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 Oggetto del messaggio: Homunculus e Mostri Alchemici
MessaggioInviato: dom dic 19, 2004 19:08 
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L'arte alchemica è connessa con il mistero e il simbolismo, ed è volutamente criptica, deve essere celata ai non addetti, non deve essere comprensibile a tutti. L'uso di forme simboliche è perciò molto diffuso, e gli animali sono tra le immagini più utilizzate.
Tra gli animali mostruosi più ricorrenti bisogna ricordare il Drago, il Grifone, la Sirena, la Fenice, l'Unicorno.
Tutti questi sono simboli allegorici: gli animali alati, per esempio, sono per lo più simboli della natura volatile del mercurio filosofico, mentre quelli di terra rappresentano la statica dello zolfo.

Alla tradizione alchemica si può poi far risalire il mito dell'homunculus, e cioè della creazione in vitro di un essere vivente attraverso formule magiche. Questo mito ha forti analogie, almeno negli intenti, con quello del Golem, dello zombie, dell'automa e di Frankenstein.
Sembra che il primo a parlarne sia stato il celebre medico svizzero Paracelso (1493-1514), il cui vero nome era Philipp Theophrast von Hohenheim, che ci ha lasciato una ricetta in proposito. Il punto di partenza era il seme dell'uomo, imputridito per quaranta giorni in un alambicco al calore del ventre equino. Il piccolo fanciullino in questo modo generato doveva poi essere nutrito con l'arcano del sangue umano per quaranta settimane. Al termine si sarebbe formato un vero e proprio fanciullino, completo e perfetto, ma soltanto molto più piccolo.

Va ricordato, a proposito del sogno di creare un uomo o un essere vivente in vitro, che con i recenti progressi della biologia e della medicina, oggi è possibile realizzare qualcosa di analogo, in un laboratorio, basti pensare alla clonazione, alla fecondazione artificiale, agli esperimenti della biogenetica.
Quando si parla di queste cose, almeno nell'opinione pubblica, il tabù della sfida dell'uomo a Dio e alle leggi della Natura, ritorna e il suo aspetto perturbante si ritrova, celato in altre forme e con altre argomentazioni, negli articoli di giornale, nei convegni di bioetica, negli organi di regolamentazione della sperimentazione scientifica. La clonazione di un essere vivente, la manipolazione dei geni, al di là dei risultati, almeno nell'opinione pubblica, generano dei "mostri".

_________________
ImmagineWhat if I say I’m not like the others
What if I say I’m not just another one of your plays
You’re the pretender
What if I say I will never surrender


Ultima modifica di MasterMind il ven nov 11, 2005 20:13, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: dom apr 17, 2005 16:06 
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Iscritto il: sab apr 03, 2004 11:34
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Località: Oscuravalle
Il Golem altro mostro alchemico come lo “homunculus” di Paracelso, fa la sua prima apparizione nella Bibbia, nell'antico Testamento (Salmo 139, 16), che parla di Dio nel momento della Creazione:
Gli occhi Tuoi videro il mio golem
e nel Tuo libro erano scritti tutti i giorni a me destinati,
prima ancora che ne esistesse uno.

La parola Golem Indica una massa ancora priva di forma, ed è presente nei libri fondamentali della mistica ebraica, lo Zohar (Il libro dello splendore) del XIII secolo, e il Sefer Jezira (Il libro della creazione).

Nelle sue diverse interpretazioni il Golem è un fedele servitore domestico e difensore del suo padrone, un difensore degli ebrei dalle persecuzioni, per arrivare alle sue derivazioni più moderne: l'automa, il robot, o il mostro alla Frankenstein.

La leggenda più nota è quella ambientata nel ghetto di Praga che attribuisce la creazione del Golem al Rabbino Loew, ai tempi dell'Imperatore Rodolfo II, cioè alla fine del '500 - inizi del '600.
Il Rabbino lo avrebbe creato probabilmente con l’aiuto dello stregone e cabalista inglese John Dee (1527-1607, creatore del "Sigillum Emeth" talismano tuttora custodito al British Museum). Il Rabbino Loew si occupava anche di alchimia e astronomia e aveva contatti con Keplero e Tycho Brahe.
Il Golem creato per difendere gli ebrei dalle angherie dei cristiani, plasmato con l'argilla delle rive della Moldava ha fattezze umanoidi, costruito privo di soffio vitale da una immota massa di fango, veniva animato tracciando sulla sua fronte i segni ALEPH, MEM e THAU: i segni ebraici che compongono il nome cabalistico di Adamo. Secondo un'altra tradizione – l’ebraico non reca vocalizzazione - la lettura dei segni dovrebbe essere EMET (cioè “verità”). In entrambi i casi cancellando il segno ALEPH, il Golem, come un Robot improvvisamente disattivato, si decompone. Le lettere restanti (Mem e Thau che si pronunciano METH) corrispondono alla parola morte.

La tomba del Rabbino Loew è nell'inquietante e magico cimitero di Praga.


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