Il forum dei Drow, dei Vampiri e delle creature dell'oscurità
Oggi è mar apr 29, 2025 19:08

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]





Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 14 messaggi ] 
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Backgrounds
MessaggioInviato: gio set 15, 2005 05:48 
Non connesso
Avatar utente
 YIM  Profilo

Iscritto il: dom mar 27, 2005 16:38
Messaggi: 996
Località: vallata dei rumori indispensabili
ho pensato che sarebbe stato bello scambiarsi i beckground dei propri personaggi di D&D,perche secondo me farsi il beckground è una delle cose più belle della creazione del personaggio,perche plasma il carattere e la via del personaggio,in oltre è molto utile anche per il master.
Comunque sta sezione secondo me saà interessante,e magari qualche master potrebbe utilizzare i beckground per ispirarsi a campagne o png,fate come vi pare e mettete almeno nome, razza e classe del pg prima del beckgound :d così uno si fa prima n'idea :d

[MOD]

Ho corretto il titolo del topic (era pure scritto in maiuscolo) ed eliminato dal topic i messaggi di correzione e protesta verso l'inaffidabilità dei pc.
Restiamo in topic. Grazie.

[/MOD]

_________________
Immagine
realizzata da VanLucavik


Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: gio set 15, 2005 09:26 
Non connesso
Avatar utente
 Profilo

Iscritto il: lun gen 17, 2005 21:14
Messaggi: 1286
Località: Roma
Anche tu l'hai presa bene, vedo... :d
Mi piace l'idea: credo sia un'ottimo spunto per chi è a corto di fantasia o per i master che vogliono far incontrare un png al proprio party e non hanno voglia/tempo di inventarsi nulla di nuovo.
Temo si scadrà nello spam (come nell'80% dei casi in questo forum), ma con un po' di coscienza può diventare un bel topic.
Al momento non ho appresso i miei vecchi bg, ma appena li ho sotto mano li posto.

_________________
Nargai

Immagine<img src="http://img96.imageshack.us/img96/2445/dreamfloyd4ry.th.jpg" border="0" alt="Free Image Hosting at >

"In genere gli uomini cercano la ragione della loro esistenza, ma la vita è restia nel rivelargliela. Così si ritrovano soli e sperduti in un mondo crudele, in mezzo a tanta gente che urla. E per farsi sentire possono solo provare a urlare più forte degli altri".


Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: gio set 15, 2005 09:44 
Non connesso
Artiglio Nero
Avatar utente
 ICQ  Profilo

Iscritto il: dom apr 18, 2004 00:33
Messaggi: 1495
Località: Cagliari credo...
Posto qualche mio background di pg di D&D, hanno tutti la stessa località, Tirluk, perchè sono fatti tutti per lo shard di UO in cui gioco dove i pg vengono creati là. :)
Non me ne voglia il buon muze se li posto in post separati l'un dall'altro ma sono anche lunghetti. :sisi:
Per oggi ne posto 3 e sono anche molti. ^^''
Lo gnomo Yan Yantan è uno dei pg più divertenti che abbia mai giocato, il suo background dice molto. :)
perdonate comunque la lunghezza dei vari post.

_________________
Immagine


Ultima modifica di Hextar il gio set 15, 2005 10:33, modificato 1 volta in totale.

Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: gio set 15, 2005 10:17 
Non connesso
Artiglio Nero
Avatar utente
 ICQ  Profilo

Iscritto il: dom apr 18, 2004 00:33
Messaggi: 1495
Località: Cagliari credo...
Questo è il background di un guerriero fanatico NM con un prerequisito piuttosto importante.
Saggezza 8, non di più.
Immaginatevi una guardia nera che si fa una marea di seghe mentali sul perchè il dio che serve cosi fedelmente non gli concede potere.
Un metodo un pò meschino che usai per giustificare il fatto che nello shard non erano ancora implementate le classi di prestigio ma solo quelle base. ^^''

BACKGROUND ALARIC GANONDORF:

Immaginatevi un rumore ritmico, continuo, ogni singolo secondo della giornata, in ogni mese:
Hammer, Alturiak, Ches, Tarsack, Mirthul, Kytorn, Flamerule, Eleasias, Eleint, Marpenoth, Uktar, Nightal... in ogni singolo mese lo stesso rumore assordante, come una goccia che cade sulla mente di un ragazzo, per 16 ore al giorno, come se fosse uno schiavo. Ogni colpo di piccone risuonava per quei cunicoli profondi e bui, e poi tornava indietro per colpirmi ancora nella mente, e ancora, ancora… finche stremato non urlavo, un urlo quasi di pazzia, questo facevo all’età di 11 anni, in una miniera.
Portavo i carrelli e mi infilavo nei cunicoli più stretti, mio padre il capo di quei minatori, restava con loro senza battere piccone poiché pagava per oziare, corrompeva la guardia che assecondava la sua pigrizia.
L’odio che tutti i minatori provavano per lui ogni giorno per lui non è nemmeno paragonabile a quello che tutti i quegli idioti credenti in Torm o Tyr hanno per Zenthil keep.
Ma la guardia era armata, e mai lo avrebbero toccato. Era un uomo importante, l’amicizia con il proprietario di quella miniera poco fuori da Zenthil gli garantiva la supremazia con gli altri minatori.
Mio padre era stato uno dei primi a redimersi.. credeva in Cyric adesso, come il proprietario della miniera. Tra i minatori quasi nessuno era rimasto fedele a Bane.
Ma io no, mia madre era ancora devota al Tiranno e mio padre era solo un povero ma ricco cornuto, perfino io, Alaric Ganondorf, lo sapevo, ogni giorno quando lui tornava a casa dalla miniera, lindo e pulito come appena uscito di casa, mia madre aveva da poco finito di sputare sul suo onore, nel suo letto avevano giaciuto in molti, nessuno di loro devoto a Cyric a parte mio padre. E mia madre teneva al Tiranno, le sue ninna-nanne un inno di violenza e tortura.
Ma quel giorno in miniera accadde qualcosa… un urlo squarcio il silenzio, il mio urlo. Quel rumore era finalmente riuscito ad arrivare sino al cuore della mia mente, era penetrato dentro la corteccia celebrale e adesso aveva trafitto il lume della ragione, ma solo per un momento, il momento in cui urlai. Il rumore cesso, l’urlo riecheggiando nelle miniere era giunto sino ad ogni orecchio, compreso quello di mio padre. Io e lui ci guardammo per un attimo, avevo ancora il fiatone per l’urlo e le guance livide di rabbia. Un colpo secco, un pugno in pieno volto, il naso prese a sanguinare, quel bastardo devoto a Cyric aveva osato colpire il figlio. Tutti ripresero a lavorare, tutti tranne me. Mio padre mi ordinò di continuare, mi sollevo e mi fece sedere sopra un carrello in attesa di un nuovo carico, poi se ne andò. Ero solo adesso, accanto a me solo delle pale, picconi e una gabbia con un uccellino, il suo compito era quello di rilevare eventuali fuoriuscite di gas e avvisare i minatori. Un uomo aveva visto la scena, e adesso si avvicinava con passo tranquillo verso di me. “Fa male il pugno di un rinnegato vero?” disse avvicinandosi sino ad arrivare a un paio di metri da me.
“Chi sei?” risposi io perplesso, non avevo mai visto quel minatore, ma da sotto la sua veste estrasse un simbolo di legno malamente intagliato, un pugno che stringeva dei raggi luminosi, questo voleva raffigurare quello scarso intagliatore su quel ciondolo. “Odio questi bastardi, e a quanto pare anche tu, sono stato ieri con quella baldracca di tua madre, e lo so bene…”
A quel punto l’uccellino dentro la gabbia come impazzito inizio a volare da una parte all’altra della grata, a quanto pare vi era stata una fuoriuscita di gas. Non c’era tanto tempo, agì quasi come per
istinto, apri la gabbia e afferrai quell’animale.
Lo stringetti forte nel pugno, e inizia a godere nel vedere i suoi piccoli occhi che quasi uscivano fuori dalle orbite, uno sguardo cosi idiota, quasi come quello di suo padre. Porto l’altra mano sulla sua piccola testa e gliela tronco di netto, era una sensazione splendida, quasi come un brivido, aveva annientato quella faccia idiota, e lo aveva fatto pensando a Bane.
“Andiamo!” disse all’uomo. Il gas li avrebbe presto uccisi e decise di uscire fuori senza farsi vedere, quei minatori si meritavano tutti di morire, tutti.
Uscirono fuori e respirarono l’aria fresca, era ancora eccitato per ciò che aveva fatto, aveva appena condannato a morte suo padre e tutto il suo odiato seguito, sarebbe voluto restare per udire gli ultimi colpi di tosse di quei moribondi ma quell’uomo che aveva trascinato fuori gli afferro un braccio e lo portò sopra un cavallo, poi galoppo senza sosta sino a Zenthil. Lo porto sino a dentro la città e poi gli fece salire una gradinata che sembrò interminabile.
Poi arrivò sino a una immensa costruzione, il tempio di Bane.
“Lo hai fatto per lui vero? Lo hai fatto per lui!” gridò eccitato quell’uomo ancora stanco per la cavalcata.
Una figura apparve sulla soglia, un uomo in armatura osservava la scena esclamando:
”Cosa sta succedendo qua?”, teneva in mano un simbolo d’argento, il simbolo di Bane.
“Si.. lo ho fatto per lui..”, uscirono spontanee queste parole, sia il sacerdote che il minatore si
zittirono, poi il minatore disse: “E’ il figlio di quella troia di Teresa, è sulla buona strada, ha appena ucciso quel traditore di suo padre, avresti dovuto vederlo come ha troncato la testa di
netto a…”
“Basta cosi” lo interruppe il sacerdote… “Vattene.. puzzi..” quell’uomo annui e inizio a scendere le
scale, ero ancora paralizzato per l’eccitazione e non capivo ero fermo la sui gradini..
“Tu entra…” mi prese per un braccio e mi porto sino ad un altare. Poi fece forza, come per spezzarmi il gomito, mi voleva far inginocchiare e io eseguì.
Davanti a me un immenso araldo raffigurante Bane, e l’imponente tavolo di marmo nero macchiato di sangue.
“Cosi lo hai fatto per lui eh?” aveva una voce cavernosa quel chierico ma non era arrabbiato, al
contrario era calmo, vedeva l’eccitazione pulsare nei miei occhi.
“E lo rifaresti?” continuo… io mi limitai ad annuire e lui sorrise. Ormai avevo spiccato il volo, perchè non continuare a volare.
Quel sacerdote mi prese con se, mia madre nemmeno venne a reclamarmi, mi insegno i dogmi di Bane e mi obbligo a seguirli sempre.
Io preferivo agire che pregare, e il mio fisico malato dal poco cibo guarì presto con le sue cure e si rivelò essere un fisico possente e atletico, corti capelli neri corvini e degli occhi blu profondi come il mare, freddi e spietati come l’oceano.
Tuttavia il rapporto col sacerdote andava sempre peggiorando di più, Bane sembrava non volermi concedere alcun potere, io dentro di me sapevo il perché, ma non lo avrei mai rivelato al sacerdote per paura della sua reazione.
Sapevo bene cosa significava diventare un sacerdote, avrei dovuto dipendere unicamente dal mio dio, avrei ottenuto potere vero, ma a che prezzo?
Quando un giorno Bane mi avrebbe voltato le spalle sarei rimasto vuoto, come un guscio di uovo senza nulla dentro, lentamente ogni giorno affidavo le mie azioni a Bane, ma le mie arti alla guerra.
A Zenthil chiamavano quelli come lui guardie nere, ma al contrario di loro io non avrei mai usufruito del potere di Bane, forse incosicamente miravo a qualcosa di più grande, o forse avevo solo paura di dipendere ancora da qualcuno, una paura che Bane stesso rendeva insita nel mio cuore.
Il sacerdote mi allontanò per un periodo, aveva bisogno di riflettere e pregare, e io passai quei giorni a Zenthil Keep nelle sue taverne.
Tuttavia feci un grosso errore, quello di seguire una donna, pensavo fosse una sgualdrina qualunque di Zenthil Keep ma veniva da molto lontano, da Suzail, era una adepta di Tymora.
Presi un cavallo e partii, la segui nella notte, lei galoppava veloce, ma riuscì a pararmi davanti a lei
poco prima di Suzail, nel passo.
Si era presa gioco di me, la avevo pagata come una comune cortigiana e lei era fuggita senza attendermi in camera, ma adesso era davanti a me.
Fu la cosa più eccitante che avessi mai fatto, le afferrai un braccio e la trascinai giù da cavallo, cadde rovinosamente, e si graffio il suo bel viso. Dopo essere sceso da cavallo mi avvicinai a lei e la fissai, avevo i suoi occhi a pochi centimetri dai miei, quello sguardo di puro terrore, mormorai alcune parole in infernale, le stesse che pronunciava il sacerdote che me le aveva insegnate, erano un invocazione a Bane, esse uscivano da sole dalla bocca, spontaneamente,
al culmine di un rapporto sessuale o quando l’eccitazione era tanta.
La sollevai da terra e la trascinai sino a un albero.
Le schiacciai la testa contro di esso, solo per il piacere di sentirla pigolare come quell’uccellino alla miniera, era vestita con i suoi stessi colori. Estrassi velocemente il pugnale e glielo appoggia alla gola. Poi gli sorrisi, e lo affondai con tutta la mia forza sulla giugulare, sentivo il pugnale conficcarsi sino all’interno dell’albero dietro il suo collo e il sangue uscire come un fiume dalla sua gola, non tolsi la mano dal pugnale, la lasciai appoggiata alla sua gola per sentire il caldo sangue sgorgare sino a dentro la mia armatura.
Si chiamava Lisiam mi sembra, non ricordo, a un certo punto girai il pugnale nella sua gola e uno schizzo di sangue mi bagno la faccia.
Aveva un sapore splendido, mormorai altre parole in infernale. E poi lo raccolsi con la mano, direttamente dalla sua gola, gli ultimi fiotti di sangue, e glielo spalmai sulla faccia e sulla bocca. Poi la baciai, sentivo il sapore del suo sangue e la sua anima che fuoriusciva dalla sua bocca.
Altre parole in abissale e lei morì. Non aveva più anima, ma solo gli occhi sbarrati in un espressione di puro terrore. Lasciai là il pugnale e ammirai la mia opera. Affogai un'altra esclamazione in infernale con una risata. Ero contento ed eccitato della mia opera. Mi coprii con un mantello, fu facile spacciarmi per un viandante e imbarcarmi per la prima nave al porto di
Suzail, era meglio sparire per un pò di tempo.
E lo feci, mi diressi a Tirluk, in attesa di tornare nella mia città, per servire Bane.

_________________
Immagine


Ultima modifica di Hextar il gio set 15, 2005 10:19, modificato 1 volta in totale.

Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: gio set 15, 2005 10:19 
Non connesso
Artiglio Nero
Avatar utente
 ICQ  Profilo

Iscritto il: dom apr 18, 2004 00:33
Messaggi: 1495
Località: Cagliari credo...
Sacerdotessa di Tempus mestruata 24 ore su 24 fissata con duelli ecc ecc. :sisi:


BACKGROUND ANYA WALDRAMM:

“Anya! più alta quell’ascia cazzo!”
“Non vedi che sto mirando alle gambe!”
Il manichino incasso un duro colpo alla gamba destra e la farina usci copiosa da essa, col bracciale dell’armatura appesantito per imparare a reggere meglio il peso di essa una giovane ragazza si scosto dagli occhi e dalla fronte i neri capelli appiccicati a essa per il sudore.
“Bene…” Un grosso mezzelfo poco distante da lei osservava ogni suo movimento, dopo aver inarcato un sopracciglio parlò.
“Basta cosi per oggi, la cerimonia dei caduti sta per avere luogo.”
La giovane ragazza aveva gia assunto una nuova guardia pronta a colpire ancora il manichino, all’improvviso si girò verso il mezzelfo e andando sino al manichino appese la bipenne a un chiodo sulla parete.
“Si padre…” anche dopo queste parole il mezzelfo la squadrava ancora, entrambi sapevano che quel breve discorso non era finito, dopo aver ripreso fiato infatti continuò:
”Siamo nel mese di Tarsakh ormai, oggi onoreremo anche tua madre…”
La ragazza si mise a osservare fuori dalla piccola finestra, una delle poche di quella stanza adibita a palestra e armeria, da essa entrava una flebile luce lunare, fuori si udivano solo i passi dei plotoni di guardie che pattugliavano le strade vicino al tempio di Tempus nella città degli splendori, lentamente osservando il cielo annuì.
Al mezzelfo basto questo, posò nella parete accanto il bastone che teneva in mano per indicare e correggere gli errori della ragazza e si diresse fuori dalla stanza.
Avrebbe dovuto lavarsi e forse anche profumarsi con qualche olio, attendeva da abbastanza tempo il momento, si levo i braccioli dell’armatura e li getto insieme al corpetto per terra, avrebbe riordinato in seguito.

Si recò a passo svelto verso la sua austera stanza, entrò e riempì la bacinella, vi verso dentro qualche olio, tenuto in serbo per le occasioni speciali e si sciolse i capelli in segno di lutto.
Dopo essersi lavata si vestì, indosso una tunica molto elegante da cerimonia, in essa vi era spazio solo per un arma, prese la sua ascia, lucidata e la mise in un fodero intarsiato d’argento. Era gia abbastanza tardi penso dopo essersi preparata del tutto, uscì dalla sua stanza diretta verso il salone del tempio, suo padre aveva appena preso posto di fronte all’altare.
Si stupì di ciò, suo padre non ufficializzava quasi mai le cerimonie, evidentemente questa volta il sacerdote del tempio gli aveva dato il permesso, lui era il difensore di esso ed evidentemente aveva chiesto lui stesso di poter ufficializzare quel giorno.
Nella sala non vi era traccia del sacerdote, all’interno vi erano solo un gruppo di mercenari che molto probabilmente dovevano partire per una qualche pericolosa avventura e il forzuto mezzelfo in una lucente armatura da parata, usata per le cerimonie da lui, un tempo sembrava essere stato molto attraente, ma le troppe cicatrici che gli rigavano il volto lo avevano decisamente imbruttito.
Anya prese posto alle prime file e osservo il padre, solo allora vide il sacerdote, seduto poco dietro di lui osservava a braccia conserte il rito, in estremo silenzio.

“Combattenti e compagni d’arme, siamo qua oggi affinché le anime di coloro che combatterono prima di noi vengano ricordate da noi, che ancora abbiamo la vita e il coraggio di brandire le nostre armi.
Affinché le loro battaglie non vadano perdute nella memoria e affinché il loro coraggio di fronte alla morte sia d’esempio a tutti noi.
3 anni or sono vi era una donna qua a Waterdeep, che oggi vogliamo ricordare, si chiamava Rose Crowguard, forse qualcuno di voi la conoscerà come vincitrice del torneo d’arme quintennale.
Io la ricordo come una delle più grandi guerriere che calpestarono il suolo di questo sacro tempio, e come la donna che amavo.”
Il sacerdote dietro di lui sussultò, per poi tornare a fissare la schiena del mezzelfo, evidentemente l’ultima parte della frase era un fuori programma.
“Ella si comportò da eroe qua a Waterdeep, tempo fa la città aveva subito una serie di scorribande da parte di dei briganti accampati nelle vicinanze, le guardie della città poco riuscirono contro un gruppo cosi ben organizzato nel combattere, e a lei, fu affidato il comando di un gruppo di uomini per riuscire nella situazione.
Nessun generale delle guardie aveva avuto il coraggio di andare nella tana di quei briganti, ma lei si.”
Il sacerdote sussultò ancora, Anya pensò che quello era un altro fuori programma, tuttavia il mezz’elfo continuò.
“Lei ritornò, all’alba del giorno dopo nel quale parti la spedizione, ritorno fino alle porte di Waterdeep, sul suo cavallo, ferita a morte, dalla sua bocca uscirono solo le parole “Lui è il capo.. le scorribande sono finite”, dei soldati che combatterono la battaglia nessuno torno, furono solo in due che restando nelle retrovie dopo essere stati colpiti da delle frecce fuggirono, e quei due colpiti da tanto eroismo e coraggio nel fronteggiare un nemico cosi ben preparato nel suo territorio raccontarono di come Rose Crowguard già ferita non solo tenne testa a più e più assalti, ma facendosi largo tra le loro fila riuscì a uccidere il loro capo e mettere in fuga gli altri.
Prendete esempio da lei guerrieri, e che il grido di guerra di Tempus possa essere dalla vostra parte.”

Anya non voleva sentire altro, la cerimonia era conclusa, si alzò e ritornò nella sua stanza, il padre aveva esagerato, il vecchio sacerdote non sopportava che il sentimento che provava ancora per Rose interferisse con una cerimonia ufficiale, sperava che tutto si sarebbe risolto per il meglio, non sarebbe stata la prima volta che i due si scontravano su questo argomento.
Chiuse la porta a chiave, non c’era bisogno e non era il caso di origliare un possibile litigio, rimise apposto la sua arma e si mise a dormire.
Le urla non tardarono a farsi sentire, questa volta il sacerdote sembrava davvero arrabbiato, e nella seconda parte del discorso ad Anya parve di sentire più d’una volta il suo nome, fu il padre a svegliarla, era riuscita a prendere sonno prima che la discussione finisse, tuttavia dalla luce che vedeva entrare dalla finestra capiva che non era molto presto.
“Anya, con oggi il tuo addestramento è terminato, e anche la parte teologica che conosci già da molto, il sacerdote vuole che tu parta da questo luogo e inizi e fare le tue prime esperienza di guerra, ormai sai come pregare il signore delle battaglie.”
“Padre…”
Il mezzelfo la interruppe.
“Scegli o ne discutiamo tutta la giornata oppure facciamo un ultimo addestramento, dove posso insegnarti una posta utile e una serie di fendenti che penetrano le difese di qualunque scudo.”
La ragazza si alzò, sapeva che il tempo era giunto, aveva quasi 20 anni ormai, supero il padre e si diresse verso la palestra, da dietro avvertì il mezzelfo sorridere

Grondante di sudore reggeva la sua ascia a malapena, il padre la stava massacrando, non c’era più tempo per la teoria sapeva che quella era l’ultima lezione.
“Sai che il resto lo imparerai solo nelle battaglie?”
“Si padre…” il mezzelfo osservò i manichini distrutti dai vari colpi d’ascia e annuì tra se e se.
“Prendi la mia vecchia armatura, lo ho fatta aggiustare, e preparati, stanotte partirà una nave dal porto di Waterdeep, diretta verso Tirluk, non so se troverai battagliè da combattere là, ma preparati a predicare il verbo di Tempus!”

_________________
Immagine


Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: gio set 15, 2005 10:23 
Non connesso
Artiglio Nero
Avatar utente
 ICQ  Profilo

Iscritto il: dom apr 18, 2004 00:33
Messaggi: 1495
Località: Cagliari credo...
YAN YANTAN!!!!
Gnomo sacerdote di Tymora fermamente convinto di essere un paladino.
Il suo allineamento dovrebbe essere LB, ma essendo molte sue azioni legate al lancio di una moneta non si può che mettere CB.
E' piuttosto semplice da giocare ed è spassosissimo, sopratutto nei dialoghi contro qualche malvagio.
Tende a identificare i malvagi come "Maghi", anche se pesantemente corazzati e qualsiasi mostro o bestia che sia come "Drago".


BACKGROUND YAN YANTAN

Tanto tempo fa, nei sobborghi di Waterdeep viveva una famiglia felice, ovviamente a modo loro, gli Yantan, i migliori produttori di salmoni sotto aceto di tutto il faerun, anche perchè unici, non che il salmone sotto aceto non fosse buono, ma prendeva quello strano colorito verde che alla gente infastidiva “Anche l’occhio vuole la sua parte!” diceva la gente al negozio del nonno che rispondeva “Devo lavorare non posso giocare a carte!”, purtroppo il vecchio non sentiva bene da un orecchio da quando da giovane ideò una lenza a mo di cappio che sarebbe rimasta attaccata al salmone, il nonno era un grande inventore ma il salmone era particolarmente grosso, sbatacchiandolo sul fondale lo trascino “Sino alle parti del Thay!” dice lui, e non sentiva per nulla dall’altro orecchio, da quando ideo una macchina a legna che aveva il compito di mettere i salmoni sotto aceto uno ad uno e chiudere i barattoli, all’ultima parte ci pensava Yan, nipote del suddetto, che vicino alla macchina prendeva i barattoli e li chiudeva, ma al nonno piaceva dire che lo faceva la macchina, il nonno era un grande inventore, ma un giorno penso di usare come combustibile l’aceto in eccedenza anzichè la legna che ormai scarseggiava, l’esplosione coinvolse un paio di case vicine, da allora gli Yantan furono considerati una famiglia di potenti gnomi maghi, ma ci fu un'altra novità da quel giorno, tutto quel fumo affumico i salmoni non ancora sotto aceto e la ditta inizio a vendere “Salmoni affumicati sotto aceto”, e gli affari andavano benone, il nonno creava una patina di fumo parecchio spessa intorno ai salmoni perché non si vedesse il colorito verde del suddetto, e la gente li comprava almeno una volta prima di togliere quella patina e non tornare mai più al negozio di mio nonno. “Questa affare e una vera schifezza!” diceva una donna rectasi al negozio solo per insultare, “Non ho bisogno di alcuna carezza! E adesso vada via donna di strada, questo è un posto per gente per bene!” rispondeva il nonno. Ma adesso passiamo al vero protagonista della storia, colui che in questa vicenda ha avuto il semplice ruolo di “chiudi barattoli” Yan Yantan, a detta degni gnomi il piccino aveva sviluppato una naturale propensione per la curiosità.. e detto dagli gnomi… Sua madre figlia “del nonno” portava avanti il commercio al negozio insieme al padre… “Quella si che è gente brava” dicevano le persone “Certo che siamo gente che si lava!” rispondeva il nonno che all’epoca aveva perso solo un orecchio. Ma i genitori di Yan quando lui aveva all’incirca 16 anni partirono per la città degli gnomi, per mettere su anche la un negozio di “Salmone sotto aceto” anche là. Partirono la mattina presto sopra un carretto stracarico di “Salmone sotto aceto” trainato da due muli… e guardando un carretto in lontananza il piccolo gnomo esclamo “Nonno ma i miei genitori stanno andando all’avventura?” e lui rispose “Ai tuoi genitori non serve alcuna cura, e non lo dire mai più nemmeno per scherzo!”. Forse per via delle domande a cui il piccolo gnomo non riceveva risposta desiderata: “Nonno come nascono gli gnomini?” “Non ho alcun bisogno di chiodini, c’e ne sono abbastanza in cantina dietro quel grosso barile di aceto!” , lo gnomo crescendo divento sempre più curioso, una curiosità che soddisfava sui libri. Da piccolo per la sua curiosita era vcaduto dentro un barile di aceto e da allora evitava di avventurarsi in cantina senza la supervisione del nonno, ma in soffitta c’erano tanti libri interessanti e lui se li lesse tutti presto. Parlavano di avventurieri e di altre vicende di eroi e draghi, parlavano di dei, lui sino ad ora aveva conosciuto solo Gond, e soprattutto quelli lo affascinavano moltissimo. Cosi 4 mesi dopo l’esplosione della macchina “tuttofare”, quando ormai aveva 20 anni, prese una decisione importante, scese giù e di fronte al nonno disse “Nonno voglio diventare un avventuriero!” “Non ho intenzione di comprarti alcun destriero!” un destriero.. la mente dello gnomo si illumino, sarebbe diventato un paladino, annui al nonno e sali in camera, i draghi sembravano piccoli rispetto a quegli omoni in armatura ai suoi occhi, quando un giorno, dalla finestra di camera sua vide passare sotto casa un omone in armatura sopra un cavallo. “Un Paladino!” grido eccitato “Guarda nonno un paladino!” nono ascolto nemmeno le parole del nonno che si lamentava ad alta voce su una parola che sembrava “comodino” e si diresse subito giù in strada parandosi davanti al cavallo e il paladino. “Sei un paladino vero?!” chiese lo gnomo con occhi languidi, un omone in armatura nera lo guardo sopra un cavallo, la gente fuggiva di fronte a quel simbolo di Bane appeso al collo, nei sobborghi c’erano poche guardie e chissà perche era giunto sino a la, magari cercava qualcuno. “Togliti di mezzo nanerottolo!” “Ma voi paladini non dovreste essere cortesi? Quanti draghi hai uciso? E viverne? Una viverna conta mezzo punto mentre invece un drago un punto intero lo sapevi? Come ti chiami? Cosa e quello strano animale che spara raggi di luce nel tuo medaglione?” lo gnomo aveva una parlantina coinvolgente, ma l’omone sembrava diventare sempre piu arrabbiato ogni parola che scandiva. “Adesso basta!” “Ti sacrificherò al signore dell’oscurità se dirai un'altra parola!” “Mio nonno dice sempre che bisogna portarsi una lanterna dietro perche altrimenti al buoi vai sbattere e rovesci interi barili di aceto.. quindi questo signore va sempre a sbattere o spara quegli strani raggi di luce per vedere?” lo gnomo era contento di parlare con qualcuno che almeno capisse le sue domande, e più parole diceva più le sue pupille si dilatavano a guardare quella figura che tanto aveva cercato sui libri. “Adesso basta gnomo, presto lo vedrai di persona il mio signore!” e cosi dicendo estrasse una spada lunga, una donna urlo ogni persona nell’isolato si allarmo, tranne il nonno di Yan molto probabilmente. Ma le grida attirarono la una chierica di Tymora in groppa a un cavallo bianco, era completamente vestita di giallo e portava una mazza leggera appesa alla cintola. “Una Cavaliera!” grido lo gnomo eccitato. “Cosa stai facendo tu?” disse rivolto all’omone in armatura. “Un sacrificio, e se non vuoi fare la sua stessa fine vattene!” poi guardo l’uomo, guardo lo gnomo, estrasse una moneta e la lancio in aria, sia Yan che il chierico di Bane la guardavano perplessa, poi lei guardo il risultato della monetina. “Mhh si..” e mormoro alcune parole in un lingua sconosciuta lo gnomo resto come paralizzato dallo stupore, ma anche il cavaliere era paralizzato, ma non dallo stupore, era paralizzato e basta. “Tu vieni con me.. e che Tymora ti accompagni!” “Si un attimo” si diresse velocemente verso la soglia di casa e disse “Nonno non torno per cena sto andando con una cavaliera di Tymora” “Qui non abita nessuna signora Aurora” si senti dire in lontananza mentre la chierica caricava a cavallo lo gnomo e lo portava via. Una qualsiasi altra persona avrebbe presto scaricato lo gnomo dal cavalo sentendosi bersagliata di domande, ma quella chierica si prese la briga di rispondere a quasi tutte le sue domande, anche se alla fine del viaggio non faceva altro che annuire e scuotere debolmente il capo. Tempo fa era stato alla citta degli gnomi a trovare i genitori e gli avevano detto di non parlare con gli umani sconosciuti, ma lei era diversa, era tutta gialla compresi i capelli, e sembrava molto buona.. poi arrivarono a un santuario dove lei lo porto dentro “Qui sarai al sicuro!” “Che posto e questo?” “ Un santuario di Tymora, la dea della fortuna!” “Fortuna?” “Si devi a lei la tua vita, sei stato fortunato che io sia capitato di li!” “Ma sono nche stato sfortunato ad aver incontrato quel cavaliere!” “No, perché adesso che lo sai ti terrai lontano da lui!” “Sei una cavaliera molto gentile!” “Chierica..” “Posso diventare come te?!” la chierica lo guardo stupito… e cosi ogni giorno dopo aver chiuso i barattoli di salmone, il processo di imballaggio era diventato totalmente manuale, se ne occupava il nonno tranne che per la chiusura, si recava a quel santuario a prendere lezioni su Tymora e a pregarla… “Sto diventando un paladino di Tymora?” “Pazienta gnomo pazienta, e prega, diventerai un chierico non un paladino!” lo gnomo ci penso su.. “Anche i chierici uccidono draghi?” “Si qualcuno ma che c’entra?!” “E allora mi va benone!” la chierica resto perplessa e continuo a pregare insieme a lui, forse la chierica sbagliava a pensare che quello gnomo gli sia stato mandato da Tymora, eppure, dal lancio di quella monetina e stato segnato il destino di uno gnomo, e cosi dopo tante preghiere in cui lo gnomo credeva veramente in cio che faceva divento un chierico di Tymora, paladino di Tymora si definiva, pronto ad abbattere qualsiasi minaccia e pronto ad andare all’avventura, il nonno prese bene la sua decisione, forse non capì nemmeno ciò che Yan diceva, ma alla fine era deciso ad andare a Tirluk, in cerca di draghi da sconfiggere e di imprese eroiche da affrontare. Chissà, forse lassù in cielo anche Tymora ha tirato una monetina per concederle i suoi poteri, Yan e sempre stato curioso.. e uno gnomo curioso non vive a lungo se non fortunato.
Nota nel diario di Yan al suo arrivo a Tirluk: “Qui sembra sia tutto bellissimo, tanti avventurieri quanti popolani, il nonno mi ha mandato una lettera in cui dice che ha automatizzato di nuovo la produzione di salmone affumicato sotto aceto, oh bhe, tanto non ha più orecchie da perdere.”

_________________
Immagine


Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: gio set 22, 2005 15:20 
Non connesso
Avatar utente
 YIM  Profilo

Iscritto il: dom mar 27, 2005 16:38
Messaggi: 996
Località: vallata dei rumori indispensabili
belli ma adesso mettetene altri ragazzi

_________________
Immagine
realizzata da VanLucavik


Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: gio set 22, 2005 15:26 
Non connesso
Avatar utente
 Profilo

Iscritto il: gio feb 03, 2005 22:27
Messaggi: 921
Località: Karalis
forse mi picchierete ma i non ho mai fatto il bg ai miei pg, lasciavo che le loro azioni parlassero da sole, anche perchè non ho mai capito bene come farli :oops: , magari questa sarà l'occasione buona per imparare :P

_________________
Sorse Earendil dove la tenedra fluisce
Dell'Oceano alla riva silenziosa;
Per la bocca della notte,quasi raggio che lambisce....
....Allora la marea del buio sale
E passano i celesti bastimenti,
Spargon la notte delle vele chiare
Mentre la stella scivola nei venti...

Et Eärello Endorenna utúlien
Sinome maruvan ar Hildinyar
tenn' Ambar-metta

http://rivendell.forumfree.net/

http://blackbeast.mastertopforum.com/index.php


Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: ven nov 25, 2005 21:29 
Non connesso
Avatar utente
 Profilo

Iscritto il: dom ott 23, 2005 21:22
Messaggi: 346
Località: Pordenone
Gaalen 10°Liv. Ladra CN

Background
Molti anni fa in una terra lontana vi era una guerra tra Drow ed Elfi per il controllo di una via d’accesso alla superficie, durante la guerra, una parte dell’esercito Drow conquistò la città di Holim che era situata nella parte sud della vallata.
Durante l’occupazione della città da parte dei Drow, uno di loro per vincere la noia entrò in una delle case e lì vi trovò un’elfa di nome Xanaphia con i suoi due figli. Il marito di Xanaphia, Laucian, era morto il giorno prima in battaglia, ma complice la ritirata dell’esercito e la dispersione delle linee di comunicazione nessuno dei conoscenti lo seppe mai o ne ebbe certezza. Dopo averli immobilizzati il Drow violentò l’elfa per puro divertimento e nel mentre, per dare sfogo alla propria crudeltà, sgozzò i figli di Xanaphia davanti a lei senza che potesse fare nulla per impedirlo.
La sera successiva Xanaphia, ancora totalmente shockata per lo stupro e l’omicidio dei figli, venne ancora più scossa dal pensiero che avrebbe messo al mondo un figlio mezzo Drow. In quella notte passata insonne come la precedente, era terrorizzata all’idea che il Drow ritornasse.
Durante il giorno Xanaphia, per evitare di essere violentata di nuovo, decise che quella sera stessa avrebbe provato a fuggire. Mentre vi pensava le venne in mente di provare a scappare attraverso un passaggio che a dire del nonno portava all’esterno della città, ma senza sapere se il passaggio fosse ancora integro o meno.
Xanaphia in un momento di assenza del drow, che colmo della sua arroganza pensava che la donna sarebbe rimasta immobile e terrorizzata chiusa nella sua stanza, mise in uno zaino le sue cose e dall’entrata sul retro provò a raggiungere il passaggio segreto posto sotto il tempio di Corellon Larethian. Appena uscita dalla porta venne colpita dal vento forte che quella sera soffiava con particolare vigore, e con il cuore in gola si avviò verso il tempio, cercando di non farsi notare dai Drow che stavano pattugliando la città.
Dopo molte soste e tentennamenti Xanaphia raggiunse il tempio e lo trovò distrutto e saccheggiato e in un angolo, come aveva detto il nonno, trovò tra le macerie un passaggio e vi entrò subito. Dopo interminabili minuti di cammino nell’oscurità si trovò davanti alla galleria franata e venne presa dal terrore di dover tornare in dietro nella città piena di Drow. Colta ormai dal più profondo terrore rimase immobile rannicchiata nell’oscurità per due giorni.
Al di sopra delle macerie del tempio di Corellon le sacerdotesse drow si apprestavano a pronunciare un rituale di evocazione di un grande e potente diavolo devoto alla loro dea ragno. All’apertura del varco, però, irruppero tramite diversi portali di teletrasporto alcune truppe scelte elfiche che aggredirono le sacerdotesse per fermare il rituale. La rottura del rituale ebbe successo grazie ai molti controincantesimi che furono lanciati per impedirlo, ma a causa della incredibile energia magica sprigionata nella zona si venne a creare un temporaneo effetto di magia selvaggia, che ebbe gli effetti più disparati. Fu così che alcuni incursori elfi, alcune sacerdotesse drow e Xanaphia vennero trasportate in un altro piano.
Finito il trasporto dimensionale Xanaphia si guardò attorno, capendo di essere capitata in un’immensa pianura coltivata, attorniata da varie fattorie, con sullo sfondo l’immensa città che poi scoprì essere Andora. I combattenti, ripresi dall’incantesimo incominciarono subito a battersi per la propria vita senza chiedersi dove fossero finiti, ma consci solo del fatto che per il momento dovevano sopravvivere.
Xanaphia fuggì, approfittando dei campi di granturco maturo vicini per nascondersi alla vista dei combattenti, e decise di accamparsi per la notte in un posto riparato in mezzo ad un altro campo molto distante dal luogo in cui si tenne lo scontro, per poi la mattina raggiungere quella città che aveva intravisto.
Lo scontro vide vincitori tre dei drow, ultimi sopravvissuti. Tra questi vi era anche il drow che aveva stuprato qualche giorno prima Xanaphia, ma non avendo visto la donna una volta trasportato non si curò di cercarla. Questi, non riuscendo a contattare tramite la magia i propri compagni decisero che sarebbero andati verso l’enorme torre nera che si poteva vedere all’orizzonte. Durante la strada furono fermati da un gruppo di cavalcadraghi che tornavano da una ricognizione, ma risposero all’alt attaccando i cavalieri che li annientarono subito dopo.
Al sorgere del sole Xanaphia si incamminò verso la città vista la sera prima, ma giunta a metà strada incrociò, tra le varie persone che la guardavano strabiliate, un mezz’elfo che la avvicinò e le spiegò dove si trovava e la portò con se al suo villaggio.***
In quel villaggio trovò l’ospitalità dei mezz’elfi, che le spiegarono la situazione del continente.
Durante il periodo di gestazione l’elfa si riprese lentamente dalla morte della sua famiglia e decise di mettere al mondo il bambino, che si scoprì essere una mezza drow, a cui diede il nome Gaalen.
Dopo due anni dalla nascita della figlia, il mezz’elfo che la aveva trovata e ospitata morì di vecchiaia. Trovatasi da sola con la figlia la madre capì che non sarebbe riuscita a crescerla da sola, senza l’aiuto del suo ultimo amico. Colma di dolore viaggiò fino ad Andora e abbandonò la figlia, ormai di 4 anni, in uno dei vicoletti al limite del quartiere povero, lasciandole una collana nascosta sotto i vestiti e fuggendo subito dopo per tornare al villaggio mezz’elfo dove abitava.
I bambini delle strade, trovata la piccola di una razza sconosciuta, la aggredirono e la scacciarono verso i quartieri borghesi, dove per fuggire la bambina entrò nell’unica bottega ancora aperta per rifugiarsi. Quella era la bottega del liutaio Ehnord Folkor, uno gnomo artigiano. Ehnord, che stava chiudendo la bottega, venne sorpreso dall’entrata della piccola spaventata e cercò di scacciarla, ma la moglie Drusilla, colma di compassione e affetto materno, fermò il marito e ascoltata la confusa storia della bambina decise di tenerla per la notte e cercare all’indomani i genitori. Dopo alcuni giorni di ricerca e notificato il ritrovamento alle autorità i due gnomi decisero di crescere la bambina insieme al figlio Boddynock all’epoca di 19 anni.

Purtroppo per Galeen il passare del tempo lavò velocemente via i ricordi della precedente vita, ed uno dei suoi grandi desideri fin da piccola sarebbe stato quello di scoprire la storia della propria famiglia, e magari ritrovarla.
L’unica cosa che sa tuttora è che la madre era un Elfa, il cui unico ricordo è la sua collana con un ciondolo raffigurante una stella.
All’età di 17 anni la grande agilità di Gaalen fece colpo sullo zio acquisito Glim, che si offrì di portarla con se nei suoi mille viaggi per permetterle di cercare nuove informazioni sulla madre.
Passarono circa 8 anni durante i quali lei seguì lo zio e tornò con regolarità a casa dai genitori e dal fratello da cui era stata adottata per godersi qualche settimana di relax insieme alle persone che amava. Nei periodi di viaggio lo zio Glim le insegnò tutte le arti dell’avventuriero che la aiutarono a seguirlo e a cavarsela nelle avventure più pericolose e nei luoghi più disparati.
Durante una delle spedizioni, per investigare su alcuni omicidi e sparizioni che li guidarono ad un’antica tomba, lei e Glim s’imbatterono in un antico Vampiro, che si presentò come Esthromir, che li affrontò per proteggere le ricchezze custodite nel suo rifugio. Fin dalle prime fasi del combattimento Esthromir si dimostrò più forte di loro ed immune ai loro colpi migliori e decisero di fuggire, riuscendoci e sigillando la tomba dietro di loro, andando subito ad avvertire la chiesa vicina del ritrovamento. Da quel giorno Gaalen conosce e ha paura dei vampiri. Esthromir, naturalmente, riuscì a uscire dalla tomba con i suoi poteri e a ripristinare il passaggio, ma si preoccupò di trovare un nuovo nascondiglio essendo stato scoperto, piuttosto che inseguire i due. Di tempo per trovarli ne avrebbe avuto a sufficienza in futuro.
Durante il suo 24esimo anno d’età, durante l’esplorazione di alcune caverne Glim morì schiacciato da una frana, da cui però Gaalen riuscì a salvarsi. Rimase molto scossa e dopo aver recuperato il cadavere lo seppellì nella tomba della famiglia a cui Ehnord la portò.
Nei momenti di tranquillità Gaalen, rimasta molto addolorata per la morte dello zio, suona il suo flauto traverso per ricordare Glim che amava sentirla suonare quello strumento, cercando la tranquillità in un posto isolato. Adesso, non avendo più lo zio da seguire, si dedica totalmente alla ricerca della madre e passa il tempo in cerca di informazioni quando non è con la famiglia.
Accade a volte, girando per le strade e i vicoli della città, di imbattersi in bardi che suonano e narrano gesta eroiche di presenti e antichi eroi e lei puntualmente li ascolta ponendosi in disparte affascinata dai loro racconti e inebriata dalla loro soave musica.
Gaalen incominciò ad interessarsi agli esperti di magia visto che scoprì, parlando con degli avventurieri in una locanda alla periferia di Andora, che esistevano incantesimi e oggetti magici capaci di rispondere alle più oscure domande. Incominciò così un viaggio dove offriva i suoi servigi di avventuriera in cambio di risposte alle sue domande, che la guidarono sempre più vicina alla verità sulla madre.
In una locanda in un villaggio del sud Gaalen venne a sapere da un uomo, in cambio di 50mo, che l’oggetto di cui gli avevano parlato, i cui poteri gli sarebbero stati incredibilmente utili per continuare la sua ricerca si trovava in una miniera nanica a due settimane di cammino dalla città. Lei decise di dirigersi li, anche se in cuor suo sospettava che li non vi avrebbe trovato nulla, ma da altra parte pensò che era meglio controllare che restare nel dubbio. L’informazione, come lei sospettò da subito, era falsa. Era stata imbrogliata.
Arrivata ad alcuni giorni di viaggio dalla miniera si trovò di fronte ad uno scontro tra soldati di Andora e Oscuri. Dal lato da cui proveniva vide diverse persone che stavano discutendo animatamente nei pressi della battaglia, compreso un uomo a cavallo di un drago. Gaalen si nascose dietro ad un cespuglio, nella speranza che quelle persone non l’avessero vista, e cercò di avvicinarsi per ascoltare parte del discorso. A quel punto, mentre si avvicinava, avvenne l’impensabile: una forte esplosione travolse tutti, compresa Gaalen. Dopo un primo momento di smarrimento la ragazza si ritrovò in un immenso deserto di sabbia grigia e incominciò a vagabondare in cerca di un modo per andare via da li. Gaalen non fu in grado di stimare in termini di tempo il suo viaggio. Un giorno intravide in lontananza una porta e, sperando che fosse la via d’uscita da quel posto, corse per raggiungerla. Una volta raggiunta la porta la ragazza aprì la porta e…

Personalità
Gaalen è una persona tranquilla, che non ama i pregiudizi, questo perché lei stessa li ha subiti. Di solito quando incontra qualcuno indipendentemente da chi sia, non lo tratta in base hai pregiudizi, e alle apparenze ma cerca di conoscerlo prima di giudicarlo.
Dopo la morte dello zio Gaalen nei suoi viaggi, si sposta spesso con avventurieri che viaggiano nella sua stessa direzione, per poter viaggiare semplicemente in compagnia.
Accade avvolte che lei offra il suo aiuto a questi avventurieri, se gli viene chiesto o semplicemente se secondo lei ne hanno bisogno, in cambio di informazioni su dove si potrebbe trovare la madre.
A Gaalen piacciono gli oggetti magici e n’è attratta e, avvolte capita che lei chieda oltre alle informazioni su dove cercare la madre o se magari l’hanno vista o altro, anche uno degli oggetti magici ritrovati con il suo aiuto anche se non insiste per averli.
Una delle regole di condotta che le sono state insegnate dallo zio, e che lei più d’ogni altra rispetta è non uccidere se non è strettamente necessario, (in questo rientra il fatto di uccidere per difendere una persona amica o della quale lei vuol bene).
Il più grande dei desideri di Gaalen e quello di ritrovare la madre, e di vivere con lei ad Andora.
Nei suoi viaggi Gaalen si è trovata spesso a fronteggiare mostri d’ogni tipo e nell’affrontarli, spesso a cercato di impedire a chi era con lei, di fare la stessa fine dello zio.
Nei suoi viaggi, oltre che chiedere agli avventurieri della madre, lo fa anche con gli abitanti del posto, visto che un’elfa non passa certamente inosservata agli occhi della gente.
Di solito cerca di andare d’accordo con le persone, per evitare spiacevoli conseguenze o più semplicemente perché: lei preferisce avere un rapporto amichevole, con le persone.
Lei quando vende una persona in difficoltà, se può cerca di aiutarla, all’interno delle proprie possibilità.
Se per Gaalen una legge non è giusta, non la rispetta o parzialmente o totalmente.
Nonostante le proprie abilità da ladra le diano la possibilità di arricchirsi, per il momento l’unica sua preoccupazione e di ritrovare la madre.
A lei non piace la compagnia delle persone malvagie, dalle quali preferisce starne alla larga, invece ama la compagnia delle persone buone o neutrali, come i bardi, i paladini, i chierici ecc…
L’unico momento in cui lascia su un tavolo le sue spade corte, e quando è con la sua famiglia ad Andora, se no le a sempre con se in ogni momento, visto che il pericolo può essere dovunque.


Andora: Capitale di un regno.

_________________
Sono stufo di piani, chiacchere e roba criptata. Andiamo, entriamo e spacchiamo tutto!!!

Immagine

Immagine
:FanListing: http://www.perfection.it/rigel/


Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: sab nov 26, 2005 14:34 
Non connesso
Moderatore
Avatar utente
 Profilo

Iscritto il: gio apr 01, 2004 18:20
Messaggi: 5694
Località: Altopiano di Leng
Earendil ha scritto:
forse mi picchierete ma i non ho mai fatto il bg ai miei pg, lasciavo che le loro azioni parlassero da sole, anche perchè non ho mai capito bene come farli :oops: , magari questa sarà l'occasione buona per imparare :P


Fare un background non é molto difficile, ma può essere un po' complesso.

Sostanzialmente, si tratta di scrivere:
1° - come il personaggio é diventato quello che é all'inizio del gioco (da che famiglia é nato, come é stata la sua infanzia, come e quando ha imparato a fare +o- bene ciò che sa fare, in D&D in particolare come ha ottenuto certi talenti e l'addestramento in una data classe ecc, anche in poche righe)

2° - ciò che vuole diventare in futuro (cioé, durante la campagna) o che vuole ottenere (che so, entrare in una elite professionale - ovvero una data classe o classe di prestigio in D&D - oppure scoprire un certo incantesimo insolito, ottenere un dato oggetto, vendicarsi di qualcuno, trascendere la propria natura attuale per diventare un lich/drago/angelo/divinità/vampiro o qualsiasi cosa ti piaccia per quel personaggio), anche in questo caso con poche righe.

Un background può essere molto schematico, ma a molti piace scriverlo in forma di racconto o, più raramente, renderlo con un breve fumetto o altro.

_________________
"[...]vedete dei marinai che stanno scaricando delle tasse..."
-Grande Pacho 'M Hell-


Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: sab nov 26, 2005 16:22 
Non connesso
Avatar utente
 ICQ  Profilo

Iscritto il: sab apr 17, 2004 00:18
Messaggi: 1191
Località: [SLS]-Borgata
Già, il background non è altro che raccontare il tuo personaggio, il suo passato, le sue attitudini, il suo modo di essere, raccontare le scelte della sua vita e tutto ciò che lo riguarda fino al momento prima di iniziare a giocarlo.
Da li in poi, sarà il modo in cui lo interpreti a delineare al sua storia.

Come dice Kagura, non è di per se difficile.
Fai però attenzione a scrivere un background congruente con le regole del gioco e dettato dal buon senso. Senza un master ed un regolamento che ti guidino, è possibile scrivere cose non compatibili con il gioco.

Mi ricordo una scena bellissima... un mio amico scrive un background in cui uno degli avvenimenti principali era stato la morte del padre (o del nonno... boh non ricordo). Lui arriva nella casa in fiamme, e trova il padre morente, che gli dice o gli da qualcosa...
Il gruppo ha però la malsana idea di giocare parti del background prima di iniziare la campagna, così da far prendere ai giocatori maggiore confidenza con i propri PG e giocare i momenti in cui alcuni PG si sono conosciuti.
Si gioca la scena... il PG del mio amico, un sacerdote, arriva nella casa in fiamme, ed entra.
Il Master: trovi tuo padre ferito a morte, agonizzante. Che fai?
Il Giocatore: mmm... beh... lo curo!!! (lancia cura ferite leggere...)
Il Master: bene, la tua preghiera è stata ascoltata, le ferite di tuo parde guariscono... :shock: :D

_________________
Nell'anno 1969 è bastata la potenza di calcolo di due Commodore 64 per mandare con successo una navicella sulla Luna.
Nell'anno 2003 è necessario un Pentium 4 a 2 Ghz per far funzionare bene Windows XP.
...Qualcosa deve essere andato storto!


Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: sab nov 26, 2005 17:46 
Non connesso
Miglior Avatar Natalizio
Avatar utente
 Profilo

Iscritto il: mer lug 13, 2005 14:43
Messaggi: 8646
:shock: :shock: :shock: WOW! ci potete fare dei libri con tutta stà roba :!:

_________________
Every day meditate for ten minutes. If you have no time, meditate for an hour.


Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lun nov 28, 2005 14:28 
Non connesso
Moderatore
Avatar utente
 Profilo

Iscritto il: gio apr 01, 2004 18:20
Messaggi: 5694
Località: Altopiano di Leng
borgata, il tuo aneddoto me lo raccontò anche un mio amico: forse abbiamo conoscenze in comune :shock:

_________________
"[...]vedete dei marinai che stanno scaricando delle tasse..."
-Grande Pacho 'M Hell-


Top
 

 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lun nov 28, 2005 16:33 
Non connesso
Avatar utente
 ICQ  Profilo

Iscritto il: sab apr 17, 2004 00:18
Messaggi: 1191
Località: [SLS]-Borgata
Kagura ha scritto:
borgata, il tuo aneddoto me lo raccontò anche un mio amico: forse abbiamo conoscenze in comune :shock:

Forse mi è capitato di raccontarlo altre volte, e la voce si è sparsa... :shock:

_________________
Nell'anno 1969 è bastata la potenza di calcolo di due Commodore 64 per mandare con successo una navicella sulla Luna.
Nell'anno 2003 è necessario un Pentium 4 a 2 Ghz per far funzionare bene Windows XP.
...Qualcosa deve essere andato storto!


Top
 

Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 14 messaggi ] 

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]



Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi

Cerca per:
Vai a:  
cron
Powered by phpBB © 2000, 2002, 2005, 2007 phpBB Group  
Design by Muzedon.com  
Traduzione Italiana phpBBItalia.net basata su phpBB.it 2010