.

BUDGET - Intervistato da 'MCN', il manager italiano ha dichiarato: "Sono stato avvicinato dal manager di Melandri (Alberto Vergani, ndr) per farlo correre nella mia squadra nel 2009. Ciò non avverrà per alcuni motivi, il primo dei quali è il budget, non facile da reperire vista l'attuale situazione economica. Trovare uno sponsor disposto a pagare Melandri, considerata la sua ultima stagione, non è semplice".

HONDA - "In secondo luogo sono sicuro che Honda non sarebbe d'accordo nel dargli una delle due moto", prosegue Cecchinello.
"Questo per HRC comporterebbe una maggiore richiesta di motori, di ricambi e maggiori costi di manutenzione, in un momento in cui vogliono cercare di ridurre i costi. Infine, è molto tardi per cercare il personale ed i meccanici necessari".



Ed anche Hopkins riceve notizie tutt'altro che rosee:


MotoGP - Il team Tech 3 non è interessato ad Hopkins

Hervè Poncharal, manager del team Tech 3, ha negato ogni interessamento per John Hopkins. Secondo alcune voci l'americano, sul mercato dopo l'abbandono della Kawasaki, dovrebbe sostituire il connazionale Colin Edwards sulla Yamaha della squadra francese. Hopkins, tuttavia, è ancora sotto contratto con la casa di Tokyo e sta aspettando un comunicato ufficiale dalla stessa.

IMPOSSIBILE - Intervistato da 'MCN' al riguardo, il manager francese ha dichiarato: "Ho letto di questa voce su internet, ma non c'è alcuna possibilità che John diventi diventi un pilota del team Tech 3 nel 2009. Abbiamo firmato dei contratti con James (Toseland, ndr) e Colin (Edwards, ndr) che saranno per quest'anno i nostri piloti e non abbiamo alcun dubbio al riguardo".

Cerdo che quest' articolo spieghi bene il perche la SBK risulta Vincente rispetto alla Moto GP:

Superbike,la regina delle due ruote

La notizia che Marco Simoncelli il prossimo anno farà qualche gara nelle derivate di serie, ha confermato una situazione che si percepiva già da qualche tempo: la Superbike è la vera regina delle due ruote e ne sono tutti attratti! Come se non bastasse, anche Valentino Rossi ha espresso il desiderio di battersi contro il “Re” Troy Bayliss. Per non parlare del recente ritiro della Kawasaki dalla Moto Gp, che apre potenzialmente le porte delle derivate di serie a Melandri e Hopkins.
D'altronde non poteva essere diversamente. La crisi economica mondiale che, di riflesso, ha investito anche lo sport, ed altri fattori, hanno dirottato le preferenze verso la Superbike.
I piloti, in quanto hanno capito che nelle derivate di serie domina ancora il fattore umano, nonostante l'elettronica (...che andrebbe abolita...), vedendo esaltato il loro talento.
Le case motociclistiche, le quali hanno visto che il rapporto investimenti-ritorno economico è nettamente a favore delle derivate di serie.
I team: un team privato può ben figurare in superbike senza spendere una fortuna. Cosa assolutamente impossibile nella Moto Gp.
Il pubblico. Ormai gli appassionati si identificano nella Superbike. Le moto che vedono correre sono quelle che comprano dal concessionario. I piloti: non sono quei “mostri” inavvicinabili con i quali è impossibile parlare. Il paddock della Superbike è un ambiente “aperto”. I piloti si fermano spesso a parlare con il pubblico ed a firmare autografi. Un esempio: Troy Bayliss!
Lo spettacolo. La formula delle due manches permette a chi sbaglia la prima gara di rifarsi nella seconda. La superpole (che da quest'anno cambia la sua formula) aggiunge spettacolo allo spettacolo.
La televisione. La Superbike sta diventando un evento mediatico motoristico di grande spessore. I grandi duelli in pista fino all'ultimo giro e la presenza di diverse case motociclistiche attira i media. Non da ultimo, nomi di grido in pianta stabile nelle derivate di serie come Max Biaggi.
Le gare di contorno. Durante il week-end corre anche la Supersport, nella quale si vedono “sportellate” ad ogni curva, la Superstock seicento e mille.
L'organizzazione. Da quando il mondiale delle derivate di serie è nato, venti anni addietro, i fratelli Flammini hanno fatto crescere la serie. Nei periodi di crisi, poi, sono stati capaci di fare scelte inizialmente molto discusse, ma che poi si sono rivelate fondamentali per la salvaguardia del campionato stesso.
Ci permettiamo di dare solo un consiglio agli organizzatori: abolire totalmente l'elettronica che rischia di diventare il “cruccio” della serie facendole perdere di spettacolarità.

MENO GARE - Di opinione diversa è il manager della Suzuki, Paul Denning, che ritiene interessanti i tagli che si otterrebbero non disputando 3 gare: "Il modo più ovvio per ridurre i costi sarebbe quello di ridurre le gare. Credo che una riduzione a 15 gare sia ragionevole per tutti e non avrebbe effetti negativi sugli introiti derivanti dalle sponsorizzazioni. Offrire un'esposizione globale su 15 gare invece che su 18 non credo che darà una significativa differenza di ricavi".

Un piccolo appunto: Valentino Rossi vuole sfidare il grande Troy Bayliss?!!!
Povero Pivello, non ha speranze!
Lo so, sono parecchio di parte (da notare avatar, firma, ed ammetto di essere un Ducatista cronico), ma credo che Troy sia il miglior pilota in circolazione, o meglio era, visto che si è ritirato :crying:

Segnalo, inoltre una intervista ai piloti del team Aprilia SBK (Biaggi-Nakano)
http://www.motorionline.com/moto/2009/0 ... -e-nakano/

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 Oggetto del messaggio: Re: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: mar gen 06, 2009 18:49 
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Troy è un grande per tanti motivi.
1° non è un bambino viziato e dopo le gare si ferma a parlare anche con i "poveri" spettatori e fan che lo adorano senza tirarsela come Lamentino Rossi. :bllll: Grandissimo Troy :spin: :D

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 Oggetto del messaggio: Re: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: mer gen 07, 2009 00:18 
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Skaan Natsaclanee ha scritto:
Troy è un grande per tanti motivi.
1° non è un bambino viziato e dopo le gare si ferma a parlare anche con i "poveri" spettatori e fan che lo adorano senza tirarsela come Lamentino Rossi. :bllll: Grandissimo Troy :spin: :D



Quante avrei di motivi da elencare per schifare Lamentino, e ne avrei 100 voltre tanti per lodare Troy, ma andrei pesantemente in Off topic :D

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 Oggetto del messaggio: Re: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: gio gen 08, 2009 19:30 
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Fioccano Oggi notizie disparate dull' incontro tra i vari rappresentanti delle case Moto GP che si è tenuto a Tokio




MotoGP - Chris Vermeulen: "Meno elettronica e ritorno alle mille"

Chris Vermeulen è uno dei piloti più desiderosi di assistere alla riduzione degli aiuti elettronici in MotoGP, e per il ritorno alla cilindrata di 990 centimetri cubi.

ELETTRONICA - Il 26enne australiano è, assieme a Valentino Rossi, il più attivo sostenitore dell'abolizione del traction control: "Mi piacerebbe vedere una limitazione dell'elettronica perchè vorrei guidare e gareggiare con tutti sullo stesso piano".

SPETTACOLO - Secondo il portacolori della Suzuki è possibile riportare lo spettacolo in MotoGP ritornando alle vecchie "mille": "La guida sarebbe più impegnativa, perché si potrebbero adottare diversi stili. Alcuni potrebbero essere più veloci all'inizio ed altri nel finale, e ciò renderebbe il tutto più interessante".



MotoGP - Cecchinello propone di fermare lo sviluppo dei propulsori

La strada per la riduzione dei costi, secondo Lucio Cecchinello, passa anche attraverso il congelamento dello sviluppo dei motori. Il manager del team LCR Honda ritiene che che grazie a questa idea sia possibile diminuire le spese del 20 o 30 per cento.

DURATA - Al riguardo l'ex pilota veneziano ha dichiarato a MCN: "Se vogliamo ridurre i costi, dobbiamo rivdere le norme tecniche. Abbiamo bisogno di congelare lo sviluppo dei motori, così da aumentarne la vita utile".

NUMERO - Anche Fausto Gresini aveva avanzato una simile proposta: "Queste misure ridurranno il numero dei motori necessari per affrontare la stagione", continua Cecchinello. "Ho una squadra di un solo pilota e corriamo con otto motori, che comportano una grande spesa, sia per la costruzione che per la manutenzione, visto che devono essere spediti in Giappone".

GIRI - Per fermare la rincorsa alle prestazioni il manager veneto limiterebbe il numero di giri del motore: "Dobbiamo limitare il numero di giri. In MotoGP è elevato e rende i propulsori delicati. L'ideale sarebbe usare solo quattro unità limitate a 18 mila giri".





Ci sono anche un paio di articoli di Me*da al riguardo

MotoGp: si cerca l'antidoto anticrisi
La Formula 1 deve insegnare qualcosa



TUTTI SEDUTI. Dalle undici della mattina (giapponesi) alle quattro del pomeriggio. I rappresentanti dei costruttori che partecipano al Motomondiale si sono seduti intorno ad un tavolo di un albergo di Tokyo per un primo incontro che dovrebbe portare a varare decisioni unitarie per fronteggiare la crisi economica che ha investito la MotoGP, mettendo la Kawasaki in condizione di annunciare un ritiro che ufficialmente però non ha ancora riscontri. Presenti i vertici di Honda-Hrc, Yamaha, Suzuki, Kawasaki e Ducati rappresentata dal project leader Livio Suppo.




IL SENSO DELL'INCONTRO: la Formula1 ha fatto scuola, ma per il 2009 è tardi. Difficile intervenire in maniera drastica sui costi della stagione in corso. Si potrà rinunciare a qualche test magari, ad accorciare un po' i minutaggi di certi turni di prova per preservare l'usura dei motori. Ma il grosso delle spese di approvvigionamento è già stato sostenuto. Costruttori concordi, per fare un esempio, su come sia impossibile rinunciare da subito ai costosissimi freni in carbonio, ciò che invece sarà fatto a partire dall'anno prossimo. Gli obiettivi primari però, dal 2010, saranno quelli di ridurre drasticamente il numero di chilometri che le moto percorrono nel corso di una stagione e quello di allungare sensibilimente la vita dei motori lavorando individualmente sull'affidabilità. Per ridurre le percorrenze i costruttori si sono mostrati pressochè unanimemente d'accordo nel voler rinunciare a quasi tutti i test che di norma vengono effettuati nel corso di una stagione, magari il lunedì e il martedì successivi a certi Gran Premi.

SOLO TECNICA. Nessuno è sceso sul campo dei massimi sistemi. A parte Suppo, i presenti all'incontro erano professionisti di estrazione tecnica. Prima o poi bisognerà farlo, ma stavolta non si è parlato nè di marketing, nè di comunciazione, nè tantomeno di diritti televisivi o filosofia del motociclismo sportivo dei prototipi in relazione alle derivate di serie. Sappiamo quindi che sicuramente non si arriverà a limitare il numero dei giri dei motori ad un tetto massimo imposto perchè "significherebbe far girare male .- ci ha detto Livio Suppo - dei motori già progettati per rendere a regimi più alti. Il grosso del lavoro dovrà essere fatto dalle case, individualmente per progettare motori che durino di più. Ciascuno deciderà come fare. Ma siamo più o meno d'accordo che si dovrà arrivare ad un minimo di Gran Premi da fare con lo stesso motore".

MENO GP: Ci risulta che un costruttore giapponese abbia proposto di accorciare un po' un calendario che in effetti è lungo e gravoso. Ma è anche vero che la Dorna guidata da Ezpeleta raccoglie parte dei proventi che poi vengono redistribuiti ai team anche attraverso i paesi ospitanti. La via è sensata per un verso, ma impraticabile per un altro.

IL PRIMO DI UNA SERIE: il meeting di Tokio "non è e non rimarrà isolato - ci ha detto ancora Livio Suppo - Abbiamo definito di ritrovarci ai test di Sepang il 6 e il 7 febbraio per continuare quello che credo diventerà un calendario di lavori. Ci siamo trovati, magari con le nostre distanze culturali , ma tutti con lo stesso obiettivo. Quello di fare in modo che questa crisi sia un'occasione di rilancio di un Mondiale che serve a tutti. Ora dobbiamo pensare a come risparmiare, ma essendo aziende vorremo fare in modo che si tornasse a vendere bene le moto e a guadagnare".

KAWASAKI, UN "NI" CHE FA SPERARE - La domanda delle domande era per la Kawasaki che all'incontro si è presentata sì (in lieve ritardo) , ma in maniera molto giapponese ha evaso la questione posta dagli altri colleghi costruttori: ci siete o non ci siete? Tentennamenti per risposta e la sensazione netta che Kawasaki attenda, sempre in Giappone, l'incontro personale di domani con Carmelo Ezpeleta. Il che significa lasciare aperto uno spiraglio importante.

MELANDRI E HOPKINS? Incontro che avverrà domani e avrà lo scopo realistico di salvare il minimo sindacale di moto sulla griglia affidando una o due moto verdi ad un team terzo, che potrebbe davvero essere quello di Aspar Martinez a cui Hopkins potrebbe far gola per lo sponsor che so porta in dote (la Monster) e Melandri per il talento espresso (in passato) e le poche pretese che ha.


La Kawasaki continua!
Ezpeleta convince i "verdi", le moto in gestione a Martinez


La Kawasaki continua a correre. Facilmente senza il verde ufficiale addosso, ma l'intervento che Carmelo Ezpeleta ha fatto personalmente sui vertici giapponesi proprio oggi è stato risolutivo.

Il viaggio del manager spagnolo del resto aveva proprio questo scopo. E il fatto che i vertici di Kawasaki fossero disposti a confrontarsi e non si fossero ancora pronunciati con un comunicato ufficiale di ritiro, lasciava spazio ad una soluzione positiva per lo schieramento di partenza.

Ancora non arriva l' ufficializzazione del ritiro della Kawasaki


MotoGP - Nessuna novità dalla Kawasaki, ritiro meno sicuro

Si ritira, non si ritira? L'ufficializzazione dell'addio alla MotoGP da parte della Kawasaki continua a farsi attendere, nella giornata in cui i rappresentanti dei costruttori (compreso quello di Akashi) si sono riuniti in Giappone per discutere dei provvedimenti da prendere per arginare la crisi che sta travolgendo il campionato. L'evolversi della situazione sta però rendendo meno certa la volontà dei vertici nipponici di concludere il proprio impegno agonistico.

SPIRAGLIO - Potrebbe profilarsi una clamorosa marcia indietro, ma si tratta pur sempre di una ipotesi. Questa mattina l'agenzia francese AFP ha riportato le parole di una fonte anonima interna alla squadra: "La questione del ritiro è in considerazione, ma non abbiamo preso una decisione. Siamo in contatto con le parti interessati per scegliere che cosa fare". La presunta "gola profonda" sarebbe addirittura il team manager Michael Bartholemy, come rivelato da Caradisiac.

TUTTO IN BALLO - Probabilmente, quindi, ci sarà ancora da aspettare prima di avere una notizia certa direttamente dal marchio nipponico. Mollare la partecipazione alla classe regina potrebbe non essere poi così conveniente: la Kawasaki ha infatti siglato un contratto valido sino al 2011 con la Dorna, per assicurare fino ad allora la propria presenza in MotoGP. Non rispettare l'accordo significherebbe anche pagare delle ingenti penali all'azienda spagnola, oltre che agli eventuali partner danneggiati o ai piloti lasciati a piedi, se Marco Melandri e John Hopkins non trovassero una sistemazione.

SALVATORI - Non bisogna dimenticare che Jorge Martinez, patron dell'Aspar Team, è sempre in predicato di rilevare il reparto corse per gestire l'attività in pista dalla Kawasaki. Bartholemy sarebbe coinvolto nella trattativa in qualità di mediatore tra la casa madre e l'ex corridore iberico, che non sarebbe comunque il solo interessato ad un'operazione di questo tipo. Stiamo a vedere.



Ormai in Giappone è notte fonda e un comunicato congiunto di Dorna e Kawasaki è atteso per le prossime ore. Al momento siamo in grado di dirvi che le due moto giapponesi correranno e che la pista della gestione Martinez è certamente la più plausibile.

Significa in pratica che Ezpeleta ha convinto la dirigenza di Akashi, oppure che Akashi ha fatto una proposta che Ezpeleta non poteva rifiutare per avere il minimo regolamentare di moto alla partenza. Che peraltro, a questo punto, saranno una in più rispetto all'anno scorso, essendosi aggiunta l'iscrizione della Ducati di Sete Gibernau.

Appare più chiaro ancora a questo punto che il ritiro di Kawasaki come team ufficiale era in parte pretestuoso. Si tiravano via per la crisi, ma anche e soprattutto per una mancanza cronica di risultati che da "ufficialissimi" non gli faceva fare una buona figura.

Il team ufficiale dunque non c'è più, non ci sarà più - immaginiamo - Michael Barthlemy alla guida del team. Ma le moto, che sono già state progettate, costruite e provate, non vengono disperse. Nessuno, dal costruttore ai piloti all'organizzatore, poteva avere interesse che un reparto corse così strutturato mandasse i suoi prototipi al museo.

Come se fosse già stato tutto in parte organizzato, come se quel comunicato ufficiale di ritiro che non arrivava mai, non fosse in realtà mai stato scritto nè pensato.

Anche se di diverso avviso sono i giornalisti di Repubblica

MOTOGP, STAMPA: KAWASAKI SEMPRE PIU' VICINA AL RITIRO
Fonti anonime vicine all'azienda danno per "molto probabile" un imminente addio alla MotoGp da parte della Kawasaki. Secondo l'agenzia nipponica 'Kyodo', tale decisione da parte del costruttore di moto giapponese (per ora nessun annuncio ufficiale) sarebbe già stata comunicata ai piloti che avrebbero dovuto prendere parte al mondiale 2009, John Hopkins e Marco Melandri. Alla base del ritiro il sensibile calo delle vendite per la pesante crisi economica internazionale, una situazione che avrebbe portato i vertici dell'azienda alla decisione di cancellare la partecipazione alle competizioni per tagliare i costi.





La crisi MotoGP però è lampante anche perchè iniziano a circolare notizie di questo tipo...

MotoGP - Brivio: "Stiamo lavorando per far correre Rossi in SBK"

Davide Brivio, team manager di Valentino Rossi in MotoGP, ha ammesso che la Yamaha sta facendo il possibile per consentire al suo portacolori di prendere parte ad un appuntamento del Mondiale Superbike, come da qualche tempo il corridore pesarese ha ammesso di desiderare.

POSSIBILE - "Non è facile, ma il reparto corse ce la sta mettendo tutta per mettere a disposizione una R1 per Valentino", ha dichiarato Brivio. "Essendo una moto nuova le cose sono pià difficili, ma possiamo riuscire a fargli questo regalo". Brivio, peraltro, è già stato responsabile del team Yamaha Belgarda, diventato successivamente Yamaha Motor Italia.

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Al fine arriva
Ora è ufficiale: la casa giapponese lascia la MotoGP, complice la crisi finanziaria mondiale. Marco Melandri e John Hopkins, i piloti ufficiali per la stagione 2009, adesso rischiano di restare a piedi.La casa giapponese, infatti, ha annunciato il ritiro dalla classe regina del Motomondiale. Una terribile notizia per Marco Melandri e John Hopkins.
Fonte la Gazzetta.

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Stavo per postare la notizia arrivata dall' ANSA, ma mi hai preceduto, ad ogni modo:

Cita:
2009-01-09 11:46
MOTOGP, KAWASAKI ANNUNCIA IL RITIRO
TOKYO - La crisi economica internazionale lascia sul campo un altro nome illustre dei motori 'Made in Japan': il costruttore di motociclette Kawasaki ha annunciato oggi il ritiro immediato dalle competizioni della MotoGp per tagliare i costi, seguendo la strada già intrapresa dalle connazionali Honda, Subaru e Suzuki, che lo scorso anno avevano formalizzato l'addio alle corse di Formula Uno e Rally. La decisione del gruppo Kawasaki Heavy Industries, già nell'aria da settimane, è stata formalizzata tramite un comunicato diffuso oggi a Tokyo: "L'effetto della crisi economica internazionale in corso è stato determinante - si legge nella nota -, e, nonostante gli sforzi dell'azienda per affrontare rapidamente i profondi cambiamenti in atto, prevediamo che i tempi per la ripresa saranno lunghi. Per questo abbiamo ritenuto opportuno riorganizzare al meglio le risorse del gruppo, lasciando dal 2009 le corse del campionato MotoGp".

Alla base del ritiro di Kawasaki - presente nel massimo circuito motociclistico complessivamente per 17 anni, in tre periodi, l'ultimo dei quali cominciato nel 2002 - il sensibile calo delle vendite globali, soprattutto sui mercati statunitense ed europeo, nella scia della pesante crisi economica mondiale; oltre a risultati inferiori alle attese nelle competizioni della MotoGp. L'addio alle corse, si apprende, permetterà al gruppo di risparmiare su base annua circa 4 miliardi di yen (oltre 31 milioni di euro). Le voci in merito all'abbandono delle competizioni da parte del costruttore nipponico - una decisione che secondo indiscrezioni di stampa sarebbe già stata annunciata da tempo ai piloti che avrebbero dovuto prendere parte al mondiale 2009, John Hopkins e Marco Melandri - si erano susseguite con sempre maggiore insistenza dalla fine dello scorso anno, senza tuttavia trovare, fino ad oggi, nessuna conferma ufficiale da parte dall'azienda.

Con l'addio di Kawasaki alle corse, salgono a quattro, nell'arco di poche settimane, le vittime illustri del mondo dei motori nipponico piegate dagli effetti della crisi economica planetaria: nel dicembre scorso era stato per primo il gigante dell'auto Honda a gettare la spugna, annunciando tramite l'ad Takeo Fukui la "decisione difficile" di abbandonare la Formula 1. Poco dopo, per le stesse ragioni, la stessa strada era stata intrapresa anche da Subaru e Suzuki, ritiratesi una dopo l'altra dal mondiale Rally.



KAWASAKI, IL RITIRO DOPO 17 ANNI IN CLASSE REGINA
La Kawasaki, che ha annunciato oggi il ritiro dalle competizioni della MotoGp, ha disputato il Campionato del mondo di motociclismo nella classe regina per 17 anni complessivamente, in tre periodi inframezzati da due assenze, la più lunga dal 1983 al 2001. La casa giapponese esordì nella classe 500 nel 1970, diventando subito vicecampione del mondo costruttori grazie al pilota privato neozelandese Ginger Molloy (Bultaco-Kawasaki), piazzatosi al secondo posto dietro Giacomo Agostini, campione del mondo su Mv Agusta. La Kawasaki fu assente dalle gare dal 1976 al 1978, prima di ripresentarsi come scuderia ufficiale all'inizio degli anni '80 con il pilota sudafricano Kork Ballington. Poi, per una ventina d'anni non vi sono state più moto della marca giapponese fino all'avvento della MotoGp nel 2002. Ecco i tre periodi Kawasaki in 500cc/MotoGp, con relativi piazzamenti. 1970-1975 1970: Ginger Molloy (Nzl/Bultaco-Kawasaki), 2/o 1971: Dave Simmonds (Gb), 4/o 1972: Dave Simmonds (Gb), 7/o 1973: Eric Offenstadt (Fra/Kawasaki-Smac), 13/o 1974: Christian Leon (Fra) 20/o 1975: Mick Grant (Gb), 14/o 1979-1982 1979: Mike Baldwin (Usa/Kawasaki-Suzuki), 13/o 1980: Kork Ballington (Saf), 12/o 1981: Kork Ballington (Saf), 8/o 1982: Kork Ballington (Saf) 9/o 2002-2008 2002: Andrew Pitt (Aus), 25/o 2003: Garry McCoy (Aus), 22/o 2004: Shinya Nakano (Gia), 10/o 2005: Shinya Nakano (Gia), 10/o 2006: Shinya Nakano (Gia), 14/o 2007: Randy De Puniet (Fra), 11/o 2008: John Hopkins (Usa), 16/o.




Per quanto riguarda Melandri, poi...
Cita:
Melandri scarta la Sbk


Marco Melandri dice no alla Sbk. Il centauro ravennate è a caccia di una moto per la prossima stagione in MotoGp dopo il preannunciato ritiro della Kawasaki. Ma Macio dopo i rifiuti dei team Gresini e Cecchinello può solo sperare in un ripensamento dell'azienda giapponese.

L'ipotesi Superbike è invece definitivamente tramontata, almeno così pensa il suo procuratore Alberto Vergani, intervistato da MCN: "Marco vuole rimanere in MotoGP, ha solo 26 anni e la sua carriera nella categoria non è finita, ha l'esperienza per stare davanti. E poi penso che si possa andare nel Mondiale Superbike solo se si dispone di un ottimo pacchetto in un team ufficiale. E pensare che 12 mesi fa Marco poteva lottare per il titolo nella squadra campione del mondo mentre ora è a piedi".

Il punto sulla situazione della Kawasaki: "Al momento tutto tace. E' molto difficile trovare una moto a gennaio e in una situazione normale verremmo considerati dei pazzi a cercarla".


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 Oggetto del messaggio: Re: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: ven gen 09, 2009 21:22 
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Pharaun ha scritto:
... "Marco vuole rimanere in MotoGP, ha solo 26 anni e la sua carriera nella categoria non è finita, ha l'esperienza per stare davanti. E poi penso che si possa andare nel Mondiale Superbike solo se si dispone di un ottimo pacchetto in un team ufficiale. E pensare che 12 mesi fa Marco poteva lottare per il titolo nella squadra campione del mondo mentre ora è a piedi".

Frasi simili mi fanno sperare che i piloti attuali restino sempre in MotoGP lasciando a noi la SBK.

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 Oggetto del messaggio: Re: l'addio della Kawasaki
MessaggioInviato: ven gen 23, 2009 12:19 
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ottimo topic dettagliato e aggiornato che in modo conciso mi ha fatto sapere subito quel che mi interessava senza fare ricerche su internet

BRAVI e continuiamo così :clap: rendere valm un posto interessante anche per reperire notizie oggettive e report ANSA o cmq articoli di settore mi piace

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