viewtopic.php?f=111&t=14465

La stanza di Tharmekhul ha raggiunto dimensioni incredibili.
Si estende per 90 metri sia in lunghezza che in larghezza, e il soffitto è a 50 metri sopra le vostre teste.
Conserva del tutto l'aspetto originale, ma come le altre arene, non è possibile abbandonarlo.

Distanza iniziale: 4,5m

INIZIATIVA VINTA DA LOTHAR

"Sia mai che si possa pensare che siccome ci s'è già incontrati, allora io non ci metta tutto l'impegno.
Il punto è che non è che io mi diverta coi carci e i pugni. Devo!
Ma pe sicurezza, ci tengo, prima di principiare, ad operare le opportune verifiche."

Rivolse perciò lo sguardo all'alto dei cieli

"Ilmater, è proprio necessaria tutta questa sofferenza??"

Poi abbassò lo sguardo di nuovo sul suo avversario.

"Dice di sì"

I quattro calci al volto che Axell ricevette non solo causarono grande sofferenza, ma ci mancò poco che lo mandassero al tappeto. Lo psionico sentì le ossa scricchiolare e il sapore del sangue in bocca, la vista si fece annebbiata e le gambe molli.
Ma restò in piedi, con una consapevolezza.

Lothar aveva accuratamente calibrato i suoi colpi, Lothar non voleva mandarlo subito al tappero, anche se avrebbe potuto vincere con facilità.


TURNO AD AXELL
(distanza 1,5m, a contatto)

Tutto successe così velocemente che lo psionico non si rese conto di quello che stava succedendo, in un attimo Axell si ritrovò in una situazione mai provata, quella cosapevolezza lo faceva uscire fuori di testa.

Subiti i colpi il dolore lo fece barcollare un attimo, poi si passò la mano destra sulle labbra per togliersi il sangue che nel frattempo era sgorgato dalla sua bocca, una volta fatto questo, lanciò un urlo intriso di dolore e rabbia per quello che Lothar gli aveva fatto, dopo l' urlo disse:

"AAAAAAAAAAH, MALDETTO COME HAI OSATO RIDURMI COSI? ME LA PAGHERAI....."

Detto questo sparì, ricomparendo quache metro più in là con area distaccata ancora un urlo e poi due esplosioni.

Le esplosioni congelarono per un istante l'aria tutt'attorno allo psionico, e investirono in pieno Lothar. Cristalli di ghiaccio di formarono istantaneamente sul terreno e sul corpo dell'Inquisitore, per poi scomparire nel giro di pochi istanti.
Lothar strinse i denti e provò a resistere a quel gelo che minacciava di strappargli l'anima, e poté fare tutto quello che era in suo potere, ma i danni che subì da quell'attacco furono comunque considerevoli.
Non tanti da ucciderlo all'istante, ma sufficienti per metterlo in una posizione precaria quanto almeno quella del suo avversario.


La finale si stava svolgendo sul filo di un rasoio, con i due avversari che in pochi secondi erano riusciti a far mettere al nemico un piede nella fossa.

TURNO A LOTHAR
(distanza 6m)

Brrr freeddo, per lo tuo.. brrr! Deh deh, qui si congela, per lo blasfemo budello tuo e di tua madre!”
Balbettando convulsamente il secco guerriero si lasciò sfuggire un grosso starnuto.
Un attimo di umana debolezza forse, il ricordo di tempi perduti, quando ancora credeva che la giustizia fosse una questione di equilibrio tra carota e bastone.
Ma in un epoca buia rettitudine e saldi principi morali rischiavano di scomparire di fronte all’anarchia, di fronte alla mollezza dei pacifisti, e alla mancanza di un Credo, di una fede dura come la roccia, dura come la pelle di Lothar.
Sdegno e rabbia cavalcavano l’indice teso, ardente di divina collera sotto lo sguardo irrevocabile:
“Voi! Voi che con lingua di serpe pronunciate litanie oscure e lordate il mondo di Nera Magia!
Boia! Tutti al rogo! Dieci, cento, mille ne acciufferò ancora, e boia, colpevoli o meno, solo Sua Santità Er Martire saprà riconoscere i suoi. Che tutti ricordino con gioia der mio avvento, perché dalle Sacre Fiamme benedetti allora vedranno il Suo volto livido e sanguinolento, e rimpiangeranno come a mia volta io feci della vita terrena le gioie! Fatemi Santo anche se non lo merito, divverò crudele e un poco amorale, ma sommamente vecchio e ardentemente diligente a sbarazzarmi di ogni opposizione intellettuale! D’artro canto è la stabilità che conta, stabilità der baucici sur trono d’avorio…”
Aspettava la prossima mossa del suo avversario, la carota adesso, il bastone più avanti.

Il lungo monologo fu preceduto da un breve incantesimo che investì l'Inquisitore della collera degli dei.
Quando ormai si era portato a pochi centimetri da Axell, Lothar sfilò una lunga lama dal ricco fodero e, divaricando un poco le gambe, si mise in posizione d'attesa.

TURNO AD AXELL
(distanza 1,5m a contatto)

All' estrazione della lama Axell non potè fare a meno di mostrare un leggero sorriso, e subito dopo disse:

"Parli parli e dici solo un mucchio di stupidaggini senza senso, osi paragonare la mia immensa forza mentale alla magia e non contento mi hai quasi ridotto in fin di vita.
Prima avevo rispetto per te, ma ora... avevo pure deciso di prenderti come secondo nello scontro contro Mastermind e Muzedon se avessi vinto questo scontro, ma a me serve un compagno non influenzato dal bene o da male, ed è evidente che tu lo sei."

Una volta finito di parlare lo psionico agì, per prima cosa scomparve come al solito, successivamente riapparve poco più distante e lancio un potere per annullare l' incanto che l' avversario aveva castato, poi un battito di ciglia impedì a Lothar di notare che Axell scomparve ancora una volta, si accorse però che stava per ripetere le esplosioni.

Le cose andarono ben diversamente da come lo psionico aveva progettato.
Il suo balzo nel tempo, su cui aveva fondato la strategia per il suo turno, non funzionò, e anzi fu Lothar a beneficiarne, rifilando allo psionico un calcio in fronte che mandò in frantumi la psicorona.

TURNO NUOVAMENTE AD AXELL
in quanto gli eventi qui descritti sono il risultato di un'azione immediata di Lothar.

Quando venne il momento di agire Axell fu preceduto da Lothar che riuscì a rubargli il potere e ad usarlo a suo vantaggio, quello che Lothar non sapeva era che lo psionico era stato abbastanza previdente da portare con sè due psicorone, e di fatti estrasse la seconda psicorona dalla cintura dicendo: "me la pagherai anche per questo" poi riprese a fare le stesse azioni che aveva in mente prima, trascurando l' incanto castato da Lothar.

Questa volta, Axell riuscì a portare a compimento il suo assalto, oltre a rigenerare in parte le ferite che i colpi di Lothar gli avevano inflitto.
Una coppia di gelide esplosioni squassò istantaneamente l'area intorno allo psionico, l'aria si fece irrespirabile per il freddo e cristalli di ghiaccio ricoprirono il pavimento e il corpo dell'inquisitore, che però stavolta non parve subire il colpo.

Quel che però percepì chiaramente fu l'ingombrante presenza di un'enorme creatura invisibile alle sue spalle, e il sonoro schianto che gli sfondò la schiena e fece scricchiolare le sue ossa, gettandolo a terra.

Sembrava davvero fatta per Axell: il suo avversario era disteso immobile ai suoi piedi, inerte e privo di reazione.
VITTORIA!


Poi una soffusa luce illuminò il corpo del monaco, una mano si mosse...
no, non era ancora finita.

TURNO A LOTHAR

Un agile colpo di reni, e Lothar si rimise in piedi evitando ulteriori complicazioni provenienti dal bestione invisibile poco dietro di lui.
Un balzo, e si riportò accanto ad Axell, fissandolo dritto negli occhi.

Figliolo, il tuo attaccamento a' beni terreni è assai disdicevole. Tutti gli avventurieri hanno i propri ferri der mestiere, ma boia, averne due uguali un' è così normale!
Un amico mio dice che l'attaccamento alle cose materiali è sintomo d'insicurezza, e io davvero, sento che ti devo aiutà...

Il monaco si era velocemente ripreso dal colpo, e per quanto riportasse gli evidenti segni delle ferite che gli erano state inflitte, non aveva certo perso la favella facile.
Al primo cenno di reazione dello psionico, l'ennesimo calcio rotante raggiunse la fronte mandando in pezzi anche questa seconda psicorona.
Se quella di Lothar fosse una tecnica che eliminare i vantaggi dell'avversario, o intendesse davvero invogliarlo a combattere con le sue sole forze, non si poteva dire.
L'unica cosa certa, è che lo psionico ora doveva davvero fare a meno di un'arma che finora si era rivelata molto efficace.

TURNO AD AXELL
(distanza 1,5m)
(distanza del costrutto astrale da Lothar 9m)

Axell per l' ennesima volta dovette sorbirsi le chiacchiere di Lothar, ma questa volta decise di rispondergli:

"Lothar tu mi parli di questo e di quello, sei l' individuo che dovrebbe portare il mondo dalla parte del bene, ma non può esistere un mondo dominato dal bene, perchè il bene esista, dovrà esistere anche il suo opposto, anche tu per fare il bene hai bisogno di compiere atti malvagi, come batterti o uccidere, e quindi non fare il giudice della mia condotta, quando la tua non è perfetta."

Cosi lo psionico fece la stessa mossa del turno prima, ma visto che non era più possibile usare il potere del suo oggetto applicò una piccola modifica che consisteva nello spostarsi ad un livello inferiore a quello del terreno, ma non prima di dissolvere l' incantamento di Lothar e poter esplodere.

Lo psionico era maestro nel dominare lo scorrere del tempo, piegandolo nuovamente al suo servizio.
Lothar non vide più il suo nemico, vide soltanto balenare un'innocua ondata azzurrina, seguita istantaneamente da una seconda molto, molto più dolorosa.
I danni inflitti furono questa volta troppi anche per il robusto corpo del monaco, il freddo gli gelò le carni secche e le ossa, spegnendo l'ultima scintilla vitale, che così tante volte aveva resistito a prove inumane.
Rimase lì sul posto, immobile per un istante, poi cadde nuovamente a terra nel crepitare del ghiaccio che gli ricopriva le vesti e la pelle, e più non si rialzò.



DICHIARO AXELL VINCITORE DELLO SCONTRO E DEL TORNEO!!

I miei complimenti ad entrambe, so che lo scontro è stato portato avanti sul filo di lana, spero di aver saputo rendere la tensione e la precarietà del vostro duello anche agli altri lettori.

E naturalmente congratulazioni ad Axell lo psionico, il nuovo Campione!
A presto le premiazioni e, naturalmente, la conclusione delle vicende.