Continua mi raccomando odoro leggere soprattutto se le cose sn scritte con il cuore..^^
Bello il cappellino... da babbo^^

...infatti arrivò subito la sera dopo. Come al solito avevamo cenato con tranquillità e ci eravamo sistemati davanti al solito camino. Ricordo che quella sera ero particolarmente nervoso e come me anche Melany, la quale nn riusciva a trasmettere la solita pacatezza al gruppo. Una chiacchera tirava l'altra, ma tutti avevamo lo sguardo rivolto sempre alla finestra grande che batteva sulla strada. Passavano i minuti lenti da morire; le 10...le 11...mezzanotte...e quando sembrava che tutto fosse destinato a finire in un comodo letto, il vecchio sgranò gli occhi e disse: "arriva...". Mi precipitai immediatamente alla finestra e la vidi in mezzo alla strada camminare barcollando. Guardai tutti negli occhi, facendo capire con uno sguardo che avrei voluto andare da solo; tutti restarono immobili. Corsi giù per le scale e la raggiunsi in un attimo. La chiamai: Hei tu ragazza...". Si fermò di scatto e si girò verso di me. Era...terrore puro. Aveva una faccia assurda, bianca, tetra, era gelida con gli occhi fuori dalle orbute. Si girò verso di me con un mezzo sorriso...nn disse nulla, ma io gli chiesi chi era. Nn mi rispose. Avevo paura come mai mi era capitato. La fermai...cristo...ma era morta...quella era morta...nn respirava...nn faceva o diceva nulla...era un freddo disarmante, ma anche se era vestita con nulla nn tremava...nn tremava...

...e io nn sapevo + che fare, che dire. La lasciai andare via senza dirgli null'altro, ma quella ragazzina...era una morta. Tornai in casa da Melany stravolto, pieno di tristezza e sicuramente in umo stato confusionale. Il vecchio Kazakya mi guardò dicendomi una cosa che mi attanagliò il cuore: "sai l'unica differenza che c'è tra te e lei qual'è?" ovviamente risposi che nn lo sapevo. "lei ha il sangue freddo". Quelle parole mi uccisero l'anima in quel momento; mi ritirai in camera sperando di addormentarmi, ma la luce in camera nn era forte e le ombrae che provocava, mi angosciavano. Arrivò la mattina tra sudori freddi e paure varie. Andai immediatamente da Melany, dicendogli che sarei partito la mattina successiva e cosi feci. All'aeroporto come sempre vennero tutti e tre. Forse ero io che avevo subito qualcosa, ma dentro me nn regnava la solita tranquillità. Salutai in fretta, salii in aereo e mi accucciai vicino ad un finestrino. Mi salutarono con la mano, e vidi il vecchio che aveva sulla bocca un sorriso beffardo. Chi era in fondo quel vecchio? cosa sapeva che io nn sapevo? Forse un giorno lo scoprirò...forse...oppure l'ho già scoperto e ve lo dirò + avanti?...

Eccomi tornato, pronto per raccontarvi ancora un pò di me e di ciò che ho visto in giro per il mondo. Dopo la storia delle 2 gemelline (a distanza di anni nn è ancora stata risolta), adesso vi racconterò un viaggio fatto nell'Aprile del 1988. Destinazione Kenya. Anche in questo posto sono abbastanza di casa, infatti sono tornato da Nairobi pochi gg. fa. Partii un pomeriggio piuttosto caldo, e il viaggio in aereo fu proprio una odissea, infatti ci trovammo nel bel mezzo di un forte temporale e la paura fu tanta. Dopo un'ora di traballamenti, uscimmo finalmente dalla turbolenza e nel giro di 6-7 ore arrivammo all'aeroporto. A quel tempo, la nn avevo gli amici che ho adesso; tutto fu + difficile, in quanto in Kenya, anche se ai turisti sono + che abituati, quando io scesi notai alcuni visi che mi lasciarono un pò colpito. Arrivai in hotel con largo ritardo, tanto è vero che pensavano nn arrivassi +. Il primo gg. uguale a tutti gli altri, nel senso che si fanno le solite cose, arrivi in camera, disfi le valige, ti stendi per la stanchezza, ti addormenti.
Mi svegliai che era molto tardi; l'orario della cena era passato da un pezzo e nn avendo nulla da mettere sotto i denti, mi chiesi a quell'ora dove potevo procurarmi del cibo. Uscii dall'albergo e mi diressi verso il centro di Nairobi. Nairobi è una delle città + grandi dell'Africa, conta a oggi c.ca 3 mil di abitanti ed è davvero molto bella. Palazzi di recente costruzione, ne hanno fatto una capitale all'avanguardia. Io ovviamente nn ero interessato a tutto questo, ma ad altre cose molto recondite e che mi potessero dare le spiegazioni che cercavo da tanto. Trovai un bar pub che preparava qualcosa, ma a quello'ora (erano le 4 di notte), nn è che potessi pretendere chissà cosa. C'erano però nel locale un paio di avventori, che + che altro mi sembravano 2 sbandati. Chiesi se avevano verdure, e siccome il titolare nn parlava nemmeno l'inglese, mi dovetti far capire a gesti e disegni. Finalmente lui arrivò a capire, infatti mi portò della carne che nn capivo cosa fosse (ancora oggi mi chiedo cosa mangiai quella notte, so solo che ebbi poi una sete tremenda, PS: di acqua) e un pò di una specie di insalata piuttosto amarognola, ma tutto sommato nn male. Finito il tutto, gli chiesi un caffè (questo lo capi al volo) e mi portò una brodaglia nera, che nn bevvi tanto fu il ribrezzo che provai. Pagato con dollari americani (a quei tempi avevano il valore dell'oro in un posto come quello), uscii e dopo un centinaio di mt, mi accorsi che i 2 tipi che erano nel locale mi seguivano. Me ne accorsi perchè nn furono cosi bravi nel nn farsi vedere. Cominciai a corricchiare e li distsnziai quel tanto che servi per nascondermi un attimo. Arrivarono e li vidi che mi cercavano, sapevo cosa volevano, era anche troppo chiaro. Saltai fuori dal mio buco e li guardai in faccia facendogli un cenno col capo, come a chiedergli cosa volessero. Mi vennero vicino, mi guardarono...e scapparono. Si, avete capito bene, scapparono. Io nn gli feci assolutamente nulla, e nei 32 gg. che restai li nn li vidi +. Tornai in hotel che erano quasi le 6, mi addormentai e mi risvegliai che erano c.ca le 12. C'era una donna di colore che si occupava di rifare i letti e quando la incontrai giù per le scale mi fece un gran sorriso e un inchino. Qualla donna diventerà una protagonista importante di questo viaggio...

Interessante... I due loschi figuri se ne sono andati via per rispetto o paura? Nel senso paura di aver mancato di rispetto a qualche entità importante o terrore senza reverenzialità? Cosa ti è sembrato?

Nn lo so. So che scapparono via, ma nn terrorizzati. Scapparono e basta.

E non hai provato a chiedere in giro? Insomma dovrebbe averti fatto un certo effetto... Boh, io forse avrei avuto più paura di loro fossi stato al posto tuo...

No, per natura nn ho mai paura di nulla. E' + forte di me, ma nn c'è davvero nulla che mi terrorizzi. Ricordo solo una volta che per un film nn dormii per 1 settimana, ed è stato L'Esorcista. Ma nn quello che si vede in televisione. La versione integrale, che arrivò in Italia che avevo 15 anni e durava + di 4 ore. Poi tra tagli e censure, ore nn dura memmeno 2. Quella fu l'unica volta che ebbi davvero paura.

...ricordo che 2 gg. dopo, mi fermò giù per le scale e mi disse in Inglese: Chi sei? Nn posso negare che la domanda mi fece un pò di strano, se si tiene conto che nn avevo mai visto prima quella donna. Le risposi: mi chiamo...e sono in questo paese per cercare delle risposte ad alcune mie curiosità. Mi chiese se mi avrebbe fatto piacere parlarne con lei. Nn ho mai l'abitudine di confidarmi facilmente (come ben sapete) con la gente, ma quella donna era molto dolce e le risposi di si. Mi invitò a casa sua, e decidemmo per il giorno successivo (era un giovedi ed era di riposo). Successe una cosa davvero inaspettata. Uscimmo insieme dall'hotel, prendemmo la sua macchina e arrivammo ad una piccola casa che era costeggiata da un bosco a c.ca 10 km dall'hotel. Entrammo; era una casa piccola, ma tenuta molto ordinata. Le chiesi di suo marito, ma mi rispose che si erano separati 3 anni prima e nn evevano figli. Descrizione della donna: alta 175 cm, come detto di colore, occhi scuri e snella, peso sui 55 kg c.ca. fisico discreto e una loquacità enorme. Si chiamava Kaidè. Da questo momento in poi, entrerò un pò nel particolare, quindi chiedo scusa, ma è molto importante. Mi face accomodare e mi chiese cosa volessi bere. Risposi...un bicchiere di latte; lo andò a prendere per nulla stupita e me lo portò con tutta tranquillità. Appoggiò il bicchiere sul tavolo, si avvicinò senza parlare e mi bacio quasi con forza. Sentivo il suo ventre pulsare, mi sbottonò i calzoni e si abbassò, facendomi godere li in piedi. Gemetti talmente tanto di piacere che ebbi paura che da fuori ci potesse sentire qualcuno. Finito, mi chiese se ero + tranquillo. Avevo conosciuto una prostituta? No tutt'altro. Mi rivestii e ci sedemmo intorno sal tavolo della cucina come se nn fosse successo nulla. Parlammo di lei, di me e di cosa andavo cercando. Quella donna mi aveva preso irrestibilmente. Mi avvicinai, la baciai di nuovo e facemmo l'amore sul tavolo quasi con rabbia. Finito lei apri il frigorifero e vidi che c'era dentro una enorme quantità di latte. La guardi, mi guardò e...

E poi? Tu chiedi abitualmente latte quando ti offrono da bere oppure hai sentito il bisogno solo quella volta di chiedere il latte?

Chiedo latte abitualmente. Io ne vado matto. Nn come il sangue ovviamente, quello è come una droga.

E come mai questa donna aveva tantissimo latte nel frigo? Si aspettava la tua visita?

Leggi e saprai uomo. Ma devi avere calma.

...le chiesi se per caso mi stesse aspettando. Glielo chiesi con il sorriso sulle labbra, e notai che lei nn ci rimase bene. Mi morsi le labbra capendo che avevo fatto una uscita fuori luogo. Tentai di riprendermi e le chiesi con tutta serenità, quale era il motivo di tanto latte in casa; lei mi rispose che nn poteva dirmelo, ma che se avessi avuto sete di latte mi sarei potuto servire in tutta tranquillità. Questa cosa cominciava a rendermi nervoso: chi era quella donna? cosa voleva da me? perchè mi attirava così tanto? Lei intanto era uscita in giardino, la seguivo con gli occhi da dietro una finestra in assoluto silenzio. Nn faceva nulla di strano, era piegata in avanto vicino il recinto di casa sua, che togliava qualche erbaccia. Io uscii, lei mi guardò come si guarda un marito che lascia la moglie per andare al lavoro; "te ne vai?" mi chiese con superficialità. "Si" le risposi "devo tornare in albergo, voglio riposare un pò". Lei disse "resta qui se vuoi, c'è un letto comodo di sopra, puoi approfittarne". Cominciavo a diventare dubbioso, circospetto., ma proprio per la mia grande curiosità di quella donna, accettai. Salii le scale che portavano al piano superiore, arrivai nella cameretta. Era ben arredata e molto pulita; l'unica cosa che mi colpì, era la piccola finestra che c'era. Nn era adornata come di solito lo sono tutte le finestre, e cioè con una tendina che poteva aprirsi, ma con una tenda di velluto blù notte molto pesante. Nn me ne curai molto, ma avrei voluto chiederle perchè. Intanto mi era venuta sete; mi ero trattenuto dopo aver fatto l'amore con lei, ma dovevo bere; sentivo il calore giù per la gola, la voglia di sangue stava salendo...dovevo trovare qualcosa...qualsiasi cosa. Di colpo si apre la porta, lei mi guarda con aria risoluta e mi dice..."devi bere? scendi in giardino, ci sono delle galline come avrai visto". E scesi, presi la prima, e feci il mio solito rito. Comiciai a stare meglio. La notte si avvicinava, e lei mi venne vicino dicendomi "sta tranquillo, quisei al sicuro, nn ti succederà nulla. Io so cosa sei, ma nn ti tradirò". La guardai convinto di aver trovato un altra persona che mi aveva capito, ma nn era così...purtroppo lei si rivelò quello che io nn credevo, ma temevo...

Gasp! Tronchi nel momento meno opportuno!!!