Heonidas rimasse rimasse quasi stordito dalle sue stesse azioni. Come mai non riusciva a colpire il mago? come mai gli aveva consegnato l'arma? Come aveva fatto il suo avversario ad insinuarsi nelle sue potentissime difese? .. Heonidas era in balia del suo gioco.
Il mago era sul punto di colpire

Turno allo Janbar

Compiaciuto per la docilità con cui Heonidas aveva obbedito, lo Janbar si concesse un sorriso.
Finalmente quell'essere era pronto, finalmente quell'anima poteva essere legata all'Ombra, e la sua parte nera poteva prendere il sopravvento sulla futilità di cui Phemt andava ormai spogliandosi.

Fece un passo indietro, e dopo un lungo respiro lo Janbar sollevò la mano sinistra, e iniziò a cantilenare con voce cupa e ipnotica.
Contemporaneamente, i due chiusero gli occhi, e il Benedetto dall'Ombra potè entrare nello spirito del possente guerriero. Lì trovò il seme oscuro, e lo fece germogliare e crescere.
Espandendosi, esso cominciò ad avvolgere ogni filamento dell'anima di Heonidas, mutandola verso la sua nuova e superiore forma.
Crebbe in lui il Male, nacque la fede nell'Ombra e la fedeltà verso il suo figlio prediletto, lo Janbar.
Il suo già grande senso dell'onore si fuse con una devozione incrollabile alla causa che il mago gli aveva indicato.

In principio, tutto questo fu doloroso.
Ad Heonidas parve di essere annullato, che gli venissero strappati i ricordi e l'identità, gli affetti e i principi.
Poi però il dolore venne sostituito dal torpore, che il guerriero accolse come salvifico, e il buio dilagò come inchiostro, cullandolo e ristorandolo.
Nuova forza e nuovo vigore scorrevano in lui, determinate da nuove e incrollabili certezze.

Quando, poco tempo dopo, entrambe riaprirono gli occhi, lo Janbar allungò il suo bastone verso Heonidas, porgendogli la sua preziosa arma:

Benvenuto, Figlio dell'Ombra. La tua rinascita si è compiuta oggi, e un grande destino ti si stende davanti.
Gioisci, perchè ora sei più immenso di quanto tu non sia mai stato.

Il dolore era passato. La confusione era sparita. La sua vita aveva finalmente un senso, uno scopo.
Si inchinò:
Maestro, mio salvatore. Accetta questo umile servo dell' Ombra come tuo discepolo. Insegnami a servirla ed a gratificarla con il mio operato. La mia catena è al tuo servizio.

Non si mosse, il volto rivolto al terreno, aspettando una parola del suo nuovo mentore.

Heonidas non aveva più la volontà ne il desiderio per continuare.. e Tharmekhul ne fu al corrente.. con un elementare incantesimo ognuno torno alla propria camera poichè lo scontro era finito

Lo Janbar vincitore