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 Oggetto del messaggio: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: mer giu 17, 2009 16:41 
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Heonidas Phemt riprese coscienza. Prima, un terribile schianto, i suoi rantoli mentre i visceri gli uscivano dallo squarcio nell'addome, la luce, le tenebre e...la fine. Si ritrovò sulle sponde di un ampio fiume, l'odore di putrefazione che emanava da quella palude era così intenso che neanche mettendo insieme l'olezzo di tutti i campi di battaglia che il guerriero aveva calpestato, ed erano tanti, vi si poteva fare un paragone.

Heonidas si alzò, cercando di capire dove fosse finito. Lo sforzo gli sembrò immane, si riaccasciò. Dov'era finita tutta la sua forza? Guardò la sua spoglia figura, una grigia anima che non conservava neanche il minimo barlume dell'antico splendore del Signore delle 10 città.

Scosse la testa mentre si guardava attorno. Pareva che un malvagio ladro avesse rubato i colori da quel luogo. Il cielo era grigio, il terreno era grigio, lo stesso fiume era grigio com' anche il sangue che sprizzava dagli arti mozzati che galleggiavano nella livida palude.

"Ed ecco verso me venir per nave
un vecchio, bianco per antico pelo,
gridando..."

Ah! Ecco là l'anima contesa tra abisso e inferi! Colui che eseguiva displinatamente gli ordini della regina del caos!


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"Caron Dimonio, con occhi di bragia,
batte col remo qualunque s'adagia."

Il traghettatore accostò.

Avanti!! Muoviti anima prava, che la tua ricompensa ti aspetta...muahahahaha!

La risata stridula del vecchio si perse nel vuoto. Heonidas non riusciva a muoversi, voleva solo essere lasciato in pace con i suoi rimpianti. Ora che la sua mente era libera dalla corruzione dell'Ombra si rendeva conto di come si era lasciato manovrare da Jan Dalbar, di quanto follemente avesse rifiutato la verità che gli veniva offerta dal santo Aeron, di come si era fatto guidare in combattimento dalla cieca fede in una divinità che predicava tutto ciò che era contrario a quelli che erano sempre stati i suoi principi: l'ordine, la disciplina, la giustizia.

All'improvviso un remo calò dall'alto e Phemt sentì la sua anima squarciarsi, un dolore impronunciabile. Riuscì ad emettere solo un flebile gemito.

Come osi, demonio?

Un ricordo del suo antico orgoglio. Heonidas si alzò improvvisamente, lanciandosi verso il barcaiolo. Un'altra mazzata lo raggiunse all'addome, piegandolo a metà sull' arma di Caronte che la alzò senza sforzo, lasciando cadere il guerriero nella piccola imbarcazione.

Il cuore di Heonidas Phemt traboccava di sconforto e disperazione.
"Anche un vecchio non ha difficoltà a mandarmi al tappeto, dove sono finito?"
In cuor suo sapeva la risposta, ma se non se la voleva dare da solo, ci pensò il lugubre traghettatore:

Sei morto, caro mio. Stiamo procedendo lungo il fiume Stige. La tua anima è stata destinata alla terza apatia dell'Ade, Plutone! Sarai rinchiuso per l'eternità tra le mura insormontabili del Mondo dei Morti!Muahahahaha!

Morto. Eternità. Apatia. Plutone. Sconforto. Disperazione. Eternità. Questi i pensieri di Heonidas mentre attraversava le grigie distese dell'Ade. Ogni tanto il fiume passava accanto a campi di battaglia. Le schermaglie tra diavoli e demoni gli facevano tornare alla mente i momenti in cui aveva dato prova del suo valore, falciando nemici e creando il vuoto nel raggio di portata della sua catena chiodata. Ormai tutto questo era perduto.

Uscirono dal corso principale del fiume Stige, per inserirsi in un affluente.

Goditi il panorama, guerriero! Siamo quasi arrivati...hihihihihi!

Poco dopo cominciarono a scendere a spirale in un enorme vortice, Heonidas pensò che Caronte fosse completamente pazzo -e la sua insana risata non aiutava certo a dissuaderlo da questo pensiero-, ma allo stesso tempo, la consapevolezza della morte, gli impedì di fare alcunchè per dissuaderlo dalla folle impresa. Giunti in fondo al vortice, si ritrovarono inconcepibilmente sulla stessa barca, completamente integra, a solcare le placide melme del fiume. Davanti a loro si ergevano mura altissime, Heonidas non riusciva a scorgerne la fine in cielo.

Eccole là, amico. Il tuo viaggio volge al termine.

Poco più avanti lungo le mura, ecco che si cominciavano a vedere le porte del Mondo dei Morti: In bronzo battuto, alte quanto il più mostruoso dei draghi, appena scalfite dai tentativi degli Eroi di oltrepassarle. Ed ecco al loro fianco la bestia immonda che aveva il compito di sorvegliarle, un mastino a tre teste talmente enorme da coprire quasi completamente la vista del maestoso ingresso.

Caronte accostò ed incitò il guerriero a scendere. Questa volta Heonidas non protestò minimamente. Riportò i suoi piedi incorporei sul terreno grigio e si fermò a contemplare l'immensità delle mura in cui sarebbe stato rinchiuso per l'eternità.

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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: mar giu 23, 2009 19:42 
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Heonidas continuò a camminare per un breve tratto, poi si volse ad osservare

… Ed ecco a sinistra un’ampia città circondata da triplice muro, un fiume vi scorre dintorno di fiamme roventi, un fragore che grossi macigni travolge: il Flegetonte Tartàreo. Di fronte immensa la porta, di cardini saldi infrangibili, cui non giova forza di uomini a rompere e neppure di nani a battaglia…

“Tutta questa che vedi è turba insepolta e illacrimata” proclamò una possente voce alle spalle del guerriero che lo costrinse a girarsi.

Ora il nuovo arrivato si trovava dinnanzi a due figure che lo fissavano, un enorme cane a tre teste ed un umanoide altrettanto grande e coperto da una lunga toga nera.

“Concesso non è a Caronte di traghettare di là dalle rive orrende pe’ flutti sonori le anime prima che dentro la tomba il corpo abbia pace.. il che mi pone un grande quesito Phemt.. che destino ti deve riservare il grande Minosse?” finendo con una sonora rissata.
A quelle parole Cerbero il cane a tre teste cominciò a ringhiare con ognuno dei suoi capi. Il Giudice dei Morti, come viene chiamato Minosse dai preti di tutti i reami era un umanoide dalle dimensioni soprannaturali, alto più di quattro metri con spalle larghe e possenti. Probabilmente da sempre esistito, il suo viso non si abbandonava a rughe o nessun particolare che potesse dare segno del passar del tempo. Non portava armi, non portava gioielli né bastoni, ma imponeva obbedienza con la sua sola presenza.
Il paragone per Heonidas fu immediato, quella figura d’infinita nobiltà gli ricordò quel che lui era stato un tempo, il miglior guerriero delle dieci città, capo assoluto ed indiscusso. Ricordò così i tempi quando i passanti si fermavano per omaggiarlo con i dovuti inchini, ricordò le famiglie che lo onoravano con gratitudine ad ogni festa e ricordò l’ammirazione che provavano per lui tutti i suoi sottoposti. Soprattutto ricordò cosa voleva dire il rispetto e fu come se un incantesimo che a lungo lo aveva tenuto soppresso fosse completamente svanito.
Quando il guerriero cominciava però a realizzare la situazione Minosse continuò la sua litania.

“Il tuo corpo non è sepolto, ed il tuo destino è infame, IO decreto che tu rimanga cent’anni ad errare intorno alla proda, poiché in vita le tue azioni furono sacrileghe; hai seguito l’Ombra? Sei condannato a rincorrere la tua stessa ombra finché IO LO RITERRO’ APPROPRIATO!”

Tutto si susseguì ad un’immensa velocità lasciando il campione delle dieci città esterrefatto, l’aura che il giudice emanava con la sua sola presenza lo lasciò immobile, perplesso, impotente.
Le sorprese però non erano finite, la situazione continuava a mutare senza dare tregua a Heonidas nemmeno di secondi per digerire il tutto…

.. Fu allora che un portale si aprì a qualche metro dai due e un’enorme martello da guerra si schiantò sulla nuca di Minosse..
“SCAPPA!!!” fu l’imperativo di un nano che Phemt conosceva e che cercava di fargli strada per raggiungere il portale ancora aperto.

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:balla:

“Per sfuggire ad un nano furibondo occorrono gambe leste. E ricorda: dovrai sempre essere più svelto dell’ascia che ti scaglierà dietro.
Se gli sfuggi, modifica il tuo aspetto: egli possiede una memoria incredibile. Può così accadere che, dopo venti cicli solari, un boccale ti si fracassi all’improvviso sulla testa e la risata rabbiosa del nano ti risuoni sulle orecchie”


"Una volta la morte andò da un nano e voleva prenderlo con sé, ma il nano piantò bene gli stivali sulla pietra su cui stava, abbassò la fronte con fare testardo e disse di no. La morte passò oltre"

Le cinque stirpi, La guerra dei nani, Markus Heitz


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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: mer giu 24, 2009 14:05 
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Heonidas Phemt non credeva ai suoi occhi. Non aveva sperato per un solo secondo che Dal Janbar lo ritenesse così utile da sprecare tempo ed energie per andarlo a tirare fuori dal Regno dei Morti. Ma quello che si presentava alle sue incredule pupille era palesemente impossibile. Tharmekul!! Il dio nano che il guerriero aveva fatto bersaglio del suo sarcasmo da bettola fin dal suo arrivo al torneo era lì, martello in mano, che gli indicava una via di fuga dal luogo in cui avrebbe dovuto subire pene eterne. Heonidas non ci pensò due volte. Si lanciò verso il portale alla massima velocità consentita dalla sua condizione, voltandosi indietro solo per salutare:

Minosse, cagnaccio, è stato un vero piacere!

E col sorriso sulle labbra ed una mano alzata varcò il portale...

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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: mer giu 24, 2009 15:46 
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...per ritrovarsi improvvisamente nelle stanze private di Tharmekhul.
Il nano era comodamente sprofondato in un'ampia poltrona: indossava una magnifica armatura, ma in compenso si era tolto gli stivali, e agitava le dita dei grandi piedi facendole scrocchiare con evidente piacere.
Sul pavimento alla sua sinistra era adagiato l'elmo a calotta, alla sua destra il grande martello rimaneva in verticale grazie all'ampia testa squadrata.

Ingollando l'ultimo sorso di birra dal boccale, esordì con un poderoso rutto e disse esibendo uno smagliante sorriso a trentaquattro denti:

Mi stavo chiedendo se non dovessi ringraziarti, Heonidas: un po' di ginnastica era quel che mi ci voleva per liberare la mente, e ammetto che ho assaporato la soddisfazione di una sonora martellata sul cranio di quell'odioso omino sentenzioso che si chiama Minosse.

Ma l'espressione si fece immediatamente truce

E parimenti mi chiedo se ti meriti questa seconda chanche che ti sto per offrire...

Rimase per qualche istante in silenzio, come se stesse prendendo proprio in quel momento la sua decisione.
Poi stese il braccio, aprì la mano nodosa, e il corpo di Heonidas tornò forte e fiero come quello di un tempo. Carne, ossa, sangue... vita.

Avremo modo di parlare ancora, e di approfondire la questione, ma non ora. Siamo attesi, è il momento di portare a galla la verità.
Andiamo.


E così il dio nano e Tharmekhul raggiunsero il Salone.

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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: gio giu 25, 2009 00:04 
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*nel frattempo, in uno squarcio fra lo spazio ed il tempo, una gnomica figura attendeva il momento giusto e...*

Zakk
! l'onomatopeico e stranamente appropriato rumore che produsse la mano dalle lunghe unghiette arcuate e affilate dello gnefro mentre afferravano il colletto del nonmorto di nome Jerome e lo trascinavano in quello spazio fra gli spazi.

"uhm, ti immaginavo più grosso", proferì scaricandolo a "terra" o meglio dinnanzi a lui. il luogo, se così si può definire, era una sorta di parte multicolore di tutti i creati, una sorta di piegatura dei multiverso, linea di confine fra ogni mondo conosciuto e sconosciuto, il posto preferito dai contrabbandieri planari, lontano dagli occhi indiscreti di ogni creatura, persino degli dei, forse solo Destino, il primo degli eterni, può scrutare attraverso quel velo insormontabile; ma questa è un'altra storia. Agli occhi dello sconfitto e marchiato Nonmorto appariva un piccolo essere, alto all'incirca un metro, dalla pelle giallo vomito e gli occhi spiritati. La pelle grinzosa e i denti aguzzi lo indirizzavano verso il regno dei goblinonidi, ma all'occhio attento, appariva la vera natura di folletto fluviale, uno Gnefro insomma!

" il mio nome è Drakn, Principe del villaggio nerino!" disse assumendo delle dimensioni ciclopiche, per poi tornare alle sue forme consuete. Poi passandosi distrattamente una mano sulla fronte, alzando di poco il modesto cappello di paglia, Drakn scoprì il simbolo che lo legava a la creatura che aveva difronte. Lo stemma del signore degli inferi, Asmodeus, marchiava a fuoco vivo la fronte dell'esserino, che però non pareva soffrirne; l'unica cosa che turbava il viso del folletto era la fretta, come si sa infatti, il piccolo popolo non ama perder tempo se può divertirsi a far altro, e così senza neanche aspettare che Jerome si presentasse, tirò fuori una lunga lingua rasposa e leccò l'indice e il pollice della sua mano destra, per poi arricciarsi il sopracciglio a manca. Infine con fare spazientito e sbattendo il 24 scarso di piede nel immateria, proferì verbo: "al Nostro Padrone" disse a denti stretti come se quell'appellativo pesasse sul suo corpicino, "non va bene l'estrema lentezza con cui svolgi il TUO compito, quindi, sai cosa fare, vai e non tardare, o non mi fermerò ad un ammonimento!" concluse sfregando la mano su se stessa. Poi quasi a porre un estremo omaggio alla figura dell'incantatore redivivo, chiese con tono sconsolato: "domande?" e attese qualche non-istante nel non-spazio...

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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: ven giu 26, 2009 08:48 
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Chi è il re? Sorrise Jerome sarcastico. Comunica al nostro signore che sono imprevisti come te a distrarmi, sono appena tornato dallo scontro, riceverà aggiornamenti con una certa frequenza a breve.

Il Tessitore si voltò dignitosamente verso Drakn, osservandolo come si fa con un collega particolarmente affidabile.

Rammenta che la prossima volta potrei reagire di riflesso.

Con fredda decisione nelle orbite vacue riattraversò la faglia.

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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: ven giu 26, 2009 15:35 
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prima che il non morto capisse che in realtà lo squarcio da cui era venuto non v'era più, lo gnefrò proferì parola:
mi aspettavo più spirito clinico da un grande incantatore come te, è palese che non stiamo perdendo tempo, inquanto qui il "tempo" non esiste le ultime parole sferragliarono fra i dentini aguzzi del foletto come a sottolineare l'incommensurabile idiozia detta dall'incantatore inoltre è il caso che tu non dia nulla per scontato, prima di partire per direttissima verso non si sa cosa, sammi a sentire, è una questione di educazione.
Sbuffando mise fra le mani dell'incantatore un piccolo fischietto simile ad un richiamo per uccelli con tua somma gioia non verrai più "interrotto" (quale idiozia, quell'incotnro era pura energia magica della durata di un nanosecondo, non poteva certo definirsi Tempo) non potremo più essere faccia a faccia nel senso molecolare del termine, questo richiamo ti servirà per farmi rapporto alla conclusione delle tue indagini, ed è studiato in modo da non ricevere interferenze da dei ficcanaso, vedi di non romperlo, o peggio di non perderlo. concluse tagliando corto.

Poi passando un'unghia sull'immateria aprì un piccolo squarcio che si affacciava nel dove e nel quando aveva prelevato jerome.

Ora puoi andare, mio frettoloso immortale concluse sorridendo e dando sfoggio della sua particolare dentatura avariata.

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Ultima modifica di Lokunos il dom giu 28, 2009 10:34, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: dom giu 28, 2009 00:49 
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Chi ha parlato di Tempo?
Senza degnarsi di sottolineare le obiezioni fuori luogo appena pronunciate dal suo giallognolo messaggero, si limitò a mostrarsi vagamente contrariato per l'assenza del portale alle sue spalle: attese che Drakn lo riaprisse per attraversarlo senza indugio.

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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: gio lug 09, 2009 19:35 
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CAPITOLO CONCLUSO

:wink: Riaprirò a tempo debito

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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Il Tradimento
MessaggioInviato: lun lug 27, 2009 02:43 
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Lo squarcio si aprì velocemente ed alltrettanoto velocemente si chiuse. Jerome venne risucchiato deformandosi per una fraccione di eternità in una spirale di se stesso, per poi ritrovarsi in un luogo dove tutto quello che era successo nei giorni precedenti e lo aveva riportato infine li. Era davanti al signore degl'inferi, Asmodeus, nell'arena dove tutto era iniziato.

ecco dunque fatto il mio dovere, ora, mio signore, la ricompensa pattuita

disse lo gnefro inchinandosi, e portando il cappello al petto, mentre la mano destra restava protesa verso l'arcisignore degli inferi, col palmo aperto.
Sussurrando poi verso l'incantatore, sghignazzo qualche parola nella sua lingua, che restò incomprensibile ai più, se non a qualche dio e semidio dei linguaggi segreti, che suo malgrado scoprì le derisorie allusioni alla condizione del nonmorto.

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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Il Tradimento
MessaggioInviato: lun lug 27, 2009 10:39 
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Hai svolto bene il tuo compito, gnefro, per quanto le tue prestazioni siano sempre decisamente costose.
Asmodeus allungò al maligno folletto un piccolo tubo di carta colorata, un involucro misterioso che lasciò parecchio perplesso Jerome.

Il Tessitore si era improvvisamente ritrovato ai piedi del grande trono di Asmodeus, nell'arena dove lui stesso aveva combattuto tempo prima contro Sander Vicentine.

Il mio umore non è dei migliori Jerome, ho appena assistito ad uno scontro il cui esito non mi ha per nulla soddisfatto.
Con un cenno indicò al non morto una creatura che, a decine di metri da loro, voltava le spalle e scrutava nel buio: non ci volle molto per riconoscere Lothar l'Inquisitore.

E il tuo breve e poco chiaro messaggio non ha certo contribuito in positivo... dimmi Jerome, perché dovrei sentirmi minacciato? "altri mezzi finora sconosciuti" non è qualcosa che incontra la mia soddisfazione.

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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: mer lug 29, 2009 10:57 
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I due Avventurieri, Muzedon e Mastermind, sono scampati alla prigionia con l'aiuto della folle Lolth e Zakk è all'opera. Inizialmente sembrava stesse tramando contro Thermekhul ed il Torneo, ma i suoi abbiettivi vanno ben oltre.
Zakk potrebbe essere apparentemente sttrumento degli Avventurieri, o comunque essersi procurato, grazie al supporto e alla guida di Demogorgon, ulteriori mezzi per alimentare il suo potere.
In questo modo egli potrebbe minacciare la Vostra persona e/o decidere di agire in prima persona per danneggiarVi.

Il ratto mannaro Torx non èdisposto a darmi altre informazioni, senza che il sottoscrito si sottoponga ad un'umliazione di un qualche tipo o che gli sia debitore. In questo caso attendo il Vostro permesso, prima di proporre al ratto un accordo che riguardi esclusivamente me, affinchè non danneggi la Vostra immagine.

L'incantatore atipico Sarin d'Rosh mi ha rivolto un'attenzione ambigua nel Salone dove l'ho raggiunto, ho ragione di ritenere che se l'Ombra debba schierare un nuovo campione, ci siano buone probabilità che Sarin sia stato irretito. Immischiarmi con lui potrebbe distrarmi dalle ricerche, portarmi a conoscenza di nuove informazioni o rendermi incapace di agire. Due su tre sono le possibilità sfavorevoli.

Lothar e Axell sono ancora impegnati nel torneo come Voi ben sapete. Heonidas si è schierato con il dio nano e in questo momento starà svolgendo qualche compito per lui, tutto di guadagnato. Aeron il santo suppongo non stia con le mani in mano, data la sua inclinazione per il bene e la giustizia, suppongo sia anch'esso impegnato con Thaermekhul. Degli altri contendenti non c'è traccia.


Cosa mi ordina, mio Signore?

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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: mer lug 29, 2009 13:54 
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Asmodeus rimase in silenzio, gli occhi ridotte a due fessure.
Ritorniamo a Nessus.

E così Asmodeus, Signore del Nono, Re degli Inferi e Primo tra i diavoli fece ritorno al suo piano, portando con sé Jerome il Tessitore.

Nessus era un piano estremamente desolato. Miglia di deserto roccioso completamente piatto si stendevano in ogni direzione, nessun riparo era offerto e creature che camminavano sulla sua superficie potevano essere avvistate molte ore prima di essere raggiunte.
Il piano era martoriato da innumerevoli e profondissimi crepacci, a loro volta crivellati di tunnel e forre abitati dalle creature più potenti e malevole di tutti i Nove Inferi.
Jerome avvertì chiaramente l'estrema ostilità di Nessus nei suoi confronti, un piano dove la Legge aveva tanto peso quanto il Male. Asmodeus non fece nulla per nasconderla, né probabilmente avrebbe potuto farlo.


Ma c'era ben altro a cui pensare.
Davanti a loro, ad un centinaio di metri, una cittadella di bronzo sporgeva incastonata nel fianco di un canyon: Tabjari.
Non era un caso che Asmodeus si fosse teletrasportato qui, e non presso la sua dimora sul fondo delle Spire del Serpente.
Qui era custodito il suo più prezioso tesoro, ciò a cui mai avrebbe potuto rinunciare. Nelle profondità di Tabjari si trovava la copia personale di Asmodeus del Patto Primevo, stipulato agli albori dei tempi tra lui stesso e le divinità della legge per regolare il destino delle anime dei dannati.
Artefatto pressoché indistruttibile, conservato all'interno di un immenso rubino di venti tonnellate, il suo semplice allontanamento da Tabjari e da Baator, luogo deputato dagli dei alla sua conservazione (le altre due copie erano conservate a Mechanus e Celestia), avrebbe seriamente compromesso l'equilibrio universale della Legge a favore del Caos.

E che qualcosa non stesse andando per il verso giusto era confermato dalle decine di Cultisti i cui corpi dilaniati tappezzavano il suolo intorno a loro.

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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: mer lug 29, 2009 20:30 
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Il sangue appena versato dei Cultisti scorreva senza essere assorbito dall’arido terreno fino al raggrupparsi in un sottile ruscello che scorreva dal punto del massacro verso la direzione dove si erano teletrasportati Asmodeus e Jerome.
Per due esseri della grande intelligenza come essi erano non fu difficile capire cosa stava succedendo ma per non lasciare nessun dubbio alla sorte gli aggressori non fecero il minimo sforzo per nascondere la propria identità.
A qualche metro di distanza dal portone d’ingresso di Tabjari un demone dal capo biencefaleo e dai lunghissimi tentacoli si cibava delle carcasse dei pochi umanoidi di cui si distinguevano ancora le forme necessarie a identificarli come tali. Poco più in la, un umano, un sacerdote, incideva con la sua spada un taglio verticale lungo la schiena di un altro difensore riversato a terra, per poi, appoggiando un piede sulla scapola, stappargli di netto l’intera colonna vertebrale con un violento strattone della mano sinistra.

... “Il midollo di un discepolo di Asmodeus.. uhmm… un pezzo raro per la mia ricca collezione”.

I nuovi arrivati e gli aggressori si ressero conto della reciproca vicinanza quasi all’unisono e fu cosi che Demogorgon e Zakk si voltarono a fronteggiare l’arcidiavolo ed il tessitore.

“Padre, è arrivato il padrone di casa” disse Zakk con una calma tale da confondersi in arroganza. Il chierico era raggiante, non riusciva a togliersi dal volto un sorriso insano che difficilmente in vita sua aveva sfoggiato. Appena qualche mese fa era un patetico scarto di essere umano, completamente trasandato e decadente che si martoriava per una sconfitta subita venticinque anni fa e che in centinaia di massacri indiscriminati alla testa dell’esercito del signore dei demoni non erano riusciti a cancellare. Ora il torneo, gli invasori, ma soprattutto la alleanza che questi e Lolth avevano stipulato con colui (o col loro) che egli chiamava padre gli avevano dato nuova linfa vitale. Il Male e il Caos scorrevano veementi nei suoi arti superiori, una forza magica che a malapena riusciva a contenere, e che gli davano un’altra giovinezza. E che Jerome avrebbe presto assaggiato.

Se Asmodeus inorridì alla vista del suo più grande rivale non lo diede a vedere. Ogni suo gesto era Calmo e aggraziato come i lenti passi che mosse nella direzione del Arcidemone. Nel contempo Aaemul e Hethradiah, testa sinistra e destra rispettivamente di Demogorgon, grugnivano e ululavano selvaggiamente; i tentacoli che aveva al posto dei suoi arti superiori si contorcevano come invitando al Diavolo ad avvicinarsi di più, malediceva, bestemmiava.
Due facce di uno stesso Male, il male in assoluto.

“Come siete giunti fin qui senza passare per gli altri otto strati del Baator?! È impossibile!!” chiese Asmodeus con infinita impassibilità e con un plurale che era chiaramente rivolto solo ad Aaemul e Hethradiah, Zakk non contava nulla per entità di tale genere, come nemmeno Jerome d’altronde…

“In questa guerra abbiamo alleati potenti” disse Aaemul .. “e tu lurido EX signore del nono ti trovi dalla parte sbagliata” completò Hethradiah.

“Questo era il piano dunque, per questo il moscerino .. Zakk ricevette la prima e ultima occhiata da parte di Asmodeus in tutto il dialogo… andò dallo stupido nano e fecce da talpa? Per un passaggio nel Nessus?! Credi forse di essere minimamente alla mia altezza?! Povero Demone impazzito…”

Probabilmente erano passati eoni dall’ultima volta che Demogorgon e Asmodeus si erano incontrati, forse di più, e forse fu per questo che il Diavolo non calcolò bene la distanza a cui era saggio fermarsi dal demone. Di fatto sta, che con un balzo a metà fra il felino e il scimmiesco Demogorgon gli fu subito addosso urlando con entrambe le teste all’unisono.

“LA TUA FINE SI CHIAMA CAOS, LA TUA FINE SI CHIAMA DEMOGORGON “.

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:balla:

“Per sfuggire ad un nano furibondo occorrono gambe leste. E ricorda: dovrai sempre essere più svelto dell’ascia che ti scaglierà dietro.
Se gli sfuggi, modifica il tuo aspetto: egli possiede una memoria incredibile. Può così accadere che, dopo venti cicli solari, un boccale ti si fracassi all’improvviso sulla testa e la risata rabbiosa del nano ti risuoni sulle orecchie”


"Una volta la morte andò da un nano e voleva prenderlo con sé, ma il nano piantò bene gli stivali sulla pietra su cui stava, abbassò la fronte con fare testardo e disse di no. La morte passò oltre"

Le cinque stirpi, La guerra dei nani, Markus Heitz


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 Oggetto del messaggio: Re: [Side Project] Le grigie distese
MessaggioInviato: gio lug 30, 2009 00:52 
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Jerome sorrise fra sè. Questo mette fine alle mie ricerche.

Senza una parola, focalizzò Zakk e deisgnandolo come avversario passò all'offensiva.

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