Ed ecco un altro pezzetto di questa storia
Spero vi piaccia
Edit: evidenzio le parti che ho modificato in rosso La brezza mattutina carezzava i loro volti, i primi raggi illuminavano la loro pelle.
Lei socchiuse lentamente un occhio, che si illuminò fino a divenire splendente grazie ai primi raggi del sole. Con leggerezza si alzò dal giaciglio, e si voltò a guardare il ragazzo che era ancora sdraiato accanto a lei. Si avvicinò per osservarlo meglio:
guardò con attenzione i capelli castani che avevano riflessi ramati, le mani affusolate e diafane, l'armonia con cui finiva il viso ed iniziava il collo. Guardò anche con scrupolosità il sigillo che portava al collo: ancora una volta si chiese come quel ragazzo potesse esserne entrato in possesso.
"Ben svegliata"
Le sue pupille si dilatarono per lo stupore. Era convinta che fosse ancora immerso nel sonno, altrimenti non si sarebbe mai sognata di osservarlo con tanta pazienza ed attenzione. Con uno scatto nervoso della testa, che
scosse i suoi lunghi capelli fluenti, rispose: "Svegliati, abbiamo parecchia strada da fare, e il prossimo pernottamento é parecchio lontano". Così dicendo tentò di alzarsi in piedi, ma qualcosa la trattenne.
Si voltò di scatto ad osservare il ragazzo, che la stava trattenendo per il polso. Lo guardò con uno sguardo di fuoco: nessuno l'aveva mai trattenuta volontariamente nei suoi movimenti.
"Sono consapevole che tu voglia sapere, ma non avere fretta. Saprai tutto alla fine, ma prima...devi fidarti
totalmente di me". Così dicendo la osservò dritta negli occhi, quegli occhi così belli e profondi in cui si rischiava di perdersi.
Lei distolse lo sguardo e tentò nuovamente di alzarsi. Questa volta lui non la trattenne, forse capendo che non era più necessario.
Cominciò a raccogliere tutto
l'occorrente per il viaggio, cercando anche qualche erba commestibile da poter mangiare durante il
percorso.
Quando tutto fu pronto, guardò il ragazzo e gli fece cenno di seguirlo lungo un sentiero che aveva visto poco prima; la fenice, che non aveva dato alcun segno di essere sveglia, spiegò le sue ali azzurrine e si alzò con grazia in volo sopra di loro, precedendoli solo di pochi metri.
Sebbene camminassero l'uno a pochi centimetri dall'altra, non si guardavano
né tantomeno si parlavano. Gli unici rumori che si sentivano
erano il continuo fruscio che la spada ed il pugnale poducevano contro le
cosce di entrambi e il passo piuttosto cadenzato del giovane, che lei cominciava a percepire come fastidioso.
"Vivi in una foresta eppure hai il passo pesante per essere un cacciatore: come hai fatto a nutrirti fino ad ora?" chiese alfine lei, in un tono che sperava essere il più freddo e distante possibile.
"In effetti non sono mai riuscito a cacciare nulla, ma mi sono nutrito lo stesso grazie al fiume ed alla vegetazione. In ogni caso, il mestiere di cacciatore lo lascio ad altri: ormai non ho più interesse a cacciare". Lei lo guardò leggermente stupita, ma non disse altro e continuò a camminare.
"Come mai sei diventata una guerriera?Cosa ti ha spinto verso questa scelta?" chiese il ragazzo, continuando a guardare il sentiero davanti a sé. "Come donna non sarei arrivata molto lontana; praticando un'attività puramente maschile mi sono guadagnata tutto ciò che non avrei potuto ottenere altrimenti. Può bastare?" chiese lei innervosita da questo interesse. Lui annuì lentamente, senza più domandare altro.
Improvvisamente si sentì un rumore quasi impercettibile: lei si fermò di scatto e si voltò ad osservare dietro di loro chi potesse esserci. Non si vedeva anima viva, ma nonostante ciò disse: "Tu vai avanti senza di me. Io ti raggiungo più tardi". Di fronte all'espressione attonita di lui, dovette insistere: "Vai! Qualcuno ci sta seguendo, voglio assicurarmi di chi sia, ma se non vede nessuno potrebbe insospettirsi.Vai!". Il ragazzo finalmente annuì e la guardò scomparire tra il folto della vegetazione senza fare alcun rumore.
Lei nel frattempo cercava affannosamente di divenire la pedinatrice del pedinatore, alquanto inesperto per essersi fatto sentire. Quando finalmente vide l'ombra del loro
inseguitore, si fermò per aspettare che la sorpassasse.
Nonostante il giorno ormai iniziato, il volto dello straniero non si riusciva ancora a vedere; solo quando sfiorò inavvertitamente con l'orlo del mantello il cespuglio dove lei si era nascosta, lei poté vederlo bene in viso.
Le sue pupille si contrassero e una fiamma d'odio guizzò nel profondo dei suoi occhi, ad incendiare il suo animo. La mano si strinse convulsamente intorno all'elsa della spada, ma non la estrasse.
Lentamente si ritirò nuovamente nella folta vegetazione e si diresse verso il sentiero per raggiungere il ragazzo.