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 Oggetto del messaggio: La fata e il Vampiro
MessaggioInviato: dom dic 23, 2007 00:16 
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Pubblico questo racconto per conto di meloth
Ho dato un titolo indicativo, potrà essere cambiato con uno più significativo, se necessario.


Nel bosco di conifere che circonda la brulla terra di Camelot,a nord ovest di Magican, una figura alta e imponente scrutava ansiosa i dintorni tendendo bene le orecchie.Ogni singola creatura boschiva,dai picchi agli scoiattoli e dai cervi alle volpi,si teneva ben alla larga dal cuore della foresta,temendo il nuovo arrivato.Persino i lupi feroci,che non temono nè altri animali nè tantomeno gli esseri umani,tremavano come agnelli impauriti ai margini del sottobosco,emettendo ululati di disperazione.Infatti,il misterioso viandante che si aggirava per quei sentieri boschivi non era umano,sebbene l'aspetto confermava l'esatto contrario.Era avviluppato in un ampio e scuro mantello di pelle e foderato di pelliccia di visone,il che faceva supporre provenisse da una terra dal clima molto rigido,e il viso era nascosto da un elegante cappello rosso a falde larghe decorato con piume di fagiano.Nella mano destra stringeva un lungo bastone di rovere,alla cui estremità era posto un onice scuro come pece,e quella era la sua unica arma,anche se a dire il vero di armi ne aveva di ben più micidiali ed efficaci.Emetteva dalle labbra sottili incomprensibili mormorii gutturali,che facevano accapponare la pelle,e si ripercuotevano per la volta del cielo in stridii acuti e assordanti.Uno stormo di inferociti chirotteri oscurò per un breve istante la mezza luna e planò sulla foresta rispondendo in coro al richiamo dell'uomo.I pipistrelli avevano gli occhi iniettati di sangue,battevano le lunghe ali sollevando polvere e detriti,e facevano schioccare i dentini affilati impazienti.Una mortifera,bassa e gelida voce parlò e disse:"Amici miei,non temete,la fanciulla elfica sta arrivando ormai.Posso avvertire già il rumore degli zoccoli del suo cavallo battere sulla verde selva di Archon,poco distante da qui.Presto avrete un laudo pasto che compenserà tutte le vostre fatiche".L'aura di agghiacciante terrore emanata da quella voce invase ogni singolo recesso di quel bosco,anche il più buio meandro,e persino nei paesi intorno ne giunse l'eco terrificante.
Poco dopo aver superato Archon,la cavalla storna di Gala si impennò e nitrì forte,emettendo freddi sbuffi di fiato dalle narici.La bestia,misteriosamente innervosita da quel suono,prese a scalpitare irrequieta.Gala ne fu profondamente turbata,e cercò di calmare il destriero con dolci parole.La cavalla smise di agitarsi e nascose il muso sotto il braccio della padrona.Le snelle gambe le tremavano,e i suoi occhi erano sbarrati e pieni di terrore.Gala riprese le redini in mano e dovette scendere e condurre la cavalla a piedi,lentamente,accarezzandole la criniera.Ora la stessa ansia che attanagliava l'animale assillava il cuore della fata,soprattutto perchè mentre avanzava sentiva una morsa di freddo e di malvagità stringersi addosso a lei.Vi era un odore disgustoso nell'aria,sapeva di marcio e di acre allo stesso tempo,e a Gala venne un'isopportabile nausea.Rabbrividì pensando alla possibile presenza di un cadavere lì sul sentiero boschivo,e temé che Merlino fosse stato ucciso.Subito dopo però,riflettendo meglio,si rassicurò;Merlino era uno dei Saggi non per niente,ma perchè la sua potenza andava oltre ogni immaginazione,e aveva tenuto testa ad Isotta senza soccombere già molte volte.Sperò vivamente che non fosse Rose,o tutti i suoi sforzi sarebbero stati vani.Tuttavia non potè non chiedere a se stessa se Rose in quel momento la stava pensando,e se già aveva avuto notizia degli avvenimenti di Magican.Quando fu vicina ad un assemblamento di più felci,che lì crescevano a gruppi radi ma ravvicinati,una folata di forte e gelido vento si levò dall'altro lato della foresta sollevando un puzzo disgustoso e la travolse gettandola a terra.La cavalla si liberò dalla sua presa e in preda alla paura galoppò via verso Faerie fra le grida e le imprecazioni di Gala.:"Mèlissa!Torna indietro!"le gridò esasperata Gala,tornando sui propri passi zoppicando appena,ma la cavalla era già sparita dal suo campo visivo.Incespicò nella veste strappandosela e cadde nuovamente a terra,con la gamba dolorante.Il suo ginocchio era gonfio e gocciolava di sangue.Questo le chiarì il quesito.L'odore nauseabondo che emanava la foresta era odore di sangue.E c'era una sola creatura su tutta Magican che odorava di sangue rappreso,e chiunque riusciva anche solo a sentirne l'odore poteva dirsi estremamente fortunato di non essere già morto.Gala si disse che se era ancora viva era perchè sicuramente lui aveva bisogno di lei,o forse non l'aveva ancora avvistata.Di certo però con il rumore che il suo cavallo aveva prodotto nella foresta la sua presenza non era passata inosservata.Sarebbe stata catturata presto e uccisa,come era accaduto a tante fate che prima di lei si erano imbattute in quel mostro.Non aveva alcuna speranza di scampare al pericolo,ma prima di morire doveva lasciare un messaggio a Merlino.Mentre si sforzava per trovare un modo attraverso il quale poter comunicare con lo stregone,da lontano provenne l'assordante rumore di indistinti gorgheggi acuti e il fruscio di un vento tempestoso.I timpani di Gala sembrarono spaccarsi,e lei si tappò le orecchie con gemiti di dolore,mentre cadeva a terra a carponi.Facendo appello a tutte le forze che le rimanevano si mise in posizione eretta e vacillando si appigliò ad un arbusto lì vicino,sfoderando il suo pugnale in attesa del nemico.Era tesa come la corda di un arco,eppure non osò tremare nè gemere,in memoria del coraggio del suo Aci.Se fosse morta lo avrebbe fatto col sorriso sulle labbra,perchè lo avrebbe raggiunto.Ma se fosse sopravvissuta,allora avrebbe affrontato ogni ostacolo senza esitazione pur di tutelare la vita di Rose e dei suoi sudditi.
Nel buio si udì un rantolo soffocato,come un grido stridulo,e dei passi pesanti e rimbombanti.Gala li udiva moltiplicarsi infinite volte e con intensità sempre maggiore nella sua testa,le parve di avere dentro di sè un maglio che batteva ferro incandescente.Il possente vento che l'aveva investita precedentemente si levò di nuovo facendola cadere sul tappeto muschiato del bosco,e il cielo blu cobalto venne oscurato da grosse nuvole nere e gonfie di pioggia.Lampi e fulmini squarciarono l'aria infuriando sulla foresta,abbattendo alcuni arbusti solitari,e facendo fuggire gli animali.La fitta pioggia prese a cadere ininterrottamente su tutte le piante,spezzandole con la prorompente forza,e il terreno si trasformò in fanghiglia scivolosa per via di muschi e licheni.Gala,bagnata e ricoperta di tagli,si ritrovò bloccata a terra inerme.Una crudele risata sovrastò il fragore dei tuoni,e il cuore di Gala fu invaso da un gelo mortale.Alla luce dei lampi una lunga mano scheletrica e avvizzita,come un artiglio di corvo, si levò dal capo un cappello rosso,rivelando un volto terribile a vedersi e che confermò tutti i timori di Gala.La fata non ebbe il tempo di osservare il suo volto e di guardare i suoi occhi,ma si avventò all'istante su di lui levando in alto il pugnale e calandolo rapida sulla figura.La lama affondò nel braccio dell'uomo,che urlò di dolore,e con uno scatto repentino colpì Gala allo stomaco con un braccio e la scaraventò lontano da sè.Con uno sguardo di profondo disgusto e un gesto permeato di disprezzo,le rigettò il pugnale,che recise una delle lunghe treccie della ragazza e vibrando si conficcò nel terreno.Con un ultimo e disperato sprazzo di lucidità,Gala si strappò dal petto la spilla a forma di farfalla blu e argento e la depose accanto alla treccia tagliata,prima di lasciarsi andare sul terreno priva di forze.I pipistrelli le si affollarono intorno famelici,addocchiando alla sua morbida gola,ma con un ringhio rabbioso l'uomo li frenò e ordinò:"Tornate al Monte Thànatos!"e quelli stridendo nervosamente si dispersero volando verso nord.L'uomo raccolse il cappello e lo calcò sulla testa,badando bene che il viso fosse in totale ombra,e si toccò preoccupato lo squarcio sul braccio.Sanguinava,il che voleva dire che era un pugnale d'argento e benedetto,e avrebbe potuto ucciderlo se la mira fosse stata presa con più accuratezza.Lenì la ferita solo sfiorandola e promise a se stesso che mai più si sarebbe fatto cogliere impreparato.Nessuno,apparte due persone fino ad allora,lo avevano ferito e solo una era vivente ancora.Doveva prendere più in considerazione il valore degli elfi da allora in poi;erano imprevedibili e pieni di risorse segrete.Però spesso erano avventati,e per sua fortuna Gala lo era stata fin troppo.Si avvicinò alla fanciulla e la fece levitare,osservandola attentamente.Anche un essere crudele come lui dovette notare la grazia e la finezza di Gala,la più bella fra tutte le fate,ed egli desiderò che fosse un'altra delle sue tante spose.Peccato che Isotta gli avesse ordinato di ucciderla.Comunque,qualora l'avesse resa della sua stessa razza,non avrebbe avuto più senso ucciderla perchè sarebbe diventata automaticamente serva di Isotta.Il desiderio di possederla prevalse su di lui,ed egli se la avvicinò per controllare che fosse ancora viva.Lo era,e muoveva la testa ora da un lato ora da un altro,mormorando parole incomprensibili.Una seconda figura apparve improvvisamente nel bosco accompagnata da un coro di sibili sommessi.L'uomo si girò di scatto irritato per essere stato interrotto,ma si ricompose davanti alla persona che gli stava davanti.Non gli era molto simpatica,ma la temeva e la rispettava.:"Cosa fai qui?Il tuo intervento è ormai inutile"disse aspro l'uomo,guardando la figura dritta negli occhi.Un soffio minaccioso portò il suo sguardo verso il basso,e quello che vide gli frenò la lingua.Una grande quantità di serpenti dall'aria bellicosa e con le fauci spalancate lo circondavano guardandolo con le pupille verticali minacciose.:"Non temere,non ti attaccheranno se io non glielo ordinerò"disse la figura,rivelando la sua voce sottile e melliflua.Rise divertita e lasciò cadere a terra il velo nero che le nascondeva il capo,rivelando alla luce del temporale il suo volto femminile.Era stata bella in passato,ma adesso la sua bellezza era tutta sfiorita,e il suo volto non era molto diverso da quello di un serpente.Dalla forma triangolare,con il mento sporgente,gli zigomi alti e scavati dal colorito cereo,aveva due occhi più terrificanti di quelli di qualsiasi altra creatura malvagia,piccoli e obliqui,dalla pupilla verticale come appartenessero ad un serpe,di un verde scuro e cupo che trasmetteva odio e malvagità,e qualcosa di inquieto che le rodeva l'animo era impresso nell'arcigno sguardo.I capelli biondi erano scarmigliati,stopposi,crespi e raccolti in modo disordinato dietro la nuca.Le sue labbra erano costituite da un semplice filo rosso sangue.La sua magrezza era impressionante ma la morbidezza dei fianchi faceva intuire che in un tempo antecedente aveva avuto un corpo dalle forme gentili e aggraziate.Vestiva di nero,l'abito era di un'austera semplicità,e stretto in vita da un cintura di ferro raffigurante due serpenti intrecciati aventi per occhi onici neri.:"Con questo gesto gli ho detto di andarsene"aggiunse la donna rivolta all'uomo,che rassicurato le disse"Se sei venuta per ricordarmi i doveri nei confronti di Isotta,sappi che bene li rammento.Ma mi vedo costretto a rifiutare un suo comando,questa volta,per via del mio implacabile desiderio verso l'erede degli Heart.Quindi ora puoi anche andartene,Gwendolen,e riferire ad Isotta le mie intenzioni".Allora pose davanti agli occhi di Gwendolen Gala e questa rise schernendolo,infine lo fissò sprezzante dicendo:"Perdere la testa per una fata.Che vergogna!Credevo che tu volessi come terza moglie una più degna candidata.Se proprio tanto la desideri,prenditela pure,che per Isotta essa non è tanto preziosa" "Ti fai beffe di me?So benissimo che Isotta vuole morta l'ultima erede degli Heart!" "Hai sbagliato fanciulla,mio caro.Questa è una fata,Galathea è il suo nome,figlia del re e della regina delle fate.Rose Heart è la fanciulla che avresti dovuto prendere" "Non è possibile!Questa è la fanciulla il cui arrivo era stato annunciato dalle mie spie" "Temo che tu ti sia scelto delle spie davvero deludenti,se non sanno distinguere tra una fata e una mezz'elfa.Ma non c'è molto da aspettarsi da spie come orchi,demoni,o chirotteri" "Potrei dire lo stesso dei tuoi amici striscianti!" "Attento!Loro possono mordere e iniettarti il loro micidiale veleno" "E i miei chirotteri possono mordere ugualmente,e dissanguarti".Per un breve attimo si scrutarono in cagnesco,esulcerati dal livore e da disprezzo reciproco,ognuno meditando la morte dell'altro.Poi Gwendolen riprese la parola con voce fredda e distaccata,ma austera.:"Non è grave il tuo errore"disse attraendo verso di sè Gala"anzi,se tutto andrà come previsto non sarà nemmeno un errore.Se siamo furbi potremo ottenere due piccioni con una fava.Metterò la fata sotto tortura e le estorcerò preziose informazioni sulla situazione delle fate,dove si trovano e come reperirle,e altre cose ancora su altri regni di Magican.Contemporaneamente,la costringerò a chiedere aiuto a Rose,che so per fonti certe essere sua amica.Non esiterà a venire in suo soccorso.L'amore è una cosa così sciocca...ma ora passiamo ai fatti.Io porto la ragazza meco,a Thànatos,e tu attendi qui l'arrivo di Rose.Non temere"aggiunse notando l'espressione cupa e delusa dell'uomo"avrai la tua fanciulletta quando avrò finito di torturarla.Sarà la tua ricompensa per i servigi resi ad Isotta,se così si possono chiamare.Va ora,e vedi di non fallire di nuovo.Isotta non perdona,lo sai bene"e detto questo svanì nell'ombra con Gala al suo fianco.

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


Ultima modifica di Muzedon il dom dic 23, 2007 10:24, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: dom dic 23, 2007 01:39 
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Località: Amorosi
Attendo che Muze posti la versione corretta priva delle parentesi unginate che tagliano a metà le frasi e voi andate a leggere quella versione ok? Mi scuso per il casino! :oops:

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Mariateresa Cermola


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MessaggioInviato: dom dic 23, 2007 22:41 
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Iscritto il: gio dic 15, 2005 16:15
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Località: TERNI!
appena ho un po' di tempo mi impegno a leggerlo ^^'
Edit:
letto, e devo dire che mi è piaciuto anche se è smezzato.
Lo stile è molto fantasy "arcaico", con gli stessi personaggi per ogni storia, un po' come nelle opere teatrali giapponesi (nobunaga, hanzo ecc...) e mi intriga molto, spero che porterai a conclusione la storia :wink:

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ebbbene si ho tolto la mia firma storica :sese:
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Affiliato alla frangia anti D&D4th

i dadi sono sempre utili a chi gioca a D&D e Vampire


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MessaggioInviato: lun dic 24, 2007 00:14 
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Iscritto il: sab dic 15, 2007 21:14
Messaggi: 75
Località: Amorosi
La storia della fata è già conclusa, fa parte del libro che sto scrivendo, ma è una cosa molto lunga che va avanti per capitoli e capitoli!

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Mariateresa Cermola


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MessaggioInviato: lun dic 24, 2007 11:48 
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Iscritto il: ven set 07, 2007 12:19
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Località: Nelle oscure terre boschive elvetiche...
Ho letto anch'io questo assaggio, e devo dire che mi é piaciuto molto. Uno stile scorrevole, piacevole.
I miei complimenti, spero tu possa deliziarci con altri "spezzoni" del genere...sarebbe bello...!
Sperando in altri assaggi, ti auguro di poter continuare ad avere questa mirabile vena creativa... :wink:

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"...muoio ogni attimo e rinasco nuovo e senza ricordi:vivo e intero,non più in me, ma in ogni cosa fuori."

"L'uccello si sforza di uscire dall'uovo.L'uovo é il mondo.Chi vuol nascere deve distruggere un mondo.L'uccello vola a Dio.Il Dio si chiama Abraxas."


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