[Engax]
Ora, che quel qualcuno avesse o meno voglia di attaccar brighe, sel'era squagliata da li' sopra.
Dal confuso e debolissimo sibilo Engax non indovino' subito che si trattava di una freccia; tutto piu' chiaro fu quando colpi' il bersaglio. Il rumore sordo che fece sussultare per un momento il mannaro, come se fosse stato colpito lui, era probabilmente inesistente alle orecchie del Vampiro, il quale si apprestava ancora ad estrarre l'arma,  ignaro di quello che stava accadendo fuori...
"Risparmia le forze" esclamo' rivolgendosi a Valerius "Non c'è piu' nessuno.." ..silenzio.. "Col Vostro permesso...io andrei a trascorrere l'ultima notte di tranquillita'" concluse.
Fece quindi per uscire dalla stanza, e recarsi nel cortile del palazzo, dove quello a cui quasi pareva  leggere nel pensiero lo attendeva nel buio...

[Engax]
Risparmia le forze" esclamò rivolgendosi a Valerius "Non c'è più nessuno..." ...silenzio... "Col Vostro permesso... io andrei a trascorrere l'ultima notte di tranquillità" concluse.

[Valerius]
"AHAHAHAHA... Che vorresti fare scusa? Dormire?!?!?... Ma che diamine! La notte è giovane, non vorrai privarmi già della tua piacevole compagnia...", rispose con un'espressione sinceramente divertita.
Fece una pausa e riprese in modo calmo e risoluto: "Ascolta... Avrai tempo per riposarti domattina... se avrai bisogno di qualcosa basta chiedere a lei - poi, rivolto ad Eleine - Considerate quest'uomo mio gradito ospite e come tale venga trattato!"
Si avvicinò poi al mannaro fissandolo negli occhi e poggiando una mano sulla sua spalla: "Voglio essere sicuro che potremo dormire tranquillamente... perciò ora ci facciamo una piccola ricognizione..."

[Xanter]:
rimase a bocca aperta vedendo quello, un enorme specie di felino che si strappava una freccia dal ginocchio senza un gemito, e faceva guarire con il palmo della mano la ferita... che cosa era mai quella bestia?
velocemente estrasse il suo lungo pugnale senza fare il minimo rumore, guardo le incisioni magiche sulla lama, e capi dal loro calore, che era meglio non attaccare quella bestia.
Si accorse quasi subito che qualcuno si stava avvicinando velocissimamente a lui, era qualcosa di immensamente malvagio e potente, quindi decise di mettersi a debita distanza.
Si nascose nelle ombre, e usando la sua magia divenne invisibile.

[Valerius]
Si avvicinò poi al mannaro fissandolo negli occhi e poggiando una mano sulla sua spalla: "Voglio essere sicuro che potremo dormire tranquillamente... perciò ora ci facciamo una piccola ricognizione..."[/i]

[Engax]
Il giovane spalanco' gli occhi agitato. Non voleva che quella creatura la' fuori venisse scoperta da lui. Qualcosa lo spingeva a volerlo vedere, e se lui o qualche suo uomo lo avesse trovato...bè, non gli sarebbe andata troppo bene.
"Va bene...vado io, non vi scomodate, per carita'! Non correte mica che i vostri preziosi abiti si sgualciscano? O i vostri bei capelli si spettinino?" Disse al Vampiro "Il tempo con voi mi basta e avanza trascorrerlo qua dentro!" guardo' di nuovo negli occhi di Valerius: "Potete stare tranquillo, non ho affatto intenzione di fuggire" sorrise "e come potrei? Con questa calda ospitalita' offertami?" concluse allargando le braccia come ad indicare la ricchezza che c'era.
Sperava che il Principe non avesse insistito, e che avesse preso la sua offerta a controllare i cortili come il primo segno dell'umilta' verso di esso, senza sospettare troppo della cosa...
"Ah...per il mio ritorno fate preparare qualcosa da mangiare" eslcamo' d'improvviso "A meno che non vogliate ritrovarvi con una guardia in meno a proteggere il vostro sfarzoso palazzo!"
Detto questo provo' di nuovo a squagliarsela, sperando che questa volta il suo segreto incontro non venisse di nuovo interrotto.
*Non te ne andare!* pensava tra sè, quasi volesse sussurrarlo nella mente di colui che sperava ancora lo stesse aspettando...


Eli*

[Valerius]
Quelle parole suonarono alle sue orecchie come una nota stonata… qualcosa non andava.
Lasciando la mano sulla spalla di Engax, il principe sporse lentamente la testa in avanti, facendo in modo che i capelli gli coprissero il volto, e lanciò un rapido sguardo ad Eleine. La fanciulla era ancora in piedi di fianco al trono, ma si era irrigidita e lo guardava con un’espressione accigliata… era chiaro: il mannaro nascondeva qualcosa!
Valerius alzò nuovamente la testa, avvicinandola ancor più a quella del suo “ospite” e, con gli occhi socchiusi ed un sorriso tirato, disse:

“Non preoccuparti, carissimo… i capelli si spazzolano e gli abiti si comprano… tra l’altro se ti dovesse succedere qualcosa di brutto nel mio palazzo non me lo perdonerei mai”, aggiunse con un sorriso strafottente. Poi, cambiando espressione: “Non perdiamo altro tempo! Andiamo a vedere chi altri ancora si intrufola in casa mia stanotte”, e con un leggero strattone fece capire ad Engax che quella era la sua decisione definitiva.

Mentre camminava a lunghi passi verso il portone, ordinò ad alta voce:
“Che il portone rimanga aperto e che 4 guardie lo proteggano! Eleine, prepara le mie protezioni, nel caso servissero… ed anche qualcosa da mangiare per il nostro ospite!”, poi, volgendosi verso il mannaro, con un sorriso fanciullesco:
“Spero che il cinghiale sia di tuo gradimento..ah! Lo preferisci cotto o al naturale?”

[Valerius]Mentre camminava a lunghi passi verso il portone, ordinò ad alta voce:
“Che il portone rimanga aperto e che 4 guardie lo proteggano! Eleine, prepara le mie protezioni, nel caso servissero… ed anche qualcosa da mangiare per il nostro ospite!”, poi, volgendosi verso il mannaro, con un sorriso fanciullesco:
“Spero che il cinghiale sia di tuo gradimento..ah! Lo preferisci cotto o al naturale?”

[Engax]
"Dannazione a questo maledetto vampiro..." - pensò Engax mentre si avviava verso l'esterno, scortato da Valerius.
Non avrebbe più potuto agire liberamente... e lo strano visitatore stava correndo un serio pericolo. Trovarsi faccia a faccia con il Principe avrebbe potuto non essere molto salutare per lui... a meno che Valerius non trovasse un modo per sfruttare anche lui...

[Muzedon]
Muzedon era ancora acquattato nell'ombra, quando percepì le auree dei due avvicinarsi. Il suo incantesimo gli permetteva di usare gli "occhi dell'anima", in modo da poter avvertire l'approssimarsi di altre creature attraverso emanazioni spirituali.

Era uno dei più semplici incantesimi che gli avevano insegnato al tempio di Paladine, e uno dei pochi che riusciva a padroneggiare, insieme agli incantesimi di cura.
Non si era mai dedicato molto alle pratiche magiche, preferendo sviluppare i suoi talenti da combattente. E ora, come tante altre volte, si pentì di non aver passato altre noiosissime ore a meditare, insieme al Decano Jojonah, in quei caldi pomeriggi d'estate.

Mentre vagava col pensiero, le sue percezioni extrasensoriali subirono una variazione...
Inizialmente percepì solo una debole distorsione nella "Trama"... poi questa distorsione crebbe, avvicinandosi, fino a diventare qualcosa di oscuro e contorto.
Un male antico si stava avvicinando, e presto avrebbe varcato il portone del castello.
Non era saggio affrontarlo in casa sua e alle sue condizioni... ma non era nemmeno un tipo che fuggiva facilmente davanti al pericolo.
L'unica cosa che poteva fare per porsi in una situazione "meno" pericolosa era arrampicarsi nuovamente sulle mura di cinta... ed esporsi nuovamente al fuoco di quell'arciere sconosciuto.
Tra i due mali, comunque, supponeva che una freccia fosse comunque quello minore. Per il cecchino ci sarebbe stato tempo.

"Ma guarda tu in che situazione mi sono andato ad infilare", borbottò mentre con un balzo elegante si ripiazzava nella sua postazione originaria.
In quel preciso momento, due figure fecero capolino dall'uscita del castello, e i peli sulla nuca gli si rizzarono per la tensione...

[Valerius]
Quelle parole suonarono alle sue orecchie come una nota stonata… qualcosa non andava.
… era chiaro: il mannaro nascondeva qualcosa!
Poi, cambiando espressione: “Non perdiamo altro tempo! Andiamo a vedere chi altri ancora si intrufola in casa mia stanotte”, e con un leggero strattone fece capire ad Engax che quella era la sua decisione definitiva.

[Engax]
Il giovane abbasso' lo sguardo; la vicinanza era nettamente superiore a quel che la sua pazienza poteva sopportare. Oramai era chiaro che il Vampiro non avrebbe ceduto alle sue gentilissime proposte.
Strinse i denti, e cercando di ignorare la presunzione del principe, comincio' ad avviarsi all'esterno.
*Sicuramente non l'avresti capito* pensò fingendo di rivolgersi a Sua Maesta' *se quella sgualdrina non lo avesse fatto per te...babbeo d'un succhiasangue!*.

[Valerius]
...cotto o al naturale?


[Engax]
Non era mai stato bravo ai falsi sorrisi "Al naturale, vi prego, se questo non vi disgustera' troppo!"..."altrimenti mi mettero' a mangiare buono in un angolo..."
Il tempo che doveva essere perso...era stato perso. Niente li avrebbe fermati dal varcare quel maledetto portone.
Cercò davvero di guardare avanti a sè e tirare dritto, ma i chiari occhi sfrecciarono alla sua sinistra, e il suo viso divenne perfettamente serio, quando la strana presenza si mosse ancora una volta. Finta di niente si volto' sorridendo verso il giovane principe, annuendo a tutte le sue affermazioni, pur non concentrandosi affatto sul loro significato, se mai ne avessero avuto uno...



Eli*
NdG: amici sti' due eh??^_^

[Engax]
"Al naturale, vi prego, se questo non vi disgusterà troppo!"..."altrimenti mi metterò a mangiare buono in un angolo..."

[Valerius]
“Non c’è problema alcuno… come hai potuto sentire ti concederò il privilegio di essere trattato come un ospite in casa mia. Ma non fare colpi di testa, altrimenti la mia generosità potrebbe venir meno…”

[Engax]
Finta di niente si voltò sorridendo verso il giovane principe, annuendo a tutte le sue affermazioni, pur non concentrandosi affatto sul loro significato, se mai ne avessero avuto uno...

[Valerius]
Varcarono la soglia del palazzo e si trovarono nel parco che lo circonda: alberi alti e frondosi e intricati cespugli componevano la vegetazione di quel giardino non particolarmente curato che aveva come unico scopo quello di gettare ombra sulle mura del castello, facendolo sembrare ancor più poco invitante.
“Allora figliolo… sai? Solo ora mi rendo conto di non conoscere il tuo nome… Me lo dici tu come dovrei chiamarti o dovrei chiederlo ad Eleine?”, il sorriso di Valerius era più che mai malizioso.
“Ora faremo un giretto per il parco… molto breve… giusto per far capire che ci siamo. So che c’è qualcuno, ma non so chi è o cosa voglia. Dato che il tuo udito è migliore del mio, fammi la cortesia di indicarmi l’intruso se lo senti. Ricordati… per quanto tu possa non sopportare la mia presenza, potrei rivelarmi la tua salvezza!” e così dicendo non poté celare un lampo di soddisfazione.

Passeggiarono un po’, ma nulla sembrava muoversi ed il mannaro, pur assumendo l’aria di chi si impegna nel proprio compito, non sembrava essere d’aiuto.

“Forse i grilli e le cicale disturbano e tue orecchie?!? Non fa niente… come al solito devo fare a modo mio”. Detto questo raccolse il fiato e a gran voce gridò:
“CHI SI INTRODUCE NELLE MIE PROPRIETÀ SENZA ESSERE ANNUNCIATO? SE LA PAROLA ONORE HA ANCORA SIGNIFICATO PER TE, ABBI LA DECENZA DI PRESENTARTI E DI NON FIGURARE COME UN LADRO IN CASA MIA” e pronunciando queste ultime parole lanciò uno sguardo pieno di malizia verso Engax.

[Valerius]
“Allora figliolo… sai? Solo ora mi rendo conto di non conoscere il tuo nome… Me lo dici tu come dovrei chiamarti o dovrei chiederlo ad Eleine?”, il sorriso di Valerius era più che mai malizioso.

[Engax]
Chiederlo ad Eleine...ora sapeva che qualunque bugia avesse inventato, non ci sarebbe stato modo di poter ingannare il Vampiro.
Ed ora era completamente sicuro che sapesse della creatura che si aggirava li' intorno.
"Engax signore..." rispose il giovane. Il suo tono di voce si era abbassato, e il sarcasmo di poco prima era scomparso.

[Valerius]
Dato che il tuo udito è migliore del mio, fammi la cortesia di indicarmi l’intruso se lo senti. Ricordati… per quanto tu possa non sopportare la mia presenza, potrei rivelarmi la tua salvezza!” e così dicendo non poté celare un lampo di soddisfazione.

[Engax]
*Lo sento quando voglio l'intruso caro...* ...*ma non te lo serviro' mai su un piatto d'argento!* e mentre pensava questo e fingeva di impegnarsi al massimo (sembrava essere anche un ottimo attore il ragazzo, si impegno' tanto da chudere gli occhi e massaggiarsi la fronte con le dita), venne distolto dalle grida del vampiro.

[Valerius]
Raccolse il fiato e a gran voce gridò:
“CHI SI INTRODUCE NELLE MIE PROPRIETÀ SENZA ESSERE ANNUNCIATO? SE LA PAROLA ONORE HA ANCORA SIGNIFICATO PER TE, ABBI LA DECENZA DI PRESENTARTI E DI NON FIGURARE COME UN LADRO IN CASA MIA” e pronunciando queste ultime parole lanciò uno sguardo pieno di malizia verso Engax.


[Engax]
Non potè far nulla per impedirlo, e sicuramente la creatura nascosta non era uno di quei tipi da stare zitto come un codardo.
Lo sguardo di Valerius fu ricambiato dal giovane mannaro con una smorfia di  rabbia. Che vigliacco, stuzzicarlo sapendo di non correre rischio alcuno.
Calo' il silenzio, e trattenne il fiato in attesa di cio' che di li' a poco sarebbe potuto succedere, o non succedere...[/b]

[Madelon]
oramai la città era vicina,stavamo viaggiando sparsi per la grande piana dinnanzi alle mura quando uno strano rumore mi fece voltare....un corno...ci avevano scoperti....in quella vidi Dihor indietro a tutto il resto della mia squadra,tenere un braccio alzato con delle scintille di fuoco magico sopra la mano..."Dihor,maledetto testa di legno....cosa diamine vai architettando?" Il giovane si voltò ma non ebbe il tempo di parlare che una freccia gli si conficcò nel cranio facendolo capitolare.
Questa non ci voleva proprio.Elfi.Tre ranger uscirono al galoppo dal bosco scagliando frecce,e in quella mi lasciai cader a terra fingendomi esanime,mentre altre due frecce centrarono in pieno i miei compagni.Le cose si erano messe veramente male.In quella una silente preghiera venne  rivolta verso Lloth,mentre i fetidi bastardi si stavano avvicinando.Sentivo l'odore dell'erba dritto nelle mie narici,quando smisi di udir rumori di sorta.....e a quel punto capii....

[xanter]
Il drow assolutamente stupito, vide la bestia alzarsi velocemente e fuggire, cosa aveva sentito per allarmarsi a quel punto?
a un certo punto capi, vide un alto essere, completamente freddo, e poi un altro, enorme e caldo, un vampiro e un licantropo, come era possibile...
poi senti il grido, un grido inumano acutissimo, ke gli stava trapanando il cervello, poi cesso di colpo.

[Valerius]
Raccolse il fiato e a gran voce gridò:
“CHI SI INTRODUCE NELLE MIE PROPRIETÀ SENZA ESSERE ANNUNCIATO? SE LA PAROLA ONORE HA ANCORA SIGNIFICATO PER TE, ABBI LA DECENZA DI PRESENTARTI E DI NON FIGURARE COME UN LADRO IN CASA MIA”

[Xanter]
Anche se non aveva capito niente di quel grido, senti di dover obbedire, e contro la sua volonta si alzo, elimino l'aura di invisibilita e si mostro al vampiro, ma non senza prudenza.

[Valerius]
Raccolse il fiato e a gran voce gridò:
“CHI SI INTRODUCE NELLE MIE PROPRIETÀ SENZA ESSERE ANNUNCIATO? SE LA PAROLA ONORE HA ANCORA SIGNIFICATO PER TE, ABBI LA DECENZA DI PRESENTARTI E DI NON FIGURARE COME UN LADRO IN CASA MIA”

[Muzedon]
Il grosso uomo-felino stava per uscire dalle tenebre, spinto dalle parole provocatorie dell'essere dall'aura malvagia. "Onore" - pensò - "Sicuramente non conosce nemmeno il significato di quella parola".
Stava per muovere il primo passo fuori dalle ombre che lo avvolgevano, quando la seconda creatura malvagia, che aveva percepito precedentemente, rientrò nell'area del suo incantesimo di Individuazione del Male, e all'improvviso comparve alla vista di tutti.

Muzedon ringraziò la sua buona sorte, poteva carpire ancora qualche informazione preziosa riguardo quei misteriosi individui, prima di uscire allo scoperto.

[OT]
Non ho capito se Xanter è dentro o fuori dalla mura. Nel caso sia fuori, come fanno a vederti? Nel caso sia dentro, come è entrato?
Io sto dando per scontato che sia dentro (magari ha scavalcato in qualche modo...) però cerchiamo di descrivere ogni minimo movimento, in modo da facilitare agli altri l'interpretazione!
[/OT]

[Engax]
Il giovane mannaro guardo' nella direzione in cui l'essere era appostato. Ma da li' non usci' nessuno, avverti' semplicemente un lieve movimento, interrotto bruscamente. Non fece in tempo a fare supposizioni, qualcun altro era venuto allo scoperto...
Qualcosa non andava...quella creatura era assai piu' malvagia di quella cui era a conoscenza. E poi, come mai non lo aveva sentito prima? Distolse lo sguardo dall'altro, per non destare sospetti, abbandono' l'espressione interrogativa e assorta e si mise sulla difensiva, aspettando di sentire cosa avesse da dire il nuovo arrivato..
Valerius evidentemente non sapeva ancora che non era lui quello che cercavano. E in questo Engax si senti' stranamente rassicurato. Non sapeva il motivo, ma era felice che a 'pagare' la scoperta fosse stato un altro. Non gli importava nulla se la strana ombra che si era mostrata era una qualche forza invincibile, pensava solamente all'altro, colui che per qualche assurda maledizione della sfortuna, ancora non era riuscito a incontrare.
*Stai fermo...* continuava a pensar di dire alla creatura.
Per qualche strana ragione gli sembrava che potesse capire il suo pensiero..



[OT]
Non sono pignola, ma consiglio a Maledon di descrivere il tutto in terza perona...[/OT]

[Muzedon]
Ora che le distanze si erano accorciate, Muzedon poteva percepire meglio le aure dei tre individui nello spiazzo antistante al castello.
L'essere comparso all'improvviso era un essere malvagio e dissoluto, ma sembrava sbiadire di fronte alla pallida creatura ammantata di nero che gli stava di fronte.
Aveva qualche dubbio circa l'indentità del primo... poteva essere un esile umano, oppure un elfo. Ma non aveva più alcun dubbio circa l'altro.

Un Vampiro! Ne aveva incontrato un'altro, durante la sua vita avventurosa... e non era certo un ricordo piacevole. A Muzedon pareva ancora di sentire quel tocco gelido sulle sue carni... e quella sensazione di debolezza... se il canto di Paladine non avesse risuonato tonante e glorioso nella sua anima sarebbe morto quel giorno stesso.

La terza creatura, tuttavia, era la più strana tra le tre, se non altro perchè stonava col tetro quadretto che andava formandosi. Una creatura la cui aura era "bianca", in mezzo a due aure "nere". Appariva come un uomo alto, ma qualcosa in lui lasciava Muzedon interdetto... forse un particolare che gli sfuggiva...

Sicuramente era in pericolo, forse era stato circuito dal Vampiro...
Tuttavia i suoi impulsi bellicosi venivano frenati da una strana sensazione... come se qualcosa, o qualcuno, gli dicesse di rimanere lì dov'era...

[Xanter]
Anche se non aveva capito niente di quel grido, senti di dover obbedire, e contro la sua volontà si alzo, elimino l'aura di invisibilità e si mostro al vampiro, ma non senza prudenza.

[Valerius]
*Un elfo scuro * pensò *Dev’esserci qualcosa che non va… dal giorno in cui sottoscrissi il patto di non belligeranza con la loro signora, non ho più avuto notizia di loro. Se un loro messaggero è qui un motivo ci deve pur essere, a meno che non sia un viaggiatore sprovveduto… *

L’espressione sul volto del vampiro cambiò: assunse una posizione composta ed un volto solenne.
“Ben arrivato nella mia dimora… sono spiacente di non aver preparato un’accoglienza migliore. Ignoro il motivo della sua visita, ma la prego di accomodarsi in casa per poter discutere comodamente dei fatti sicuramente importanti che l’hanno condotta qui. Da molto tempo ormai non ho contatti con la vostra gente e la sua presenza qui mi onora tanto quanto mi impensierisce. Seguitemi per favore, le faccio strada…”
Si voltò lentamente, facendo un leggero gesto di invito all’elfo scuro. Diede poi un tocco sul fianco di Engax e sussurrò: “Qualcosa di grave… gli elfi scuri non si muovono a caso… non ho mai avuto seri problemi con loro e non intendo iniziare oggi… sta’ attento perché non riesco ad immaginare cosa potrebbe ancora succedere stanotte”

Mentre si avviavano verso l’ingresso del palazzo, la mente di Valerius era impegnata da molti pensieri: non si aspettava una delegazione dalla vicina cittadina drow e tanto meno non riusciva a prevedere cosa potesse volere quell’elfo se non veniva da lì. Credeva di trovare dei chierici… al massimo un paladino… ma quelli erano problemi che aveva sempre risolto rapidamente, a volti convincendoli ad andarsene, altre volte facendoli rimanere… per cena.
Un mannaro e un drow nella stessa sera… cos’altro sarebbe successo ora?