Siete scesi nell'arena tra le urla della folla e i canti sacri delle sacerdotesse di Lloth.
Avete guardato negli occhi il vostro avversario, piantando i piedi sul suolo di pietra dura dell'arena, pronti al combattimento.
Tutto si è fatto silenzio quando gli otto grandi pilastri magici di Streeatul hanno brillato e crepitato d'energia magica, plasmando il mondo intorno a voi.

Vi ritrovate in una vasta caverna sotterranea completamente riempita d'acqua, un lago sotterraneo le cui sorgenti sono sepolte chissà dove. Qua e là affiorano dalle acque gelide piccoli isolotti di ridotte dimensioni, l'unico spazio calpestabile intorno a voi. La nebbia avvolge ed ovatta l'ambiente, limitando il vostro campo visivo. Il soffitto, distante da voi non più di 15m, è cosparso di cristalli che irradiano luce, consentono la normale vista e creano con la nebbia singolari effetti di soffusione.

Frastornati dagli effetti magici dell'arena, senza capire se siate ancora a Valm Neira o teleportati chissà dove, il primo a reagire è...
Sirah Baelthas

Mappa (soltanto per il giocatore interessato)

Dati tecnici

Ah bene.Sembra che io debba combattere da solo. Sirah si riprese in un attimo, lasciando le battute e tutto ciò che non era utile al combattimento fuori dalla sua mente, lasciandola in quello stato di vuoto pronto a percepire ogni vibrazione dell'aria, dell'acqua e della nebbia stessa.

Con un rapido pensiero automatizzato da anni di ferreo addestramento e incrollabile devozione, Sirah si avvolse in un mantello di fede. preparandosi al peggio.

Turno a Eugene

Mappa

Come uno spettro, McBrain iniziò a levitare e senza produrre alcun rumore si immerse nella nebbia in cerca del suo avversario

Sena emettere suoni, quasi come se fosse lui al nebbia che avvolgeva il luogo, Eugene si librò da suolo, in caccia.

Sirah acuì ogni suo senso alla ricerca della sua preda mentre estraeva Furia, il pugnale gemello di Fretta, che era già nella destra. Aprì le ampie ali piumate dai riflessi verde smeraldo affievoliti dalla nebbia e si alzò in volo, pronto a scendere in picchiata sull'avversario. Eccolo lì.

Finalmente, i due avversari erano in vista.

McBrain creò un semplice pensiero nella sua testa e come una scintilla che sprizza vicino a della polvere da sparo, intorno a lui esplose un accenno del suo potere. Gli occhi assunsero un unico colore, verde smeraldo,simile alle sfumature che permeavano le sue vesti, il kilt ondeggiò su un vento di potere ed un muro nero di puro suono spazzò via per un istante la nebbia che circondava lo psionico.
Dopo pochi secondi tutto era finito, ma qulcosa era ancora presente sotto forma di energia ondulatoria. Eugen era pronto allo scontro e con la mano invitò il suo avversario a farsi avanti come a volerlo sfidare.

L'aria intorno a Eugene tremolò per effetto del suo potere, mentre lentamente si ritirava nella nebbia sparendo alla vista del suo nemico

"Ma che cos'è? Davvero è quello il mio avversario?" Furono i primi pensieri della Furia Piumata. "Simpatico poi, fa un gesto di sfida e poi scompare! Eh, non ci sono più i guerrieri di una volta..." Si inoltrò dunque nella nebbia, alla ricerca dell'aberrante avversario. "Eccoti!" Il pensiero che potesse essere una trappola lo sfiorò per un'istante, ma venne scacciato dall'idea di punzecchiare per benino McBrain.

Una furia alata discese sul di Eugene, la cui vista venne oscurata dalle ali del suo avversario. Senza scomporsi, avendo da tempo abbandonato le misere emozioni quali paura e tensione, egli fluttuo legermente dalla sua posizione, evitando senza sforzo il mulinello vorticante di assalti sferratogli dal suo avversario. Quasi. Mentre protendeva le sue appendici ectoplasmatiche per approfittare di una carenza nella guardia avversaria, commise l'errore di esporsi un po troppo, lasciando che uno dei colpi sferratogli contro andasse a segno. La consolazione è che l'energia che aveva precedentemente accumulato e indossato come mantello si libero, punendo l'avversario per la sua insolenza. Dal canto suo Sirah sbuffo al patetico tentativo di risposta del suo avversario, aggraziatamente schivando sia l'attacco fisico sia l'esplosione energetica che lo aveva assaltato

Eugene assorbì il colpo senza fare una piega. Non sentiva dolore, ma sapeva che la ferita non era leggera. Di certo non si aspettava un così alto numero di colpi in un assalto, ma questo rendeva solo più interessanti le cose. Sorrise. Lo trovava divertente.
Senza perdere di vista l'avversario, in un secondo concentrò di nuovo il suo potere. Sforzò la sua mente oltre quello che era consentito per esprimere il suo pieno potenziale. Gli occhi tornarono ad essere verde smeraldo, luccicanti. Dalla sua testa una nube nerastra iniziò a vorticare. Un suono di mille coltelli che fendono l'aria si innalzò,per pochi secondi, come base musicale dello scontro.

L'energia accumulata da Eugene era piu di quanto il suo fisico permettesse, e il sovraccarico fu per lui piuttosto sgradevole. Soprattutto considerando che il risultato non fu quello sperato. Nonostante sia il corpo che la mente di SIrah erano completamente assorbiti dal suo attacco, il suo addestramento rigoroso ebbe la meglio sul potere che tento di avvolgerlo.

"Mi sa he viene a piovere". Fortunatamente le infauste premesse erano state smentite dal nullo effetto del potere avversario. Ma non era ancora il momento di tirare un sospiro di sollievo, il nemico era lì ad un passo da Sirah, troppo vivo ed evidentemente vegeto. "La disciplina mi ha protetto. Ora ti distruggerà!"

Il colpo sferrato era preciso ma non forte abbastanza da resistere alla barriera magica che proteggeva l'essere fluttuante, che lo devio inoffensivamente lontano dal bersaglio.



Tutt'intorno, lo scenario ruotò e si modificò, riassumendo l'aspetto originario dell'arena di Valm Neira. Una voce tonante annuncio ai contendenti

Il tempo concessovi si è esaurito.