Il forum dei Drow, dei Vampiri e delle creature dell'oscurità
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 Oggetto del messaggio: Re: De Liberi Cogitationis
MessaggioInviato: lun ago 04, 2008 00:52 
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Lokunos ha scritto:
Illusoria ha scritto:
Se ti candidi con quell'avatar sui manifesti per la campagna elettorale, fai già il triplo di voti di noi comunisti.


non che ci voglia poi così tanto, poveri comunisti.

Infatti lo dicevo appunto per questo.
Oggi contano solo gli slogan, visto che la maggior parte degli italiani non legge nemmeno il programma del partito che và a votare.
Lokunos ha scritto:
Secondo me poi, Illusoria potrebbe divenire una bravissima mammà, se ne avesse l'occasione ^^

Grazie, Lokunos, sei dolcissimo! :d
Beh, e chi lo sà... magari se incontrassi una persona dotata di un buon cervello come il tuo potrebbe darsi.

Ah, sono riuscita a fare un post solo di OT. Come sono brava. :P

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MessaggioInviato: lun ago 04, 2008 01:34 
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Salve a tutti, alla fine sono arrivato anche io.
Ammetto di aver notato questo topic tardi ma, dopo essermi letto ed aver riflettuto su tutto ciò che è scritto in queste pagine digitali vorrei dare il mio contributo.
All'inizio si è parlato di "amore" ovvero di ciò che può nascere tra due sconosciuti che si incontrano per strada e si scambiano uno sguardo 'folgorante' se così si può dire.
Sarei una persona 'povera' (per quanto rigaurda le esperienze vissute) se non avessi mai provato il cuore che batte all'impazzata e la sensazione di aver perso tutte le tue parole.. ma questo non è tutto: come viene può andarsene da un momento all'altro e quello è il suo destino: volenti o noleti voi siate.
L' "Amore" con la lettera maiuscola è quello su cui bisogna fare attenzione.
Proprio oggi mi sono trovato a dire questa frase
"[...] è un mio amico da tanti anni e posso dire che i suoi difetti li conosco tutti [...] nonostante questo, anche se diventasse il più cattivo tra i cattivi, io gli vorrei ancora bene."
Quello di cui parlo io è L'Amore oltre i difetti, le mancanze, le cattiverie, e tutto quello che può fare l'altro.
mi sono trovato nella situazione in cui la mia 'ragazza' non fosse innamorata di me.
la domanda che mi sono posto è questa "voglio bene a questa persona o voglio solo che mi faccia sentire bene?"
predetevi un pò di tempo prima di rispondere, non è così ovvia come domanda.

Per quanto riguarda "Uomo Animale ipocritamente sociale" la prenderò più da un punto scentifico così facciamo prima.
ogni essere su questa terra si è specializzato in qualche modo per sopravvivere: c'è chi vola, chi è enorme, chi vive anche nei posti più inospitali, chi può correre velocissimo, chi vive sotto terra...
l'uomo ha solo due cose che lo distinguono dal resto degli animali (tralasciando aspetti religiosi) il pollice opponibile e una mente sviluppata.
vi rendete conto che se una tigre vi salta addosso con queste due sole cose non è che ci fate molto..
come i lupi e i suricati anche l'uomo si è radunato in branchi per aumentare la possibilità di sopravvivere.. e per rapportarsi agli altri dato che i rapporti non erano solo "basilari" (come caccia, sonno, cibo, sesso, ...) ha dovuto inventare una lingua, delle regole, dei ruoli e di conseguenza una cultura
a nessuno piace rispettare le regole sociali sapete? ma piantare un cortello nel petto di un passante perchè mi sono alzato alle sei di mattina è un pò eccessivo.. lo capite anche voi.
le regole di vita civile servono come "standard" da mettere in pratica in ogni caso ci si rapporta con una persona.. in alcuni casi si possono modificare conoscendo la persona / per scelta personale / perchè sembrano stupide e insensate / ecc. ma siate pronti a pagare le conseguenze delle vostre azioni.
io di carattere esco da questi 'schemi' e sono considerato scemo/pazzo ma posso dire che non tornerei indietro per nulla al mondo. Chi mi conosce lo sà.
siete disposti ad essere trattati come lo scemo/a del villaggio?

Ora, per quanto rigaurda il "medioevo di droghe" una sola frase mi viene in mente
"Basta! Avete stufato!"
io per carattere sono costretto a vedere il mondo in maniera differente e, sfortunatamente o fortunatamente che sia, dovrete beccarvi la mia visione del mondo.
Io alla storia del burattinaio ci credo fino ad un certo punto.. si, per carità, è vero che guardare la televisione fa diventare stupidi e chi ha i soldi governa ma non vi sembra di aesagerare un pochino ragazzi? se nessuno compra più coca cola l'azienda fallisce, non ci sono santi.
Io non gaurdo quasi mai la televisione, non mi piaccono ne moto ne auto ne abiti firmati, sulle cose che faccio ci ragiono sopra, non uso quasi mai il cellulare, vado spesso a piedi e la mia bevanda preferita è il chinotto che è una grossa azienda (non sò se multinazionale) ma non me ne frega nulla perchè non mi faccio condizionare.
E' semplice dire "compro quella cosa perchè mi hanno fatto il lavaggio della mente" ma diciamo pure che invece di stare le tre ore di media davanti alla televisione (o al pc) si può comprare un libro e leggersi il giornale che da il tempo di riflettere sulle informazioni che ti arrivano.
Bisogna anche dire che state facendo esattamente come dei miei amici che dicono "la colpa non è mia, è di qualcos'altro" la verità è che sedersi e gaurdare la tv è meno faticoso che aprire un libro e leggere.. io delle cose sopra elencate non ne faccio nemmeno una (forse dovrei andare in palestra, ma per ora preferisco la sana corsetta) eppure ho visto la tv come voi da piccolo.
sentendo questi discorsi "il potere ci imbriglia e ci impedisce di fare ciò che vogliamo fare" è un discorso già sentito e risentito.. cerchiamo di essere realisti e di gaurdare in faccia alla realtà: siamo dei pensatori liberi dagli schemi della società oppure per fuggire ad alcuni schemi ci siamo messi in altri?
E poi dove viene questa storia del "ci costringono a non pensare" se volete veramente pensare cominciate a spegnere lo stereo, la tv, il pc e qualsivoglia altra distrazione per riflettere su cosa volete fare della vostra vita invece di pensare al 'marionettista' ma fatelo ora, in questo preciso istante, altrimenti avrete perso una buona occasione per andare oltre gli schemi di qualcun'altro e usare la testa.
quello che ho scritto darà forse fastidio a qualcuno ma non me ne dispiaccio se sarà lo spunto di una sana riflessione.
se ho scritto male me ne scuso ma sono cose scritte di getto ad ora tarda: cercate di cogliere quello che è dietro le parole e non la loro forma.

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C'è una teoria che afferma che, se qualcuno scopre esattamente qual è lo scopo dell'universo e perché è qui, esso scomparirà istantaneamente e sarà sostituito da qualcosa di ancora più bizzarro ed inesplicabile. C'è un'altra teoria che dimostra che ciò è già avvenuto.


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 Oggetto del messaggio: Re: !
MessaggioInviato: lun ago 04, 2008 01:58 
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Murrey ha scritto:
mi sono trovato nella situazione in cui la mia 'ragazza' non fosse innamorata di me.
la domanda che mi sono posto è questa "voglio bene a questa persona o voglio solo che mi faccia sentire bene?


come sai bene ci sono passato di recente, personalmente spero che ogniuno di noi cerchi qualcuno da amare e che ami.

Murrey ha scritto:
io di carattere esco da questi 'schemi' e sono considerato scemo/pazzo ma posso dire che non tornerei indietro per nulla al mondo. Chi mi conosce lo sà.
siete disposti ad essere trattati come lo scemo/a del villaggio?

Non sai quanto mi da fastidio sentirlo dire, soprattuto se rivolto ad amici come te, detto da persone che bollano gl'altri come tali solo perchè li ritengono diversi e/o sbagliati. Sinceramente sono stufo di sentirlo dire alla gente, ancor più che l'essere bollato come tale.

Murrey ha scritto:
E poi dove viene questa storia del "ci costringono a non pensare" se volete veramente pensare cominciate a spegnere lo stereo, la tv, il pc e qualsivoglia altra distrazione per riflettere su cosa volete fare della vostra vita invece di pensare al 'marionettista' ma fatelo ora, in questo preciso istante, altrimenti avrete perso una buona occasione per andare oltre gli schemi di qualcun'altro e usare la testa.
quello che ho scritto darà forse fastidio a qualcuno ma non me ne dispiaccio se sarà lo spunto di una sana riflessione.
se ho scritto male me ne scuso ma sono cose scritte di getto ad ora tarda: cercate di cogliere quello che è dietro le parole e non la loro forma.


Qui invece non hai capito il senzo del discorso e dell'utilità del topic in generale.
Non stiamo (o almeno non sto) dicendo che "il sistema è una merda e va abbattuto" "W i proletari abbasso i capitalisti" ed altre frasi che aleggiano nel paesaggio politico odierno come armature vuote. Con la mia riflessione intendevo appunto sovvertire questa tendenza parlandone, e non sembra ma Internet è una delle più grandi fonti di libertà di pensiero, anche se pure qui ci sono condizionamenti esterni, ogniuno può dire la propria, che sia " tu puzzi" a una poesia che parla del senso della vita.
Non era un emssaggio di lamentela, "ah ecco poveri noi, ce lo mettono nel deretano" era più un " ce lo mettono nel deretano e la gente non se ne accorge, vogliamo fare qualcosa per farlo notare? iniziamo a vedere se c'è qualcuno che la pensa come me"


MI piace l'andazzo che sta prendendo questo topic, per una volta sono soddisfatto di una idea che ho messo in atto :P


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 Oggetto del messaggio: Re: !
MessaggioInviato: lun ago 04, 2008 03:54 
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Naturalmente, alla base di ogni cosa riguardante la struttura della società ci sono esseri umani (spesso più esseri che umani), dunque è logico presuppore che se consideriamo il sistema malfunzionante, vuol dire che la maggior parte della gente pecca di razionalità. Riguardo la televisione: dirò delle banalità, ma se la televisione è una porcheria, se i varietà sono delle demenze sempre uguali, ma allora perchè tutta questa gente continua a guardarseli? Per fare cambiare le cose, bisogna che le persone lo vogliano. Se tutti smettessero di guardare la televisione, allora sia alla Rai che alla Mediaset sarebbero costretti a dire: "Cavolo! Così non và più bene, facendo porcherie è finita che non ci guarda più nessuno, e quindi dobbiamo cambiare". Ma invece non è certo così. Riprendendo una frase di Luttazzi: "la televisione offre soltanto lo zucchero filato, ma non si può fare una dieta di solo zucchero filato, altrimenti ti uccide".
Del luogo comune: il mondo può cambiare, basta che la gente lo voglia. Ma come ha detto Murrey:
Murrey ha scritto:
la verità è che sedersi e guardare la tv è meno faticoso che aprire un libro e leggere..

Comunque è anche vero che la cultura comincia a diventare costosa e una persona di basso reddito alcuni libri che desidererebbe non può permetterseli per via dei prezzi che hanno in libreria. Poi certo, quando una volta al mese si hanno una trentina di euro a disposizione per concedersi un acquisto e si mira sul quarantesimo FPS da collezionare della serie: "spegni il cervello e spara"...
Murrey ha scritto:
E poi dove viene questa storia del "ci costringono a non pensare"

Se ti riferisci a qualcosa che ho detto, allora credo tu mi abbia fraintesa. Io dicevo in precedenza non che ci costringono, ma ci invitano a non pensare, è diverso. Stà a noi, se lo desideriamo, di declinare questo invito.
Murrey ha scritto:
se volete veramente pensare cominciate a spegnere lo stereo, la tv, il pc e qualsivoglia altra distrazione per riflettere su cosa volete fare della vostra vita invece di pensare al 'marionettista' ma fatelo ora, in questo preciso istante, altrimenti avrete perso una buona occasione per andare oltre gli schemi di qualcun'altro e usare la testa.

Riguardo al "marionettista", personalmente credo nelle cospirazioni, ma non di questo tipo. Nel senso che, da sempre gli uomini hanno cospirato al danno di altri uomini e la cospirazione si ferma quì. Non c'è un grande disegno, ma bensì il moto degli eventi che spinge il carro dell'umanità... qualcuno lo ha visto "Quarto potere"?
Lokunos ha scritto:
Non stiamo (o almeno non sto) dicendo che "il sistema è una merda e va abbattuto" "W i proletari abbasso i capitalisti" ed altre frasi che aleggiano nel paesaggio politico odierno come armature vuote.

No, una rivoluzione è da escludere, restano in pochi oggi disposti a sacrificarsi per un idea. C'è più possibilità di reclutare un orda di ragazzini per un colpo di stato promettendogli in caso di vittoria un iPod ciascuno, che reclutare dei proletari in nome del comunismo.
Si, pultroppo le frasi come quella che hai citato tu, hanno perso gran parte del loro significato.
Nella vita le parole gira e rigira sono sempre le stesse, e di molte con profondo significato, l’uomo ne ha abusato al punto di renderle quasi prive di valore. Così profondi sentimenti si riducono a futili desideri....
Lokunos ha scritto:
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 Oggetto del messaggio: Re: De Liberi Cogitationis
MessaggioInviato: lun ago 04, 2008 13:12 
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Illusoria ha scritto:
Ancora una volta Lokunos, scegli bene gli argomenti da trattare.
Ora vado a dormire, giacché gravida in me la stanchezza della notte passata in bianco. :yawn:
Più tardi magari posterò qualcosa.

La piccola drow ha indubbiamente suscitato dei temi che rispecchiano bene i tempi in cui viviamo e contengono dei messaggi che mi sono piaciuti molto.
Ora se ne apre un dibattito proprio quì: nel salotto intellettuale :?: di Valm neira.
Little, hai pensato di candidarti per le prossime elezioni? :)

LOL non l'avevo letto XD

non sono una donna fatta per far politica... io voglio far girare il mondo nel mio piccolo e con la mia forza :)

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Jon: im gonna kick your ass!!!!!
Billy: What??? Did you say you wanna lick my ass???
Jon: NoNoNO!!! im gonna beat your ass!!!
Billy: Dude, i think your gay, cuz first you said you were gonna lick my ass, and now your saying your gonna eat it??? w0w.


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 Oggetto del messaggio: Re: De Liberi Cogitationis
MessaggioInviato: lun ago 04, 2008 15:33 
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Little_Drow ha scritto:
non sono una donna fatta per far politica... io voglio far girare il mondo nel mio piccolo e con la mia forza :)

Fidati, la politica odierna non è fatta per nessuno, tantomeno per i politici. :wink:
Oggi serve di far comprendere alle persone in grado di pensare, l'importanza della volontà nella vita.

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 Oggetto del messaggio: Re: De Liberi Cogitationis
MessaggioInviato: lun ago 04, 2008 16:19 
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pensare-è-faticoso
è così e così dev'essere altrimenti non ci sarebbe il 'gusto' di riuscire a capire una cosa.
che fare per quanto riguarda la maggior parte dell'umanità?
un mio amico un giorno mi disse "hai presente la favoletta di pinocchio? io voglio fare il contrario.. ovvero sono un bambino vero che vuole essere una marionetta per stare con gli altri"
il pensare con la propria testa significa andare in giro con una lanterna invece di seguire la lanterna di un altro..
le possibilità sono varie:
Si può seguire la propria luce ma in quel momento tutti sapranno che voi siete 'diversi' e quindi emarginati.
Si può smorzarla e far finta di non averla seguendo la luce che seguono gli altri.. consci di non usare una grossa possibilità ma tranquilli nel vivere nella società.
Essere Voi la luce che guida gli altri: le persone vi seguiranno ovunque voi li porterete.. ricordate però che se sbagliate strada non solo sarete persi, ma sarete anche soli.
molte persone che conosco hanno spento la propria luce perchè preferivano essere sereni piuttosto che usate la testa.
io rientro mio malgrado tra quelli che la tengono accesa per se stessi e, posso dirvi tranquillamente, che spesso preferirei spegnere e vivere sereno senza farmi troppi problemi.
peccato che non sia vita quella...
Ora mi domando e dico: come fare per far pensare la gente? se fosse questo il vostro obiettivo cosa potreste fare di concreto?

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 Oggetto del messaggio: Re: De Liberi Cogitationis
MessaggioInviato: lun ago 04, 2008 16:31 
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basta apreire un topic chiamato "De Liberi Cogitationis" e uno "De Meditatio Collationis" e la gente inizia a pensare, poi mano a mano si sviluppa un evento a catena che coinvolge sempre più persone, ma sinceramente sono già soddisfatto che 5 persone abbiano espresso la propria opinione dando punti di vista differenti

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 Oggetto del messaggio: Re: De Liberi Cogitationis
MessaggioInviato: lun ago 04, 2008 16:53 
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Località: il nulla dentro una tazza da thè vuota
è un inizio ma non basta.. altre idee?

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C'è una teoria che afferma che, se qualcuno scopre esattamente qual è lo scopo dell'universo e perché è qui, esso scomparirà istantaneamente e sarà sostituito da qualcosa di ancora più bizzarro ed inesplicabile. C'è un'altra teoria che dimostra che ciò è già avvenuto.


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 Oggetto del messaggio: Re: De Liberi Cogitationis
MessaggioInviato: mer ago 06, 2008 00:08 
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Murrey ha scritto:
è un inizio ma non basta.. altre idee?

Pultroppo non sono in grado di rispondere a questa tua domanda, ma riporto un semplice evento di vita quotidiana: proprio oggi, mentre sono uscita durante il pomeriggio col mio caro fratello, tra una chiacchera e l'altra gli ho posto la tua domanda: "come fare per far pensare la gente?"
Mi ha raccontato le sue varie esperienze in forum dove egli ha provato ad aprire argomentazioni molto simili a quelle trattate in questo topic.
Mi fece leggere anche i suoi post dove illustrava in modo chiarissimo le sue argomentazioni, ma nessuno degli altri utenti capii un acidente di quello che mio fratello stava dicendo, coalizzandosi contro di lui a vomitargli contro parole superficiali e non pertinenti al tema trattato. E ad ogni due parole di una spiegazione, gli piovevano addosso una valanga di: "ma in che senso questo? Cosa vuol dire questaltro?" E malgrado si sforzasse usando anche la massima semplicità possibile di spiegare al meglio le cose, la gente continuava a non capirci un H. Dopo il quarto tentativo di aprire un discussione impegnata in cui non si discutesse di frivolezze e altri passatempi, scrisse nel suo ultimo post (prima di farsi cancellare da qualunque forum della terra): "Basta, ci rinuncio a spiegarvi qualsiasi cosa, tanto è inutile."
Insomma la sua deduzione è che ci sono pochi circoli in cui si riuniscono persone che ragionano e riflettono ma la maggior parte dell'umanità e senza speranza, anche perchè non fa il minimo sforzo nel voler trovare un senso alle cose e si convince che questo debba cadere dal cielo (così è più comodo). Gli uomini desiderano soltanto abbandonarsi ai loro desideri, e in poche creature sulla terra questi desideri sono di sapere e conoscenza.
Dunque poichè non credo che esistano risposte che non celino altre domande, rispondo alla domanda di Murrey con un altra domanda: "come fare per far cambiare i desideri della gente?"
Poichè se la gente innanzitutto non desidera pensare, non puoi farla pensare.

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 Oggetto del messaggio: Re: De Liberi Cogitationis
MessaggioInviato: mer ago 06, 2008 10:53 
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e se fondiamo una calabala di eruditi in cui tutti pensato con la propria testa e poi lanciamo armi di distruzione di massa in tutto il resto del globo per steccare il resto della popolazione non pnesante?* ok ok, la smetto di leggere Biomega.


scherzi a parte,come ha ben fatto notare illusoria, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, e se continuiamo su questa strada si trascende alla metapsicologia, chiedendoci chi è veramente umano, ma non ho vogli di rifare gli stessi discorsi ancora una volta.

Poniamoci un'altro punto di vista in questa guerra al deterrente quesitico, "è davvero convieniente per tutti che ogni persona su questo mondo riesca a pensare di testa propria?"

io dico di no.

































*(il testo è volutamente senza una virgola :sisi:)

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 Oggetto del messaggio: Re: De Liberi Cogitationis
MessaggioInviato: ven ago 22, 2008 05:54 
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Riprendo "De Abandonatio Cogitationis" da dove lo avevamo lasciato.
Lokunos ha scritto:
e se fondiamo una calabala di eruditi in cui tutti pensato con la propria testa e poi lanciamo armi di distruzione di massa in tutto il resto del globo per steccare il resto della popolazione non pnesante?* ok ok, la smetto di leggere Biomega.

Sai che sarebbe un idea? Dovrei leggere pure io biomega. :sisi:

Va bene, cominciando ad essere un pò più seri:
Lokunos ha scritto:
Poniamoci un'altro punto di vista in questa guerra al deterrente quesitico, "è davvero convieniente per tutti che ogni persona su questo mondo riesca a pensare di testa propria?"

io dico di no.

Anche grandi pensatori come Laozi, oppure Sun Tzu, ritenevano per il giusto funzionamento e ordinamento di uno stato, che il popolo venisse mantenuto in una certa ignoranza in modo che ognuno svolga le proprie mansioni. Poiché se tutti quanti facessero di testa propria pensando in modo indipendente dagli altri, nessuna gerarchia verrebbe rispettata (questo è all'incirca come accennava Sun Tzu nell'"Arte della guerra"). Però si presuppone che vi debba essere a capo di un sistema gente responsabile che impartisca una disciplina volta a limitare l'irresponsabilità degli individui nei quali i principi morali esistono in maggior misura non tanto per una coscienza interiore di ciò che si ritiene giusto e sbagliato, quanto del timore di una legge che li punirebbe nel commettere un dato atto. Quando la classe che è al potere risulta al di sopra della legge, allora il peso delle responsabilità si dissipa e tutto il paese va lentamente a farsi benedire. Quindi come primo problema presente nel sistema democratico italiano, c'è quello della totale mancanza di responsabilità di chi stà al governo, ciò permette le leggi "ad personam" e quando un politico, o comunque qualche uomo influente, viene accusato di qualcosa, troppe volte l'Italia diventa un superfluo campo di tiro a freccette, grazie agli infiniti cuscinetti democratici dello scarica-barile.
Una frase di mia invenzione: "Una legge non è legge senza un servo della legge".
Comunque per non sfociare in un inutile discussione politica di luoghi comuni, vedo di trattare il tema in modo più filosofico.
Essendo la maggior parte degli esseri umani nient'altro che dei mediocri, a meno che non vi fosse improvvisamente per virtù, una grande illuminazione e il genere umano si elevi al di sopra di tutte le sue concezioni superficiali su cui si è sempre basato, allora bisognerà continuare a vedere la maggior parte degli individui come esseri timorati e meschini. Dunque hanno bisogno di creature dall'intelletto più sviluppato, che costruiscano per loro un sistema "equo" nel quale vivere e al quale obbedire.
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 Oggetto del messaggio: Re: De Liberi Cogitationis
MessaggioInviato: lun ago 25, 2008 19:15 
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A mio modesto, o anche augusto (fate voi, se mi ritenete un guru o meno :P), parere l'uomo è sì un animale sociale, ma non ipocrita. Se la società in cui è immerso l'uomo è ipocrita, allora il soggetto in questione rischierà di attingere da questa ipocrisia. Per società intendo gruppi più o meno allargati, quale la famiglia, la classe, la comunità virtuale che si frequenta ( :D) la città lo stato...

Che ogni singolo soggetto debba saper fare una cernita di ciò che deve apprendere dal mondo è ovvio, ma chi glielo deve insegnare? La famiglia innanzitutto, e subito dopo la scuola. Se vengono meno queste due importanti istituzioni sociali, che servono ad educare e rendere civile, cioè a poter interagire con il resto del mondo rispettando tutto e tutti, le persone cresceranno incapaci di decidere, sballottati dai voleri di terzi, che un po' complici, un po' vittime di questo sistema faranno in modo che la perversione del circolo prosegua, creando così famiglie incapaci che tireranno su figli incapaci... ad libitum.

Quindi secondo me, non è ipocriticamente sociale, ma può divenire ipocrita se non seguito da molto giovane, se lasciato allo sbando :P


Aggiungo che il termine "marionettista" di Murrey mi fa venire in mente "Master of Puppets" dei Metallica
E che "l'armatura vuota" citata da Lokunos, mi pare, mescolata con l'esempio dell'amico di Murrey che vuole smettere di essere un bambino per divenire una marionetta mi fanno pensare al "Cavaliere inesistente" di Italo Calvino, in cui un "nulla" sa di esistere muovendo un'armatura vuota, mentro invece un altro uomo (Gurdulù), un personaggio che assume diversi nomi a seconda delle persone che hanno a che vedere con lui e delle situazioni in cui si trova, esiste ma non lo sa; quindi c'è chi esiste e non lo sa e qualcosa che non esiste e sa di esserlo. E' stata una digressione di cui mi scuso ma alcune associazioni mentali non riesco a bloccarle e non sono riuscito a trattenermi dal palesarle a voi, e una volta fatto non potevo non spiegarle =)

Ora cambiando discorso, cioè facendo un passo indietro all'argomento precedente, vorrei fare approfondire il discorso con Illusoria e Lord Decadence, ovviamente non solo con loro, ma le loro risposte mi hanno fatto venire degli interrogativi, per cui anche se è stato superato, vorrei fare un salto indietro nel tempo =)

Prima però vorrei dire a Murrey che il suo interrogativo sull'amore chiama in ballo la mia teoria dell'egoismo confuso con l'amore, molto spesso anzi coincidente con esso.
Fatto questo cito Illusoria e Lord D. per continuare il discorso =)

Illusoria ha scritto:
Lord Decadence ha scritto:
Ma l'amore risulta anche come un velo, che ricopre ciò che non desideriamo vedere, opacizza la visione, rendendo molte volte realtà un'illusione. E questo suo potere è impervio e pericoloso, poiché acceca la vera visione, impedendo di prendere decisioni lungimiranti e pratiche.

Hai espresso esattamente il mio pensiero, meglio di come avrei saputo fare io stessa. Non mi sento in dovere di aggiungere nulla alle sagge parole del Lord.


Le domande che voglio farvi, partono dal presupposto che non conosco nulla di voi, e quindi non vorrei offendervi o ferirvi in nessunissimo modo, se per caso così fosse vi prego di scusarmi e vi invito, se qualcosa vi disturba a non rispondermi.

Voi non avete intenzione di innamorarvi se per caso non lo siete già? Nel senso che l'innamoramento è un qualcosa da fuggire oppure da accettare nonostante tutto, nonostante le mistificazioni che l'amore stesso porta?
In tal caso l'innamorato è condannato a vivere male perché prigioniero di illusioni e in quanto innamorato contento di questa "prigione" oppure se consapevole della propria situazione e quindi scontento, o in ultimo completamente inconsapevole?
E una volta finito l'amore, la cosa saggia per il nostro ipotetico soggetto farebbe meglio a non innamorarsi più per non cadere nell'illusione e nella conseguente delusione oppure dovrebbe riprendere a seguire il suo cuore, cadendo nelle fitte trame dei veli amorosi, impelegandosi sempre più in finzioni e convinzioni fasulle?
A lungo andare questa finzione danneggia le persone?
E ancora, come ultima domanda, questa volta rivolta più genericamente a tutti (anche le domande precedenti sono rivolte a tutti, nonostante la specifica), l'amore può cessare di esistere?

Ovviamente se sono stato troppo indiscreto ditemelo pure e non rispondetemi, non voglio indagare sulla vostra vita privata, sono solo interessato dalla discussione =)

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 Oggetto del messaggio: Re: De Liberi Cogitationis
MessaggioInviato: mar ago 26, 2008 05:56 
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Ysingrinus ha scritto:
Illusoria ha scritto:
Lord Decadence ha scritto:
Ma l'amore risulta anche come un velo, che ricopre ciò che non desideriamo vedere, opacizza la visione, rendendo molte volte realtà un'illusione. E questo suo potere è impervio e pericoloso, poiché acceca la vera visione, impedendo di prendere decisioni lungimiranti e pratiche.

Hai espresso esattamente il mio pensiero, meglio di come avrei saputo fare io stessa. Non mi sento in dovere di aggiungere nulla alle sagge parole del Lord.


Le domande che voglio farvi, partono dal presupposto che non conosco nulla di voi, e quindi non vorrei offendervi o ferirvi in nessunissimo modo, se per caso così fosse vi prego di scusarmi e vi invito, se qualcosa vi disturba a non rispondermi.

Voi non avete intenzione di innamorarvi se per caso non lo siete già? Nel senso che l'innamoramento è un qualcosa da fuggire oppure da accettare nonostante tutto, nonostante le mistificazioni che l'amore stesso porta?
In tal caso l'innamorato è condannato a vivere male perché prigioniero di illusioni e in quanto innamorato contento di questa "prigione" oppure se consapevole della propria situazione e quindi scontento, o in ultimo completamente inconsapevole?
E una volta finito l'amore, la cosa saggia per il nostro ipotetico soggetto farebbe meglio a non innamorarsi più per non cadere nell'illusione e nella conseguente delusione oppure dovrebbe riprendere a seguire il suo cuore, cadendo nelle fitte trame dei veli amorosi, impelegandosi sempre più in finzioni e convinzioni fasulle?
A lungo andare questa finzione danneggia le persone?
E ancora, come ultima domanda, questa volta rivolta più genericamente a tutti (anche le domande precedenti sono rivolte a tutti, nonostante la specifica), l'amore può cessare di esistere?

Ovviamente se sono stato troppo indiscreto ditemelo pure e non rispondetemi, non voglio indagare sulla vostra vita privata, sono solo interessato dalla discussione =)

Lord Decadence è già un bel pezzo che non lo si vede, quindi al momento posso provare a riflettere sui tuoi quesiti soltanto io (intendo tra me e il Lord). Da parte mia non esistono domande che considero indiscrete, puoi chiedermi tranquillamente qualsiasi cosa. :wink: L'unico mio problema a trattare l'argomento è mal di testa che mi offusca un pò le idee ultimamente:
Premetto intanto che il Lord utilizzava all'inizio della sua frase la seguente espressione: "Ma l'amore risulta anche come un velo". Dunque non si parlava della totalità del sentimento, ma di una parte di esso.
Ysingrinus ha scritto:
1. Voi non avete intenzione di innamorarvi se per caso non lo siete già? Nel senso che l'innamoramento è un qualcosa da fuggire oppure da accettare nonostante tutto, nonostante le mistificazioni che l'amore stesso porta?

Secondo me, limitare il proprio essere è un crimine contro se stessi, e se l'amore per un altra persona mi porta a dover porre dei limiti in ciò che posso e sento di dover realizzare nella mia vita, allora quell'amore può essere sacrificato per la soddisfazione di un altra parte di me che considero abbia la priorità.

L'amore è un concetto molto vasto, ed un individuo si può innamorare ad un ideale, ad un sogno oppure a qualcosa a cui consacrare la propria esistenza, più di quanto potrebbe fare con un altra persona.
L'amore è una parte di se, non qualcosa di altruistico come si potrebbe pensare. Anche l'altruismo nasce dal desiderio della soddisfazione di una parte di noi stessi. Dunque un uomo in primo luogo ama se stesso pur essendo totalmente devoto ad un altra creatura sulla terra. Chi da la propria vita per la persona amata lo farà in genere perchè il suo amore per la donna che ama, glielo impone. Il suo (personale) desiderio di salvarla prevale su tutto il resto.

Ysingrinus ha scritto:
2. In tal caso l'innamorato è condannato a vivere male perché prigioniero di illusioni e in quanto innamorato contento di questa "prigione" oppure se consapevole della propria situazione e quindi scontento, o in ultimo completamente inconsapevole?

Tutto ciò che è amore è tale perchè ci arreca gioia e piacere, ma non può esistere la gioia senza il tormento, il piacere senza il dispiacere. Sono cose che la logica del concetto di opposizione ci impone, uno non può provare durante la sua vita solo emozioni positive così come non può provare soltanto emozioni negative.
Dunque l'innamorato è costretto a soffrire per poter gioire del suo amore.
Ysingrinus ha scritto:
3. E una volta finito l'amore, la cosa saggia per il nostro ipotetico soggetto farebbe meglio a non innamorarsi più per non cadere nell'illusione e nella conseguente delusione oppure dovrebbe riprendere a seguire il suo cuore, cadendo nelle fitte trame dei veli amorosi, impelegandosi sempre più in finzioni e convinzioni fasulle?

L'uomo dovrebbe imparare a dominare i propri sentimenti alfine di non ripetere gli errori del passato e trovare equilibrio e stabilità (tradotto vuol dire: ti conviene se vuoi avere altri rapporti sentimentali, di cercare una persona sincera, senza maschere con cui vivere serenamente e non costruire menzogne nè per te stesso ne per gli altri perchè ogni bugia ne richiede altre venti per divenire solida). Il cuore non ha sempre ragione, l'intelletto deve prevalere. I momenti di gioia spesso nella vita, sono di breve durata rispetto a tutto il resto; struggersi e tormentarsi tanto per essi, secondo me non ne vale la pena.
Ysingrinus ha scritto:
4. A lungo andare questa finzione danneggia le persone?

Credo proprio di si, inoltre le trasforma.
Ysingrinus ha scritto:
5.E ancora, come ultima domanda, questa volta rivolta più genericamente a tutti (anche le domande precedenti sono rivolte a tutti, nonostante la specifica), l'amore può cessare di esistere?

Una persona può cessare di amare completamente quando nulla è più in grado di arrecargli piacere e di conseguenza quando nulla gli arreca più dispiacere, il che mi sembra davvero difficile che avvenga. Diciamo che difficilmente un sentimento umano può cessare di esistere, ma si può assottigliare parecchio fino a diventare anche molto piccolo. Insomma, rare volte si può arrivare al punto in cui ad un uomo non gli importa più di nulla.


Avrei voluto essere più chiara, ma trovo faticoso esprimermi ultimamente.

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 Oggetto del messaggio: Re: De Liberi Cogitationis
MessaggioInviato: mar ago 26, 2008 12:30 
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Ho compreso invece, quello che hai scritto Illusoria, stai tranquilla. Ti ringrazio per la prontezza con cui hai risposto e mi avvalgo del diritto di non rispondere ora (non saprei bene cosa dire, devo assimilare per bene ciò che hai detto) e forse proprio mai.

Piuttosto rileggendo le domande che ho posto mi vergogno come un cane del modo in cui sono state scritte, mostruoso! :P

:jollone:

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