La distanza tra i due ora era ridotta, e se Heonidas aveva tutta l'intenzione di raggiungere il suo avversario, Sarin non poteva continuare a fuggire, se voleva avere la meglio in quello scontro.
Oppure era proprio quella, la sua intenzione?

TURNO A SARIN D'ROSH
(distanza 12m)

Grigio. Indistinto. Gravido di possibilità. C'erano tanti motivi per cui Sarin apprezzava il piano etereo, alcuni estetici, alcuni ambientali... Fluttuò indietro aumentando ancora la distanza fra lui e Phemt e puntò una mano contro il suo ostinato e illogico rivale "MaEnKi SanDan!" Alle parole di Sarin, tre fasci rossi cominciarono ad avvolgersi l'uno intorno all'altro mentre volavano verso il guerriero, per poi dividersi e attacare separatamente. Incurante del risultato del suo attacco Sarin fece alcune strane mosse, portando i piedi uno affianco all'altro, la mano destra dietro la schiena, la sinistra in avanti, aperta come se reggesse qualcosa in mano e sul suo volto si dipinse un ghigno di scherno. "Avanti, kusari no baka, vieni a prendermi..." Le dita della mano visibile si mossero, invitando il nemico ad attaccare.

I tre fasci infuocati colpirono in pieno Heonidas, arrventando la sua armatura, il suo scudo, bruciandogli i capelli e la pelle.

Il guerriero si ritrovò la pelle ustionata e sfrigolante, e il dolore fu insopportabile anche per un guerriero della sua tempra.

E come se non bastasse, ora Sarin si faceva persino beffe di lui, invitandolo al combattimento.

TURNO A HEONIDAS PHEMT
(distanza 18m)

Accadde qualcosa di strano, nel piano etereo.
I due contendenti videro tutto intorno mulinare le immagini indistinte di luoghi che mai avevano visto, spostandosi dai tunnel dove finora avevano combattuto come se stessero viaggiando a velocità impressionante, ma senza muovere un muscolo.
Poco dopo, si ritrovarono nelle loro stanze, lo scontro concluso in parità.