Siete scesi nell'arena tra le urla della folla e i canti sacri delle sacerdotesse di Lloth.
Avete guardato negli occhi il vostro avversario, piantando i piedi sul suolo di pietra dura dell'arena, pronti al combattimento.
Tutto si è fatto silenzio quando gli otto grandi pilastri magici di Streeatul hanno brillato e crepitato d'energia magica, plasmando il mondo intorno a voi.

La vista abbraccia l'infinità dei Piani. I vostri piedi poggiano su una ragnatela intricata e fitta, che si spande a vista d'occhio in un piano perfettamente orizzontale. Camminare al suo centro non presenta nessun problema, ma notate che, poco distante da voi, la fitta trama si assottiglia in modo poco rassicurante, lasciando intendere una potenziale caduta libera per chi non sia sufficientemente agile. L'aria è asettica, ma il colore rosso cupo dominante ovunque e le nebbie sanguigne che occultano parzialmente gli orizzonti causano un senso di oppressione al torace.
Scariche elettriche percorrono la bianca tela, seguiti da guizzi infuocati che subito si congelano e si frantumano lasciando cadere fini stille di acido ovunque intorno a voi.
La natura caotica del Piano delle Ragnatele Demoniache di Lloth vi offre parte di sé per la vostra disputa, assumendo un allineamento neutro ma una natura micidiale.
E la Dea? Le sue creature osservano per lei ai margini della ragnatela. L'occhio nudo scorge colossali ombre nere e zampe di aracnidi senza età... che attendono cupi tra le nebbie...

Frastornati dagli effetti magici dell'arena, senza capire se siate ancora a Valm Neira o teleportati chissà dove, il primo a reagire è...


Mappa

Dati tecnici

"Bel posto qua! Ah l'arciere. Chissà se lo sa usare quell'arco. Non l'ho ancora visto scoccare una freccia...meglio fare attenzione in ogni caso."

Così pensando, Sirah si concentrò sull'avversario, pronto a tutto.

Pronto a tutto, Sirah si assicuro di non avere punti deboli da offrire al suo avversario.

Turno a Fahd. Posizioni invariate.

Fahd era stanco di lottare, era stanco di quel gioco ed era sempre più convinto che fosse tutto un brutto scherzo della sua mente. probabilmente si sarebbe svegliato da un momento all'altro, nella sua tenda, con sua moglie al suo fianco. Nel dubbio incoccò la freccia...

Turno a Sirah

"Meglio chiudere subito la distanza che ci separa."
Sirah spiegò le ampie ali piumate che lo portarono affianco al nemico in un batter d'occhio, grazie anche all'aiuto della cintura magica che gli reggeva le brache. Atterrò accucciandosi ad un passo dall'arciere. Ma era solo un diversivo...

Sirah, una volta atterrato, con un agile balzo si porto sopra la testa del suo avversario, e gli piombò alle spalle affondandogli le armi nella schiena.

Il dolore lancinante ai nervi della spina dorsale intonti completamente il combattente, facendogli perdere attimi preziosi.

Sirah notò con piacere che il colpo era riuscito perfettamente. Prima di proseguire il suo attacco fece appello all'anima ferina che da qualche tempo aveva scoperto e imparato a governare, poi fece ardere il suo spirito combattivo fino ad infiammare i pugnali che stringeva nelle mani. Ora era pronto a calarli sull'avversario.

Con la ferocia del lupo, Sirah si abbatte sul suo nemico, le sue lame sferzate con la furia delle tempeste del deserto, talmente veloci da incendiare l'aria al loro passaggio.

Il corpo di Fahd, carbonizzato, rimase al suolo, mentre il vento ne portava via le ceneri.
Sirah vince lo scontro.

La Furia Alata fece roteare i pugnali nei palmi per poi rinfoderarli. Un bellissimo arco restava con lui nell'arena, a testimonianza del fatto che fino ad un istante prima non era solo. La disciplina guerriera, uccidi prima di essere ucciso, aveva prevalso sull'innata curiosità di Sirah, che rimaneva quindi insoddisfatta. "Se gli avessi lasciato il tempo di usare la sua arma, le mie difese avrebbero retto? O sarebbe lui ora il vincitore di questo scontro?"